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Legge per agevolare l’integrazione nella RFT – Integrationsgesetz

Legge per agevolare l’integrazione nella RFT – Integrationsgesetz
Legge per agevolare l’integrazione nella RFT – Integrationsgesetz

I. Introduzione; II. Gli scopi perseguiti con l’Integrationsgesetz; III. Qualificazione professionale e apprendimento della lingua; IV. Stanziamento di risorse finanziarie; V. Prospettive per i c.d. Integrationswilligen

I. Introduzione

476.649 persone hanno chiesto asilo politico nel 2015 nella RFT ed è prevedibile che il loro numero sarà almeno uguale (se non superiore) alla fine del corrente anno. La necessità di assicurare vitto e alloggio a queste persone nonché quella di creare le basi per la loro integrazione (se vi è la volontà in tal senso) sono evidenti.

A tal fine i ministri dell’Interno e del Lavoro hanno elaborato un disegno di legge, che, dopo lunghe trattative tra i partiti al governo, ha ottenuto, nella prima decade di luglio c.a., l’approvazione da parte di entrambi i rami del parlamento. L’“Integrationsgesetz” (Legge sull’integrazione) è caratterizzata da due principi fondamentali.”Fördern”(agevolare) und “Fordern”(chiedere).

Da un lato il Bund (governo centrale) metterà a disposizione risorse finanziarie (notevoli, come vedremo) al fine di consentire, anzi di favorire, l’integrazione di coloro che sono “integrationswillig”, dall’altro lato si pretende dai richiedenti asilo politico, la “Bereitschaft, die Rechtsordnung zu respektieren”, di farsi integrare anche nel mercato del lavoro e di imparare la lingua dello Stato ospitante.

Altra innovazione di fondamentale importanza è che il rigetto della richiesta di asilo non comporterà più, in futuro, sempre e necessariamente, l’espulsione o comunque il rimpatrio dell’abgelehnten Asylwerber.

Al fine di favorire l’integrazione di persone che hanno diritto all’asilo politico secondo la Convenzione di Ginevra e secondo il Grundgesetz (Costituzione federale – articolo 16a), la suddetta legge (che viene indicata anche come erstes Integrationsgesetz), prevede una serie di misure per assicurare, 1) in un primo tempo, l’apprendimento delle cognizioni di base della lingua tedesca, di modo che gli Asylwerber possano essere impiegati, entro breve termine, in attività lavorative almeno di bassa qualificazione e, 2) in un secondo tempo (dopo alcuni anni), la conoscenza della lingua dello Stato ospitante a livello (almeno) di A 2 e 3) un posto di lavoro stabile.

II. Gli scopi perseguiti con l’Integrationsgesetz

Il governo federale si è deciso alla predisposizione del disegno di legge, poi diventato l’Integrationsgesetz, per migliorare la posizione giuridica degli Asylwerber, degli Asylanten e dei c.d. Geduldeten (“tollerati”), cioè di coloro che, pur non avendo diritto all’asilo politico, non vengono rimpatriati per motivi umanitari, ma anche per sopperire alla mancanza di forza di lavoro nel futuro. D’altronde, va anche tenuto conto del fatto che le persone suddette, dopo aver acquisito una qualifica o, meglio, una specializzazione professionale, avrebbero senz’altro prospettive migliori, se, un domani, decidessero di ritornare nel loro Stato di provenienza (naturalmente una volta cessati gli eventi bellici o le persecuzioni (razziali ecc.) alle origini della fuga).

È vero altresì che, più aumenta la qualificazione professionale, più facilmente gli Asylanten, durante la loro permanenza nello Stato di accoglienza, trovano un posto di lavoro e meno dipenderanno dalle c.d. Sozialleistungen (prestazioni di assistenza).

L’Integrationsgesetz consente pure a chi si trova ancora in un’“Erstaufnahmeeinrichtung” (centro di prima accoglienza) di svolgere un’attività lavorativa (sia pure in relazione alle capacità e alle cognizioni di lingua), finché durerà l’Asylverfahren (procedimento per il riconoscimento del diritto di asilo). Questa nuova legge non è applicabile in favore di coloro che provengono da sichere Herkunftsstaaten (da Stati, in cui non vi è, né guerra, ne’ vi sono persecuzioni) e delle persone, per le quali è già stata disposta l’espulsione (qualora il relativo provvedimento non sia più soggetto a gravame).

