Traffico di influenze illecite

308 CP
COLORI
Ph. Riccardo Radi / COLORI

Abstract

Uno dei mali endemici del nostro tempo, è costituito dall’interventismo, che certi personaggi, ogni tanto, pare, pongano in essere presso la PA e presso l’AG, al fine di far sì, che gli interessi dei loro “clienti” non subiscano danni o vengano, in qualche modo, agevolati. La sentenza dell’OGH, oggetto del presente articolo dimostra, quali somme di denaro possano essere promesse in favore degli intervenienti.

 

“Gesetzwidriger Lobbyismus”

Il Capo 23.mo della Parte II ^ del Codice penale austriaco, prevede “Strafbare Verletzungen der Amtspflicht, Korruption und verwandte strafbare Handlungen” (Violazioni dei doveri d’ufficio, corruzione e reati similari).

Tra questi reati, rientra anche la “Verbotene Intervention” di cui al § 308 StGB (CP). La stessa è indicata, comunemente, anche come “gesetzwidriger Lobbyismus”, nel senso che, qualora si eccedano i limiti posti dal “LobbyG = Lobbying- und Interessenvertetungs- Transparenz - Gesetz”, è integrata la fattispecie di cui al § 308 StGB; se i limiti sono rispettati, il reato de quo, è escluso (trattandosi di “rechtmäßigen Lobbyismus”).

Il § 308 StGB punisce “ungebührliche Einflussnahme auf die Entscheidungsfindung eines Amtsträgers” (influire in modo illecito sul processo decisionale di un pubblico ufficiale).

Soggetto attivo del reato de quo, può essere chiunque (“Wer…”), mentre “Tatobjekt”, deve essere un pubblico ufficiale oppure un arbitro. Per “Einflussnahme”, s’intende ogni comportamento atto a influire. Tra l’“Einflussnahme” e il “vantaggio”, di cui al § 308, comma 1, 1^ parte, StGB, deve esistere nesso causale.

Per quanto concerne l’elemento soggettivo del reato de quo, è necessario almeno il dolo eventuale.

Da notare è, che il § 308 StGB, trova applicazione, se il fatto non è punito da altra norma con pena più grave (comma 5).

 

Le sentenze di 1° e di 2° grado

Con sentenza di data 2.11.09 del giudice monocratico, il commercialista P. e il sig. B., erano stati condannati per i reati previsti e puniti dai §§ 15, 12, comma 2 e 308 StGB.

Aveva accertato, il giudice di 1° grado, che il commercialista P. aveva indotto il sig. S. a influire (“Einfluss nehmen”) su un pubblico ufficiale, competente a decidere in un procedimento tributario, a far in modo, che il pubblico ufficiale concludesse il procedimento predetto con particolare speditezza e – anche – con esito favorevole alla società commerciale S., di cui era amministratore delegato il sig. B.

Per l’”Einflussnahme”, alla persona indotta dal commercialista P., al sig. S., era stato promesso un “Vorteil” (vantaggio) dell’ammontare pari a Euro 150.000. In caso di esito positivo (“Gelingen”) dell’intervento sarebbero dovuto essere corrisposti – come da accordo stipulato per iscritto - i predetti 150.000 Euro.

Il reato, per il quale era stato condannato il sig. B., era consistito nel “determinare” (“bestimmen”) il commercialista P., a indurre il sig. S. a far sí, che il pubblico ufficiale competente per il procedimento tributario, compisse un atto contrario ai propri doveri d’ufficio (“pflichtwidrige Handlung”).

Quanto sarebbe stato corrisposto al sig. S. per i suoi “buoni uffici”, sarebbe stato poi rifuso al commercialista P. dal sig. B., qualora l’”Intervento” avesse sortito l’esito desiderato.

 L’appello proposto dagli imputati P. e B., veniva rigettato dalla Corte d’appello.

