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In questo numero

Una bambina nativa sbircia per osservare un momento intimo in natura
Ph. Isacco Emiliani / Una bambina nativa sbircia per osservare un momento intimo in natura

Si dice che un tratto di penna del legislatore può privare di significato intere biblioteche giuridiche.

È vero ma questo non impedisce di ricordare che i testi normativi sono un perenne invito alla riflessione e al confronto, un invito che Sistema 231 intende accogliere fin da questo numero zero.

Si propongono quindi proprio in apertura due scritti che, sia pure su piani differenti, si confrontano con l’impianto normativo del decreto legislativo 231 e lo fanno evidenziando i suoi chiaroscuri.

Si inizia con il contributo di Vittore d’Acquarone e Riccardo Roscini-Vitali dal titolo “Responsabilità penale dell’ente: tra mito e realtà”. È una riflessione di ampio respiro che, mentre stanno per compiersi vent’anni dall’entrata in vigore del decreto 231, ne analizza acutamente le criticità attuative ed interpretative, particolarmente in direzione del modello di organizzazione e gestione che, lungi dall’essere ridotto a “ennesimo inventario di doveri”, dovrebbe piuttosto essere considerato come “reale espressione del processo di autonormazione e di autocontrollo dell’ente raccomandato dagli standard e dalle best practice di riferimento”.

Il confronto prosegue con “Criminalità organizzata e responsabilità degli enti: una storia sbagliata” di Vincenzo Giglio. Lo scritto dà vita ad una riflessione, ampiamente alimentata e documentata da dati statistici, sulla trascurabile applicazione e sulla sostanziale inutilità di sistema dell’art. 24-ter del decreto 231.

Segue lo spazio, anch’esso strutturale nella filosofia di Sistema 231, del confronto con le prassi e gli indirizzi interpretativi della giurisprudenza. Si dà la parola al giudice ma vi si associano le riflessioni che essa genera in chi la ascolta. Si propone in questo ambito un contributo di Jean-Paule Castagno, iconicamente intitolato “L’accusato fantasma di cui all’art. 8 del d.lgs. 231/2001” che sottolinea le storture applicative derivanti dall’esercizio dell’azione 231 pur in assenza di accertamenti istruttori capaci di identificare senza incertezze le persone fisiche cui imputare il reato-presupposto e la presenza dell’indispensabile elemento soggettivo della fattispecie contestata.

La compliance aziendale e il suo concreto atteggiarsi non dipendono soltanto da norme e interpretazioni ma anche da eventi esterni che influiscono sulle condizioni date per l’esercizio dell’attività di impresa. Questi input possono originare da eventi di fatto o da regolamentazioni di istituzioni e autorità che, pur non partecipi del potere legislativo e giudiziario, esercitano comunque funzioni dispositive o orientative nei confronti del mondo delle imprese. Si inseriscono in questo spazio ben tre scritti: “L’impatto del Covid-19 sulla responsabilità amministrativa degli enti ai sensi del D.lgs. n. 231/2001” redatto a quattro mani da Antonio Matonti e Alessandra Quattrociocchi, rispettivamente capo e componente dell’ufficio legislativo di Confindustria; “Whisteblowing e meritevolezza: la tutela del segnalante e del segnalato nei settori pubblico e privato” di Iole Savini e Francesco Vetrò; “Il ruolo privacy dell’ODV: una proposta” di Antonio Zama. Tre contributi di assoluta attualità che offrono ai lettori lo sguardo di autorevoli professionisti sulle spinte di ammodernamento che ogni impresa deve assecondare per adeguarsi a quegli input di cui si diceva che spesso anticipano la capacità di lettura e intervento del legislatore.

Il numero si chiude con “La Cooperativa Edile Appennino e il flusso di partecipazione alle gare d’appalto” di Guglielmo Carrozzo. È il primo di una serie di scritti che Sistema 231 dedicherà alla voce diretta delle aziende per apprendere come gli impulsi normativi, giurisprudenziali, regolatori e fattuali si traducono in attività concrete, schemi organizzativi, flussi comunicativi. In definitiva, uno sguardo dal di dentro così che i lettori possano confrontarsi con il know how di realtà che hanno già affrontato e risolto specifiche sfide organizzative.

Buona lettura.