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Privacy - Garante: quanto è tutelata la privacy dei piccoli utenti che utilizzano app e siti internet?

Le app e i siti internet più utilizzati dai bambini italiani non tutelano adeguatamente la privacy del minore. È quanto emerso dall’indagine svolta dall’autorità, in collaborazione con altre ventotto Autorità internazionali del Global Privacy Enforcement Network (GPEN), in occasione del “Privacy Sweep 2015” dedicato alla protezione in rete dei bambini tra gli 8 e i 13 anni.

Tra i 35 casi analizzati dal Garante Privacy ben 21 hanno evidenziato gravi profili di rischio e 8 di questi saranno oggetto di specifiche attività ispettive.

In particolare, tra le violazioni si evidenziano una grave disattenzione nei confronti dei più piccoli, poca trasparenza in merito alla raccolta, all’utilizzo dei dati personali e alle autorizzazioni richieste per scaricare le app su smartphone e tablet, presenza di pubblicità e rischi che i bambini vengano reindirizzati verso siti non controllati.

Inoltre, dall’esame dell’Autorità è emerso che sono pochi i siti e le app in cui è presente un’informativa privacy chiara e completa, o che consentono un utilizzo senza la richiesta di dati personali: in 25 casi si è riscontrato l’obbligo di registrarsi inserendo almeno l’indirizzo di posta elettronica; in 20 casi occorre indicare il proprio nome; in 13 casi è necessario consentire l’accesso a foto e video presenti sullo smartphone, sul tablet o sul pc; 11 tra siti e app richiedono la geolocalizzazione del dispositivo utilizzato dal bambino.

Pertanto, il Garante italiano, in accordo con gli altri componenti del GPEN, valuterà ulteriori azioni nei confronti dei titolari dei siti e delle app presi in esame, e offrirà la propria collaborazione alle altre Autorità coinvolte su casi di rilievo internazionale.

(Garante Privacy, 7 settembre 2015 - Risultati dell’indagine in Italia a seguito dello “sweep day” del 12 maggio 2015)

Le app e i siti internet più utilizzati dai bambini italiani non tutelano adeguatamente la privacy del minore. È quanto emerso dall’indagine svolta dall’autorità, in collaborazione con altre ventotto Autorità internazionali del Global Privacy Enforcement Network (GPEN), in occasione del “Privacy Sweep 2015” dedicato alla protezione in rete dei bambini tra gli 8 e i 13 anni.

Tra i 35 casi analizzati dal Garante Privacy ben 21 hanno evidenziato gravi profili di rischio e 8 di questi saranno oggetto di specifiche attività ispettive.

In particolare, tra le violazioni si evidenziano una grave disattenzione nei confronti dei più piccoli, poca trasparenza in merito alla raccolta, all’utilizzo dei dati personali e alle autorizzazioni richieste per scaricare le app su smartphone e tablet, presenza di pubblicità e rischi che i bambini vengano reindirizzati verso siti non controllati.

Inoltre, dall’esame dell’Autorità è emerso che sono pochi i siti e le app in cui è presente un’informativa privacy chiara e completa, o che consentono un utilizzo senza la richiesta di dati personali: in 25 casi si è riscontrato l’obbligo di registrarsi inserendo almeno l’indirizzo di posta elettronica; in 20 casi occorre indicare il proprio nome; in 13 casi è necessario consentire l’accesso a foto e video presenti sullo smartphone, sul tablet o sul pc; 11 tra siti e app richiedono la geolocalizzazione del dispositivo utilizzato dal bambino.

Pertanto, il Garante italiano, in accordo con gli altri componenti del GPEN, valuterà ulteriori azioni nei confronti dei titolari dei siti e delle app presi in esame, e offrirà la propria collaborazione alle altre Autorità coinvolte su casi di rilievo internazionale.

(Garante Privacy, 7 settembre 2015 - Risultati dell’indagine in Italia a seguito dello “sweep day” del 12 maggio 2015)