Giustizia nella bufera

Giustizia
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Abstract

La “mania” di risparmiare, scoppiata qualche lustro orsono, ha avuto gli effetti più deleteri nei settori della giustizia e della sanità. Ritenere, che “tagli” alle spese, specie se sistematici e continui nel tempo, non possano non avere gravi riflessi sul “funzionamento” di un ordinamento, qual’è la giustizia, senza causare danni, anche irreversibili e senza minare la fiducia dei cittadini nella giustizia, è illusorio. Correre ai ripari con urgenza, è “Gebot der Stunde”, anche in Austria.

 

Indice:

1. Introduzione  

2. Le cause della “durata eccessiva” dei procedimenti penali  

3. “Influenza” di partiti sulla giustizia?  

4. Necessità di aumentare le risorse da destinare alla giustizia  

5. Sottrarre parte delle competenze alla WKStA?  

6. I “vuoti” di organico  

7. È ”tradizione”, influire sulla giustizia?  

8. Il ministro delle Finanze dovrà allagare i cordoni della borsa

 

1. Introduzione

Le esternazioni di un importante esponente del Governo, fatte recentemente, hanno messo in subbuglio la giustizia.

Che cosa era successo? La predetta persona avrebbe confidato ad alcuni giornalisti, che nella “Wirtschafts und Korruptionsstaatsanwaltschaft” (WKStA) – competente per le indagini in materia di delitti contro l’economia e di corruzione - vi sarebbero “networks” di un certo colore, responsabili, pure, che documenti (e notizie), coperti dal segreto istruttorio, vengano fatte – di proposito (“gezielt”) - pervenire a organi di stampa. Inoltre, le indagini svolte dalla WKStA, sarebbero “einseitig”, cioÈ dirette prevalentemente contro personalità politiche appartenenti a un certo partito (che è, poi, quello, al quale appartiene pure l’autore delle esternazioni di cui sopra). In altre parole, sarebbe ravvisabile un “parteipolitisches Vorgehen”. Anche la durata eccessiva delle indagini È stata criticata.

Queste dichiarazioni, pubblicate, con grande rilievo, da quasi tutti i media, sono state criticate aspramente, non soltanto da esponenti della politica, ma anche della magistratura. È stato detto, che si tratta di un comportamento che porta discredito alla giustizia e configura un vero e proprio attacco alla stessa. Viene leso il prestigio e il buon nome della “Justiz” e, almeno indirettamente, causata una “Schwächung der Justiz" (indebolimento della giustizia); è un’intromissione contraria ai principi dello Stato di diritto e contiene offese dirette in particolare alla predetta Procura. Dichiarazioni del genere perseguirebbero l’obiettivo di minare progressivamente la fiducia dei cittadini nella giustizia.

Un ex dirigente della WKStA ha parlato di “Angriff auf die Justiz” (attacco alla giustizia), allo scopo di esercitare pressioni sugli inquirenti, per ottenere, che venga “sanft ermittelt” (indagini “soft”), vale a dire, non con rigore, ma con i dovuti “riguardi” o, meglio ancora, che venga chiesta (e ottenuta, subito) l’archiviazione. È soltanto da sperare, che l’Austria non segua la via “imboccata”, per esempio, dalla Polonia. Viene in mente una frase, che è contenuta ne “Il giorno della civetta”, dove leggiamo: ”Tra i ricchi e i poveri, c’erano gli uomini della legge; e potevano, questi uomini, allungare da una parte sola il braccio; l’altra parte, dovevano proteggere e difendere”. In sostanza, si chiede, che gli inquirenti siano leoni, ma leoni sotto i troni (come aveva scritto Francis Bacon). I rapporti tra politica e giustizia erano già difficili allora e sono, non meno difficili, ancora oggi. Il trono, ogni tanto, tenta di schiacciare i leoni…

A far scattare l’ira dell’esponente di spicco del Governo Federale, pare siano state indagini avviate contro un “intimus” (ed ex ministro) del predetto politico. È noto che i potentati, non gradiscono affatto, che qualcuno (in questo caso è stata la WKStA) si permetta di “dubitare” dell’onorabilità dei loro amici (e, delle volte, pure degli amici degli amici). Preferiscono coloro, che “saggiamente” chiudono un occhio o, meglio ancora, entrambi gli occhi. Se poi, non si può fare a meno di un dibattimento, vale quanto Aristofane, nella commedia “Le nuvole”, fa dire a Socrate: ”Ma che dei vai giurando"? Tanto, per cominciare, qui da noi, gli dei sono moneta fuori corso”. Poco più oltre, sempre nella citata commedia, Strepsiade si chiede: “E se vedono Simone, che ruba i fondi pubblici, cosa fanno"?

