Non solo di cibo...il cuore batte

Estetica del Food
Ph. Valentina Lasagni / Estetica del Food

V- Nel mio lavoro come stylist, l’attenzione va al cibo, ma anche a tutti i particolari che circondano l’alimento stesso.

 

Il Cibo Incontra il Feng Shui

Oggi faremo quattro chiacchiere assieme a Federica Charlotte Magliano, laureata in Interior Design allo IAAD di Torino e specializzata presso l’Accademia Italiana di Feng Shui, a Verona.

Federica e io ci siamo conosciute tramite amicizie comuni e durante una chiacchierata si è scoperto questo intreccio tra feng shui e cucina, di cui entrambe siamo appassionate. Le ho così proposto di sedersi con me a scrivere questo articolo per fare assieme una riflessione (che speriamo vi appassioni) su come tutto ciò che utilizziamo ha un significato e un valore.

Per usare un materiale lo devi conoscere.

Al terzo anno durante gli studi Artistici superiori, il mio cuore sobbalzava per la scultura astratta. Così durante il corso di scultura, chiesi alla mia insegnante di poter realizzare una scultura cubista. Lei mi rispose che prima di approcciare l’astrattismo o altre forme non figurative, le avrei dovute studiare, conoscere e dimostrare a me stessa e a lei di sapere cosa ci stava dietro. Questa affermazione mi ha guidato in ogni passo professionale -e non- della mia vita.

Nel settore del Food, il Food design thinking e il Food design incorporano artisti visivi, musicali e tanto altro per creare delle esperienze uniche in cui il cibo viene percepito diversamente amplificato attraverso la selezione di attenti materiali, strumenti, linee, suoni.

Il Feng shui ci da modo di ragionare su come ad esempio i materiali amplifichino l’alimento stesso. Per questo motivo ho deciso di coinvolgere Federica.

Il lavoro del Food stylist non è solo quello di realizzare una bella composizione, ma di valorizzare gli alimenti che andiamo a trattare, in un’ottica di sostenibilità e rispetto per ciò che abbiamo tra le mani.

F- Ho incontrato il Feng Shui sul mio cammino dopo la laurea in Interior Design quando ancora lavoravo in un negozio di arredamento. Avevo ormai compreso da un po’ che creare solo spazi belli non era più sufficiente e che volevo anche creare spazi che potessero fare del bene a chi li vive e così è apparso il Feng Shui.

Questa fantastica filosofia ci insegna che tutto influenza ed è influenzato.

L’ambiente può influire infatti sulle caratteristiche di uno spazio a partire dalla grande scala fino ad arrivare ai più piccoli dettagli come ad esempio i materiali.

Trovarmi qui a condividere queste informazioni ancora poco conosciute o meglio dimenticate con voi è una grande ricchezza.

 

La cultura del cibo in oriente

Nella cultura orientale, e di conseguenza nel Feng Shui, l’alimentazione è un tema di grande importanza. Essa ci nutre e ci alimenta e la cucina era infatti vista come una delle stanze più importanti della nostra casa anzi per lungo tempo era proprio il cuore delle case e da lì partiva tutta la sua energia.

La cucina è il luogo in cui creiamo le pietanze che sfameranno noi e  i componenti della nostra famiglia, il cibo è una vera e propria forma di energia in oriente ma penso che questa sia una verità che tutti noi riusciamo a comprendere. Il cibo ci da energia e ci permette la vita.

 

L’uomo e il cibo

Penso che ognuno di noi abbia già udito la frase “L’uomo è ciò che mangia” e questa è una grande verità perché anche se non ce ne accorgiamo attraverso l’alimentazione noi siamo in grado di modificare sensazioni interne e di riportarle in equilibrio.

Ci basti pensare alla stagionalità degli alimenti che in base alle temperature esterne varia, a come ad esempio ci venga voglia di una buona zuppa nel pieno dell’inverno mentre in estate preferiamo una fresca insalata. Questo accade perché la temperatura esterna ci influenza e durante l’inverno abbiamo bisogno di aumentarla mente in estate cerchiamo di abbassarla. La natura in questo è già perfetta e se ci affidiamo alla stagionalità di frutta e verdura riusciamo a creare pasti molto più equilibrati. Ogni elemento ha una sua personale energia e ha la facoltà di attivare in noi una reazione piuttosto che un’altra.

 

I materiali in cucina

I materiali che sfruttiamo per cucinare e per servire gli alimenti sono parte di questo processo e vanno scelti proprio in base al risultato che vogliamo ottenere.

Ogni materiale ha una sua polarità e quando viene definito Yang significa che sarà più energico e attivo e trasmetterà questa qualità alle pietanze mentre quando si utilizza un materiale più Yin il cibo risulterà più delicato.

Uno dei materiali più utilizzati in cucina oggigiorno è il metallo.

Il metallo è considerato un materiale estremamente resistente, ottimo per le sue qualità igieniche e di trasmissione del calore ma non è solo questo.

Le caratteristiche appena descritte sono collegate strettamente all’aspetto pratico ma ci sono altre qualità che vanno rese note. Il metallo infatti è un materiale tipicamente Yang e quindi molto energizzante e allo stesso tempo è anche tagliente.

