Scuola e Sport un legame possibile: focus sugli insegnanti, gli studenti-atleti e i nuovi giochi della gioventù

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Scuola e Sport un legame possibile: focus sugli insegnanti, gli studenti-atleti e i nuovi giochi della gioventù

 

Abstract: dare il giusto valore allo sport nel contesto scolastico risulta fondamentale alla luce dall’impatto positivo che ha sulla crescita e sullo sviluppo, sia dal punto di vista fisico che da quello relazionale e sociopsicologico. Inoltre, lo strumento “sport” può dare un contributo positivo alla prestazione atletica fin dalla tenera età, rispettando la passione e le capacità individuali, e allo stesso tempo promuovendo abitudini sane e forti valori positivi.

 

Educazione fisica nelle scuole: l’esigenza di un confronto con gli altri istituti in Europa e negli USA

L'insegnamento dell'educazione fisica è spesso stato affidato a docenti generalisti o specialisti principalmente a seconda del livello di istruzione[1], a livello primario ci sono tre possibilità: la materia può essere insegnata da docenti generalisti, da specialisti, o da entrambi in base all'autonomia e alla disponibilità di personale della scuola; a livello secondario inferiore, invece, gli insegnanti di educazione fisica tendono a essere specialisti della materia[2].

Fatta questa premessa, una rilevante considerazione da aggiungere allo studio del rapporto tra lo sport e la scuola, riguarda indubbiamente le ore dedicate all’educazione fisica nelle scuole, inferiori alla media dell’Unione Europea, che certifica quanto le istituzioni scolastiche italiane non siano all’avanguardia[3]: l’Italia è una delle poche nazioni dell’UE che, pur avendo indicato l’educazione fisica come materia obbligatoria, nelle scuole dell’infanzia ha consentito la completa flessibilità di orario[4] e, tutto questo, comporta il fatto che (spesso) nel corso della settimana scolastica, non venga svolta dai docenti nessuna ora in palestra, mentre in Francia svolgono addirittura cento ore all’anno (il 10% della didattica)[5].

Il Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione del Ministero dell’Istruzione, con la nota 2116 del 9 settembre 2022, fornisce chiarimenti relativi all’applicazione delle disposizioni della legge 30 dicembre 2021, n. 234, art. 1, commi 329 e seguenti, in merito all’Insegnamento di Educazione Motoria nelle classi quinte della scuola primaria, da parte di docenti specialisti forniti di idoneo titolo di studio. Nell'istruzione secondaria, nella maggioranza dei paesi, l’orario di insegnamento minimo raccomandato per l’educazione fisica rappresenta generalmente il 6-8% di quello totale. La Francia, per esempio, si distingue con il 14%, mentre in Spagna, la quota è pari al solo 3-4% e il processo di apprendimento degli alunni in educazione fisica è valutato regolarmente. Nell'istruzione secondaria inferiore si tiene conto di aspetti quali: adozione di sane abitudini, capacità di mettere in pratica ciò che si è appreso, livello di aspettative verso sé stessi, capacità di superare le difficoltà, sviluppo di abilità fisiche, lavoro di squadra, sviluppo collettivo, partecipazione ad attività sportive, coinvolgimento, impegno, creatività, conoscenza teorica e pratica, abilità essenziali.

Negli USA[6], gli studenti, debbono mantenere una media voti superiore al C (70 su 100) per poter competere, con valutazioni basate non solo sugli esami finali, ma anche sulla partecipazione attiva e i quiz durante il semestre.

L’unione tra sport e studio può offrire un percorso formativo completo, aprendo le porte a esperienze internazionali e ad un promettente futuro senza considerare lo sport come un peso o una distrazione dallo studio[7].
 

La limitata attenzione delle scuole italiane nei confronti dello sport: analisi del Disegno di legge n. 403

La campionessa di scherma Valentina Vezzali (ex Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega allo sport)[8], sosteneva che il sistema scolastico italiano penalizzava i giovani che praticavano sport agonistico di alto livello e, in questa presa di posizione, erano compresi anche quegli atleti rappresentanti dell'Italia in Europa e nel mondo.

