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La fabrica della Vitrera

La fabrica della vitrera
La fabrica della vitrera

Allo stesso modo con il quale si conosce volentieri la storia

del nostro padre o del nonno, per cercare di comprenderli meglio,

 ma anche per chiarire aspetti di noi stessi, dovremmo  far capire che gli oggetti dell’ antichità fanno parte di ciò che siamo oggi

 e che un filo continuo di vite umane ci lega ad essi

Ranuccio Bianchi Bandinelli

 

Estrema delicatezza e innata fragilità della materia vitrea

La produzione di manufatti vitrei, tra le più significative del mondo artigianale antico, è fra quelle meno note a causa dell’estrema delicatezza e innata fragilità della materia. Sporadici i recuperi, avvenuti sino ad oggi nel corso degli scavi archeologici, per avere una diffusione costante di creazioni in vetro, bisognerà attendere la fase romano-imperiale e quelle successive, medievale e moderna per avere una diffusione costante di creazioni in vetro anche nei ceti meno abbienti, allorquando saranno ideate elaborazioni artigianali tipologicamente seriali, per farne un uso quotidiano.

La frammentarietà dei rinvenimenti e le difficoltà di accorpamento dei pezzi hanno fatto sì che, in passato, gli studi a riguardo fossero trascurati. Oggi invece le analisi condotte hanno dato il giusto ruolo ad un prodotto che anche se composto di elementari materie prime, emana per la sua fragilità e trasparenza un fascino suggestivo.

 

La documentazione archivistica

Una testimonianza unica conservata nell’Archivio di Stato di Reggio Calabria, fondo del Tribunale di Reggio Calabria- Ramo Civile, serie Perizie risulta essere di notevole interesse per l’excursus storico dei comuni o delle contrade, che spesso il perito compie, prima di procedere nell’indagine e che diventa un prezioso patrimonio per la storia del nostro territorio.

Il documento archivistico, datato 1 agosto 1832, tratta di una relazione redatta per identificare i confini di un fondo sito in contrada Tonnara, a Palmi.

Palmi, 1 agosto 1832 ASRC, Tribunale Civile di Reggio Calabria, serie Perizie, inv. 65 b. 766 ff.120r. e 122r.
Palmi, 1 agosto 1832 ASRC, Tribunale Civile di Reggio Calabria, serie Perizie, inv. 65 b. 766 ff.120r. e 122r.

I confini oggetto di verifica fanno riferimento a ‘’[…] fabriche dirute, di fronte dal lido del mare, è propriamente dall’acque circa cento palmi  […] dette fabriche dirute […]dimostrano il locale, dove vi era la fabrica della vitrera’’.

A pag. 120 della perizia leggiamo:

‘’[…] ci conferìmmo nel fondo denominato la Tonnara, sito in questo territorio, onde uniformemente alla detta sentenza, identificare i confini del fondo medesimo […]

Palmi, 1 agosto 1832 ASRC, Tribunale Civile di Reggio Calabria, serie Perizie, inv. 65 b. 766 f.120 (Particolare della perizia con indicazione del sito)
Palmi, 1 agosto 1832 ASRC, Tribunale Civile di Reggio Calabria, serie Perizie, inv. 65 b. 766 f.120 (Particolare della perizia con indicazione del sito)

E ancora a pagina 122:

‘’ [….] che bisogna ispezionare nel lido del mare, ov’ ebbe un fabricato, che’ ha de’ condotti d’acqua, due vasche, ed una Fontana antica, che’ indicano essere stato quel fabbricato il locale della vitrera, e sibbene la pietra del molino di tal fabbrica, in cui si molivano le erbe per la formazione de’ vetri, esse(re) in distanza dal Fabricato’’.

ed infine

‘’ […] e suppone, che’ detta Fabrica essere là dove giace attualmente la stessa, giacché questa essendo mobile (la pietra del molino), ha potuto per mille vie cangiar sito con l’andar del tempo’’.

Palmi, 1 agosto 1832 ASRC, Tribunale Civile di Reggio Calabria, serie Perizie, inv. 65 b. 766 f. 122 (Particolare della perizia con indicazione della ‘’fabrica della vitrera’’)
Palmi, 1 agosto 1832 ASRC, Tribunale Civile di Reggio Calabria, serie Perizie, inv. 65 b. 766 f. 122 (Particolare della perizia con indicazione della ‘’fabrica della vitrera’’)

Un documento dunque importantissimo per lo studio della produzione di manufatti vitrei che presenta ancora una serie di problemi aperti. In primo luogo per la difficile individuazione sul territorio nazionale dei centri di produzione e dei manufatti tipici da essi fabbricati, con la conseguente impossibilità di attribuire a officine ben determinate il vasellame vitreo recuperato nel corso di scavi archeologici o di ritrovamenti fortuiti.

 

La produzione di manufatti vitrei

La documentazione storica, e quella archeologica ci informano, spesso in modo complementare, su come avvenisse il ciclo di produzione, che per tutta l’epoca preindustriale era svolto in due fasi, per l’impossibilità di raggiungere temperature tali che consentissero la fusione delle materie prime in un’unica soluzione. In un’apposita fornace da “fritta”- anche chiamato “calcara”- si calcinavano, ad un temperatura di circa 800 C°, le materie prime necessarie per fare il vetro: sabbie silicee oppure rocce silicee frantumate mescolate a fondenti alcalini costituiti da ceneri di piante litorali - sodiche - oppure continentali  - potassiche . Dopo circa 6-8 ore si formava la cosiddetta “fritta” o “marzacotto”, cioè una massa vitrea ancora impura ed opaca, la quale, dopo essere stata spezzata, veniva messa a fondere per più giorni, insieme a pezzi di vetro rotto, dentro dei crogioli che erano collocati all’interno di una fornace, dove la temperatura arrivava a valori compresi tra i 1000 e i 1100 C°. A questo punto si poteva procedere alla lavorazione degli oggetti in vetro, adoperando, dalla metà del I sec. a.C. fino all’avvento dei processi industriali, sempre gli stessi strumenti, con i quali si compivano movimenti che si sono conservati uguali fino al nostro secolo.