Ha osservato il giudice del gravame, che dalle prove assunte in 1^ grado, era emerso, che contro la società S., della quale l’imputato B. era amministratore delegato, pendeva un procedimeno tributario. L’amministratore delegato di questa società, aveva “incaricato” il commercialista P., a far in modo, che il "Verfahren” avesse esito spedito e positivo per la società S. A tal fine, il sig. B., aveva “messo a disposizione”, la somma di Euro 150.000. Il commercialista si sarebbe dovuto avvalere delle “entrature” (ad altissimo livello), di cui disponeva presso influentissimi esponenti della politica.

Ad avviso della Corte d’appello, il sig. B. era consapevole del fatto, che il sig. S. avesse fatto “valere le sue conoscenze”, altolocate, ai fini di un esito rapido e favorevole dello “Steuerverfahren”. [1]

Sia il sig. B., che il sig. S., avevano avuto di mira, che il predetto intervento presupponesse il compimento di un atto d’ufficio – da parte del pubblico ufficiale – contrario ai doveri d’ufficio.

La società S. aveva interesse, acchè il procedimento tributario terminasse entro breve tempo e avesse esito favorevole. A tal fine, veniva convenuto un “Erfolgshonorar” pari a Euro 150.000, da pagarsi dal commercialista P. al sig. S.

 

La “Nichtigkeitsbeschwerde” del Procuratore generale presso la Corte Suprema

(“Einflussnahme”, “Pflichtwidrigkeit”, “Parteilichkeit”, “Discrezionalità”)

Contro la sentenza della Corte d’appello, il Procuratore generale presso l’OGH (Corte Suprema), proponeva “Nichtigkeitsbeschwerde zur Wahrung des Gesetzes” [2].

Premetteva il Proc. gen., che i fatti, per i quali vi era stata condanna, si erano verificati prima che entrasse in vigore (1.9.2009) il "KorrStÄG” (legge che aveva apportato modifiche (anche) al § 308 StGB), per cui aveva dovuto trovare applicazione il predetto paragrafo nella versione antecedente a quella attualmente in vigore, vale a dire, quella introdotta nel 2009.

Il § 308 StGB prevede un “zweiaktiges Delikt” nel senso che la prima azione consiste nella richiesta o nell’accettazione oppure nel farsi promettere un vantaggio quale “corrispettivo” del reato; la seconda, si concreta, nel “far valere” la propria influenza, affinchè un pubblico ufficiale compia (oppure ometta) un atto del proprio ufficio, contravvenendo ai doveri d’ufficio.

Ha osservato, il Proc. gen., che integra il reato previsto e punito dal § 308 StGB, soltanto un’“Einflussnahme” con lo scopo di far sí, che il pubblico ufficiale compia (oppure ometta) un atto contrario ai doveri d’ufficio (“pflichtwidrig”).

La Pflichtwidrigkeit” è ravvisabile in tutti i casi, in cui il pubblico ufficiale, compiendo un atto d’ufficio, agisca concretamente in modo contrario ai doveri d’ufficio o a quelli inerenti al proprio servizio (“Dienstpflichten”).

Qualora si tratti di decisione discrezionale, la “Pflichtwidrigkeit” è ravvisabile tutte le volte, in cui – nell’esercizio di questo potere – il pubblico ufficiale agisce “nach unsachlichen Beweggründen”, vale a dire, per motivi non sostenibili in base a criteri oggettivi (per esempio, se il pubblico ufficiale agisce, indotto da un vantaggio, chiesto, fattosi promettere o accettato). In altre parole, se il vantaggio ha determinato un’influenza nell’adozione dell’atto d’ufficio. A proposito del “Vorteil” (vantaggio), di cui è menzione nel § 308 StGB, va precisato, che, secondo l’OGH, i vantaggi non devono essere, necessariamente, di natura patrimoniale, ma possono essere rappresentati pure da “immateriellen Leistungen” (vedasi OGH RS 0130815), per i quali, il ricevente non ha diritto, non ha “einen rechtlich begründeten Anspruch”.

Ogni “Parteilichkeit” (parzialità o “partigianeria”, che dir si voglia), è “pflichtwidrig”.