L’idea, che nella WKStA vi siano “Netzwerke” di un certo colore, è assurda secondo un ex dirigente di questa Procura. Gli attuali attacchi alla giustizia sono paragonati a quelli, che un alto esponente politico di un Paese limitrofo aveva condotto contro la giustizia, dopo essere stato condannato per reati comuni (è stato fatto notare, che gli inquirenti, in quel Paese, erano (a differenza di quelli austriaci), “weisungsfrei” (non soggetti, almeno formalmente, a direttive). Anche paragoni con la Polonia vengono fatti.

C’é chi vorrebbe, che indagini riguardanti “Wirtschaftsstraftaten” (reati in materia di economia) vengano sottratte alla competenza della WKStA.

 

2. Le cause della “durata eccessiva" dei procedimenti penali

Le accuse contro la WKStA sembrano infondate.

La Procura Generale di Vienna, in sede di “Regelrevision” (ispezione di routine/ordinaria), ha, infatti, attestato alla WKStA, che l’operato della stessa svolta, era “ausgezeichnet, teilweise sehr gut” (eccezionale, in parte ottimo). Nell’ambito di questa verifica, sono stati pure analizzati i motivi, per cui certi procedimenti si protraggono per lungo tempo. Sono “externe Gründe” (motivi non inerenti all’attività della WKStA) alla base della predetta durata delle indagini. In particolare, gli ispettori avevano segnalato carenze di personale nell’organico della WKStA e “schleppende Ermittlungen” (accertamenti tutt’altro che spediti da parte delle “Finanzbehörden” (uffici finanziari)). Spesso devono essere disposte rogatorie all’estero (con tempi, non di rado, “biblici”) nonchÈ consulenze tecniche, non certo di facile espletamento.

Inoltre, altro fattore, che tende ad allungare i tempi delle indagini, è la “Rechtsmitteltätigkeit” degli indagati, nel senso, che gli stessi utilizzano tutte le facoltà di impugnazione che l’ordinamento processual-penale offre a essi.

La ministra della Giustizia ha reagito alle accuse suddette, sottolineando la necessità di dotare gli uffici giudiziari di ulteriori mezzi finanziari e tecnici, per mettere i magistrati in grado di svolgere le loro attività istituzionali celermente, ma non a spese delle qualita dei provvedimenti. È necessario assicurare una punizione rapida dei colpevoli e un’altrettanta celerità nell’assoluzione di coloro, ai quali sono stati attribuiti reati che, poi, si rivelano insussistenti.

Per quanto concerne il mancato rispetto del segreto istruttorio, la ministra della Giustizia ha dichiarato che, allo stato, non sussistono, nÈ prove, nÈ indizi, che siano stati PM o dipendenti della Procura, a contravvenire all’obbligo del segreto istruttorio mediante “Zuspielung von Dokumenten” ai media. È invece emerso, in non pochi casi, che sono stati “Verfahrensbeteiligte” (parti), che hanno “Akten nach außen gespielt”, in quanto ciò è avvenuto, nella stragrande maggioranza dei casi, dopo che le parti avevano potuto avere “Akteneinsicht” (prendere cognizione degli atti del fascicolo).

È stato osservato, che una volta che gli atti saranno “voll digitalisiert” (interamente digitalizzati), la “Weitergabe von Akten” sarà più difficile.

Secondo la ministra della Giustizia, le Procure della Repubblica, ivi compresa la WKStA, lavorano con obiettività e indipendenza; si sentono unicamente “dem Gesetz verpflichtet”. Inoltre verrà ristretta la cerchia di persone aventi accessibilità agli atti di procedimenti particolarmente “scottanti”.