Punto qualificante della nuova legge sull’immigrazione è anche il diritto a contributi durante il periodo in cui gli Asylsuchenden frequentano corsi di avviamento (o di specializzazione) professionale oppure sono impegnati in “betrieblichen Praktika”), qualora la retribuzione percepita sia insufficiente; ciò al fine di agevolare il loro concreto inserimento nel mondo del lavoro.

III. Qualificazione professionale e apprendimento della lingua

I contributi, ai quali ora si è ora accennato, spettano altresì durante la frequenza di corsi per l’apprendimento della lingua tedesca nonché durante il periodo di tempo necessario per lo svolgimento delle pratiche necessarie per il riconoscimento di eventuali qualifiche professionali (già) conseguite nello Stato di provenienza. La partecipazione ai corsi (di lingua e professionali) è obbligatoria e il rifiuto di parteciparvi risp. l’interruzione degli stessi, senza giustificato motivo, comporta una sensibile riduzione di quanto viene corrisposto agli Asylsuchenden. Il diritto di risiedere nella RFT di coloro, ai quali è stato riconosciuto lo status di profugo o il diritto di asilo, non verrà più accordato a tutti e in modo incondizionato, ma sarà subordinato alle c.d. Integrationsleistungen (disponibilità ad appendere la lingua, a frequentare corsi di avviamento o di specializzazione professionale, a esercitare un’attività lavorativa). Otterranno il Niederlassungsrecht soltanto coloro che, dopo 5 anni, avranno conseguito una conoscenza della lingua tedesca corrispondente al livello (UE) A2 e saranno in grado di procurarsi – almeno prevalentemente – i mezzi per il sostentamento con il proprio lavoro. Ai profughi e agli Asylwerber che hanno manifestato una particolare “Integrationswilligkeit” (volontà di integrarsi), vale a dire a coloro che si sono dimostrati capaci di trarre dal proprio lavoro il sostentamento e che hanno conseguito una conoscenza della lingua corrispondente al livello C1, la Niederlassungserlaubnis può essere concessa anche dopo tre anni.

L’Aufenthaltsgesetz della RFT viene modificato nel senso che alle persone di cui sopra può essere imposto di risiedere in un determinato Stato della RFT; ciò al fine di distribuire gli Asylsuchenden e gli asilanti su tutto il territorio della RFT.

È da notare che l’Integrationsgesetz impone agli Asylsuchenden di iscriversi a un corso per l’apprendimento della lingua dello Stato ospitante entro un anno (e non più entro due anni, com’era previsto dalla normativa precedente).

Durante tutto il periodo di tempo, in cui l’Asylsuchende frequenta un corso di specializzazione organizzato dallo Stato o da un ente pubblico a ciò autorizzato, gli viene riconosciuto lo status di Geduldeter. Terminato il corso, questo status perdura per ulteriori sei mesi al fine di consentirgli di reperire un posto di lavoro. Secondo la nuova normativa, per l’inizio di uno di questi corsi, non è più previsto alcun limite di età’. Se il corso viene interrotto senza un valido motivo, lo status della Duldung viene meno, si estingue (“erlischt”); l’estinzione è pure prevista in caso di condanna per un reato doloso (escluse soltanto le condanne per “Bagatelldelikte”).

IV. Stanziamento di risorse finanziarie

Al fine di poter conseguire gli obiettivi che il legislatore si è prefisso con l’Integrationsgesetz, sono stati stanziati ragguardevoli importi a carico del bilancio federale (Bundesagentur für Arbeit – Agenzia federale per il lavoro):

93.000.000 di Euro per il 2016

215.000.000 di Euro per il 2017

93.000.000 di Euro per il 2018

52.000.000 di Euro per il 2019.

Di fronte a queste variazioni di bilancio,la stampa ha riferito, scherzosamente, che il ministro federale Schäuble ha “allentato un poco i cordoni della borsa”.

I Länder e i Comuni della RFT hanno chiesto il rimborso delle spese che a esse presumibilmente deriveranno dall’attuazione dell’Integrationsgesetz:

14.000.000 di Euro per il 2016

38.000.000 di Euro per il 2017

14.000.000 di Euro per il 2018

7.000.000 di Euro per il 2019.

Gli stanziamenti di cui sopra, pur notevoli, non saranno, con ogni probabilità, sufficienti, poiché i profughi (che hanno chiesto asilo politico e i c.d. clandestini), sono stati più di 1.000.000.000 di persone già nell’anno passato.

Sta di fatto comunque che l’Integrationsgesetz dovrebbe costituire il primo passo verso un “modernen Einwanderungsgesetz” (legge moderna che disciplina l’immigrazione). Con la creazione di 100.000 “Minijobs”, il governo federale intende garantire un tempestivo inserimento degli Asylwerber nel mondo del lavoro e attuare una “niederschwellige Heranführung an den Arbeitsmarkt”.

