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L’affermazione giuridica dei diritti della natura

Bartolome nelle Isole Galapagos in Ecuador
Bartolome nelle Isole Galapagos in Ecuador

Abstract

La portata innovativa dei sistemi di protezione ambientale di Ecuador e Bolivia è notevole: la natura diviene un soggetto e sono sanciti i suoi diritti.

In this paper, the author analyses the environmental protection systems of Ecuador and Bolivia. The innovative capacity of the two systems is remarkable: nature becomes a subject and his rights are enshrined.

 

Indice

1. I sistemi di protezione ambientale di Ecuador e Bolivia

2. I diritti della natura

3. Conclusioni

 

1. I sistemi di protezione ambientale di Ecuador e Bolivia

La problematica ambientale in quest’epoca sta entrando in maniera dirompente nelle discussioni politiche e giuridiche in quasi tutti gli angoli della Terra.

Nello scenario globale emergono le soluzioni apportate da Ecuador e Bolivia per la difesa della Madre Terra. Spesso per interpretare il presente e cercare soluzioni alle problematiche attuali, si è soliti ricercare nella tradizione e nella cultura del passato. Questo è avvenuto nell’esperienza andina.

I due Stati d’oltreoceano hanno recuperato la sapienza e la cosmovisione dei propri antenati.

La Costituzione dell’Ecuador e quella della Bolivia, nonché le leggi in materia ambientale, hanno visto la luce in un clima di recupero del sapere antico dei popoli che compongono i loro territori. Tale recupero dei valori delle civiltà precolombiane ha avuto un ruolo fondamentale nella protezione della natura. I legislatori hanno riscoperto quella concezione di vita in armonia con la natura e l’hanno fatta confluire nelle norme che compongono il complesso sistema di protezione ambientale.

Leggendo tali testi si osserva, anche grazie ai tanti riferimenti concettuali alle culture andine, quanto sia stato posto l’accento sul fatto che l’uomo è inserito in un tutto vivo con la natura che lo circonda e come i destini di ogni entità naturale risultano legati a doppio filo tra loro.

In questi testi giuridici si evince che tra i fini principali dei due Paesi vi sia quello del conseguimento del Buon Vivere/Vivere Bene [Buen Vivir/Vivir Bien]. Elemento essenziale di questo paradigma diviene dunque la protezione dell’ambiente.

Chiunque si trovi a cimentarsi con la lettura e lo studio dei sistemi di protezione ambientale di Ecuador e Bolivia si interroga fin da subito se alla luce delle novità introdotte dai due Paesi ci si trovi dinnanzi ad un sistema che fornisca una tutela efficace. A questo punto, si rende necessario comprendere cosa si possa intendere come tutela efficace. Senza dubbio la risposta che viene in soccorso ad ogni ragionamento in tal senso è una tutela che non lascia spazio a vuoti, una tutela che offra la possibilità di contrastare ogni eventuale danno ambientale che possa verificarsi e che si ponga in un’ottica preventiva idonea già da subito a scongiurare la gran parte degli eventi di danno ipotizzabili.

In tutte le esperienze giuridiche odierne si è assistito ad un lavoro di analisi delle disposizioni presenti e di ragionate costruzioni giurisprudenziali per giungere alla tutela più adeguata della natura.

La soluzione di Ecuador e Bolivia ha colpito da subito l’attenzione dell’autore per la sua singolarità. La natura è spesso considerata come un oggetto, un qualcosa che l’uomo utilizza per raggiungere i propri fini, spesso nell’immaginario collettivo dei secoli scorsi è stata vista come una oscura nemica da combattere e da dominare per trarre profitto.

I due Stati hanno recuperato il concetto della natura come entità viva, come Madre Terra, che si pone in una convivenza armoniosa con l’essere umano e l’hanno portato nei testi giuridici dei due Paesi.

Questo è avvenuto grazie all’attività dei movimenti indigeni che hanno fatto sentire la propria voce nei dibattitti politici dei due Stati. Gli intelletuali indigeni hanno portato questi discorsi in campo accademico, la ventata delle nuove idee ha riecheggiato nei dibattiti politici e giuridici dei due Paesi fino a divenire parte integrante delle discussioni delle assemblee costituenti e dei legislatori che hanno prodotto nel 2008 la Costituzione dell’Ecuador e nel 2009 la Costituzione della Bolivia e tutta la recente normativa ambientale.

Inquadrato ora lo scenario, è necessario soffermarsi sull’analisi delle novità introdotte in materia ambientale nei due Paesi andini. La chiave di volta su cui si poggia l’intera impalcatura dei sistemi di protezione ambientale di Ecuador e Bolivia è il riconoscimento della natura o Madre Terra come un soggetto e la conseguente attribuzione ad essa di diritti.