Per venire incontro a questa mancanza, è sempre più frequente il ricorso ai progetti dual-carrier nelle scuole secondarie: uno di questi è il progetto del ministero dell'Istruzione (Miur), che, in collaborazione con il Coni, gestisce un programma sperimentale sugli studenti atleti di alto livello[9]: l’alternanza scuola-lavoro, per esempio, obbligatoria per tutti gli studenti dell’ultimo triennio delle scuole superiori, è stata modificata della L. 107/2015 (Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti)[10].

Si tratta di un’esperienza educativa che ha lo scopo di garantire agli studenti occasioni formative attraverso lavori in una struttura ospitante, di conseguenza, è stato riconosciuto agli studenti-atleti di alto livello, frequentanti le scuole secondarie superiori, la possibilità di assolvere attraverso l’impegno sportivo, agli obblighi previsti dalla suddetta legge[11]. L'obiettivo è quello di facilitare l'occupabilità in generale e, nello specifico, favorire la prosecuzione del percorso scolastico, o passaggi al sistema della formazione o dell'apprendistato.

In origine le attività sottese al concetto di "alternanza scuola-lavoro" erano prevalentemente svolte su iniziativa delle singole istituzioni scolastiche, attraverso la presentazione di progetti su bando del MIUR e selezionati presso gli uffici scolastici regionali; tali attività vennero poi normate a livello nazionale dalla riforma Moratti (artt. 2 e 4) e regolamentata dal d. lgs. 15 aprile 2005, n. 77, con cui agli studenti è riconosciuta la possibilità di scegliere la frequenza della scuola del secondo ciclo nella modalità dell'alternanza scuola-lavoro[12], anche se non con carattere di obbligatorietà.

In coerenza con i principi ispiratori della riforma del 2003[13], le norme riguardanti l'alternanza scuola-lavoro pongono al centro lo sviluppo di competenze che gli studenti possono acquisire anche in ambito non formale, riconoscibili ai fini della valutazione scolastica, ma anche da altri sistemi, valutabili e certificabili attraverso strumenti di trasparenza.

Tornando al ruolo dello sport nel progetto di alternanza scuola lavoro, la Legge 107/2015, art.1, comma 34[14], sottolinea come tra i soggetti che possono accogliere gli studenti per i percorsi di alternanza scuola lavoro, siano compresi anche gli enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI, ragione per cui il percorso formativo personalizzato dello studente impegnato in attività agonistiche, se adeguatamente calibrato sugli aspetti lavorativi della disciplina sportiva praticata, può sicuramente rappresentare un’esperienza di alternanza scuola lavoro maturata in attività sportive, con una certificazione delle competenze acquisite[15].

 

L’istituzione dei nuovi Giochi della Gioventù

La promozione della formazione sportiva quale parte integrante del percorso scolastico a partire dalla scuola primaria, il riconoscimento dell’educazione motoria e della pratica sportiva quali valori fondamentali per l’espressione della personalità giovanile, dovrebbe passare anche attraverso l’organizzazione di una manifestazione annuale aperta a tutte le discipline sportive, denominata “nuovi Giochi della gioventù”[16].

Infatti, nonostante il diritto alla pratica sportiva sia dichiarato e riconosciuto a livello internazionale ed europeo, occorre evidenziare l’esistenza di disparità sistemiche che impediscono l’accesso effettivo e incondizionato allo sport per tutti: con la proposta di legge AC 1424[17], composta di 6 articoli, che prende origine dal disegno di legge AS 403[18], approvato con modificazioni dal Senato il 20 settembre 2023, trasmesso quindi alla Camera e assegnato in sede referente alla XIII Commissione cultura[19].

Il disegno di legge s. 403 è stato approvato per la promozione della pratica sportiva nelle scuole e per l’istituzione dei nuovi giochi della gioventù e, sempre secondo quanto previsto dal DDL s. 403, per l’avviamento alle discipline sportive degli studenti a partire dalla scuola primaria e fino all’ultimo anno della scuola secondaria.

Gli istituti scolastici, inoltre, possono collegarsi in rete con il coordinamento degli enti locali territorialmente competenti, per la stipula di protocolli annuali o pluriennali affinché si possano realizzare corsi di avviamento e perfezionamento alle discipline sportive. In Italia esiste un programma specifico per gli studenti impegnati in attività sportiva professionista di alto livello[20] che ha l’obiettivo di integrare l’attività sportiva all’interno dell’ambito educativo e didattico e fornendo, ad esempio, la possibilità di svolgere fino al 25% del loro monte ore formativo in modalità online.

