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Antitrust: come promuovere i comportamenti etici nelle imprese italiane? L’Autorità interviene con un nuovo Regolamento in materia di rating di legalità

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, con Delibera del 5 giugno, ha modificato il Regolamento attuativo del 2012 in materia di rating di legalità. Si tratta di un tipo di rating etico destinato alle imprese italiane allo scopo di promuovere e introdurre i principi etici di comportamento in ambito aziendale, tramite l’assegnazione di un riconoscimento.

Il Regolamento prevede che il rating venga concesso a quelle imprese operanti nel territorio nazionale “che abbiano raggiunto un fatturato minimo di due milioni di euro nell’ultimo esercizio chiuso nell’anno precedente alla richiesta di rating e che, alla data della richiesta, risultino iscritte nel registro delle imprese da almeno due anni”.

Le aziende interessate dovranno presentare, per via telematica, una domanda all’Autorità, utilizzando l’apposito modulo presente sul sito, tenendo conto delle indicazioni fornite dall’Antitrust. Inoltre, l’impresa deve dichiarare:

1) l’assenza di misure di prevenzione personale e/o patrimoniale e misure cautelari personali e/o patrimoniali nei confronti dei propri amministratori e soci;

2) di non essere stata condannata per illeciti Antitrust gravi o per violazioni del Codice del Consumo;

3) di non essere destinataria di comunicazioni o informazioni antimafia interdittive in corso di validità.

Il rating di legalità verrà attribuito solo a quelle imprese che rispettano i requisiti presenti nell’articolo 2, commi 2 e 3, del Regolamento (Requisiti per l’attribuzione del rating di legalità). In tal caso verrà assegnato un punteggio, misurato in “stellette”, indicativo del rispetto della legalità da parte delle imprese che ne abbiano fatto richiesta.

Il range va da un minimo di una “stelletta” ad un massimo di tre “stellette”, e il punteggio base potrà essere incrementato di un segno + “ove l’impresa abbia denunciato all’autorità giudiziaria o alle forze di polizia taluno dei reati previsti dal Regolamento, commessi a danno dell’imprenditore o dei propri familiari e collaboratori”.

Il Regolamento, all’articolo 3, prevede ulteriori sei requisiti essenziali affinché l’impresa possa ottenere un massimo di tre “stellette”, in particolare le aziende dovranno “rispettare i contenuti del Protocollo di legalità sottoscritto dal Ministero dell’Interno e da Confindustria, delle linee guida che ne costituiscono attuazione, del Protocollo sottoscritto dal Ministero  dell’Interno e dalla Lega delle Cooperative , e a livello locale dalle Prefetture e dalle associazioni di categoria. Inoltre, le imprese dovranno adottare processi volti a garantire forme di Corporate Social Responsibility e aderire a codici etici di autoregolamentazione adottati dalle associazioni di categoria”.

Una volta comunicato all’impresa l’esito della richiesta, questa, in caso di esito positivo, viene inserita in un apposito elenco costantemente aggiornato dall’Autorità. L’attribuzione del rating, deliberata dall’Autorità entro sessanta giorni dal ricevimento della richiesta,  consente alle imprese di ottenere vantaggi in sede di concessione di finanziamenti pubblici e agevolazioni per l’accesso al credito bancario.

Il rating di legalità ha una durata di due anni ed è rinnovabile su richiesta. Se uno dei requisiti previsti dall’articolo 2 è venuto meno, o laddove sia stato rilasciato sulla base di false dichiarazioni, l’Autorità dispone la revoca del rating con proprio provvedimento comunicando all’impresa i motivi che impediscono il mantenimento del rating.

Il Regolamento, entrato in vigore il 4 luglio, è interamente consultabile sul sito dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

(Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Delibera 5 giugno 2014, n. 24953)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, con Delibera del 5 giugno, ha modificato il Regolamento attuativo del 2012 in materia di rating di legalità. Si tratta di un tipo di rating etico destinato alle imprese italiane allo scopo di promuovere e introdurre i principi etici di comportamento in ambito aziendale, tramite l’assegnazione di un riconoscimento.

Il Regolamento prevede che il rating venga concesso a quelle imprese operanti nel territorio nazionale “che abbiano raggiunto un fatturato minimo di due milioni di euro nell’ultimo esercizio chiuso nell’anno precedente alla richiesta di rating e che, alla data della richiesta, risultino iscritte nel registro delle imprese da almeno due anni”.

Le aziende interessate dovranno presentare, per via telematica, una domanda all’Autorità, utilizzando l’apposito modulo presente sul sito, tenendo conto delle indicazioni fornite dall’Antitrust. Inoltre, l’impresa deve dichiarare:

1) l’assenza di misure di prevenzione personale e/o patrimoniale e misure cautelari personali e/o patrimoniali nei confronti dei propri amministratori e soci;

2) di non essere stata condannata per illeciti Antitrust gravi o per violazioni del Codice del Consumo;

3) di non essere destinataria di comunicazioni o informazioni antimafia interdittive in corso di validità.

Il rating di legalità verrà attribuito solo a quelle imprese che rispettano i requisiti presenti nell’articolo 2, commi 2 e 3, del Regolamento (Requisiti per l’attribuzione del rating di legalità). In tal caso verrà assegnato un punteggio, misurato in “stellette”, indicativo del rispetto della legalità da parte delle imprese che ne abbiano fatto richiesta.

Il range va da un minimo di una “stelletta” ad un massimo di tre “stellette”, e il punteggio base potrà essere incrementato di un segno + “ove l’impresa abbia denunciato all’autorità giudiziaria o alle forze di polizia taluno dei reati previsti dal Regolamento, commessi a danno dell’imprenditore o dei propri familiari e collaboratori”.

Il Regolamento, all’articolo 3, prevede ulteriori sei requisiti essenziali affinché l’impresa possa ottenere un massimo di tre “stellette”, in particolare le aziende dovranno “rispettare i contenuti del Protocollo di legalità sottoscritto dal Ministero dell’Interno e da Confindustria, delle linee guida che ne costituiscono attuazione, del Protocollo sottoscritto dal Ministero  dell’Interno e dalla Lega delle Cooperative , e a livello locale dalle Prefetture e dalle associazioni di categoria. Inoltre, le imprese dovranno adottare processi volti a garantire forme di Corporate Social Responsibility e aderire a codici etici di autoregolamentazione adottati dalle associazioni di categoria”.

Una volta comunicato all’impresa l’esito della richiesta, questa, in caso di esito positivo, viene inserita in un apposito elenco costantemente aggiornato dall’Autorità. L’attribuzione del rating, deliberata dall’Autorità entro sessanta giorni dal ricevimento della richiesta,  consente alle imprese di ottenere vantaggi in sede di concessione di finanziamenti pubblici e agevolazioni per l’accesso al credito bancario.

Il rating di legalità ha una durata di due anni ed è rinnovabile su richiesta. Se uno dei requisiti previsti dall’articolo 2 è venuto meno, o laddove sia stato rilasciato sulla base di false dichiarazioni, l’Autorità dispone la revoca del rating con proprio provvedimento comunicando all’impresa i motivi che impediscono il mantenimento del rating.

Il Regolamento, entrato in vigore il 4 luglio, è interamente consultabile sul sito dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

(Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Delibera 5 giugno 2014, n. 24953)