 

2. I diritti della natura

Guardando da vicino la Costituzione dell’Ecuador spicca nell’articolo 10 il carattere giuridico della natura: essa è un soggetto titolare dei diritti che la Costituzione le riconosce.

I diritti della natura sanciti nella Costituzione dell’Ecuador sono di due tipologie: quelli relativi all’esistenza (articolo 71), quelli concernenti la restauración (articolo 72).

La Legge boliviana 71 del 2010 [Ley de derechos de la Madre Tierra] definisce all’articolo 5 la Madre Terra come soggetto collettivo di interesse pubblico.

L’articolo 7 della medesima legge prevede il diritto alla vita, alla diversità della vita, all’acqua, all’aria pulita, all’equilibrio, al ripristino, a vivere libera dalla contaminazione. Non si tratta di un elenco tassativo, in quanto all’articolo 5 della stessa legge è precisato che possono essere previsti altri ed ulteriori diritti della Madre Terra oltre a quelli contemplati nella Legge 71 del 2010.

I diritti all’esistenza e quindi quelli che concernono il normale perpetuarsi dei cicli vitali della natura non destano particolari questioni, occorrendo la semplice astensione dall’interferire compromettendoli. Un approfondimento maggiore merita invece quanto attiene all’esercizio dei diritti tesi alla restaurazione e, dunque, quelli relativi al ripristino della natura e dei suoi equilibri compromessi nel caso vi siano danni.

La domanda che sorge spontanea è relativa al come avvenga l’esercizio di questa tipologia di diritti, non potendo la natura agire in prima persona per reclamare l’effettiva tutela.

I due sistemi giuridici andini escogitano una soluzione: la natura al pari dei soggetti incapaci o delle persone giuridiche non può provvedere da sola alla cura dei propri interessi e per questo motivo entra in gioco il meccanismo della rappresentanza. Saranno, perciò, gli esseri umani ad agire per la tutela dei diritti della natura o Madre Terra.

In tal senso, la Costituzione dell’Ecuador all’articolo 71 stabilisce che a “chiedere all’autorità pubblica l’adempimento dei diritti della natura” sono legittimati le persone, le comunità, i popoli e le nazioni. La Costituzione della Bolivia nell’articolo 34 afferma che le azioni per difendere il diritto ambientale possono essere esercitate da ogni persona individualmente o in rappresentanza di una collettività. Questa possibilità viene data agli individui a prescindere dall’obbligo di procedere d’ufficio in capo alle istituzioni pubbliche quando vi siano attacchi all’ambiente.

Sempre a tal proposito, occorre soffermare lo sguardo sull’articolo 39 della Legge boliviana 300 del 2012, che identifica i soggetti legittimati a presentare le istanze amministrative e giurisdizionali. Essi sono: le autorità pubbliche in base alle loro competenze, il Ministerio Público, la Defensoría della Madre Terra, il Tribunale Agroambientale e le persone direttamente colpite. È posto, poi, il dovere per le persone individuali o collettive di denunciare le lesioni dei diritti della Madre Terra di cui siano a conoscenza.

Il rischio che l’attività umana possa subire dei forti limiti per via dell’introduzione dei diritti della natura trova soluzione nel fatto che i punti di equilibrio sono e saranno ben ponderati dai giudici sulla base della normativa ambientale e, dunque, i sistemi di protezione ambientale così congegnati mantengono un armonioso contemperamento degli interessi che entrano in gioco.

 

3. Conclusioni

I sistemi di protezione ambientale di Ecuador e Bolivia hanno affrontato una interessante sfida: hanno optato per una visione biocentrica. La natura posta al centro del sistema caratterizza lo sviluppo dei testi giuridici tesi alla sua tutela.

La natura o Madre Terra diviene un soggetto (sujeto de derechos) con veri e propri diritti. Questa soluzione si pone come una nuova alternativa nel diritto ambientale. Da un decennio si osservano gli ulteriori passi che compiono i due Paesi. Ovviamente vi sono segnali positivi, ma occorrerà osservare ancora il fenomeno nel suo temprarsi negli anni avvenire.

Bibliografia

Acosta, Alberto e Martínez, Esperanza (eds.), 2011. La naturaleza con derechos. De la filosofía a la política. Quito: Abya-Yala.

Perra, Livio, 2017. La natura: sujeto de derechos? In: “Jus Civile”, n. 6/2017, pp. 627-645.

Perra, Livio, 2017. Naturaleza y Constitución. In: “Revista Brasileira de Políticas Públicas”, 1/2017, pp. 192-206.

Perra, Livio, 2018. La natura e i suoi diritti. In: “Nomos: le attualità nel diritto”, 2/2018, pp. 1-17.