L’attuale dirigente della WKStA ha puntato il dito, oltre che sulle carenze di cui sopra si è parlato, sulla “verschärften Berichtspflicht” (sull’estensione dell’obbligo di relazionare alla Procura Generale e al Ministero della Giustizia), alla quale, da tempo, è soggetta la WKStA e che ritarda non soltanto, notevolmente, la “chiusura” delle indagini, ma comporta anche, che le autorità sovraordinate devono, delle volte, essere previamente informate pure di singoli “Verfahrensschritte”. Secondo l’ultima statistica, circa il 45% dei procedimenti, è stata “berichtspflichtig” e finché le Procure Generali e il ministero della Giustizia - nella loro qualità di “Fachaufsicht” (autorità di sorveglianza) - hanno terminato l’esame dei “Berichte”, trascorre un tempo anche notevole. Nel 28 % dei casi, l’esame dei “Vorhabensberichte” (relazioni che indicano i “passi”, che le Procure intendono compiere) ha impiegato più di 6 mesi; nel 14 %, la “Bearbeitung” ha avuto una durata superiore a un anno. Il dirigente della WKStA ha chiesto, che la “verschärfte Berichtspflicht”, introdotta all’inizio del 2019, venga “rivista”. Assicurazioni in tal senso sono state fatte dalla ministra della Giustizia. Va rilevato altresí, che nell’ultimo quinquennio, il numero dei procedimenti di competenza della WKStA è aumentato del 25% circa.

L’1.10.2017 il numero dei procedimenti pendenti – da oltre un anno - è stato di 188; 105 erano da più di due anni “anhängig”, 73 da più di tre anni. Spesso si tratta di “Großverfahren” (procedimenti con numerosi imputati e/o particolarmente complessi); non di rado, nel corso delle indagini, emergono fatti nuovi di rilevante importanza. Cosí, per esempio, recentemente, in relazione a forniture militari, sarebbe “venuto alla luce”, che, in concomitanza con la stipula del relativo contratto, vi sarebbero state “Zuwendungen” a una decina di persone e associazioni, nell’ammontare di almeno 40.000.000 Euro.

Che il “Weisungsrecht” (diritto di impartire direttive) non sia visto di buon occhio dalla magistratura, è emerso pure da una “presa di posizione” di un’ex presidente dell’OGH (Corte Suprema). Ad avviso della stessa, il “Weisungsrecht” dovrebbe essere trasferito dal ministro della Giustizia a un “Bundesanwalt” (Procuratore Federale) di nomina parlamentare. In tal modo, si poterebbe ovviare alla “politischen Einflussnahme” (oppure “Einwirkung”) auf die Staatsanwälte” (all’influenza politica (o, come dicono alcuni, alle interferenze) sulle Procure della Repubblica).

Fino a quando “Weisungsspitze” sarà il ministro della Giustizia, questi avrà la possibilità(o almeno cosí appare o può apparire all’esterno), di esercitare “Einfluss auf die Justiz” (influenza sull’”andamento” della giustizia). Le resistenze all’istituzione del predetto “Bundesanwalt”, è la riprova, che il “Weisungsrecht”, cosí com’è attualmente, consente un “controllo” tutt’altro che trascurabile sui procedimenti penali.

 

3. “Influenza” di partiti sulla giustizia?

Attualmente, a far discutere (e a essere “censurato” da certi ambienti), non è soltanto l’operato della WKStA, ma pure un’altra rivelazione apparsa su gran parte dei mass media. Circola, infatti, un’annotazione, redatta anni orsono e dalla quale emergerebbe che un certo partito avrebbe progettato un’”Einflussnahme auf die Justiz” (influenzare la giustizia), rispettivamente, ad aumentare la propria influenza sulla stessa. Il 10.2.2020, si è svolta una riunione di alto livello (Cancelliere, ministro della Giustizia, Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio, rappresentati dei PM e dei giudici). Nel corso di questa riunione, è stato discusso, in quale modo potranno essere “accelerate” le archiviazioni (“Einstellungen”) e resi più spediti i procedimenti penali.