I coltelli, che sono uno strumento fondamentale nelle nostre cucine, sono quasi sempre in metallo e la loro energia interna è perfetta per tagliare e dividere.

I tagli sono un altro tema molto importante quando si parla di cucina che meriterebbe però un articolo a parte. Ogni alimento quando viene tagliato perde delle parti di sé e assume una nuova forma e quando si tagliano alimenti vivi bisogna rispettarne l’anatomia.

 

Il Legno e il vetro

Oggi ci focalizzeremo però su altri due materiali anch’essi molto interessanti e collegati alla cucina: il legno e il vetro.

Il legno è un materiale strettamente collegato alla natura e subisce pochissime trasformazioni per questo motivo è considerato un materiale ecologico e quindi Yin, l’energia che trasmette ai cibi è molto delicata e quando consumiamo una pietanza all’interno di un contenitore in legno percepiamo subito il suo calore e la sua sensazione di accoglienza. Facilmente ci riporterà alla mente vecchi ricordi e viene quindi considerato un materiale molto emotivo.

La generazione dei nostri nonni ha utilizzato molto più di noi questo materiale per i suoi suppellettili anche perché era un materiale di facile reperibilità e lavorazione.

Provate a gustarvi un invernale zuppa di legumi all’interno di una ciotola in legno con un cucchiaio anch’esso in legno, sono sicura che le sensazioni che percepirete saranno molto particolari ed inusuali ma assolutamente accoglienti.

Il vetro invece ha una lettura opposta ed è considerato un materiale asettico e freddo. La polarità in questo caso è Yang e permette di aumentare l’energia non costringendola in un contenitore ma lasciandola fluire libera attraverso la sua trasparenza. Questa sua caratteristica permette anche all’occhio di vedere meglio la pietanza e di attivare il senso della vista che può amplificare l’esperienza gustativa.

La vista mette in gioco un sacco di altri input quali colori e forme che sono capaci di influenzare di molto la resa finale. Anche questo è un materiale poco utilizzato nelle nostre case dove si prediligono piatti in ceramica. Questo accade perché il vetro è un materiale davvero molto freddo e quando mangiamo cerchiamo di prediligere qualcosa di più neutro e che ci dia meno stimoli rendendo il pasto un momento di ricarica.

Lo stesso non si può dire delle attività di ristorazione che possono sfruttare questo meraviglioso materiale per stupire i propri commensali.

Estetica del food

V- Il primo materiale con cui mi sono divertita è stato il vetro. DIfficile da fotografare ma ancora di più...da riempire. Come scrive infatti Federica, il vetro è un materiale non semplice ma che permette di sperimentare: riflessi, ombre, distorsioni, sono solo alcuni degli effetti visivi che si possono amplificare.

 

Le due grandi difficoltà per chi deve preparare in vetro per uno scatto fotografico sono:

1- le impronte

2- i vapori

Non mi sono però persa d’animo e ho realizzato un’insalata di pomodori confit, pomodori freschi, fragole, lamponi e olio al timo.

Il mix dei colori attraverso il vetro crea una sorta di carnevale. L’occhio intravede in una bolla trasparente un paesaggio colorata che in parte desidera, ma che vorrebbe anche preservare e continuare a osservare.

Sicuramente un consiglio da dare è come sempre, fare attenzione alla proporzione del riempimento del contenitore e tenete a portata di mano un cottonfioc o simili per pulire il vetro da goccioline e simili.

Estetica del Food

Il secondo esperimento mi ha portato in un viaggio tra boschi.

 

Sin da quando Federica mi ha parlato del calore, del legame con la terra dell’elemento “legno”, la mia testa è volata in colori e consistenze dai toni caldi e confortevoli, ma ricchi di sorprese.

Per questa immersione ho realizzato un purea di zucca e timo, pomodoro e patate al forno, cipolla in agrodolce, cavolo nero croccante, carote caramellate, funghi in padella e coulis di lamponi e cognac.

I colori e le consistenze sono ispirate ad una passeggiata nel bosco in cui la variabilità degli elementi sensoriale è infinita.

 

Il materiale fa la differenza

F- La scelta di un materiale è fondamentale e va fatta con cura, da ciò dipende l’emozione e la reazione che vogliamo suscitare attraverso la delicata creazione.

La necessità di riportare la consapevolezza nei nostri cibi è tanta perchè la differenza tra alimentarsi per vivere e per sopravvivere è molto sottile ma fa una enorme differenza.

V- Per chi fa Food Style l’attenzione per i materiali è una nota in più verso un’immagine curata, potenzialmente più completa e dedita al creare sinergie maggiori con il cibo stesso.

Sperando che sia stato un articolo curioso e ricco di spunti, vi invito a sperimentare contenitori e materiali diversi per enfatizzare ancora di più l’immedesimazione con il piatto. Se siete stati affascinati da ciò che Federica ci ha spiegato qui trovate il suo indirizzo web:

Federica Charlotte Magliano

https://www.studiokiky.it

https://www.instagram.com/studiokiky/