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Acqua per dissetare, acqua per lavare

Condotta per acqua potabile e lavatoi
ACQUA
ACQUA

Il diritto all'acqua risulta quale estensione del diritto alla vita affermato dalla Dichiarazione universale dei diritti umani.

 Esso riflette l'imprescindibilità di questa risorsa relativamente alla vita umana.

Risoluzione ONU del 28 luglio 2010

 

Approvvigionamento idrico per usi domestici

La ricostruzione della storia dei lavatoi nelle nostre città non può essere slegata, da una seppur sommaria, analisi del contesto dell’approvvigionamento idrico per i vari usi domestici. Solo con la metà del 1800 si cominciano a progettare, realizzare anche nei paesi più piccoli, seppur tra mille difficoltà varie, acquedotti, fontane e lavatoi.

 

Le condutture d’acqua potabile nella provincia di Reggio Calabria

La Prefettura di Reggio Calabria con provvedimento del 12 agosto 1903 rendeva noto che, con R. Decreto del 13 novembre 1902, era stato approvato l'elenco delle acque pubbliche della provincia di Reggio Calabria, l'uso delle quali doveva essere concesso in base alla legge 10 agosto 1884, n. 2644. Tutti gli utenti di dette acque dovevano farne dichiarazione scritta da consegnarsi al Sindaco entro due anni dall'entrata in vigore del decreto perché altrimenti sarebbero sottoposti ad una multa pronunciata dal competente magistrato.

gazzetta ufficiale

La potabilità delle acque assumeva un ruolo importantissimo per la salute delle persone tanto che le statistiche indicavano tale fenomeno come la causa principale per le malattie del tubo digerente.

Palmì

Il 31 maggio 1888 sul Corriere di Palmi si legge: […] Palmi, situata appiè di una montagna di granito, non può avere nelle sue adiacenze delle sorgive di acqua perenni, però può dichiararsi fortunata di avere invece a pochi chilometri dall’ abitato delle abbondanti sorgenti, l'acqua delle quali, con una spesa relativamente mite, potrà essere condotta in città […]’’.

Zivì

Ancora il 5 maggio del 1895 su Zivì,’le lagnanze’’ sulla carenza di acqua ‘’non finiscono più anzi ogni giorno si fanno più assordanti.’’

 

Il progetto della condotta d’acqua del Comune di San Procopio

Il 15 aprile del 1907, il Municipio di San Procopio, Reggio Calabria, notifica al pubblico che:  

’ […] in una sala di questo palazzo avrà lungo avanti il Signor Sindaco o chi per lui, si procederà al primo esperimento d’asta per lo appalto relativo all’esecuzione di tutto quanto occorre per la costruzione della condotta di acqua potabile a servizio di quest’abitato in base ai seguenti progetti:

1. Progetto principale dell’ing. sig. Ferdinando Mastrocinque in data 20 marzo 1900 […];

2. Progetto complementare dell’ing. sig. Pietro de Nava in data 25 marzo 1904, entrambi superiormente approvati per il prezzo a base d’asta di £ 39215,81 [...]’’

Con delibera del 15 settembre 1899 il sindaco e i componenti del Consiglio Comunale di San Procopio avevano incaricato l’ingegnere Ferdinando Mastrocinque  ‘’ di procedere agli studi necessari per provvedere l’abitato di San Procopio di buone acque potabili e redigere il conseguente progetto di arte di conduttura, significandomi altresì essere loro divisamento di convogliare, con tubi di ghisa, l’acqua delle sorgenti esistenti nel fondo Lampieri  in tenimento  di Sant’Eufemia d’Aspromonte, di proprietà del signor Rocco Luppino fu Vincenzo da Bagnara’’.