Far valere la propria influenza ai fini di una “rascheren Verfahrensabwicklung”, può essere “parteilich” e quindi, “pflichtwidrig”, qualora comporti una “Bevorzugung” (preferenza) nei confronti di un’altra parte (ved. OGH – RS 0096116 e RS 0109171).

L’atto d’ufficio - oggetto di “Einfluss” o che dovrebbe esserne oggetto – deve essere determinato o almeno determinabile.

Nel caso de quo, l’“Intervention”, che ci si era proposta, aveva lo scopo di una “definizione” più rapida del procedimento tributario riguardante la società S., procedimento determinato e pendente dinanzi ad un giudice tributario all’estero.

Ha affermato, il Proc. gen., che lo scopo di ottenere “eine bevorzugte Abwicklung des Verfahrens” nel senso che la stessa, sarebbe dovuto avvenire con più speditezza (del solito), non sarebbe atta a integrare un’“unsachliche Bevorzugung” (una preferenza non giustificata da ragioni oggettive).

I giudici di 1° e di 2° grado, non avevano esposto in motivazione, quale sarebbe stato il vantaggio, che avrebbe potuto derivare alla società S., da questa “rascheren Abwicklung”. Neppure, i predetti giudici, avevano indicato il “vantaggio”, che il giudice tributario avrebbe conseguito per effetto dell’”accelerazione” del procedimento tributario. L’importo di Euro 150.000 risultante dall’accordo (scritto), al quale sopra abbiamo accennato, era un “Erfolgshonorar” (“onorario” da pagarsi soltanto a esito favorevole).

Non era accettabile la tesi, propugnata dai giudici di merito, secondo la quale, la conclusione rapida del procedimento tributario, presupponesse – necessariamente – un “pflichtwidriges Amtsgeschäft” (atto d’ufficio contrario ai doveri); non erano stati indicati, dai giudici di 1° e di 2° grado, i doveri d’ufficio o di servizio, violati. In ciò era ravvisabile un “Rechtsfehler infolge fehlender Feststellungen” (vedasi RS 0119090).

La violazione di legge de qua, ha comportato effetti svantaggiosi a carico di entrambi gli imputati.

Con riferimento alla riforma del § 308 StGB – avvenuta nel 2009 – il PG ha osservato, che, per effetto della stessa, non vi è stata una sostanziale modifica degli elementi oggettivi del reato de quo; il legislatore si è limitato, a sostituire l’espressione “Parteilichkeit”, con quella – più pregante – di “Pflichtwidrigkeit”. Inoltre, il “Gesetzgeber” ha precisato, che è punibile pure il “Vorteilsgeber”, cioè colui che offre il vantaggio al pubblico ufficiale.

Quando si tratta di decisione rimessa alla discrezionalità (“Ermessen”, o, meglio, “pflichtgemäßes Ermessen”), come previsto dal § 308 StGB, versione ante riforma, sussiste “Pflichtwidrigkeit”, se il compimento dell’atto d’ufficio avviene sulla base di “unsachlichen Beweggründen” (motivi non ispirati a ragioni oggettive). Questa “Unsachlichkeit” sussiste anche nel caso, in cui l’atto d’ufficio avviene con “preferenza” (“bevorzugt”); si sostanzia in una (particolare) rapidità - tale da pregiudicare (gli) interessi delle altre parti (vedasi RS 0096116 e RS 0096099 e RS 0109171).

 

La sentenza dell’“OGH” (Corte Suprema)

Ha osservato l’“OGH”, preliminarmente, che non vi è motivo alcuno, per discostarsi dal proprio indirizzo giurisprudenziale, secondo il quale, anche dopo la riforma del § 308 StGB (per effetto del “KorrStrÄG del 2009), la “Bestimmung zur verbotenen Intervention” fosse punibile (vedasi OGH 140s179/96). La fattispecie di cui al § 308, comma 2, StGB non lascia più dubbi, che sia punibile anche il “Vorteilsgeber” (colui, che concede o promette il vantaggio).