Il Decreto ministeriale n. 43 del 3 marzo 2023, disciplina, ai sensi dell'articolo 11 del D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275[21], una sperimentazione didattica della durata di cinque anni, dall'anno scolastico 2023/24 all'anno scolastico 2027/28, per una formazione di tipo innovativo, anche supportata dalle tecnologie digitali, sulla base dei requisiti stabiliti in accordo con il Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI), il Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e con Sport e Salute S.p.A[22].

Inoltre, la distribuzione degli studenti atleti nei cinque anni del percorso scolastico è risultata pressoché invariata rispetto alla scorsa annualità, evidenziando la maggiore adesione al Progetto didattico tra gli studenti del terzo anno.

Creare le condizioni per il superamento delle difficoltà che potrebbero nascere durante il percorso scolastico degli studenti-atleti, soprattutto per quanto riguarda la regolare frequenza delle lezioni è il vero obiettivo dell’iniziativa, oltre a dare sostegno e supporto alle scuole per promuovere concretamente il diritto allo studio e il successo formativo anche di questi studenti.

 

BIBLIOGRAFIA

Commissione europea/EACEA/Eurydice, 2013. Educazione fisica e sport a scuola in Europa. Rapporto Eurydice. Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni dell’Unione europea.

2 A livello primario, in molti paesi, l'educazione fisica può essere insegnata solo da docenti specialisti formati nella materia. È il caso di Belgio (Comunità francese e fiamminga), Bulgaria, Grecia, Spagna, Lettonia, Polonia (anni 4-6), Portogallo (anni 5-6), Romania e Turchia. In altri paesi, educazione fisica è insegnata da docenti generalisti formalmente abilitati a insegnare tutte (o quasi tutte) le discipline del curricolo, compresa l'educazione fisica. Ciò accade, ad esempio, in Germania, Irlanda, Francia, Italia, Polonia (anni 1-3), Portogallo (anni 1-4) e Slovenia (anni 1-3). In questo caso, tuttavia, gli insegnanti generalisti possono essere affiancati da allenatori o consulenti impiegati dalla scuola come in Germania, Francia e Irlanda, o da insegnanti specialisti come in Slovenia. A Malta, inoltre, in ogni classe sono presenti entrambi i tipi di insegnanti: gli specialisti tengono una lezione a settimana, mentre i generalisti conducono le altre. Anche allenatori esterni tengono alcune sessioni con gli alunni del livello primario.

3 T. Caldarelli, Più educazione fisica nelle scuole, ce lo chiede l’Europa. Uno studio della commissione europea sottolinea che l'educazione fisica ha il giusto posto nei nostri corsi di studio: ma si potrebbe fare di più.

4 T. De Juliis, Mario Pescante, L'educazione fisica e lo sport nella scuola italiana, Mondadori Education 1990. Con le scuole elementari la situazione non tende a migliorare: la differenza di ore continua a crescere mentre nelle scuole secondarie la situazione migliora anche se non è comunque sufficiente a recuperare quel gap di ore in palestra accumulato rispetto agli studenti stranieri.

5 Cfr. P. Coccia, Educazione fisica e sport nelle scuole d'Europa, Carabà 2013. Le scuole elementari francesi prevedono tre ore settimanali di EPS, per un totale di 108 ore all’anno, ritenute fondamentali per “lo sviluppo delle capacità motorie e la pratica di attività fisiche e sportive, per l’educazione alla salute, la conoscenza del proprio corpo, l’educazione alla sicurezza, alla responsabilità, all’autonomia, ai valori morali e sociali come il rispetto delle regole, il rispetto di sé stessi e degli altri”; C. Cocchi, Famiglia, scuola, sport, Booksprint 2013; A. Magnanini, Pedagogia speciale e sport. Modelli, attività e contesti inclusivi tra scuola ed extrascuola, Soares Editore 2021. J. Gleyse, L'Educazione Fisica di XX ° secolo. Approcci storici e culturali, Vigot, Parigi, 1999; G. Klein, Una questione di disciplina: educazione fisica in Francia e in Europa (1970-2000), Revue ÉPS, Parigi, 2004.

