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“Mi Manda il parroco”: configura l’aggravante dell’uso del mezzo fraudolento

Dal cinema di “Mi manda Picone” alla cassazione di “Mi manda il parroco” il passo è breve
sacerdote e mezzo fraudolento
sacerdote e mezzo fraudolento

Mi Manda il parroco”: configura l’aggravante dell’uso del mezzo fraudolento

 

Vi ricordate il film “Mi manda Picone”, il divertente film italiano del 1983 diretto da Nanni Loy e magistralmente interpretato da Giancarlo Giannini e Lina Sastri?

Un capolavoro dell’arte di arrangiarsi, dove bastava pronunciare la celebre frase per ritrovarsi inspiegabilmente ricchi.

Ebbene, dal set cinematografico di  “Mi manda Picone”  planiamo nell’aula austera della Suprema Corte dove con la frase “Mi manda il parroco” una avvenente e scaltra fanciulla è riuscita a vincere qualsivoglia ritrosia e diffidenza dei commercianti di un paese della Basilicata, convincendoli a farsi consegnare svariati beni.

La cassazione ha ritenuto configurabile l’aggravante dell’uso del mezzo fraudolento nella condotta di dichiararsi “incaricata dal sacerdote”, utilizzata dall’imputata per indurre in errore le parti offese in ordine alla destinazione dei beni mobili consegnati.

Gli Ermellini hanno ritenuto quanto alla natura della condotta posta in essere  dall'imputata, che correttamente la corte territoriale abbia  sussunto la condotta nella fattispecie del furto commesso con mezzo fraudolento. 

L'aggravante di cui al n. 2 dell'art. 625 cod. pen., infatti, è configurabile in  presenza di qualunque azione insidiosa, improntata ad astuzia o scaltrezza, atta  a soverchiare o sorprendere la contraria volontà del detentore della cosa,  eludendo gli accorgimenti predisposti dal soggetto passivo a difesa della stessa  (Sez. 5, n. 32847 del 03/04/2019, Rv. 276924).

Ebbene, la condotta assunta  dall'imputata (che si è presentata come incaricata del sacerdote del paese,  persona della quale le persone offese avevano piena fiducia) si connota di  particolare scaltrezza ed abilità, perché idonea, nel contesto ove è stata posta in  essere, ad indurre in errore i titolari degli esercizi commerciali in ordine  all'effettiva destinazione dei beni consegnati.

Parafrasando Charles Baudelaire: “Il prete è immenso perché fa credere a una folla delle cose sorprendenti”.