Nei casi di decisione rimessa alla discrezionalità, la “Pflichtwidrigkeit”, di cui al § 308 StGB, sussiste tutte le volte, in cui, l’atto d’ufficio è stato adottato in base a “unsachlichen Beweggründen” (motivi non supportati da ragioni oggettive). Questi “Beweggründe” sono “unsachlich”, anche se l’atto d’ufficio viene compiuto “auf einer bevorzugend raschen Weise” (con preferenza e rapidità rispetto ad altri atti), in modo da pregiudicare gli interessi di altre parti (vedasi RS 0096116, RS 0096099 e RS 0109171).

Nel caso in esame, l’“Einflussnahme” tendeva a ottenere, oltre alla rapida e preferenziale definizione del procedimento, che il pubblico ufficiale competente per la controversia tributaria, compisse l’atto d’ufficio “parteilich” (con parzialità); ponesse in essere, una “unsachliche Ermessensausübung”.

La “Nichtigkeitsbeschwerde” veniva, pertanto, rigettata.

 

Conclusio

I reati di traffico di influenze illecite, sono tutt’altro che rari, specie in ambienti dominati da clan parentali (o amicali), da clientelismi di varia natura, da favoritismi. Si potrebbe, forse, dire, che fanno parte di un sistema molto ben “rodato”. I favori, in cui si concretano questi (loschi) traffici, sono spesso reciproci. “Trarre d’impaccio” un politicante, conviene, dato che i politicanti (anche se di serie C), a loro volta, si dice, avrebbero influenza (determinante) su nomine “deliberate” – come alcuni di noi hanno letto – magari di notte in un albergo o hotel oppure in occasione del “wöchentlichen Stammtisch”. Succede, cosí sembra, in Austria, anche questo.

Vi è, poi, ancora un altro motivo importante, per cui i predetti traffici avvengono. C’è chi agisce pure per vanteria (“Ci penso a…”), incrementando notevolmente il proprio “peso” (o, si potrebbe dire, il “prestigio”), dinanzi agli altri.

Chi rifiuta – o anche soltanto tentenna – di mostrarsi “gefügig” (arrendevole) nei confronti di questi “personaggi”, dominati, indubbiamente, anche da una notevole dose di egomania, ha vita difficile anche in Austria, dato che, cosí pare, non sono pochi a doversi “rendere utili” (o “riconoscenti”), per non dire “sdebitarsi”, nei confronti di coloro, ai quali, si racconta, “tanto devono.”

 

[1] Viene in mente il dialogo (Aristofane: “Le donne in Parlamento”) tra Cremete (C) e Prassagrora (P):

C: E chi non possiede terra, ma beni, che non si vedono, monete d’oro e argento?

P: Li metterà in comune.

C: E se non lo fa?

P: Si macchierà di spergiuro.

C: Ma se è proprio in tal modo li ha accumulati!

 

[2] Il § 23 StPO (CPP) prevede, che la Procura generale presso l’“OGH” (Cassazione) può proporre – d’ufficio o su richiesta del ministro della Giustizia – “Nichtigkeitsbeschwerde”, vale a dire, chiedere l’annullamento di sentenze penali, qualora ravvisi violazione di legge oppure errata applicazione della legge; altresí, contro ogni ordinanza o provvedimento del giudice penale “zur Wahrung des Gesetzes” (per far osservare la legge). Questa facoltà compete anche dopo il passaggio in giudicato nonchè nei casi, in cui le persone legittimate non hanno proposto impugnazione entro il termine a tal fine previsto.

[3] Prevedeva il § 308 StGB, prima della modifica dello stesso, avvenuta nel 1998:

(1) “Chiunque – scientemente (“wissentlich”) - influisce, direttamente o indirettamente, su un pubblico ufficiale o sul dirigente di una società pubblica, affinché compia un atto d’ufficio, di propria competenza, “parteilich” (con parzialità) oppure affinché ometta di compierlo e se, quale compenso, per quest’influenza, chiede o accetta o si fa promettere – anche per altra persona – un vantaggio, è punito con pena detentiva fino a 3 anni.

(2) Chiunque accetta o si fa promettere un vantaggio di lieve entità, non è punibile ai sensi del comma 1, a meno che il fatto sia stato commesso “gewerbsmäßig”.