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Antiriciclaggio: obblighi e sanzioni anche per i clienti

Antiriciclaggio:  obblighi e sanzioni anche per i clienti
Antiriciclaggio: obblighi e sanzioni anche per i clienti

Il 4 luglio 2017 è entrato in vigore il Decreto Legislativo 25 maggio 2017, n. 90, di recepimento della Direttiva UE 2015/849, che ha sostituito integralmente il testo del Decreto Legislativo 21 novembre 2007, n. 231 (“Legge Antiriciclaggio”).

La Legge Antiriciclaggio prevede in capo ai soggetti nella stessa indicati, tra cui figurano gli avvocati, un obbligo di identificazione del cliente e del titolare effettivo.

Sebbene l’individuazione del cliente da parte del professionista possa risultare generalmente agevole, essendo questo definito dalla Legge Antiriciclaggio come “il soggetto che instaura rapporti continuativi, compie operazioni ovvero richiede ed ottiene una prestazione professionale a seguito del conferimento di un incarico”, più complessa può presentarsi l’individuazione del titolare effettivo.

L’articolo 1, comma 2, lett. pp) della Legge Antiriciclaggio definisce il titolare effettivo come “la persona fisica o le persone fisiche, diverse dal cliente, nell’interesse della quale o delle quali, in ultima istanza, il rapporto continuativo è instaurato, la prestazione professionale è resa o l’operazione è eseguita”.

Se nessun problema sussiste nel caso in cui il cliente persona fisica agisce in proprio e per conto proprio, non essendovi in questo caso altri titolari effettivi, rilevanti criticità possono sorgere in caso di società/enti o fondazioni/trust.

Se il cliente è una società, il professionista deve individuare la persona fisica o le persone fisiche che, in ultima istanza, possiedono o controllano l’ente, attraverso il possesso o il controllo, diretto o indiretto, del 25% più uno della partecipazione al capitale sociale.

Dunque, se la compagine sociale si compone di sole persone fisiche, il titolare effettivo coincide con il soggetto o i soggetti che individualmente detengono il 25% più uno della partecipazione al capitale sociale.

Se, all’interno della compagine sociale, a possedere la quota del 25% più uno è una società o più società, sarà necessario individuare, all’interno di dette società, le persone fisiche che detengono una quota di partecipazione sociale superiore al 25%.

Se il cliente è una fondazione o trust, il titolare effettivo sarà individuato nel beneficiario del 25% più uno del patrimonio o, se i beneficiari non sono stati ancora determinati, in tutti i soggetti nel cui interesse è istituita o agisce la fondazione o il trust.

Gli obblighi che la Legge Antiriciclaggio pone a capo dei professionisti si riflettono sui clienti, i quali, a norma dell’articolo 22, devono fornire “per iscritto, sotto la propria responsabilità, tutte le informazioni necessarie e aggiornate per consentire ai soggetti obbligati di adempiere agli obblighi di adeguata verifica”. In caso di dati falsi o dichiarazioni non veritiere, la pena prevista è della reclusione da sei mesi a tre anni e della multa da 10.000 euro a 30.000 euro.

Inoltre, le imprese dotate di personalità giuridica e le persone giuridiche private devono conservare, per un periodo non inferiore a cinque anni, adeguate e aggiornate informazioni sulla propria titolarità effettiva al fine di fornirle ai soggetti obbligati in occasione degli adempimenti strumentali all’adeguata verifica della clientela.