6 G. Lee Gutek, An historical introduction to American education, Waveland press 1991. “Agli studenti meritevoli atleticamente vengono offerte facilitazioni. Se uno studente non può frequentare educazione fisica, deve presentare un certificato medico all'infermeria della scuola; non sono ammesse altre ragioni. La partecipazione è la base per i corsi oltre alla preparazione. Gli studenti devono svolgere una sequenza di attività, se i risultati sono negativi possono abbassare il "grado" dello studente”.

7 Possiamo riportare l’esperienza di un giovane talento italiano nel campo della pallavolo: egli ha raccontato al quotidiano “Il Resto del Carlino” la propria esperienza formativa alla Mount Mercy University di Cedar Rapids, Iowa, USA. Grazie ad una borsa di studio per meriti sportivi ha avuto modo di sperimentare un modello educativo che integra perfettamente sport e studio e, a differenza della sua esperienza nelle scuole superiori italiane, dove il suo impegno nel volley in serie C era visto come un “ostacolo” agli studi, il sistema scolastico USA gli ha offerto una flessibilità tale gli ha permesso di fare sport, anche ad alto livello, senza sottovalutare l’importanza dello studio.

8 Nell’anno scolastico 2017-2018 sono 1.309 gli studenti-atleti coinvolti (+191% rispetto al 2016/2017), iscritti in 356 scuole di 18 regioni, soprattutto nei licei scientifici (44% del totale delle scuole partecipanti), negli istituti tecnici (21%), nei licei sportivi (18%) e negli istituti professionali (3%). Sono seguiti da 596 tutor scolastici e 721 tutor sportivi, pur se a ogni tutor sportivo dovrebbe corrispondere un tutor scolastico. Sono oltre 70 le discipline sportive praticate dagli studenti «agonisti».

9 Le regioni con più scuole aderenti al programma del Miur sono Lombardia (22%), Lazio (12%), Piemonte ed Emilia-Romagna (10%). Concepita per conciliare la doppia carriera nella scuola e nello sport degli studenti-atleti di alto livello. L’iniziativa riguarda oltre 600 docenti delle scuole secondarie di secondo grado, che sono stati coinvolti in attività di formazione in presenza e a distanza.

10 L. 13 luglio 2015, n. 107 Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti (15G00122) (GU Serie Generale n.162 del 15-07-2015).

11 L’alternanza scuola lavoro è stata resa obbligatoria nel 2015, dalla legge 107. Prevede 400 ore di formazione dedicate al lavoro nell’ultimo triennio dei tecnici e dei professionali e 200 ore in quello dei licei. L’alternanza scuola-lavoro si potrà fare in azienda, ma anche in enti pubblici, musei, biblioteche, associazioni e si potrà svolgere anche nei mesi estivi e all’estero. A questo scopo, è stato istituito il Registro nazionale nel quale saranno raccolti enti e imprese disponibili a svolgere i percorsi. Nella Gazzetta Ufficiale del 21 dicembre 2017 è stato pubblicato il decreto interministeriale 3 novembre 2017 n. 195 “Regolamento recante la Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza scuola-lavoro e le modalità di applicazione della normativa per la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro agli studenti in regime di alternanza scuola-lavoro”.

12 D.Lgs. 77/2005, cit., art. 1, comma 1. Definizione delle norme generali relative all'alternanza scuola-lavoro, a norma dell'articolo 4 della legge 28 marzo 2003, n. 53, Entrata in vigore del provvedimento: 20/5/2005.

13 Legge 28 marzo 2003 n. 53 riguarda soprattutto la riforma dei cicli scolastici, con la ridenominazione di quelli esistenti, introdotta l'alternanza scuola-lavoro, ed alcune disposizioni per la formazione degli insegnanti; Cfr. C. Nanni, La riforma della scuola. Le idee, le leggi, Roma, LAS, 2003; B. De Gaspari, F. Fiore, Una scuola per famiglie. A proposito della riforma Bertagna-Moratti, in Nuvole, giugno 2002.

14 Legge 13 luglio 2015, n. 107 Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti. (15G00122) (GU Serie Generale n.162 del 15-07-2015). 34. All'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 15 aprile 2005, n. 77, dopo le parole: «ivi inclusi quelli del terzo settore» sono inserite le seguenti: «o con gli ordini professionali, ovvero con i musei e gli altri istituti pubblici e privati operanti nei settori del patrimonio e delle attività culturali,  artistiche  e musicali, nonché  con  enti  che  svolgono  attività  afferenti  al patrimonio ambientale o con enti di promozione sportiva  riconosciuti dal CONI».