AS Sezione di Palmi, Ufficio del Registro, Busta 457, Fascicolo 2481 anno 1907 n.17 Comune di San Procopio, Progetto per la conduttura di acqua potabile Delibera Municipale San Procopio del 15 aprile 1907 Condotta d’acqua potabile Progetto principale: ing. Ferdinando Mastrocinque Progetto complementare: ing. Pietro De Nava
AS Sezione di Palmi, Ufficio del Registro, Busta 457, Fascicolo 2481 anno 1907 n.17 Comune di San Procopio, Progetto per la conduttura di acqua potabile Delibera Municipale San Procopio del 15 aprile 1907 Condotta d’acqua potabile Progetto principale: ing. Ferdinando Mastrocinque Progetto complementare: ing. Pietro De Nava

Il progetto dell’ing. Ferdinando Mastrocinque, che constava di undici fascicoli, parte dallo studio della conduttura attuale:

[…] L’abitato di San Procopio trovasi tra i comuni del meridionale nella categoria di quelli che più difettano d’acqua potabile giacché le due piccole fontane in muratura esistenti, restano pressoché a secco ne tempi estivi, facendo subire a quegli abitati non poche volte la tortura della sete. Le due cennate fontane sono animate in interrottamente dalle acque di lontane sorgentuole, site nella campagna circostante allo abitato, niente fresche, piuttosto pesanti, e di sgradevole sapore mentre sono con dotte con vecchi e male andati tubi di argilla, che nei loro sconnessi giunti lasciano libero passaggio alle piovane, le quali trasportano terriccio e materie da rendere l’acqua torbida ed inquinata’’.

Non ritenendosi conveniente ‘’rifare a nuovo l’attuale conduttura’’ e non essendovi altre sorgenti nella campagna del Comune, capaci di essere tenute in considerazione, l’ingegnere incaricato arriva alla determinazione di convogliare l’acqua delle sorgenti esistenti nel fondo Lampieri, ’’in tenimento di Sant’Eufemia d’Aspromonte le quali per la loro qualità e volume possono igienicamente e largamente alimentare l’abitato di San Procopio.’’

AS Sezione di Palmi, Ufficio del Registro, Busta 457, Fascicolo 2481 anno 1907 n.17 Comune di San Procopio, Progetto per la conduttura di acqua potabile  Allegato n. III Planimetria - Ingegnere MASTROCINQUE Ferdinando
AS Sezione di Palmi, Ufficio del Registro, Busta 457, Fascicolo 2481 anno 1907 n.17 Comune di San Procopio, Progetto per la conduttura di acqua potabile Allegato n. III Planimetria - Ingegnere MASTROCINQUE Ferdinando

Il fascicolo delle opere d’arte prevede vari tipi di pozzetti di raccolta, di carica e di interruzione, particolari delle fognature e di briglie sui valloni e fontanelle in ghisa con o senza vaschetta.

AS Sezione di Palmi, Ufficio del Registro, Busta 457, Fascicolo 2481 anno 1907 n.17 Comune di San Procopio, Progetto per la conduttura di acqua potabile  Allegato n. V Disegno delle opere d’arte - Ingegnere MASTROCINQUE Ferdinando
AS Sezione di Palmi, Ufficio del Registro, Busta 457, Fascicolo 2481 anno 1907 n.17 Comune di San Procopio, Progetto per la conduttura di acqua potabile Allegato n. V Disegno delle opere d’arte - Ingegnere MASTROCINQUE Ferdinando

Le donne, a quei tempi, erano costrette a lavare i panni inginocchiate sulle rive dei fiumi, immerse nell'acqua gelida. La nascita del lavatoio coperto protegge finalmente le lavandaie dalle intemperie e le vasche di lavatura permettono alle donne, dopo secoli carponi, di stare in piedi. Il lavatoio pubblico diventa una conquista per la città e per le donne.

lavandaie

 

Il progetto complementare del lavatoio

 

Il 25 marzo 1904, nell’Allegato III, relativo al progetto di un pubblico lavatoio per l’abitato, così scriveva l’ing. Pietro de Nava:

‘’ […] come si vede da una semplice ispezione sui disegni, ho adottato, pel lavatoio uno dei tipi più moderni ed in uso nei paesi più progrediti. Il lavatoio consta d’otto vaschette lunga ciascuno m. 1,20 larga m. 0,60 ed alta m 0,75. La insaponatura e lavatura si eseguono sopra una lastra di pietra da taglio lavorata alla martellina, ed una piccola banchina lunga m 0,90 e larga m 0,40, ricoperta con lastra di marmo serve per poggiarvi i panni già lavati […] Un opportuno diaframma di muratura di mattoni divide la banchina predetta dalla vaschetta limitrofa ed impedisce qualsiasi comunicazione tra i panni che si lavano in una vasca e l’acqua della vasca contigua. L’acqua alle varie vaschette è fornita da un rubinetto attaccato alla estremità di un tubo che ha l’altra estremità situata sul fondo di un serbatoio soprastante e le vaschette in cui, mentre dura la lavatura, l’acqua proveniente dalla condotta si raccoglie per essere fornita con rapidità alle vaschette secondo il bisogno.

