Saluti dalla Calabria
Saluti dalla Calabria. Carnet de voyage illustrato in una raccolta di cartoline del Novecento
In occasione dell’annuale evento “Archivissima - 2023 il Festival e la notte degli Archivi”, l’Archivio di stato di Reggio Calabria ha presentato una mostra espositiva intitolata “Saluti dalla Calabria. Carnet de voyage illustrato in una raccolta di cartoline del Novecento”.
Un viaggio virtuale tra i luoghi della cultura, dell’arte e della natura della Calabria raccontato attraverso le immagini di una raccolta di cartoline illustrate donate all’archivio da Agazio Trombetta. La raccolta, si compone di 4 buste e quasi 600 tra foto e cartoline a tema diverso.
Il percorso scelto ha inteso valorizzare la raccolta di cartoline conservate presso l’Archivio e al contempo, raccontare la storia del felice connubio tra le immagini e i viaggi nel corso del Novecento.
1.Un «carnet de voyage» racchiuso in un’immagine: dal taccuino d’élite del Gran Tour alla cartolina illustrata.
Il Carnet de voyage, espressione traducibile con diario o taccuino di viaggio, si diffuse a partire dal XVII secolo soprattutto tra i giovani aristocratici che intraprendevano il Gran Tour d’Europa.
Il Gran Tour rappresentava una sorta di viaggio pedagogico nelle città d’arte europee, un’occasione per conoscere luoghi e culture diverse da quella di origine, intrapreso dai giovani rampolli che molto spesso erano ospiti delle corti o delle nobili famiglie. Un’occasione per arricchire il proprio bagaglio culturale, stringere relazioni e “farsi un idea” del mondo e della cultura europea. Il bisogno di raccontare il viaggio, di riportare nella propria cerchia il racconto di quell’esperienza, spingeva molti di loro a tenere con sé dei taccuini di memorie, diffondendo così l’uso dei «carnet de voyage».
Alla fine dell’Ottocento il Gran Tour si diffuse tra gli artisti; i pittori sovente realizzavano taccuini illustrati dei propri viaggi, una vera e propria «esperienza artistica itinerante». Il carnet illustrato diviene una “moda” diffusa e un modo per coltivare la propria vocazione artistica.
L’avvento della fotografia modernizza ulteriormente il carnet, che sempre più spesso diviene una raccolta illustrata di immagini dei viaggi. La fotografia si presta di fatto a una condivisione e una fruizione più ampia e col tempo si afferma sempre più come linguaggio condiviso da più gruppi sociali. La possibilità di ricorrere alle immagini come succedaneo della parola nel racconto di un’esperienza come quella del viaggio, amplia la platea dei possibili fruitori ricostituendo nuove identità collettive condivise dei luoghi attraverso le immagini ricordo di essi.
Nel Novecento la diffusione della fotografia è tale da sostituire il sé collettivo rappresentato dai monumenti con l’immagine degli stessi. In questo contesto si afferma la cartolina come ricordo del viaggio, come un «carnet de voyage contemporaneo».
Le immagini raffigurate nelle cartoline ci offrono una memoria dinamica, in divenire, al passo con i cambiamenti sociali e culturali che le immagini puntualmente registrano.
Un’ immagine, quella della cartolina, che non racconta solo un luogo, ma trasmette un messaggio: la serenità di un paesaggio montano, la bellezza di un’opera d’arte, il benessere e la spensieratezza di un momento al mare. Le immagini raffigurate rinviano ad un ricordo, lo collegano ad una esperienza rendendolo condivisibile tra chi spedisce la cartolina e chi la riceve.
In questo ideale viaggio temporale per immagini, è possibile notare come le cartoline si diversifichino rapidamente, nell’uso dei materiali, nella scelta dei soggetti ritratti e nei linguaggi visivi utilizzati, riuscendo così a comunicare con più gruppi sociali di volta in volta coinvolti nella loro fruizione. Si diffondono rapidamente cartoline che ritraggono i panorami urbani, gli edifici e i monumenti storici, realizzando una narrazione delle mete del viaggio che la borghesia italiana, principale destinataria delle cartoline, ama intraprendere.
La scelta dei luoghi e gli stili con i quali questi vengono raffigurati, ci forniscono inoltre una chiave di lettura immediata dei gusti e delle mode sociali dell’epoca, e al contempo una narrazione indiretta delle mete del viaggio reale o immaginato più diffuse; tra queste spiccano le città d’arte, le località termali, ma anche i luoghi religiosi e di culto.
