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Un ciabattino

artigianato in india
artigianato in india

Proprio qui a Leh, nel Ladakh (India himalayanica), la custodia in cuoio della mia fedele Leika mi ha giocato uno scherzo, nel senso che le cuciture hanno ceduto.

Questa macchina mi accompagna da anni ed il minimo che io possa fare per ricambiare i suoi servizi è prendermene cura.

Chiedo consiglio ad un amico tibetano e lui mi ricorda che in questi luoghi non sono rari gli artigiani.

Mi accompagna nella ricerca della soluzione e questa prende la forma di un umile ciabattino indiano.

In Occidente il calzolaio è uno dei mestieri quasi ormai scomparsi da decenni (gli oggetti si comprano, si usano e si gettano via come rifiuti). Qui si tende ancora a ripararli.

Lui sta accovacciato su una semplice stuoia posta su un marciapiede. È quella la sua bottega. Faccio quello che si usa in questi casi, cioè gli chiedo quale sia il prezzo per la riparazione e ci accordiamo subito.

Dentro di me penso che la cifra pattuita sia davvero esigua, considerato che oltre alla soluzione del mio problema potrò usufruire della possibilità di godere dello spettacolo del suo lavoro.

Senza perdere tempo e dando priorità alla mia richiesta sulle altre, si mette all’opera.

Resto ad osservare la sua maestria seduto su un piccolo sgabello accanto a lui. Le sue mani quasi danzano mentre portano avanti la riparazione.

All’improvviso giunge una bimbetta tibetana sui tre anni e si mette a giocare con i suoi attrezzi, contenuti in una cassettina.

Non è della sua etnia e quindi di certo non è sua figlia.

Adesso arrivano i rimproveri, penso. Invece, lui continua a lavorare con precisione, come se niente fosse.

La bimba, ormai soddisfatta, inizia a manifestare segni di sonno. Lui la fa sdraiare sulla stuoia con la testa appoggiata sulle sue gambe incrociate. Poi inizia a cantarle dolcemente una ninnananna, fino a che lei si assopisce.

Rimango affascinato dalla scena e penso alle reazioni spesso nevrotiche che scandiscono la nostra vita di occidentali privilegiati.

Quando l’uomo mi riconsegna il perfetto risultato del suo lavoro, realizzo che mi ha offerto, senza parole, una grande occasione per riflettere.

Per manifestare rispetto gli porgo con entrambe le mani il suo compenso.