x

x

Basta Covid! Dieci film da vedere

Film
Film

In attesa di notizie attendibili sulla riapertura delle sale cinematografiche, forse anche prima di quelle date che guardavano addirittura all’inizio del 2021 seppur con tutte le precauzioni che saranno prescritte, ecco una breve ricognizione su alcuni film, recenti ma non solo. Tutti con la caratteristica di essere stati presentati o riproposti in sala nell’arco del 2019.

Un perimetro temporale a cui ancorarsi per evitare di farsi sommergere sull’ottovolante costituito dalla storia del cinema.

 

1. SORRY WE MISSED YOU di Ken Loach

L’ultimo amarissimo Loach, forse anche scottato dalla sconfitta del laburista Corbyn per cui si era speso in prima persona. Racconto umano, ma senza via d’uscita, dei rider, moderni schiavi, e di un sistema che in apparenza produce liberi professionisti togliendo invece qualunque diritto ai lavoratori. Una scudisciata per scuoterci tutti.

 

2. JOKER di Todd Phillips

Il personaggio di Joker esce dall’universo DC Comics e da autentico antieroe entra nel cinema della New Hollywood, quella di Scorsese e Coppola, come conferma la presenza del De Niro protagonista di “Taxi Driver”. Dietro il mondo dei supereroi una parabola acre e impietosa dei nostri tempi.

 

3. 1917 di Sam Mendes

Due giovani soldati devono recapitare un messaggio a delle truppe inglesi per evitare che cadano in un’imboscata. Il lunghissimo piano-sequenza preparato da Sam Mendes, partito dai ricordi del nonno soldato, immerge completamente nell’assurdità della Grande Guerra. Con la macchina da presa sempre all’altezza dei protagonisti.

 

4. MEMORIE DI UN ASSASSINO di Bong Joon-ho

È solo grazie al successo di “Parasite”, dominatore della stagione cinematografica, che si è potuto vedere uno dei primi film del regista sudcoreano, del 2003, con le stesse tracce di umorismo incontrollabile. La caccia al primo serial killer del Paese riflette a fine anni ’80 la violenza senza fine di una società che vent’anni dopo cambierà solo abito.

 

5. LA MIA VITA CON JOHN F. DONOVAN di Xavier Dolan

Il talento dell’enfant prodige canadese non si discute, così come il suo narcisismo. Evidente anche nella storia di una fragile star dello show-business americano. Film rimontato più e più volte, come se Dolan non riuscisse a districarsi dal suo passato di giovanissima star che cerca di liberarsi dai lacci del suo stesso successo.

 

6. JULES E JIM di François Truffaut

Il restauro ridona luce scintillante al capolavoro di Truffaut, tratto dal romanzo di Roché. Film di culto, amatissimo dai cinephile di ogni epoca e ambientato nella Parigi bohémienne degli anni Dieci dove due uomini e una donna provano ad amarsi oltre le regole. A conferma che, come diceva Truffaut, “la coppia non è un sistema soddisfacente ma in fondo non ci sono molte altre soluzioni”.

 

7. IL TERZO OMICIDIO di Hirokazu Kore-eda

Più che l’ultima trasferta in Francia con Catherine Deneuve e Juliette Binoche ne “Le verità”, il Kore-eda più convincente si ritrova in questo legal drama del 2017 uscito in ritardo in Italia sull’onda di “Un affare di famiglia”. Ennesima riflessione sul tema della verità sempre sfuggente, con Kore-eda che firma il suo personale “Rashomon”.

 

8. L’ETA’ GIOVANE di Jean-Pierre e Luc Dardenne

Dalle inquietudini etiche del cuore dell’Europa alle inquietudini etniche. I Dardenne non rinunciano al loro rigore bressoniano nel seguire un giovanissimo fondamentalista islamico. Lo fanno al solito a distanza ravvicinata, come in “Rosetta”, anche se non lo capiscono fino in fondo. Il finale ci ricorda la debolezza di essere umani.

 

9. ORO VERDE - C’ERA UNA VOLTA IN COLOMBIA di Ciro Guerra

Alle radici del narcotraffico colombiano, raccontate attraverso la storia di una famiglia indigena wayuu al centro del boom del commercio di marijuana venduta ai giovani americani negli anni ‘70. “La faccia vera del capitalismo allo stato puro” del convincente Guerra sostituisce le radici ancestrali di un mondo sempre più lontano.

 

10. APOCALYPSE NOW - FINAL CUT

Chissà se sarà davvero la versione definitiva del film che Coppola si è portato dietro per tutta la vita come una magnifica ossessione. Il suo viaggio nel cuore di tenebra della guerra del Vietnam ha trovato ora una dimensione più equilibrata tra la prima versione ridotta del 1979 e quella dilatata di “Redux” del 2001.