15 V. Kamkhagi, Dall'alternanza scuola-lavoro ai PCTO, una guida operativa, UTET Università, 2020; C. Di Mattina, Il rapporto di lavoro sportivo, La Riforma del lavoro sportivo aggiornato al "Decreto correttivo-bis" (d.lgs. n. 120/2023).

16 M. Pittalis, Sport e diritto, l'attività sportiva fra performance e vita quotidiana, Wolters Kluwer, 2022.

17 Camera dei deputati - Lavori preparatori dei progetti di legge - Atto Camera: 1424 S. 403 - Romeo ed altri: "Disposizioni per la promozione della pratica sportiva nelle scuole e istituzione dei Nuovi giochi della gioventù" (approvata dal Senato) (1424).

18 Senato della Repubblica, Legislatura 19ª - Disegno di legge n. 403, Comunicato alla Presidenza Il 12 Dicembre 2022, Disposizioni per la promozione della pratica sportiva nelle scuole e istituzione dei Nuovi giochi della gioventù.

19 Su iniziativa del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, del Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, del Ministro della Salute Orazio Schillaci, del Ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida, del Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin e del Ministro per le disabilità Alessandra Locatelli, a partire dal prossimo anno nelle scuole di tutta Italia torneranno i “Giochi della gioventù”, le “Olimpiadi degli studenti” nate nel 1969 da un’idea del dirigente sportivo e avvocato Giulio Onesti. I Ministri hanno sancito con un protocollo ad hoc la rinascita di una competizione nata 54 anni fa, che negli anni ha subito due interruzioni: una nel 1996 e una seconda dal 2017 a oggi.

20 Decreto ministeriale n. 43 del 3 marzo 2023, Il Ministro dell’istruzione e del merito, Sperimentazione didattica per una formazione di tipo innovativo, anche supportata dalle tecnologie digitali, destinata agli Studenti-atleti di alto livello. Vista legge 13 luglio 2015, n. 107, di “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti” e, in particolare, l’articolo 1, al comma 7, lettera g) che individua, tra gli obiettivi formativi prioritari delle istituzioni scolastiche, il “potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita sano, con particolare riferimento all'alimentazione, all'educazione fisica e allo sport, e attenzione alla tutela del diritto allo studio degli studenti praticanti attività sportiva agonistica” e ai commi 33, 34, 35 e 37, concernenti le disposizioni riguardanti i percorsi di alternanza scuola/lavoro;

21 Decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell'art. 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59.

22 Sperimentazione didattica per una formazione di tipo innovativo, anche supportata dalle tecnologie digitali, destinata agli Studenti-atleti di alto livello.

[1] Commissione europea/EACEA/Eurydice, 2013. Educazione fisica e sport a scuola in Europa. Rapporto Eurydice. Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni dell’Unione europea.

[2] A livello primario, in molti paesi, l'educazione fisica può essere insegnata solo da docenti specialisti formati nella materia. È il caso di Belgio (Comunità francese e fiamminga), Bulgaria, Grecia, Spagna, Lettonia, Polonia (anni 4-6), Portogallo (anni 5-6), Romania e Turchia. In altri paesi, educazione fisica è insegnata da docenti generalisti formalmente abilitati a insegnare tutte (o quasi tutte) le discipline del curricolo, compresa l'educazione fisica. Ciò accade, ad esempio, in Germania, Irlanda, Francia, Italia, Polonia (anni 1-3), Portogallo (anni 1-4) e Slovenia (anni 1-3). In questo caso, tuttavia, gli insegnanti generalisti possono essere affiancati da allenatori o consulenti impiegati dalla scuola come in Germania, Francia e Irlanda, o da insegnanti specialisti come in Slovenia. A Malta, inoltre, in ogni classe sono presenti entrambi i tipi di insegnanti: gli specialisti tengono una lezione a settimana, mentre i generalisti conducono le altre. Anche allenatori esterni tengono alcune sessioni con gli alunni del livello primario.

[3] T. Caldarelli, Più educazione fisica nelle scuole, ce lo chiede l’Europa. Uno studio della commissione europea sottolinea che l'educazione fisica ha il giusto posto nei nostri corsi di studio: ma si potrebbe fare di più.