Verranno adottate misure per impedire, che possano essere eseguite perquisizioni domiciliari che poi vengono “sconfessate” dalla Corte d’Appello – OLG – perchÈ ritenute “illegal”. Saranno poi studiati accorgimenti atti a prevenire, che informazioni concernenti indagini, trapelino all’esterno. Negli ultimi mesi, i media hanno pubblicato documenti e notizie, che sarebbero dovuto essere coperti dal segreto istruttorio e che hanno riguardato anche ministri, che avevano fatto parte del precedente Governo federale.

 

4. La necessità di aumentare le risorse da destinare alla giustizia

Unanimità tra i presenti alla suddetta riunione, vi è stata sull’esigenza di mettere più risorse finanziarie e personale da disposizione del settore giustizia.

Sarà rivista la pianta organica del personale degli uffici giudiziari e quella delle forze dell’ordine (per queste ultime, peraltro, già qualche anno fa, era stato previsto un consistente aumento degli organici pari a 4.000 unità).

Secondo la riforma del 2018, la pianta organica per il settore giustizia, prevedeva:

12.076 unità nel 2018

11.900 unità nel 2019

11.591 unità nel 2020  [1]

11.551 unità nel 2021.

Come si vede, era stata progettata una costante riduzione. Le “Planstellen” del ministero dell’Interno sarebbero invece dovuto essere aumentate da 34.215 (2018) a 37.687 (2022).

Esperti, in passato, avevano già messo in risalto, che i “tagli” al personale del settore giustizia, avrebbero avuto conseguenze gravi per il regolare funzionamento della “Justiz” (e non sarebbe stata comunque possibile l’attuazione di riforme di carattere strutturale). C’è chi ha parlato di una ”morte annunciata” della giustizia e ha sostenuto, che per la giustizia occorrono 200.000.000 Euro per garantire che la stessa possa adempiere le proprie funzioni istituzionali. È da notare, che l’aumento delle risorse finanziarie per la giustizia deve essere deciso tra poche settimane, dato che il 18.3.2020, il ministro delle Finanze deve presentare il bilancio di previsione in Parlamento.

Al fine di prevenire in futuro perquisizioni domiciliari “avventate”, queste misure dovranno essere adottate da un organo collegiale.

Le accuse mosse ai PM e, in particolate alla WKStA, sembrano incomprensibili, anche perchÈ un’indagine demoscopica, condotta nell’ottobre 2019, ha rivelato, che la fiducia dei cittadini nella giustizia, è elevata: è superiore a quella che viene riposta nel Parlamento e nella Banca Nazionale.

È ovvio, che l’avvio di indagini nei confronti di società commerciali possano produrre effetti negativi sulle stesse (offuscarne l’”immagine” verso l’esterno) e che le indagini, non di rado, si protraggono per un considerevole lasso di tempo per motivi già sopra esposti. Tuttavia, a una giustizia indipendente, deve essere consentita di svolgere indagini anche nei confronti di “colossi” dell’economia, se vi è almeno un’ “Anfangsverdacht” (sospetto iniziale).

 

5. Sottrarre parte delle competenze alla WKStA

La proposta di sottrarre alla WKStA la competenza per le “Wirtschaftsstraftaten”, non ha incontrato, finora, molti sostenitori, anzi, pochi. La WKStA è stata istituita con il precipuo fine di creare un’autorità specializzata in materia di indagini concernenti questi delitti. Per “velocizzare” le indagini, basterebbe aumentare il personale della PG, quello ammnistrativo alle dipendenze della WKStA, il numero dei PM addetti nonché le risorse economiche a disposizione di questa “Behörde”.

È stato fatto notare, che a “lamentarsi” (ora) della “parteipolitischen Besetzung” di certi uffici giudiziari, è proprio un esponente di spicco di un partito, che, almeno per un decennio, ha influito in modo determinate sulle nomine nel settore giustizia; adesso mette in dubbio, che magistrati (della WKStA) “stellen ihre staatspolitische Verantwortung über die parteiplitische Verpflichtung”. In altre parole, prima verrebbero le esigenze del partito e poi quelle dell’indipendenza. Forse non è stato un caso, che un ministro del passato Governo Federale ha dichiarato candidamente: “Das Recht hat der Politik zu folgen und nicht die Politik dem Recht” (Il diritto deve sottostare alla politica e non la politica al diritto!). È davvero paradossale, “addossare” alla magistratura la durata eccessiva (peraltro relativamente breve, se confrontata con altri Stati dell’UE) [2] delle indagini, dopo anni di riduzione di organici della PG e del personale amministrativo degli uffici giudiziari.

