Cybercrime tra economia e diritto, editoriale secondo fascicolo rivista intelligence e sicurezza

Londra, Big ben
Ph. Antonio Capodieci / Londra, Big ben

Carissimi Lettori,

mi permetto di segnalare, nel secondo fascicolo della Rivista, la pubblicazione del mio nuovo libro, con la collaborazione del Dott. Alessandro Cristallini. L’opera in commento, sin dal titolo, lascia intendere la portata del tutto innovativa dei temi trattati, in un momento in cui la crucialità dell’elemento informatico si ripercuote in ogni ambito delle nostre vite quotidiane. Il testo in questione, dunque, in ragione delle peculiari caratteristiche di seguito analiticamente esposte, per la verità, è tutt’altro che il classico testo destinato solo agli studi universitari. Esso, infatti, si presenta come un’opera adatta non solo a coloro i quali per la prima volta si approcciano allo studio del fenomeno del Cybercrime, ma anche per agli addetti ai lavori che devono confrontarsi, oggi più che mai, con questa nuova realtà digitalizzata, e con tutte le ripercussioni che ne conseguono. Il tutto, visto in un’ottica comparatistica di tipo giuseconomico. Ma è solo entrando nel merito degli argomenti trattati che si palesa appieno la loro spiccata modernità e non ordinarietà.

L’incipit del manuale focalizza l’attenzione sul fenomeno della continua evoluzione tecnologica e delle conseguenti derive criminali che da essa sono scaturite, comportando cambiamenti radicali in ogni ambito delle nostre vite pubbliche e private. Viene dato atto della sussistenza dell’imperversante crisi di un diritto non al passo con i tempi che obbliga a ragionare in un’ottica di rinnovamento e di elaborazione di nuovi diritti emergenti, evidenziandone i fattori determinanti. Da tale punto di partenza gli Autori effettuano un’approfondita analisi di una pluralità di problematiche connesse all’utilizzo di tecniche legislative, in un primo momento, non sempre prettamente idonee a contrastare i nuovi fenomeni criminali perpetrati in Rete. Vengono esaminate poi, fra le varie tematiche proposte, le tappe fondamentali che hanno portato la comunità internazionale, l’Europa, ed infine l’Italia, a rispondere a livello normativo a queste nuove sfide presentatesi con l’avvento della digitalizzazione globale e del suo successivo sfruttamento per scopi criminali.

Alla luce di tutte le caratteristiche peculiari sin qui esposte, si può affermare a buon diritto che – a prescindere dagli Autori - l’opera appare come un testo innovativo, ideale sia per un primo approccio al mondo del Cybercrcime, sia per il perfezionamento della propria conoscenza in un ambito quanto mai attuale, anche in vista degli impervi percorsi che la digitalizzazione della società ci metterà davanti.

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