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I talebani avanzano, Mosca protegge il confine con Tagikistan e Uzbekistan

Tagikistan
Ph. ANALISIDIFESA / Tagikistan

di Giandrea Gaiani

I Talebani controllano circa la metà dei distretti in Afghanistan e sembrano godere di un “momento strategico” a loro favorevole. Lo ha dichiarato il generale statunitense, Mark Milley, capo dello Stato maggiore congiunto, che ha tuttavia espresso fiducia nella capacità delle forze regolari afgane di respingere l’offensiva talebana.

Difficile comprendere quali elementi sostengano quest’ultima incoraggiante valutazione. “Non credo che la fine del gioco sia ancora scritta” ha aggiunto mentre il 95 percento dei 2.500 militari statunitensi lasciati in Afghanistan dall’amministrazione Trump hanno già completato il ritiro.

Il tracollo delle forze di Kabul è percepito anche dagli stati confinanti, specie quelli i cui confini con l’Afghanistan sono già stati rapidamente e senza sforzo occupati dalle milizie talebane nelle ultime settimane.

Il viceministro degli Esteri russo Andrey Rudenko, citato dalla Ria Novosti, ha evidenziato ieri che le province settentrionali afghane sono ormai in mano agli insorti.

“Le conseguenze del ritiro precipitoso delle truppe degli Stati Uniti e di alcuni paesi della Nato dall’Afghanistan stanno diventando evidenti: le province settentrionali, un tempo relativamente calme, si stanno rapidamente trasformando in un altro hotspot. I talebani controllano quasi completamente il confine con il Tagikistan. Numerose organizzazioni terroristiche internazionali, lo Stato islamico e al-Qaeda, stanno prendendo piede”, ha detto Rudenko.

Il Tagikistan ha messo in stato di massima allerta le forze armate e ha schierato migliaia di militari e 20 mila riservisti sul confine di cui 900 chilometri sono controllati dai talebani, incluso il principale valico di frontiera di Shir Khan Bandar, dove sta attuando le più massicce esercitazioni mai effettuate. Il presidente Emomali Rahmon ha definito “estremamente difficile e incerta” la situazione nel nord dell’Afghanistan. che “si sta facendo più complicata ogni giorno e ogni ora che passa”.

Oltre un migliaio di militari afghani sono sfuggiti agli attacchi talebani riparando in Tagikistan dove le forze armate hanno pianificato tra fine luglio e metà agosto nell’area addestrativa di Kharb-Maidon, a 20 chilometri dal confine afghano, esercitazioni congiunte con le forze russe presenti nella repubblica ex sovietica composte da 5.500 militari, che comprendono una brigata meccanizzata, un reparto di aerei da combattimento ed elicotteri.

Il 14 luglio circa mille militari russi della Base 201 in Tagikistan avevano preso parte a una esercitazione con le forze tagike, come aveva reso noto il comando del Distretto Militare Centrale russo.

Mosca sta rinforzando le sue guarnigioni in Tagikistan e Uzbekistan e si è detta pronta, se necessario, a eventuali “sforzi aggiuntivi” per aiutare il Tagikistan a garantire la propria sicurezza al confine con l’Afghanistan.

Le prossime esercitazioni congiunte coinvolgeranno anche l’Uzbekistan che le ospiterà nell’area addestrativa di Termez, lungo il fiume Amu Darya che segna il confine con l’Afghanistan, a nord di Mazar-i-Sharif.

Truppe uzbeke verranno ospitate anche in Tagikistan per le manovre con le forze locali e russe. La Russia ha sempre ce4cato di proteggere le repubbliche asiatiche ex sovietiche dalla penetrazione islamista.

(con fonti Agenzia Nova, TASS, US DoD, Reuters e RIA Novosti)

 

Foto Ministero della Difesa Russo, US DoD e Twitter