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Algoritmo e intelligenza artificiale

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Algoritmo e intelligenza artificiale

Quando si parla di algoritmo si fa riferimento ad una successione finita di istruzioni in grado di poter risolvere problemi dello stesso tipo. L'algoritmo crea un processo completo e comune basato sui dati di input per ottenere i dati di output. Nello specifico l’algoritmo rappresenta una valida tecnica per trovare una soluzione a determinate difficoltà. Poiché non possono essere ammessi malintesi, è indispensabile un preciso rigore della procedura ed è fondamentale l’eseguibilità, data la presenza di un agente informatico che esegue le operazioni in un tempo finito. Per arrivare alla soluzione definitiva di alcuni problemi sono richieste due condizioni preliminari: lo step successivo in ogni passo della sequenza deve essere predeterminato con certezza e il risultato ottenuto deve essere efficiente, accurato, utile, in modo che l'esecutore lo possa comprendere in tutte le sue parti (c.d. efficienza dell'algoritmo).

Molto spesso di parla di algocrazia, termine utilizzato per denotare l’importanza degli algoritmi al giorno d’oggi e tutti i loro modi di utilizzo. Questo termine fa riferimento ai metodi più efficaci con cui viene controllato il lavoro, seguendo formulari previsti da un codice. Invece, l’algoretica: delinea la soluzione ai rischi che le nuove tecnologie pongono alle società democratiche, per far si in che la giustizia, la dignità della persona e la solidarietà si associno in modo corretto alle tecnologie digitali. Grazie a particolari mezzi computazionali, i calcoli hanno assunto una notevole rapidità rispetto al passato. Gli algoritmi sono stati definiti dalla dottrina come entità che trasformano e selezionano dati con l’obiettivo di crearne di nuovi.

Si è diffusa l’idea che attraverso lo strumento dell’algoritmo si possa in qualche modo migliorare l’amministrazione nel rapporto con i cittadini. La dottrina parla di una società dell’algoritmo. In effetti, gli agenti di intelligenza artificiale, oltre a prendere decisioni, le eseguono anche, il che aiuta a superare le carenze dei processi compiuti dall'uomo.

Ciò riduce significativamente il margine di errore e aumenta il livello di correttezza nella gestione. L'algoritmo trasforma le decisioni umane in una serie di passaggi logici che portano a una soluzione razionale.

Gli algoritmi non solo portano grandi benefici ma nascondono anche molte criticità. Ad esempio, va sottolineato come  i calcoli possano produrre risultati errati. Si pone un problema di affidabilità. Invero, la precisione viene spesso trascurata per giungere all’efficienza. Si parlerà, quindi, di soluzione non del tutto corretta ma sicuramente accettabile. Gli algoritmi hanno avuto anche un forte impatto nel campo giudiziario: cerca di promuovere una macchina al servizio del giudice, così da rivoluzionare del tutto la figura dell’avvocato e del notaio.

Affinché gli algoritmi garantiscano il progresso economico e sociale, è necessario sviluppare un quadro giuridico per proteggere i dati personali. Si fa riferimento al Regolamento 2016/679/UE (GDPR) riguardante la protezione delle persone fisiche e alla libera circolazione dei dati personali, che prevede criteri inflessibili per il trasferimento dei dati al di fuori del contesto europeo e per i casi di violazione. Viene strutturata una essenziale protezione del soggetto interessato. La profilazione dovrà essere sempre trasparente; inoltre, la conservazione e raccolta dei dati dovranno rispettare il principio di minimizzazione garantendo la massima precisione.

Fondamentale è servirsi di tutte le misure possibili per salvaguardare le libertà e i diritti dei soggetti coinvolti. Si prevede la possibilità di poter richiedere l’intervento umano e la libertà di esprimere il proprio pensiero. Sulla base di queste considerazioni, è chiaro che il contributo umano è ancora  necessario e che la sostituzione è  del tutto prematura. L’uomo deve mantenere in ogni momento il controllo delle macchine intelligenti attraverso procedure di verifica. L'innovazione deve essere incoraggiata ma non deve mai precludere la tutela dei diritti e delle libertà fondamentali dei cittadini. È per questo motivo che si richiede il rispetto della trasparenza, affinché il soggetto interessato possa esercitare i diritti previsti dalla normativa europea.