A tal fine è stata prevista la sospensione – per la durata di tre anni e limitatamente a zone con un basso tasso di disoccupazione – della c.d. Vorprüfung, per effetto della quale, finora, se per un posto di lavoro, “concorreva” un cittadino della RFT (o uno comunitario) e un Asylwerber o un Geduldeter, la preferenza non poteva essere accordata a uno di questi ultimi.

Attualmente a ogni Asylwerber spetta un importo di Euro 361, oltre all’alloggiamento. Questa somma verrà drasticamente ridotta per gli “Integrationsverweigerer” (per coloro che rifiutano di integrarsi, non apprendendo la lingua risp.non svolgendo un lavoro), ai quali verrà corrisposto soltanto quanto strettamente necessario per sopravvivere. È stato detto che dall’integrationsgesetz “soll auch Härte ausgehen”.

V. Prospettive per i c.d. Integrationswilligen

Il fatto che questa legge preveda la possibilità per l’Asylwerber, la cui richiesta non è stata accolta, di poter rimanere nella RFT qualora abbia un Ausbildungsplatz, è stato valutato molto favorevolmente da chi si occupa di assistenza ai profughi. Infatti, queste persone vengono equiparate a quelle che hanno lo status di Geduldeten e hanno titolo per soggiornare – provvisoriamente – nella RFT per tre anni, al fine di completare la loro Ausbildung. Terminata la stessa, vengono concessi sei mesi per iniziare l’attività lavorativa vera e propria, la quale può essere esercitata per la durata di due anni. Poi può essere accordato un “dauerhafter Aufenthaltstitel”, seguito dalla Niederlassungserlaubnis (e dal conferimento della cittadinanza, una volta trascorsi 8 anni). Agli Asylwerber, la cui richiesta è stata rigettata e ai Geduldeten, sono equiparati coloro, la cui espulsione è stata sospesa.

È da notare che l’Integrationsgesetz è stato valutato favorevolmente anche dagli industriali (e dai Wirtschaftskreise in genere), che sono alla ricerca di nuove forze di lavoro per “colmare i vuoti”, già verificatisi e che si verificheranno, a seguito della cessazione dall’attività lavorativa di chi ha raggiunto l’età per il diritto al pensionamento.

I. Introduzione; II. Gli scopi perseguiti con l’Integrationsgesetz; III. Qualificazione professionale e apprendimento della lingua; IV. Stanziamento di risorse finanziarie; V. Prospettive per i c.d. Integrationswilligen

I. Introduzione

476.649 persone hanno chiesto asilo politico nel 2015 nella RFT ed è prevedibile che il loro numero sarà almeno uguale (se non superiore) alla fine del corrente anno. La necessità di assicurare vitto e alloggio a queste persone nonché quella di creare le basi per la loro integrazione (se vi è la volontà in tal senso) sono evidenti.

A tal fine i ministri dell’Interno e del Lavoro hanno elaborato un disegno di legge, che, dopo lunghe trattative tra i partiti al governo, ha ottenuto, nella prima decade di luglio c.a., l’approvazione da parte di entrambi i rami del parlamento. L’“Integrationsgesetz” (Legge sull’integrazione) è caratterizzata da due principi fondamentali.”Fördern”(agevolare) und “Fordern”(chiedere).

Da un lato il Bund (governo centrale) metterà a disposizione risorse finanziarie (notevoli, come vedremo) al fine di consentire, anzi di favorire, l’integrazione di coloro che sono “integrationswillig”, dall’altro lato si pretende dai richiedenti asilo politico, la “Bereitschaft, die Rechtsordnung zu respektieren”, di farsi integrare anche nel mercato del lavoro e di imparare la lingua dello Stato ospitante.

Altra innovazione di fondamentale importanza è che il rigetto della richiesta di asilo non comporterà più, in futuro, sempre e necessariamente, l’espulsione o comunque il rimpatrio dell’abgelehnten Asylwerber.

Al fine di favorire l’integrazione di persone che hanno diritto all’asilo politico secondo la Convenzione di Ginevra e secondo il Grundgesetz (Costituzione federale – articolo 16a), la suddetta legge (che viene indicata anche come erstes Integrationsgesetz), prevede una serie di misure per assicurare, 1) in un primo tempo, l’apprendimento delle cognizioni di base della lingua tedesca, di modo che gli Asylwerber possano essere impiegati, entro breve termine, in attività lavorative almeno di bassa qualificazione e, 2) in un secondo tempo (dopo alcuni anni), la conoscenza della lingua dello Stato ospitante a livello (almeno) di A 2 e 3) un posto di lavoro stabile.

