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Corruzione e principio di innocenza

Corruzione
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Corruzione e principio di innocenza
 

Il nostro Paese sta faticosamente risalendo la classifica di transparency.

Al 31 gennaio 2023 ci siamo collocati al 41° posto su 180 Paesi.

56 punti in una classifica che va da 0 (molto corrotto) a 100 (pulito).

L’andamento per l’Italia è positivo dal 2012.

In 10 anni abbiamo guadagnato 14 punti.

Ma la media dell’Europa occidentale è di 66 punti e, quindi, abbiamo ancora una lunga strada da percorrere per allinearci (Fonte: ANAC 31.01.2023).

Da tempo si registra però una tensione ad allentare i sistemi di controllo, in nome della presunzione di innocenza.

«Differenza tra presunzione di innocenza e presunzione di non colpevolezza.

L’art. 6 CEDU afferma che “2.Ogni persona accusata di un reato è presunta innocente fino a quando la sua colpevolezza non sia stata legalmente accertata” inoltre la Presunzione di innocenza e i diritti della difesa sono riaffermati nell’art. 48 Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea («Carta») in virtù del quale “1. Ogni imputato è considerato innocente fino a quando la sua colpevolezza non sia stata legalmente provata. 2. Il rispetto dei diritti della difesa è garantito ad ogni imputato” cioè “Ogni persona accusata di un reato” (art. 6 CEDU). Diversamente la nostra Costituzione all’art. 27, co 2 afferma che “l’imputato [60 ss. c.p.p.] non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva”. Questo comma sembra avere portata più ampia rispetto alla presunzione di innocenza come descritta nella direttiva, nel senso che l’imputato viene considerato non colpevole fino a quando non vi sia una sentenza che accerti l’esistenza del fatto-reato in maniera definitiva, alla stregua dei principi di cui agli artt. 3 e 27, comma 2 della Carta Fondamentale e questo perché il processo penale serve per conoscere (cd funzione cognitiva), per verificare l’ipotesi d’accusa, e siffatta verifica non può dirsi compiuta fino a quando non sopravviene una sentenza di condanna definitiva che consacra in modo irrevocabile la validità della tesi accusatoria. Questo è certamente il significato più profondo dell’affermazione costituzionale per cui nessuno può essere considerato colpevole fino alla condanna definitiva. Detto altrimenti se in un giudizio di primo grado Tizio viene condannato per omicidio dalla Corte di Assise di Genova, la sentenza di condanna ha di fatto accertato legalmente la responsabilità ai sensi dell’art. 6 CEDU ma per il nostro ordinamento poiché Tizio può appellare la sentenza (accedendo così al secondo grado di giudizio) e procedere eventualmente anche in Cassazione e pertanto la sentenza di primo grado non è definitiva egli dovrà essere considerato non colpevole inoltre dato che il principio di non colpevolezza, funge da catalizzatore di tutte le altre più rilevanti garanzie del processo (come il diritto di difesa, il contraddittorio, l’imparzialità del giudice, seppur la presunzione sembra attenuarsi nel suo valore cogente lungo lo sviluppo processuale, portando con sé una graduazione delle altre garanzie di contesto implicate dal principio) a Tizio verranno riconosciuti diversi diritti per tutelare la sua posizione. Naturalmente poiché la normativa CEDU, a livello di gerarchia tra le norme in Italia, si pone tra la Costituzione e la legge ordinaria non si pone alcun problema pratico di applicazione del dettato Costituzionale ai singoli casi». (Fonte: Eva Simola, 09.01.2021).

Stiamo abrogando l’abuso d’ufficio, prorogando lo scudo erariale dopo aver liberalizzato il subappalto.

Oggi la presunzione di innocenza non è più un dogma assoluto, infatti, con l’istituto della messa in prova si è affermata la disponibilità della presunzione di innocenza e della finalità cognitiva del processo penale, il tutto avvallato per realpolitik dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 91/2018 (Fonte: Oliviero Mazza, La presunzione di innocenza messa alla prova), dove la messa alla prova raggiunge uno scopo deflattivo, punitivo e premiale.

Non è forse il caso di calibrare meglio questi interventi per non deprimere il processo in atto di lotta alla corruzione?

Il Presidente Busia, nel suo intervento a commento dei dati sovra indicati, ha sottolineato soprattutto due aspetti: la necessità di una Piattaforma unica della Trasparenza e una normativa sulle lobby, richiamando governo e parlamento a intervenire al riguardo. “Anac sta portando avanti la realizzazione di una piattaforma unica della Trasparenza, ma chiediamo un supporto normativo da parte del governo”, ha dichiarato il Presidente di Anac. “Occorre semplificare e rendere più efficaci le misure della trasparenza. Questo è possibile farlo rendendo visibile e confrontabile in un unico punto le pubblicazioni delle amministrazioni frammentate nei vari siti, mettendo a disposizione un unico portale della Trasparenza all’interno del quale ogni amministrazione carica i propri dati di competenza, e questi diventano confrontabili e facilmente verificabili”.

Chiediamo, inoltre, a governo e parlamento una legislazione sulle lobby. Non va criminalizzata l’attività delle lobby, può essere anche utile al legislatore che non è onnisciente. E’ però necessario rendere trasparente tale attività; non tanto attraverso una minuziosa rendicontazione degli incontri, che è facilmente eludibile, e comporta spreco di energie inutilmente. Quello che serve sono limiti stringenti e trasparenza assoluta su benefici diretti e indiretti, anche non finanziari, del lobbista e del rappresentante politico. Vanno colpiti i conflitti d’interesse che si creano, e sanzionate le violazioni anche degli obblighi dichiarativi”.

Possiamo concludere questa riflessione con Richard Sennett che nel suo aureo libretto sull’autorità, pubblicato nel 1980 (tradotto in italiano nel 1981) afferma: «Tutte le idee di democrazia che abbiamo ereditato dal XVIII secolo sono basate sulla nozione di un’autorità visibile». E cita il detto di Jefferson: «Il dirigente deve agire con discrezione ma non gli deve essere concesso di tenere per sé le sue intenzioni». (Noberto Bobbio, Il segreto della democrazia: non avere segreti, 16.10.2011).