Il Regolamento MiCAR (Markets in Crypto-assets Regulation)
Il Regolamento MiCAR (Markets in Crypto-assets Regulation)
Il 9 giugno 2023 è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea L. 150/40 il Regolamento 2023/1114/UE, c.d. MiCAR (Markets in Crypto-assets Regulation), che va a disciplinare i mercati delle cripto-attività, le quali, secondo l’art. 3, sono «una rappresentazione digitale di un valore o di un diritto che può essere trasferito e memorizzato elettronicamente, utilizzando la tecnologia a registro distribuito o una tecnologia analoga».
Il testo, che modifica i Regolamenti 2010/1093/UE e 2010/1095/UE e le Direttive 2013/36/UE e 2019/1937/UE, si applicherà dal 30 dicembre 2024 (salvo i Titoli III e IV: Token collegati ad attività e Token di moneta elettronica, che si applicheranno dal 30 giugno 2024).
La normativa fa parte di un articolato pacchetto di misure per la finanza digitale, chiamata anche tecno-finanza (fintech), che concerne l'applicazione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione alle attività economiche. Invero, perseguito a livello euro-unitario, il piano si compone di due strategie – la richiamata finanza digitale ed i pagamenti al dettaglio – e di quattro atti legislativi: il MiCA, il Distribued Ledger Technology (DLT, secondo l’art. 3: «tecnologia a registro distribuito: che consente il funzionamento e l’uso dei registri distribuiti»), il Regolamento DORA (Digital Operational Resilience Act) ed infine le modifiche delle direttive vigenti in materia di servizi finanziari.
Per quanto concerne il MiCAR, il progetto è frutto di un processo iniziato nel 2018, dopo la corsa al rialzo dei Bitcoin nel 2017, a seguito di un forte interesse pubblico e di numerosi investimenti in cripto-valute. Compresi i rischi rappresentati dagli assets non regolamentati, le Autorità europee hanno, di conseguenza, ideato un insieme di prescrizioni volte a regolare il settore: ciò nasce dall’esigenza di definire priorità e obiettivi come la certezza del diritto, al fine di permettere uno sviluppo dei mercati di crypto all’interno dell’UE attraverso un quadro giuridico chiaro, la stabilità finanziaria, la garanzia di livelli adeguati di tutela dei consumatori e degli investitori o il sostegno per l’innovazione e la concorrenza leale.
Nello specifico, la norma si basa su una tripartizione delle cripto-attività (asset-referenced token, utility token, e-money token) ed interviene su determinati ambiti, indicati all’art. 2, quali: il divieto di comportamenti che rischiano di intaccare la fiducia e l’integrità degli utenti all’interno dei mercati delle cripto-attività e la previsione di tutele verso i clienti di prestatori di servizi; la definizione degli adempimenti a carico degli emittenti di utility tokens (art. 3: «un tipo di cripto-attività destinato unicamente a fornire l’accesso a un bene o a un servizio prestato dal suo emittente»), EMT ed ART e degli obblighi in materia di trasparenza ed informativa relativi alla ammissione e negoziazione di cripto-assets; l’introduzione di requisiti concernenti l’autorizzazione e la vigilanza di fornitori di servizi di cripto-valute, degli emittenti di token collegati ad attività e degli emittenti di token di moneta elettronica (art. 3: «un tipo di cripto-attività che mira a mantenere un valore stabile facendo riferimento al valore di una valuta ufficiale») e il loro funzionamento, organizzazione e governance; l’imposizione per gli emittenti di stablecoin di formare una riserva sufficientemente liquida; infine, la disciplina di misure preventive allo scopo di evitare l’abuso di informazioni privilegiate, la loro comunicazione illecita o la manipolazione del mercato, affinché si garantisca l’integrità dei mercati stessi.
Dunque, il MiCA non è indirizzato solo alle persone fisiche e giuridiche bensì anche ad imprese fornitrici di servizi connessi alle crypto ovvero interessate nell’emissione (quali emittenti di utility token, token e stablecoin), nell’offerta al pubblico e nell’ammissione alla negoziazione di cripto-attività.
Si tratta del primo atto normativo al mondo che vuole introdurre un regime completo per la regolazione dei cripto-assets e si auspica, perciò, sia destinato a segnare la strada anche di eventuali interventi successivi da parte di soggetti nazionali al di fuori dell’UE.