[4] T. De Juliis, Mario Pescante, L'educazione fisica e lo sport nella scuola italiana, Mondadori Education 1990. Con le scuole elementari la situazione non tende a migliorare: la differenza di ore continua a crescere mentre nelle scuole secondarie la situazione migliora anche se non è comunque sufficiente a recuperare quel gap di ore in palestra accumulato rispetto agli studenti stranieri.

[5] Cfr. P. Coccia, Educazione fisica e sport nelle scuole d'Europa, Carabà 2013. Le scuole elementari francesi prevedono tre ore settimanali di EPS, per un totale di 108 ore all’anno, ritenute fondamentali per “lo sviluppo delle capacità motorie e la pratica di attività fisiche e sportive, per l’educazione alla salute, la conoscenza del proprio corpo, l’educazione alla sicurezza, alla responsabilità, all’autonomia, ai valori morali e sociali come il rispetto delle regole, il rispetto di sé stessi e degli altri”; C. Cocchi, Famiglia, scuola, sport, Booksprint 2013; A. Magnanini, Pedagogia speciale e sport. Modelli, attività e contesti inclusivi tra scuola ed extrascuola, Soares Editore 2021. J. Gleyse, L'Educazione Fisica di XX ° secolo. Approcci storici e culturali, Vigot, Parigi, 1999; G. Klein, Una questione di disciplina: educazione fisica in Francia e in Europa (1970-2000), Revue ÉPS, Parigi, 2004

[6] G. Lee Gutek, An historical introduction to American education, Waveland press 1991. “Agli studenti meritevoli atleticamente vengono offerte facilitazioni. Se uno studente non può frequentare educazione fisica, deve presentare un certificato medico all'infermeria della scuola; non sono ammesse altre ragioni. La partecipazione è la base per i corsi oltre alla preparazione. Gli studenti devono svolgere una sequenza di attività, se i risultati sono negativi possono abbassare il "grado" dello studente”.

[7] Possiamo riportare l’esperienza di un giovane talento italiano nel campo della pallavolo: egli ha raccontato al quotidiano “Il Resto del Carlino” la propria esperienza formativa alla Mount Mercy University di Cedar Rapids, Iowa, USA. Grazie ad una borsa di studio per meriti sportivi ha avuto modo di sperimentare un modello educativo che integra perfettamente sport e studio e, a differenza della sua esperienza nelle scuole superiori italiane, dove il suo impegno nel volley in serie C era visto come un “ostacolo” agli studi, il sistema scolastico USA gli ha offerto una flessibilità tale gli ha permesso di fare sport, anche ad alto livello, senza sottovalutare l’importanza dello studio.

[8] Nell’anno scolastico 2017-2018 sono 1.309 gli studenti-atleti coinvolti (+191% rispetto al 2016/2017), iscritti in 356 scuole di 18 regioni, soprattutto nei licei scientifici (44% del totale delle scuole partecipanti), negli istituti tecnici (21%), nei licei sportivi (18%) e negli istituti professionali (3%). Sono seguiti da 596 tutor scolastici e 721 tutor sportivi, pur se a ogni tutor sportivo dovrebbe corrispondere un tutor scolastico. Sono oltre 70 le discipline sportive praticate dagli studenti «agonisti».

[9] Le regioni con più scuole aderenti al programma del Miur sono Lombardia (22%), Lazio (12%), Piemonte ed Emilia-Romagna (10%). Concepita per conciliare la doppia carriera nella scuola e nello sport degli studenti-atleti di alto livello. L’iniziativa riguarda oltre 600 docenti delle scuole secondarie di secondo grado, che sono stati coinvolti in attività di formazione in presenza e a distanza.

[10] L. 13 luglio 2015, n. 107 Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti (15G00122) (GU Serie Generale n.162 del 15-07-2015).

[11] L’alternanza scuola lavoro è stata resa obbligatoria nel 2015, dalla legge 107. Prevede 400 ore di formazione dedicate al lavoro nell’ultimo triennio dei tecnici e dei professionali e 200 ore in quello dei licei. L’alternanza scuola-lavoro si potrà fare in azienda, ma anche in enti pubblici, musei, biblioteche, associazioni e si potrà svolgere anche nei mesi estivi e all’estero. A questo scopo, è stato istituito il Registro nazionale nel quale saranno raccolti enti e imprese disponibili a svolgere i percorsi. Nella Gazzetta Ufficiale del 21 dicembre 2017 è stato pubblicato il decreto interministeriale 3 novembre 2017 n. 195 “Regolamento recante la Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza scuola-lavoro e le modalità di applicazione della normativa per la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro agli studenti in regime di alternanza scuola-lavoro”.