II. Gli scopi perseguiti con l’Integrationsgesetz

Il governo federale si è deciso alla predisposizione del disegno di legge, poi diventato l’Integrationsgesetz, per migliorare la posizione giuridica degli Asylwerber, degli Asylanten e dei c.d. Geduldeten (“tollerati”), cioè di coloro che, pur non avendo diritto all’asilo politico, non vengono rimpatriati per motivi umanitari, ma anche per sopperire alla mancanza di forza di lavoro nel futuro. D’altronde, va anche tenuto conto del fatto che le persone suddette, dopo aver acquisito una qualifica o, meglio, una specializzazione professionale, avrebbero senz’altro prospettive migliori, se, un domani, decidessero di ritornare nel loro Stato di provenienza (naturalmente una volta cessati gli eventi bellici o le persecuzioni (razziali ecc.) alle origini della fuga).

È vero altresì che, più aumenta la qualificazione professionale, più facilmente gli Asylanten, durante la loro permanenza nello Stato di accoglienza, trovano un posto di lavoro e meno dipenderanno dalle c.d. Sozialleistungen (prestazioni di assistenza).

L’Integrationsgesetz consente pure a chi si trova ancora in un’“Erstaufnahmeeinrichtung” (centro di prima accoglienza) di svolgere un’attività lavorativa (sia pure in relazione alle capacità e alle cognizioni di lingua), finché durerà l’Asylverfahren (procedimento per il riconoscimento del diritto di asilo). Questa nuova legge non è applicabile in favore di coloro che provengono da sichere Herkunftsstaaten (da Stati, in cui non vi è, né guerra, ne’ vi sono persecuzioni) e delle persone, per le quali è già stata disposta l’espulsione (qualora il relativo provvedimento non sia più soggetto a gravame).

Punto qualificante della nuova legge sull’immigrazione è anche il diritto a contributi durante il periodo in cui gli Asylsuchenden frequentano corsi di avviamento (o di specializzazione) professionale oppure sono impegnati in “betrieblichen Praktika”), qualora la retribuzione percepita sia insufficiente; ciò al fine di agevolare il loro concreto inserimento nel mondo del lavoro.

III. Qualificazione professionale e apprendimento della lingua

I contributi, ai quali ora si è ora accennato, spettano altresì durante la frequenza di corsi per l’apprendimento della lingua tedesca nonché durante il periodo di tempo necessario per lo svolgimento delle pratiche necessarie per il riconoscimento di eventuali qualifiche professionali (già) conseguite nello Stato di provenienza. La partecipazione ai corsi (di lingua e professionali) è obbligatoria e il rifiuto di parteciparvi risp. l’interruzione degli stessi, senza giustificato motivo, comporta una sensibile riduzione di quanto viene corrisposto agli Asylsuchenden. Il diritto di risiedere nella RFT di coloro, ai quali è stato riconosciuto lo status di profugo o il diritto di asilo, non verrà più accordato a tutti e in modo incondizionato, ma sarà subordinato alle c.d. Integrationsleistungen (disponibilità ad appendere la lingua, a frequentare corsi di avviamento o di specializzazione professionale, a esercitare un’attività lavorativa). Otterranno il Niederlassungsrecht soltanto coloro che, dopo 5 anni, avranno conseguito una conoscenza della lingua tedesca corrispondente al livello (UE) A2 e saranno in grado di procurarsi – almeno prevalentemente – i mezzi per il sostentamento con il proprio lavoro. Ai profughi e agli Asylwerber che hanno manifestato una particolare “Integrationswilligkeit” (volontà di integrarsi), vale a dire a coloro che si sono dimostrati capaci di trarre dal proprio lavoro il sostentamento e che hanno conseguito una conoscenza della lingua corrispondente al livello C1, la Niederlassungserlaubnis può essere concessa anche dopo tre anni.

L’Aufenthaltsgesetz della RFT viene modificato nel senso che alle persone di cui sopra può essere imposto di risiedere in un determinato Stato della RFT; ciò al fine di distribuire gli Asylsuchenden e gli asilanti su tutto il territorio della RFT.

È da notare che l’Integrationsgesetz impone agli Asylsuchenden di iscriversi a un corso per l’apprendimento della lingua dello Stato ospitante entro un anno (e non più entro due anni, com’era previsto dalla normativa precedente).