 

6. I “vuoti” di organico

Da parecchi anni, nella PA  (ivi incluso il settore giudiziario), se si rendono vacanti dieci posti, soltanto cinque vengono “neu besetzt”, vale a dire, soltanto la metà dei dipendenti sono “rimpiazzati”.

Ci sono, per esempio, tribunali, presso i quali prestano servizio 17 giudici addetti al settore penale, ma ci sono soltanto 3 dirigenti di cancelleria. Ai fini di un funzionamento ottimale, i dirigenti dovrebbero essere almeno 8.

Mentre nel 2010 il numero dei giorni di assenza dal servizio per motivi di salute, sono stati – in media - 10,14 l’anno, nel 2018, questa media è stata del 12,82.

È ben vero che il bilancio della giustizia ha subito un aumento, tra il 2003 e il 2018, raggiungendo l’importo di 1,64 miar. Euro e che la parte del bilancio federale destinata alla giustizia, è aumentata, nel predetto periodo, dall’1,40 % al 2,11 %. Non va, tuttavia, dimenticato, che, nel suddetto periodo, il bilancio della giustizia, a seguito di riforme, ha dovuto far fronte a spese, che prima non erano a carico dello stesso.

Qualche giorno fa, è diventato noto il conflitto, da tempo esistente, tra uno dei più alti funzionari del ministero della Giustizia e la WKStA. Proprio questo funzionario avrebbe ricevuto, nell’ufficio presso il ministero, due indagati in un procedimento importante. Si sarebbe giustificato – secondo alcuni – asserendo, che voleva soltanto accertare la “Stimmungslage” (l’umore) di questi due signori sotto indagini; secondo altri, avrebbe detto, di averlo fatto per motivi di “cortesia”. La ministra della Giustizia ha prontamente reagito alle proteste levate dai magistrati e ha impartito la "Weisung” (direttiva), che un caso del genere non dovrà più ripetersi.

 

7. È tradizione”, influire sulla giustizia?

Sarebbe in circolazione una e-mail (mittente la segreteria di uno dei partiti della coalizione governativa), dalla quale risulterebbe, che vi sarebbe una “lunga tradizione” e una “gelebte Praxis von parteipolitischen Besetzungen in Teilen der Justiz”, vale a dire, una prassi, tutt’altro che nuova, che la politica esercita la sua influenza su “parti” della giustizia. Ma, si dice poi (!), che dovrebbe essere assicurato, che in un settore così sensibile, qual è la WKStA, ciò non deve avvenire (!). In altre parole, presso la WKStA, a differenza di “altrove”, devono essere impiegati magistrati…indipendenti…

 

8. Il ministro delle Finanze dovrà allentare i cordoni della borsa

Le risorse a disposizione della giustizia (ivi compreso un aumento del personale amministrativo) devono – cosí prosegue la suddetta e-mail – essere aumentate. L’aumento necessario è stato valutato, già dal precedente ministro della Giustizia, in circa 90.000.000 Euro. Quello attuale, reputa che, per garantire il regolare funzionamento della giustizia, siano necessari 150.000.000 Euro. Per l’attuazione delle riforme più urgenti, occorrono ulteriori 50.000.000 Euro.

Secondo una proposta di legge, che verrà prossimamente depositata in Parlamento, è previsto, che in favore di chi viene assolto, lo Stato dovrà rifondere il 100 % di quanto ha speso per la propria difesa, mentre, in caso di archiviazione, gli sarà corrisposto il 75 %.

 

[1 ]La riduzione in progetto per il 2020, è stata, per fortuna, bloccata.

[2] La durata dei procedimenti penali, in Austria, almeno per quanto riguarda il 1° grado, è  in media di 19 giorni per quanto concerne i “Bezirksgerichte” (equiparabili alle abolite Preture). Dinanzi ai “Landesgerichte” (Tribunali), la durata media, sempre in primo grado, e ‘ di poco superiore a un mese.