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Interruzione e sospensione dell’esecuzione della pena

Rinvio dell’inizio dell’esecuzione della pena - CPP della RFT
Interruzione della pena
Interruzione della pena

Abstract: L’importanza della fase di esecuzione della pena, viene spesso sottovalutata; immeritatamente, perché nella stessa, è possibile concedere benefici al condannato, quali quelli previsti dai §§ 453 e 454 StPO. Anche il temporaneo rinvio dell’esecuzione della pena, può, in certi casi, avere effetti favorevoli per il condannato.

 

Indice

I. Considerazioni introduttive

II. Rinvio e interruzione dell’esecuzione della pena per motivi organizzativi

III. Competenza e impugnabilità

IV. Rinvio temporaneo dell’esecuzione su istanza del condannato

 

I. Considerazioni introduttive

I paragrafi 449-463 StPO (CPP) prevedono gli adempimenti di PM (quale “Vollstreckungsbehörde” - § 451 StPO), “Rechtspfleger” e giudici – una volta che la sentenza penale di condanna è passata in giudicato. Secondo la normativa attuale, la “Durchsetzung des Straferkenntnisses” (della sentenza penale di condanna) è soltanto una parte (anche se quella principale) delle attività della “Vollstreckungsbehörde”, in quanto, sussistendo determinate condizioni, il condannato può, non necessariamente, subire l’intero “Strafübel” inerente alla sentenza di condanna o non immediatamente, dopo che la sentenza di condanna è passata in giudicato. Questo, se è presumibile, che il condannato, con queste “facilitazioni”, possa essere “agevolato” a condurre, in futuro, una vita senza (più) delinquere. Si parla, in proposito, di “Maßnahmen”, che consentono anche un’”Abwandlung” (modifica) della sentenza (di condanna) inflitta dal giudice. Ma, lo sappiamo tutti, che l”amuri per i soddi” (per i soldi, per intenderci) è - ovunque – “granni, granni assa’, grannissimo”, come esempi, quasi quotidianamente, sembrano dimostrare.

Nonostante le norme suddette, non va dimenticato, che l’ordinamento processual-penale prevede - salvo deroghe espresse contenute nella StPO e a meno che non sia intervenuta la “Vollstreckungsverjährung” (la prescrizione della pena) - in linea di principio, la “Vollstreckungspflicht” (obbligo di dare esecuzione alle sentenze passate in giudicato, ma pur sempre con osservanza del “Verhältnismäßigkeitsprinzip” (principio di proporzionalità)); si vedano, in proposito, i §§ 459 c, commi 2 e 3; 459 d, 1 comma, 1 parte, StPO.

Il § 455 a StPO prevede una delle ipotesi di “Strafausstand”; nell’ambito della previsione di questa norma, si distingue tra “Strafaufschub” (rinvio dell’esecuzione della pena) e “Strafunterbrechung” (interruzione dell’esecuzione della pena); il primo è concedibile, se l’esecuzione non ha avuto ancora inizio, mentre la seconda a esecuzione già iniziata.

Ormai le “Strafvollstreckungsvorschriften” (norme che disciplinano l’esecuzione della pena), hanno un’importanza tutt’altro che trascurabile ai fini dell’“Effizienz der Strafrechtspflege” (efficienza dell’amministrazione della giustizia penale).

È da notare anche, che, mentre nel processo di cognizione (“Erkenntnisverfahren”), è dominante il principio di pubblicità, specie per quanto concerne la fase dibattimentale, quello di esecuzione è caratterizzato dal principio opposto, cioè dall’“Ausschluss der Öffentlichkeit” (esclusione del pubblico). Ciò è certamente di vantaggio per il condannato.

C’è chi, ancora oggi, considera la normativa che disciplina la “Strafvollstreckung”, una “lästige Zusatzbelastung” (un noioso lavoro suppletivo), anche se gli adempimenti inerenti all’esecuzione, sono, per la maggior parte, delegati o delegabili al “Rechtspfleger” (**), che in determinati casi, è obbligato “die Sache, dem Richter oder dem Staatsanwalt vorzulegen”. Vi sono però dei casi, in cui la delegabilità al “Rechtspfleger” è esclusa (§ 4 del “Rechtspflegergesetz – RPflG”.)

