Giornata mondiale contro Pedofilia e pedopornografia: Ogni secondo, 3 bambine e 2 bambini vittime di abusi sessuali: il mondo deve reagire

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Giornata mondiale contro Pedofilia e pedopornografia: Ogni secondo, 3 bambine e 2 bambini vittime di abusi sessuali: il mondo deve reagire

 

Il 5 maggio si celebra la Giornata mondiale contro la pedofilia e la pedopornografia, un appuntamento che richiama l’attenzione su una delle violazioni più gravi e silenziose dei diritti umani: l’abuso sessuale sui minori. Ogni anno, la Giornata mondiale contro la pedofilia e la pedopornografia ci ricorda l’urgenza di combattere uno dei crimini più odiosi e devastanti per l’infanzia. Questa ricorrenza non è solo un momento di riflessione collettiva, ma anche un invito all’azione concreta, in particolare all’interno del nucleo più vicino ai bambini: la famiglia. La famiglia gioca un ruolo fondamentale nella prevenzione degli abusi. Ascoltare i figli, osservare eventuali cambiamenti nel loro comportamento, educarli al rispetto del proprio corpo e creare un ambiente di fiducia sono passi essenziali per proteggerli. Spesso, infatti, i segnali di disagio possono essere sottili e facilmente trascurati se non si è attenti. In un’epoca in cui internet e i social media sono parte integrante della vita quotidiana, è ancora più importante monitorare e guidare l’uso che i minori fanno della tecnologia. La pedopornografia online rappresenta una minaccia concreta e in costante evoluzione, che richiede vigilanza e conoscenza da parte dei genitori. La prevenzione inizia a casa, con il dialogo, l’informazione e l’educazione all’affettività e al rispetto. Solo con famiglie consapevoli e presenti possiamo costruire una rete di protezione efficace per i più piccoli e contribuire a una società più sicura per tutti i bambini. Parliamo purtroppo di un fenomeno globale, in continua espansione, che colpisce milioni di bambini ogni anno, spesso nell’indifferenza collettiva. Secondo un rapporto pubblicato nel 2024 dalla rete internazionale WeProtect, oltre 302 milioni di bambini nel mondo sono stati vittime di abusi sessuali online in un solo anno. Si tratta di una media impressionante: ogni secondo, 3 bambine e 2 bambini subiscono violenza sessuale. Un dato che racconta una realtà sconvolgente e ancora troppo sottovalutata. Non si tratta solo di numeri. Dietro ogni statistica ci sono vite distrutte, traumi indelebili, infanzie rubate. L’Internet Watch Foundation, nel solo 2023, ha identificato 275.000 siti web contenenti materiale di abuso sessuale infantile. Nel 92% dei casi, si trattava di contenuti “auto-generati” dai minori stessi, spesso manipolati o ricattati da adulti tramite social network e app di messaggistica. La tecnologia, in questo contesto, rappresenta un’arma a doppio taglio. Se da un lato offre strumenti di controllo e monitoraggio, dall’altro viene spesso utilizzata dagli abusatori per adescare e sfruttare i minori. Gli algoritmi dei principali siti pornografici, come emerso da un’inchiesta del Guardian, tendono a spingere l’utente verso contenuti sempre più estremi, in alcuni casi agevolando il passaggio dalla pornografia legale a quella illegale, incluso il materiale pedopornografico. Nel frattempo, le forze dell’ordine internazionali cercano di reagire. Nel 2025, Europol ha contribuito allo smantellamento della piattaforma “Kidflix”, uno dei più grandi archivi di video pedopornografici sul dark web, con oltre 1,8 milioni di utenti registrati e 91.000 video sequestrati. L’ordinamento italiano ha introdotto e aggiornato diverse disposizioni per contrastare efficacemente i crimini sessuali ai danni dei minori:

  • Art. 600-quater c.p.: punisce chiunque accede intenzionalmente e senza giustificato motivo a materiale pornografico realizzato con minori degli anni 18, mediante l’utilizzo della rete internet o di altri mezzi di comunicazione, con la reclusione fino a 2 anni e con la multa non inferiore a euro 1.000. 
  • Art. 600-ter c.p.: incriminazione della produzione, diffusione e detenzione di materiale pedopornografico, includendo anche immagini virtuali create tramite tecniche di elaborazione grafica. 
  • Art. 609-quater c.p.: punisce chiunque compie atti sessuali con persona minore che ha compiuto gli anni 14, abusando della fiducia riscossa presso il minore o dell’autorità o dell’influenza esercitata sullo stesso. 
  • Art. 609-undecies c.p.: introduzione del reato di adescamento di minorenni, anche attraverso l’utilizzo della rete internet o di altri mezzi di comunicazione, con la pena da uno a tre anni. 

Gli abusi sessuali sui minori possono manifestarsi in varie forme, ciascuna con specifiche implicazioni giuridiche:

  • Abuso sessuale fisico: coinvolge atti sessuali diretti con il minore, configurando reati come quelli previsti dagli articoli 609-bis e 609-quater del Codice Penale. 
  • Abuso sessuale psicologico: comportamenti manipolatori o coercitivi che influenzano la volontà del minore, come nel caso del “grooming” o adescamento online, punibile ai sensi dell’articolo 609-undecies. 
  • Abuso sessuale virtuale: creazione e diffusione di materiale pedopornografico attraverso tecniche digitali, comprese le immagini virtuali, perseguibile ai sensi dell’articolo 600-ter.

La Corte di Cassazione, con la sentenza 9 febbraio 2022, n. 4616, ha stabilito che la produzione di materiale pornografico con il consenso di un minore ultraquattordicenne può configurare il reato di cui all’art. 600-ter c.p., qualora vi siano forme di coercizione o condizionamento della volontà del minore .

Il Governo italiano, in collaborazione con enti locali, associazioni e forze dell’ordine, promuove attività di sensibilizzazione, educazione digitale e supporto alle vittime. È fondamentale che ogni cittadino contribuisca attivamente alla protezione dei minori, segnalando comportamenti sospetti e collaborando con le autorità competenti.

Ma la repressione da sola non basta. Occorre un impegno collettivo: dalle famiglie alle scuole, dai governi alle piattaforme digitali. Educare bambini e adolescenti all’uso consapevole della rete è un primo passo essenziale. Così come lo è rafforzare le leggi internazionali, promuovere la collaborazione tra le forze di polizia e offrire supporto psicologico alle vittime.

In Italia, chiunque sospetti un caso di abuso può rivolgersi al numero 114 - Emergenza Infanzia, attivo 24 ore su 24. Organizzazioni come Telefono Azzurro continuano a offrire ascolto, assistenza e prevenzione. In questa Giornata mondiale, il messaggio è chiaro: non si può più tacere. Difendere i bambini significa proteggere il futuro. È tempo di agire, con fermezza, per fermare questa epidemia silenziosa