x

x

Dubai o non Dubai, ancora esilio dorato per latitanti?

Dubai
Dubai

Nonostante siano trascorsi diversi anni dall’entrata in vigore della legge n. 125 del 2018 e sia stata autorizzata la ratifica del Trattato di estradizione e quello di cooperazione giudiziaria in materia penale con gli Emirati Arabi Uniti.

Il Trattato impegna le parti a consegnare reciprocamente persone ricercate che si trovino nei rispettivi territori, per dare corso a un procedimento penale (estradizione processuale) o per consentire l’esecuzione di una condanna definitiva (estradizione esecutiva) e con la possibilità di estradare latitanti e ricercati con mandato d’arresto per gravi reati legati al traffico di droga e alla criminalità organizzata che trovano negli Emirati un tranquillo rifugio di impunità.

Con l’interrogazione n. 3-02281 del 18 maggio u.s. si chiede al Ministro Cartabia: “quali siano le iniziative che il Governo ha predisposto per dare completa attuazione al Trattato e di quali elementi disponga in merito ai tempi necessari ad assicurare l'estradizione di latitanti condannati per gravissimi reati”.

Continua l’interrogazione: “L'autorizzazione del Parlamento alla ratifica del Trattato rappresenta un passo fondamentale per permettere il rientro in Italia di alcuni latitanti, tra cui alcuni già condannati in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa oppure alcuni per i quali in Italia è stato già chiesto il rinvio a giudizio per corruzione o per altri reati gravissimi. A distanza di più di due anni dall'approvazione della legge, risulta agli interroganti che il Trattato sia valido, essendosi perfezionato l'iter durante lo scorso Governo”.

Dopo la Francia anche dagli Emirati giungeranno notizie dei tanti condannati e ricercati dalla giustizia italiana che vivono in un esilio dorato?

Ne dubitiamo, le ultime notizie parlano di valigie pronte e biglietti aerei prenotati.