 

II. Rinvio e interruzione dell’esecuzione della pena per motivi organizzativi

Il § 455 a StPO prevede il rinvio e l’interruzione dell’esecuzione della pena detentiva o di una misura di sicurezza di carattere detentivo. Si parla di “Aufschub und Unterbrechung aus Vollzugsgründen”. Sono, queste, ipotesi “vorübergehenden Strafausstandes” (che sono previste accanto a quelle contemplate dal § 455 StPO). Riguardano il “vollzugsorganisatorischen Bereich”, ma hanno pure il fine di garantire l’esecuzione della pena in condizioni, che non siano contrari al senso di umanità. È, però, da notare, che dal disposto del § 455 a StPO, non consegue un diritto del condannato all’“Haftunterbrechung”, all’interruzione dell’esecuzione.              

Il § 455 a StPO prevede, che il giudice dell’esecuzione, può rinviare l’esecuzione della pena detentiva o di una misura di sicurezza detentiva oppure interrompere la stessa, senza consenso del recluso, se ciò è necessario per motivi inerenti all’organizzazione dell’Amministrazione penitenziaria e qualora non ostino motivi – prevalenti – di pubblica sicurezza (§ 455 a , 1 c., StPO).

Sia durante il rinvio, che durante l’interruzione, non decorrono i termini per la “Vollstreckungsverjährung” (§ 78 a, Nr. 2, StPO).

Il rinvio e l’interruzione dell’esecuzione della pena ai sensi del § 455 a StPO, non può essere disposto per motivi inerenti alla persona del condannato (“aus in der Person des Verurteilten liegenden Gründen”), ma esclusivamente per cause di carattere organizzativo.

Questi motivi possono consistere in un sovraffollamento dell’istituto penitenziario, nell’esigenza di eseguire lavori di ristrutturazione nello stesso (necessari, magari, anche a seguito di una rivolta nello stabilimento penitenziario), per far fronte a una malattia contagiosa che sta diffondendosi nella "Justizvollzugsanstalt – JVA” – Casa di reclusione.

Il § 455 a StPO contiene un’eccezione al principio (sancito dal § 2, comma 1, della “Strafvollstreckungsordnung – StVollstrO”) – secondo la quale, l’esecuzione della pena, deve avvenire senza dilazione e la norma è, pertanto, di interpretazione restrittiva. L’applicazione di questa disposizione presuppone, che il trasferimento del detenuto in altro stabilimento penitenziario, non è possibile, per cui la sospensione o l’interruzione dell’esecuzione, si appalesa come unica soluzione praticabile.

Entrambe le soluzioni (rinvio e interruzione) sono escluse, se ostano motivi di sicurezza pubblica, come nel caso, in cui il detenuto, è persona particolarmente pericolosa oppure se è da temere, che egli, al termine del rinvio o dell’interruzione, si sottragga alla prosecuzione dell’“Haftvollziehung”.

In sede di applicazione del § 455 a StPO, è indispensabile “die Sicherheits – und Vollstreckungsinteressen mit den Belangen der Vollzugsorganisation abzuwägen”, vale a dire, procedere a una valutazione comparativa degli interessi alla sicurezza (pubblica) e di quelli inerenti all’Amministrazione penitenziaria.

 

III. Competenza e impugnabilità

Competente per la decisione (di carattere discrezionale), è il “Rechtspfleger (§ 31, Abs. 2, 1 frase del "Rechtspflegergesetz – RPflG”), il quale decide però previo consenso della “Landesjustizbehörde” (Amministrazione giudiziaria del “Land”). Nei casi di urgenza (“in Eilfällen”), l’interruzione può essere disposta anche dal dirigente dello stabilimento penitenziario, che, in tal caso, esercita una cosiddetta Notkompetenz, ma deve informare, nel più breve tempo possibile, la “Vollstreckungsbehörde” (il PM) e l’“oberste Justizbehörde”.

Per quanto concerne l’impugnabilità dei provvedimenti di interruzione e di sospensione dell’esecuzione della pena, la stessa viene, di norma, ritenuta inammissibile. Tuttavia, una Corte d’appello ha statuito, che qualora la pena residua ancora da scontare sia di breve durata, in capo al condannato sia ravvisabile un interesse “an der zügigen Vollstreckung der Strafe”; in altre parole, il condannato può avere interesse a riottenere, il più presto possibile, la libertà, per cui, “aus Gründen des effektiven Rechtsschutzes” (per motivi di una tutela effettiva dei diritti del condannato), in applicazione del principio di cui all’articolo 19, 4 comma, Costituzione Federale (“GG”), l’impugnazione di cui ai §§ 23 e segg. “EGGVG  –Einführungsgesetz zum Gerichtsverfassungsgesetz”, sarebbe ammissibile. In questo senso, si veda Corte d’appello di Karlsruhe – ordinanza dd. 3.11.2004 – 2 – Vas 34/04.

