Laurea in Svizzera abilitante alla professione in Italia senza esame di Stato

Laurea in Svizzera abilitante alla professione in Italia senza esame di Stato
La laurea in architettura conseguita in Svizzera permette di iscriversi all'albo professionale italiano anche se non si è superato l'esame di abilitazione. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con sentenza n°24339/2024. Nel dettaglio, un laureato in architettura presso l’Università della Svizzera italiana chiedeva l’iscrizione all’albo pur non avendo superato l’esame di abilitazione.
La domanda veniva inizialmente respinta dal consiglio provinciale di Rimini. Contro tale decisione proponeva, quindi, impugnazione l’aspirante architetto; impugnazione che veniva accolta dal Consiglio Nazionale che riteneva di dover decidere in base al Decreto MIUR n. 2530 del 2015, il quale aveva già chiarito che ai fini dell’iscrizione all’albo, ai sensi del d.lgs. 206 del 2007, fosse condizione sufficiente quella d’essere architetto in Svizzera.
Ricorreva per la cassazione l’ente provinciale ritenendo profondamente incongrua ed ingiusta la determinazione del Consiglio nazionale. In sintesi, il consesso provinciale riteneva che la decisione impugnata si ponesse in contrasto tanto con la Direttiva 2005/36 CE (da cui germina il d.lgs. 206/2007) quanto con le norme nazionali che presidiano l’accesso alle professioni regolate dalla legge.
Tuttavia, gli Ermellini, dopo aver rammentato al ricorrente la finalità sottesa alla Direttiva 2005/36 – ovverossia la possibilità di avvalersi della qualifica professionale ottenuta nello Stato di origine per esercitare l'attività in quello di stabilimento – ritenevano il ricorso infondato.
Quel che dunque si ricava dalla lettura combinata delle norme suindicate è che il titolo professionale conseguito dall'architetto è suscettibile di automatico riconoscimento in forza dell'allegato III dell'Accordo bilaterale tra la Comunità europea ed i suoi Stati membri, da una parte e la Confederazione svizzera, dall'altra, come ratificato ed eseguito dall'Italia, secondo la modifica operata dalla decisione n. 2/2011 del Comitato misto UE/Svizzera: l'automatico riconoscimento consegue all'applicazione diretta dell'art. 21 della direttiva n. 36 del 2005 e del punto 5.7.1 dell'allegato come integrato dalla decisione citata, in forza della legge n. 364 del 15/11/2000 di ratifica e recepimento dell'accordo, così come ulteriormente ribadito dall'art. 2, comma 3 del d.lgs. n. 206/2007.