All’uso tradizionale della cartolina- ricordo di un momento legato comunque ad una esperienza privata, si affianca presto quello della cartolina come mezzo del racconto di eventi tragici o dei luoghi protagonisti della cronaca.
I fruitori principali della cartolina del Novecento, il ceto medio e la borghesia, divengono così i destinatari delle cartoline utilizzate come mezzo di informazione e propaganda non solo politica ma sociale. La cartolina si fa strumento celebrativo degli avvenimenti eclatanti della cronaca; viene anche utilizzata per le raccolte fondi, come nel caso dei terremotati calabresi. Alla fruizione del singolo e di gruppi ristretti, si affianca una fruizione “collettiva”, che coinvolge non più piccoli gruppi ma buona parte della popolazione.
In questo contesto che diviene sempre più un contesto popolare e di massa, il legame tra la cartolina e i luoghi che racconta si fa più stretto, e la cartolina diviene mezzo di comunicazione di un’esperienza ma anche di una curiosità diffusa in merito a luoghi ed eventi raffigurati.
La cartolina si fa strumento elettivo di comunicazione del viaggio e della esperienza del singolo nell’età contemporanea, creando una sorta di “legame” diretto con la vacanza nella nuova epoca dei viaggi: il turismo di massa.
1.2 Cartoline illustrate e viaggio nella cultura di massa
Nel Secondo Dopoguerra, la “dimensione fruitiva” della cartolina illustrata cambia notevolmente; da prodotto destinato alla borghesia, con precisi riferimenti al gusto e al costume di gruppi sociali definiti, la cartolina diviene nel Novecento sempre più popolare e si presta a nuovi usi e costumi sociali. Le potenzialità comunicative dell’immagine, la sua duttilità e capacità di trasmettere messaggi, emozioni e di comunicare luoghi e istanti, ne fanno uno dei mezzi di comunicazione preferiti dagli italiani. La cartolina illustrata diviene un prodotto di massa, utilizzato soprattutto dal ceto medio impiegatizio, e ben presto si diffonde il suo uso per raccontare il viaggio e le nuove vacanze degli italiani.
Cambia presto anche il “gusto” della cartolina. Le immagini vengono colorate, per adeguarsi al gusto dei nuovi utilizzatori. Dalle classiche fotografie in bianco e nero, molto diffuse ancora negli anni ’50, si passa presto alle cartoline colorate, dallo stile pop, fatte per comunicare soprattutto il nuovo stile di vita degli italiani negli anni del «boom economico». Le cartoline illustrate si legano infatti al nuovo fenomeno sociale: le vacanze al mare. La cartolina illustrata e la vacanza al mare rappresentano il connubio perfetto per raccontare i viaggi della maggioranza degli italiani nell’era del turismo di massa.
A partire dagli anni ’50 del Novecento, la Calabria è già una delle mete predilette del turismo di massa balneare e le cartoline dell’epoca ci mostrano una serie di immagini del gusto vacanziero: i lidi e le spiagge divengono il soggetto preferito per conservare un ricordo e per comunicarlo alla propria cerchia di conoscenti.
La selezione di cartoline dei luoghi della Calabria raccolte da un appassionato come Agazio Trombetta, rappresenta quindi un vero e proprio contemporaneo carnet de voyage che si presta a raccontare la Calabria così come viene percepita nel tempo, in quello che può essere facilmente declinato come un «carnet de voyage collettivo».
Le cartoline raccontano un viaggio ideale, di luoghi d’arte, paesaggi, vie della memoria e infine del boom del turismo balneare. Un passato che emerge offrendoci un carnet de voyage di un vero e proprio Gran Tour ricco di storia e cultura.
Scrive Agazio Trombetta nel suo saggio sulle cartoline illustrate[1]: «La gioia di far rivivere ciò che prima era trascurato, il desiderio di conservare tale patrimonio di immagini esclusivamente per sé e poterlo poi mostrare ad altri fanno nascere nel collezionista un intimo piacere […] L’avvento della cartolina illustrata come strumento espressivo offerto al gusto e alla sensibilità di chi lo sa interpretare, apre l’era dei mass media e diventa pertanto documento di ricostruzione storica e fonte di cultura».
Note:
[1] Agazio Trombetta: Saluti da Reggio Calabria: radici e immagini, Reggio Calabria, Corpododici,1993