È stato ritenuto anche, che contro un’“Aufschubs – oder Unterbrechungsentscheidung”, il condannato possa opporsi, qualora, in sede di decisione, non si sia tenuto conto del “Verhältnismäßigkeitsprinzip” (principio di proporzionalità) oppure in caso di violazione “des pflichtgemäßen Ermessens”.

 

IV. Rinvio temporaneo dell’esecuzione su istanza del condannato

Un altro caso di “Strafausstand” – al quale sopra abbiamo accennato – è contemplato dal § 456 StPO, intitolato “Vorübergehender Aufschub  der Strafvollstreckung (rinvio temporaneo dell’esecuzione della pena).

Il comma 1 del citato paragrafo prevede, che su istanza del condannato (“Verurteilten”), l’esecuzione della pena detentiva può essere rinviata, qualora, per effetto dell’immediata esecuzione della stessa, al condannato o alla di lui famiglia, derivino nocumenti estranei agli scopi della pena (“außerhalb des Strafzweckes liegende Nachteile”).

È, questo, l’“Aufschub der Vollstreckung in Härtefällen” ed è disposto per motivi inerenti alla persona del condannato o alla sua famiglia. È da notare, che l’applicazione del § 456 StPO, è esclusa nel caso in cui l’espiazione della pena sia già iniziata (vedasi BGHSt – Corte Suprema Federale – Sezione penale – 19, 148 (150) e Corte d’appello di Hamm). Secondo l’OLG di Koblenz, l’istanza “auf vorübergehenden Aufschub”, deve essere stata depositata/inoltrata alla competente autorità, almeno prima della data fissata per l’“Haftantritt”. Come già sopra accennato, la sospensione temporanea dell’esecuzione della pena, è concedibile soltanto a seguito di istanza del condannato.

L’importanza pratica del citato paragrafo riguarda anzitutto il rinvio temporaneo (“vorübergehenden Aufschub”) di pene detentive. Se è stata inflitta pena pecuniaria, i disposti di cui ai §§ 459 e seguenti StPO, contengono “Erleichterungen” (facilitazioni), che “tolgono gran parte dell’importanza al § 456 StPO. Va osservato, che il disposto del § 456 c StPO (che disciplina l’“Aufschub” e l’“Aussetzung des “Berufsverbotes” (il rinvio e la sospensione del divieto di esercizio di una professione), è lex specialis rispetto al § 456  StPO.

L’applicabilità del § 456 StPO è esclusa nel caso di pene accessorie, che producono i loro effetti con il passaggio in giudicato della sentenza che le comminano e che non abbisognano di una “besonderen Vollstreckung”.

Per quanto concerne le misure di sicurezza, il § 456 StPO è applicabile, ma non, se si tratta di misure di sicurezza detentiva. Se il condannato è in custodia cautelare in carcere fino a quando la sentenza passa in giudicato, il rinvio dell’esecuzione della pena non è concedibile in quanto, con il passaggio in giudicato, l’“Untersuchungshaft” si trasforma in “Strafhaft” (vedasi BGH – Corte Suprema Federale –  Ordinanza di data 22.9.1993, 2 StR 367/93).

“Erhebliche Nachteile, die außerhalb des Strafzweckes liegen” (rilevanti svantaggi estranei allo scopo della pena), sono quelli che colpiscono il condannato o la di lui famiglia e che possono essere di carattere economico o personale; sono tali da “trascendere” le conseguenze proprie dello “Strafübel” (del “male” inerente alla pena). I predetti “Nachteile”, affinché possa trovare applicazione il § 456 StPO, devono essere evitabili, se l’esecuzione viene – temporaneamente - rinviata. Spesso vengono addotti, come esempi, l’improvvisa malattia, da cui è colpita la moglie o la partner del condannato, qualora vi siano figli in tenera età, cui è necessario accudire oppure se vi è necessità della presenza personale in azienda di un lavoratore autonomo.

Escluso è il ricorso al § 456 StGB, se le conseguenze sono state causate volutamente dallo stesso condannato. Il richiesto, temporaneo, rinvio dell’esecuzione di pena, deve essere atto a “neutralizzare” o, per lo meno, attenuare gli “erheblichen Nachteile” ai danni del condannato o della sua famiglia, che altrimenti si producerebbero.