[12] D.Lgs. 77/2005, cit., art. 1, comma 1. Definizione delle norme generali relative all'alternanza scuola-lavoro, a norma dell'articolo 4 della legge 28 marzo 2003, n. 53, Entrata in vigore del provvedimento: 20/5/2005.

[13] Legge 28 marzo 2003 n. 53 riguarda soprattutto la riforma dei cicli scolastici, con la ridenominazione di quelli esistenti, introdotta l'alternanza scuola-lavoro, ed alcune disposizioni per la formazione degli insegnanti; Cfr. C. Nanni, La riforma della scuola. Le idee, le leggi, Roma, LAS, 2003; B. De Gaspari, F. Fiore, Una scuola per famiglie. A proposito della riforma Bertagna-Moratti, in Nuvole, giugno 2002.

[14] Legge 13 luglio 2015, n. 107 Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti. (15G00122) (GU Serie Generale n.162 del 15-07-2015). 34. All'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 15 aprile 2005, n. 77, dopo le parole: «ivi inclusi quelli del terzo settore» sono inserite le seguenti: «o con gli ordini professionali, ovvero con i musei e gli altri istituti pubblici e privati operanti nei settori del patrimonio e delle attività  culturali,  artistiche  e musicali, nonché  con  enti  che  svolgono  attività  afferenti  al patrimonio ambientale o con enti di promozione sportiva  riconosciuti dal CONI».

[15] V. Kamkhagi, Dall'alternanza scuola-lavoro ai PCTO, una guida operativa, UTET Università, 2020; C. Di Mattina, Il rapporto di lavoro sportivo, La Riforma del lavoro sportivo aggiornato al "Decreto correttivo-bis" (d.lgs. n. 120/2023)

[16] M. Pittalis, Sport e diritto, l'attività sportiva fra performance e vita quotidiana, Wolters Kluwer, 2022.

[17] Camera dei deputati - Lavori preparatori dei progetti di legge - Atto Camera: 1424 S. 403 - Romeo ed altri: "Disposizioni per la promozione della pratica sportiva nelle scuole e istituzione dei Nuovi giochi della gioventù" (approvata dal Senato) (1424).

[18] Senato della Repubblica, Legislatura 19ª - Disegno di legge n. 403, Comunicato alla Presidenza Il 12 Dicembre 2022, Disposizioni per la promozione della pratica sportiva nelle scuole e istituzione dei Nuovi giochi della gioventù.

[19] Su iniziativa del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, del Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, del Ministro della Salute Orazio Schillaci, del Ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida, del Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin e del Ministro per le disabilità Alessandra Locatelli, a partire dal prossimo anno nelle scuole di tutta Italia torneranno i “Giochi della gioventù”, le “Olimpiadi degli studenti” nate nel 1969 da un’idea del dirigente sportivo e avvocato Giulio Onesti. I Ministri hanno sancito con un protocollo ad hoc la rinascita di una competizione nata 54 anni fa, che negli anni ha subito due interruzioni: una nel 1996 e una seconda dal 2017 a oggi.

[20] Decreto ministeriale n. 43 del 3 marzo 2023, Il Ministro dell’istruzione e del merito, Sperimentazione didattica per una formazione di tipo innovativo, anche supportata dalle tecnologie digitali, destinata agli Studenti-atleti di alto livello. Vista legge 13 luglio 2015, n. 107, di “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti” e, in particolare, l’articolo 1, al comma 7, lettera g) che individua, tra gli obiettivi formativi prioritari delle istituzioni scolastiche, il “potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita sano, con particolare riferimento all'alimentazione, all'educazione fisica e allo sport, e attenzione alla tutela del diritto allo studio degli studenti praticanti attività sportiva agonistica” e ai commi 33, 34, 35 e 37, concernenti le disposizioni riguardanti i percorsi di alternanza scuola/lavoro;

[21] Decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell'art. 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59.

[22] Sperimentazione didattica per una formazione di tipo innovativo, anche supportata dalle tecnologie digitali, destinata agli Studenti-atleti di alto livello.