 La capacità del serbatoio equivale all’incirca a quella complessiva delle otto vaschette. Ogni vaschetta è fornita di scaricatore di fondo unito di valvola di chiusura di bronzo, manovrata a mezzo di una catenella di filo di rame […] Il tubo di scarico, che fa seguito alla valvola predetta, mette capo ad un collettore delle acque di rifiuto situato sull’aste del corridoio sottostante al serbatoio d’anzi descritto. A questo istesso collettore fa capo anche un fognolo praticato sotto il pavimento sul davanti delle vaschette e destinato a raccogliere la acqua, che, eventualmente, può cadere durante la lavatura’’.

AS Sezione di Palmi, Ufficio del Registro, Busta 457, Fascicolo 2481 anno 1907 n.17 Comune di San Procopio, Progetto di un pubblico lavatoio per l’abitato di San Procopio Ingegnere De Nava Pietro
AS Sezione di Palmi, Ufficio del Registro, Busta 457, Fascicolo 2481 anno 1907 n.17 Comune di San Procopio, Progetto di un pubblico lavatoio per l’abitato di San Procopio Ingegnere De Nava Pietro

‘’L’acqua raggiunge il fognolo attraverso alcune feritoie praticate nella copertina dello stesso e situate, due a due, davanti a ciascuna vaschetta. La pendenza della copertina del fognolo predetto verrà eseguita in guisa che l’acqua, che può cadere, durante la lavatura che si usa in una vasca, non va a bagnare i piedi di chi lava la vaschetta vicina. […]’’.

progetto acqua pubblica

 ‘’L’acqua viene fornita al serbatoio dalla condotta stradale mercè tubo di ghisa attaccato alla stessa e comandato da una saracinesca munite di tubo protettore e il relativo chiusino stradale. […] Al di sopra di suddetta fila di vaschette è situata una tettoia destinata a proteggere dalle intemperie chi sta eseguendo la lavatura; perché la produzione sia efficace, date le modeste porzioni del manufatto la tettoia fu tenuta un po’ larga. La tettoia costituita di tegole alla marsigliese su armatura di legname di larice e di listelli di abete è sostenuta da una serie di pilastri in mattoni. N. quattro lumi provvedono a rischiarare l’ambiente nelle ore notturne […]’’.

lavandaie 2

In queste righe troviamo solo frammenti di un puzzle di cronache ed episodi di vita quotidiana di breve respiro, ma è la vita stessa che si racconta con le cronache di vita quotidiana tratta dai registri, dagli atti notarili, dai verbali dei Consigli.

Un modo per ‘’sentire’’ quelle risposte risentite e per raccontare gli inseguimenti che movimentavano la routine delle lunghe giornate di lavoro delle lavandaie, cadenzate dal porgere una cesta piena di pesante biancheria o badare a qualche moccioso piagnucolante. Dopo la tempesta veniva la quiete. Si riprendeva, quindi, a lavorare tra i canti: con rafforzata lena. Era, quello spettacolo, un carosello di caleidoscopiche passioni, di caparbie sofferenze, di tenace attaccamento alla vita.

Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia, Anno 1884, n.15 - Roma, giovedì 18 gennaio

Biblioteca Comunale Domenico Topa, Corriere di Palmi, Anno 1 Numero 4 - Giovedi 31 maggio 1888

Biblioteca comunale Domenico Topa, Zivi,’ n.9 - Palmi, 5 maggio 1895

Eugène Boudin, Lavandaie, 1895 Collezione Grassi - Galleria d’Arte Moderna di Milano

Jean-François Millet, Le lavandaie, non datato (1855 circa)- Museum of Fine Arts, Boston, Massachusetts, USA