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American Pie. L’iniziazione sessuale alla fine del vecchio millennio

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American Pie. l’iniziazione sessuale alla fine del vecchio millennio

 

American Pie (1999) dei registi Paul e Chris Weitz è uno dei maggiori successi della commedia irriverente americana degli ultimi decenni, tanto da surclassare per notorietà i film capostipiti del genere, come Animal House (1978) del noto cineasta John Landis.

La pellicola è incentrata sul tema del sesso, inteso come rito di passaggio per l'età adulta o, quanto meno, per una maturità ancora giovanile che si lascia alle spalle l'ingenuità adolescenziale. L'iniziazione sessuale è considerata storicamente tra i momenti di crescita più importanti nella vita di un uomo e di una donna, perché è finalizzata al «consolidamento dell’identità e del ruolo sessuale» (1).

Questa visione del sesso è uno dei temi fondamentali della commedia di Hollywood e, in particolare, dei film costruiti sul modello di American Pie, il quale costituisce sicuramente la miglior messa in scena del topos narrativo.

Scrive Lorenzo Fantoni: «Il sesso è sempre visto dai giovanissimi come una terra da conquistare o una giungla piena di pericoli e rischi per la tua salute o la tua vita sociale che contribuisce a rendere ancora più incasinato quel periodo orribile e bellissimo che va sotto il nome di adolescenza. Gli adolescenti e il sesso sono un vero e proprio topos narrativo al cinema e in tv. Parliamo soprattutto dei film comici in cui il sesso è un rito di passaggio fondamentale» (2).

La generazione raccontata in American Pie è cresciuta negli anni Novanta del secolo scorso ed era ancora parzialmente inibita al sesso rispetto agli adolescenti nati negli anni Duemila.

La sessualità all'epoca era già stata mercificata, ma la limitata diffusione della pornografia e una maggiore censura dei contenuti espliciti nei mass media avevano preservato un alone di mistero che la rendeva un fenomeno a cui accostarsi con le giuste precauzioni.

Il protagonista principale di American Pie, Jim Levenstein, interpretato dall’attore Jason Matthew Biggs, e il suo gruppo di amici si approcciano al sesso con una riverenza del tutto anacronistica oggi e, forse, con un’ingenuità disarmante.

I ragazzi sono attratti morbosamente dal sesso, ma allo stesso tempo hanno timore, consapevoli che «farlo» rappresenta un rito di passaggio fondamentale per la loro vita. Al contrario oggi la mercificazione è arrivata a un punto tale da rendere la sessualità un fatto banale.

Nel film si ripete spesso che chi, a una certa età, non ha rapporti sessuali è palesemente in ritardo nel percorso di crescita. La tensione è tale da spingere Jim a copulare con una torta di mele e viene sorpreso con grande imbarazzo da suo padre Noah (Eugene Levy).

L'ansia impedisce a Jim di avere un rapporto sessuale con una studentessa cecoslovacca, Nadia (Shannon Elizabeth), eiaculando precocemente due volte al solo tocco della ragazza, mentre i suoi compagni del liceo lo osservano in diretta sul web.

La sua comitiva manifesta approcci diversi nei confronti della sessualità. Steve Stifler (Seann William Scott), soprannominato lo «Stifmeister», è l'amico più scanzonato e vive il sesso con golardia.

Kevin Myers, invece, è fidanzato con Victoria Lathum (Tara Reid), ma per scelta della ragazza non hanno rapporti carnali. Solo dopo aver consultato il fratello maggiore, che gli rivela l'esistenza di una «Bibbia del sesso» nascosta nella biblioteca del suo liceo, l’amico di Jim riuscirà a sciogliere la timorosa Victoria.

In questo caso osserviamo quella relazione maschio adulto - maschio giovane che è un elemento connaturato del nostro percorso di crescita, durante il quale spesso e volentieri ci affidiamo alla guida dei «più grandi» per imparare ad affrontare le sfide di tutti i giorni.

C'è da notare inoltre che i personaggi femminili presentati in American Pie sono molto più remissivi nell'avere rapporti sessuali, ad eccezione di Nadia e la «Mamma di Stifler», come vedremo. L’iniziazione al sesso nelle ragazze sembra avere una natura completamente diversa rispetto a quella maschile, meno irruenta e libidinosa.

«L’iniziazione femminile», scrive Lorenzo Fantoni, «è stata per millenni confinata e sacralizzata dalla deflorazione che avveniva nel primo rapporto sessuale autorizzato dal rito simbolico del matrimonio religioso o civile. Per la femmina il rito era quindi sociale. La sessualità femminile non esisteva come diritto al piacere ma solo in funzione della maternità e del piacere del maschio, il quale, spesso più grande di età e già esperto “iniziava” la giovane moglie alla sessualità» (3).

Chris Ostriecher (Chris Klein), soprannominato dagli amici «Oz» o anche «GnocBuster», è un giocatore di lacrosse, modellato sul prototipo dello studente atletico del liceo americano, ovvero un ragazzo palestrato, rozzo e donnaiolo.

Tuttavia, è l'unico che dà un tono sentimentale al sesso. Si approccia alla giovane Heather (Mena Suvari), che canta nel coro scolastico, con l'intento di sedurla per copulare con lei, ma alla fine si innamorano e il rapporto sessuale che consumano nelle ultime scene del film è il culmine della loro storia d'amore.