Durante tutto il periodo di tempo, in cui l’Asylsuchende frequenta un corso di specializzazione organizzato dallo Stato o da un ente pubblico a ciò autorizzato, gli viene riconosciuto lo status di Geduldeter. Terminato il corso, questo status perdura per ulteriori sei mesi al fine di consentirgli di reperire un posto di lavoro. Secondo la nuova normativa, per l’inizio di uno di questi corsi, non è più previsto alcun limite di età’. Se il corso viene interrotto senza un valido motivo, lo status della Duldung viene meno, si estingue (“erlischt”); l’estinzione è pure prevista in caso di condanna per un reato doloso (escluse soltanto le condanne per “Bagatelldelikte”).

IV. Stanziamento di risorse finanziarie

Al fine di poter conseguire gli obiettivi che il legislatore si è prefisso con l’Integrationsgesetz, sono stati stanziati ragguardevoli importi a carico del bilancio federale (Bundesagentur für Arbeit – Agenzia federale per il lavoro):

93.000.000 di Euro per il 2016

215.000.000 di Euro per il 2017

93.000.000 di Euro per il 2018

52.000.000 di Euro per il 2019.

Di fronte a queste variazioni di bilancio,la stampa ha riferito, scherzosamente, che il ministro federale Schäuble ha “allentato un poco i cordoni della borsa”.

I Länder e i Comuni della RFT hanno chiesto il rimborso delle spese che a esse presumibilmente deriveranno dall’attuazione dell’Integrationsgesetz:

14.000.000 di Euro per il 2016

38.000.000 di Euro per il 2017

14.000.000 di Euro per il 2018

7.000.000 di Euro per il 2019.

Gli stanziamenti di cui sopra, pur notevoli, non saranno, con ogni probabilità, sufficienti, poiché i profughi (che hanno chiesto asilo politico e i c.d. clandestini), sono stati più di 1.000.000.000 di persone già nell’anno passato.

Sta di fatto comunque che l’Integrationsgesetz dovrebbe costituire il primo passo verso un “modernen Einwanderungsgesetz” (legge moderna che disciplina l’immigrazione). Con la creazione di 100.000 “Minijobs”, il governo federale intende garantire un tempestivo inserimento degli Asylwerber nel mondo del lavoro e attuare una “niederschwellige Heranführung an den Arbeitsmarkt”.

A tal fine è stata prevista la sospensione – per la durata di tre anni e limitatamente a zone con un basso tasso di disoccupazione – della c.d. Vorprüfung, per effetto della quale, finora, se per un posto di lavoro, “concorreva” un cittadino della RFT (o uno comunitario) e un Asylwerber o un Geduldeter, la preferenza non poteva essere accordata a uno di questi ultimi.

Attualmente a ogni Asylwerber spetta un importo di Euro 361, oltre all’alloggiamento. Questa somma verrà drasticamente ridotta per gli “Integrationsverweigerer” (per coloro che rifiutano di integrarsi, non apprendendo la lingua risp.non svolgendo un lavoro), ai quali verrà corrisposto soltanto quanto strettamente necessario per sopravvivere. È stato detto che dall’integrationsgesetz “soll auch Härte ausgehen”.

V. Prospettive per i c.d. Integrationswilligen

Il fatto che questa legge preveda la possibilità per l’Asylwerber, la cui richiesta non è stata accolta, di poter rimanere nella RFT qualora abbia un Ausbildungsplatz, è stato valutato molto favorevolmente da chi si occupa di assistenza ai profughi. Infatti, queste persone vengono equiparate a quelle che hanno lo status di Geduldeten e hanno titolo per soggiornare – provvisoriamente – nella RFT per tre anni, al fine di completare la loro Ausbildung. Terminata la stessa, vengono concessi sei mesi per iniziare l’attività lavorativa vera e propria, la quale può essere esercitata per la durata di due anni. Poi può essere accordato un “dauerhafter Aufenthaltstitel”, seguito dalla Niederlassungserlaubnis (e dal conferimento della cittadinanza, una volta trascorsi 8 anni). Agli Asylwerber, la cui richiesta è stata rigettata e ai Geduldeten, sono equiparati coloro, la cui espulsione è stata sospesa.

È da notare che l’Integrationsgesetz è stato valutato favorevolmente anche dagli industriali (e dai Wirtschaftskreise in genere), che sono alla ricerca di nuove forze di lavoro per “colmare i vuoti”, già verificatisi e che si verificheranno, a seguito della cessazione dall’attività lavorativa di chi ha raggiunto l’età per il diritto al pensionamento.