Il comma 2 del § 456 StPO, limita lo “Strafaufschub” nel senso che lo stesso non può essere concesso per una durata superiore a 4 mesi; questo limite temporale vige anche nel caso, in cui siano stati concessi più “Strafaufschübe” al medesimo condannato. Il termine quadrimestrale decorre dal giorno in cui è stato comunicato l’invito a presentarsi a una determinata “Strafanstalt” (stabilimento penitenziario) oppure da quello, in cui il condannato – dopo una sospensione dell’esecuzione, è invitato a presentarsi nuovamente presso una “JVA” per la prosecuzione dell’espiazione della pena. Soltanto “im Gnadenwege” (per effetto di un provvedimento di clemenza) può essere accordato un rinvio - superiore a 4 mesi – dell’inizio di espiazione della pena.

È in facoltà dell’autorità competente a concedere il rinvio, subordinare lo stesso a prestazione di cauzione o ad altra condizione. Per quanto concerne la cauzione, trovano applicazione i §§ 116, 1 comma, n. 4, 116 a , commi 1 e 2, 123 e 124 StPO.

Il provvedimento di rinvio dell’inizio dell’esecuzione della pena, è di competenza della “Strafvollstreckungsbehörde”, che decide “nach pflichtgemäßem Ermessen” (discrezionalmente, ma tenendo conto dei doveri inerenti al proprio ufficio).

Contro la decisione, il condannato è facoltizzato di adire il giudice (§ 458, 2 comma, StPO) ai fini di una verifica, se la “Vollstreckungsbehörde” ha usato correttamente i propri poteri discrezionali o meno. Questo provvedimento è poi impugnabile mediante “sofortiger Beschwerde” (reclamo immediato (§ 462,  3 c., StPO)).

 

(**)  La presente nota contiene un breve (ripeto, breve) elenco delle principali competenze dei “Rechtspfleger” e dei requisiti per la nomina a queste funzioni nella RFT.

“Rechtspfleger” è un impiegato dell’Amministrazione giudiziaria con un’anzianità di servizio di almeno tre anni e che ha superato l’apposito esame per conseguire tale qualifica. Non occorre la laurea in giurisprudenza, ne’ la qualifica di funzionario, essendo ammessi al predetto esame, pure gli impiegati “des mittleren Justizdienstes”. Chi è in possesso della laurea in giurisprudenza, può essere ammesso all’esame suddetto, senza il requisito del previo servizio triennale; basta un anno di servizio.

Anche uditori giudiziari possono svolgere – temporaneamente – le funzioni di “Rechtspfleger”. Sono esclusi dalla competenza dei “Rechtspfleger”, le misure di sicurezza, l’“Erzwingungshaft” ex § 97 dell’“Ordnungswidrigkeitengesetz”, disporre l’“Ordnungshaft” ex § 890 del cpc nonché i giuramenti. Vi è obbligo, da parte del “Rechtspfleger”, di rimettere il fascicolo al giudice, se reputa, che una norma da applicare, sia in contrasto con la Costituzione Federale o con la Costituzione di un “Land”.

Il “Rechtspfleger” è invece facoltizzato alla rimessione al giudice, se deve trovare applicazione diritto straniero. Il giudice ha però facoltà,  di “restituire” (“zurückgeben”) il fascicolo al “Rechtspfleger”, nel qual caso questi è vincolato alla “Rechtsauffassung” che gli è stata comunicata dal giudice.

Le firme del “Rechtspfleger” devono sempre essere seguite dalla dizione “Rechtspfleger”.

Se vi è incertezza in ordine alla competenza del “Rechtspfleger”, decide il giudice con ordinanza non impugnabile. Prevede il § 9 del “Rechtspflegergesetz”, che il “Rechtspfleger” non è soggetto a direttive. Questo non vale però per i “Rechtspfleger”, che prestano servizio presso le Procure della Repubblica. Le relative competenze sono disciplinate dal § 31 RPflG e riguardano (1 comma) prevalentemente sequestri e amministrazione di beni sequestrati. In alcuni casi, il “Rechtspfleger” è obbligato alla “Vorlage beim Staatsanwalt” (comma 2 b). Esclusa è la competenza del “Rechtspfleger” per quanto concerne provvedimenti emanati nell’ambito di “Jugendstrafverfahren” (procedimenti penali riguardanti minorenni o persone di età inferiore a 21 anni).

Per quanto concerne ricusazione e astensione del “Rechtspfleger”, si applicano le norme, che vigono per i giudici.

I §§ 14-18 del “Rechtspflegergesetz” elencano la materia, per la quale è esclusa la competenza del “Rechtspfleger”.

Contro i provvedimenti adottati dal “Rechtspfleger”, possono essere proposte le impugnazioni, che sono ammissibili contro provvedimenti emanati dal giudice.