Paul Finch, soprannominato «Pausa Merda» da Stifler, è l'unico amico di Jim a manifestare una maturità estranea al classico adolescente della commedia americana. È colto, calmo e raffinato, eppure manifesta una pulsione sessuale pari a quella dei suoi amici, nonostante la razionalizzi meglio.

La sua maturità costituisce un ostacolo nell'approcciarsi alle sue coetanee, ma riesce a sedurre la signora Janine Stifler (Jennifer Audrey Coolidge), ovvero l'osannata «Mamma di Stifler», una donna procace e affascinante. È una «M.I.L.F.», una cinquantenne sessualmente attiva e sempre a caccia di uomini.

L'acronimo, infatti, sta per «Mother I'd like to fuck», traducibile in italiano con «Una mamma che mi farei», intendendo una donna avanti con l'età, già coniugata e con prole che ha conservato un'attrattiva sessuale tale da integrare giovani e adulti.

La signora Janine predilige i maschi maturi e, per questo motivo, si lascia sedurre da Finch. Nel suo ruolo di matrona aiuta metaforicamente i ragazzi meritevoli a perdere la verginità e a compiere il rito di passaggio all'età adulta. Ha notevole esperienza nel campo sessuale, dettando di conseguenza le regole fondamentali della copula. Si pone quindi come l'opposto femminile del fratello maggiore di Kevin Myers.

Jim, nonostante i tanti fallimenti, riesce a fare sesso, e a compiere il suo passaggio all'età adulta, con la falsa ingenua Michelle Annabeth Flaherty (Alyson Hannigan), la quale in realtà si dimostra fin troppo disinibita.

Tutti i protagonisti di American Pie riescono alla fine a superare il rito di passaggio con immensa soddisfazione.

Altri personaggi del film sono interessanti da menzionare, come Chuck Sherman (Chris Owen), che si fa chiamare «Sherminator». È un ragazzo che, come Stifler, vive il sesso in chiave goliardica e vanta un curriculum di rapporti sessuali notevole: «Lo Sherminator! Sono un sofisticatissimo robot del sesso, rispedito nel passato per cambiare il futuro di una strafiga stellare!».

Non possiamo poi non parlare del padre di Jim, il signor Noah, il quale sembra apparentemente un uomo mite e ingenuo, quando invece si dimostra un esperto di sesso. Come il fratello maggiore di Kevin e la «Mamma di Stifler», Levenstein ha esperienza nel campo sessuale e fa parte di quella generazione che ha contribuito alla sua liberazione.

Di conseguenza, si erge al di sopra degli altri due veterani del sesso e, per questo motivo, sente l'esigenza di incanalare la dirompente e infantile pulsione sessuale di Jim. Lo sorprende, per esempio, mentre tenta di masturbarsi guardando una pellicola pornografica criptata in televisione all'inizio del film, con il pene infilato in un calzino.

Come padre, a differenza del fratello maggiore di Kevin, che dà distaccati consigli sessuali, Noah avverte la necessità genitoriale di educare il figlio a controllare adeguatamente la sua sessualità, per viverla al meglio.

La visione del sesso in American Pie è una concezione anacronistica nella nostra società pornografica. Scrive Lorenzo Fantoni: «Nel terzo millennio, un adolescente e un post-adolescente hanno un accesso più diretto a ogni tipo di informazione e a tutto il materiale "necessario" per farsi una cultura. Probabilmente subiranno ancora il discorsetto dai genitori, ma sono perfettamente in grado di googlare per scoprire cosa sia un clitoride o come proteggersi dalle malattie sessualmente trasmissibili. Inoltre, un minorenne non è più costretto ad andare in edicola con la sciarpa fino al naso per comprare della pornografia, guardare di nascosto Colpo Grosso o sbirciare il calendario dal barbiere. Ci siamo anche resi conto che, incredibile, pure le ragazze guardano il porno! Ormai le app per il dating non sono più ad appannaggio di disagiati sociali che non riescono a trovare un’anima gemella, ma una consuetudine per migliaia di persone che non hanno alcun problema a fare swipe su Tinder o Grindr» (4).

Oggi la sessualità è vissuta come merce in maniera molto aggressiva. Sempre più eccitati dalla pornografia dilagante, gli adolescenti sono smaniosi di soddisfare le proprie basse pulsioni. Il sesso sul web non ha più un valore eccitativo, come affermano le case di produzione, ma consolativo, diventando a tutti gli effetti una droga che produce dipendenza, per colmare le frustrazioni e per sedare le depressioni.

Queste trasformazioni intercorse con l'esplosione di internet si evincono chiaramente negli altri film della saga di American Pie, prodotti che personalmente considero di scarso valore e di contenuti altrettanto scarsi e, come li ha definiti il giornalista Lorenzo Fantoni, risultano oggi «goffi, quasi stupidi» (5).

 

 

1 - Adolescenza oggi: la ricerca del rito, in «Pedagogika.it», lug/2016: https://www.pedagogia.it/blog/2016/07/13/ adolescenza-oggi-la-ricerca-del-rito/.

2 - L. FANTONI, Addio sesso goliardico dei tempi di Porky's e di Colpo grosso, in «Wired.it», gen/2019: https://w ww.wired.it/play/cultura/2019/01/15/sesso-colpo-grosso-giovani-smartphone-pornografia/.

3 - IBID.

4 - IBID.

5 - IBID.