A questi dati si affianca l’eccezionale documentazione assira conservata nella biblioteca di Assurbanipal a Ninive, la quale elenca materiali e procedimenti di lavorazione, illustrando i vari momenti di preparazione delle diverse componenti macinate e di cottura nella fornace. Una serie di quattro tavolette contiene ricette per la fabbricazione del vetro. Se ne riporta qui un brano: «Se vuoi fare del vetro color zagindurû [lapislazzuli verde], trita finemente e separatamente 10 mine di immanakku [una pietra] e 12 mine di [cenere di] aḫussu [una pianta], mischia e metti in un forno freddo a quattro aperture, sistemando in mezzo alle aperture. Mantieni a fuoco vivace e senza fumo. Appena la mistura diventa rossa, portala all’aperto e fa’ freddare. Poi tritala di nuovo, raccogli in un crogiolo pulito, e metti in un forno freddo. Mantieni a fuoco vivace e senza fumo. Appena comincia a diventare giallo-oro, versala su un mattone cotto. [Questo primo stadio] si chiama zukû [pasta vitrea ‘pura’]».

In merito al vasellame in vetro della Calabria tirrenico-meridionale è da evidenziare che la zona è di interesse particolare poiché ricade in un comprensorio territoriale strettamente legato all’area dello Stretto, lambita da importanti e secolari rotte commerciali a carattere mediterraneo. I reperti considerati coprono un arco cronologico che va dall’età ellenistica, come nel caso della famosa Coppa di Tresilico, fino al diciottesimo secolo, come per i rinvenimenti di Oppido Vecchia.

Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria, MArRC Livello C, Sezione III- LUcani e Brettii, Coppa di Tresilico, di età ellenistica, proveniente dalla necropoli di Varapodio (Oppido Mamertina,RC)
Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria, MArRC Livello C, Sezione III- LUcani e Brettii, Coppa di Tresilico, di età ellenistica, proveniente dalla necropoli di Varapodio (Oppido Mamertina,RC)

In questo breve excursus dedichiamo uno spazio ai manufatti provenienti dal territorio di Palmi, conservati nella sala dell’Antiquarium Nicola De Rosa presso la Casa della Cultura a Palmi, RC.

Antiquarium “ N. De Rosa ”, Casa della Cultura, Palmi, vetrina 6a Ritrovamento presso l’edificio per spettacoli città romana di Taureana Contenitori in vetro (I-III sec. d.C.) Piatti con decorazione ‘’a millefiori’’, coppe, bottiglie e balsamari
Antiquarium “ N. De Rosa ”, Casa della Cultura, Palmi, vetrina 6a Ritrovamento presso l’edificio per spettacoli città romana di Taureana Contenitori in vetro (I-III sec. d.C.) Piatti con decorazione ‘’a millefiori’’, coppe, bottiglie e balsamari
Antiquarium “ N. De Rosa ”, Casa della Cultura, Palmi, vetrina 6a Ritrovamento presso l’edificio per spettacoli città romana di Taureana Contenitori in vetro (I-III sec. d.C.) Piatti con decorazione ‘’a millefiori’’, coppe, bottiglie e balsamari
Antiquarium “ N. De Rosa ”, Casa della Cultura, Palmi, vetrina 6a Ritrovamento presso l’edificio per spettacoli città romana di Taureana Contenitori in vetro (I-III sec. d.C.) Piatti con decorazione ‘’a millefiori’’, coppe, bottiglie e balsamari
Antiquarium “ N. De Rosa ”, Casa della Cultura, Palmi, vetrina 8a Ritrovamento presso necropoli Scinà (Scavo 2004) Tomba 5 corredo interno (I e II sec. d.C) 2.  brocca di vetro
Antiquarium “ N. De Rosa ”, Casa della Cultura, Palmi, vetrina 8a Ritrovamento presso necropoli Scinà (Scavo 2004) Tomba 5 corredo interno (I e II sec. d.C) 2. brocca di vetro
Antiquarium “ N. De Rosa ”, Casa della Cultura, Palmi, vetrina 7a Ritrovamento presso necropoli Scinà (Scavo 1969) Tomba 50 (I e II sec. d.C) 2. Boccalino di vetro
Antiquarium “ N. De Rosa ”, Casa della Cultura, Palmi, vetrina 7a Ritrovamento presso necropoli Scinà (Scavo 1969) Tomba 50 (I e II sec. d.C) 2. Boccalino di vetro

 

Antiquarium “ N. De Rosa ”, Casa della Cultura, Palmi, vetrina 10b Ritrovamento presso San Fantino  2. Lampada pensile (XII-XIII sec. d.C.) 3. Collo con orlo e ansa di ampolla in vetro (Età basso medievale, XIII-XV sec. d. C.)
Antiquarium “ N. De Rosa ”, Casa della Cultura, Palmi, vetrina 10b Ritrovamento presso San Fantino 2. Lampada pensile (XII-XIII sec. d.C.) 3. Collo con orlo e ansa di ampolla in vetro (Età basso medievale, XIII-XV sec. d. C.)

Si ringrazia il Soprintendente della SABAP per la città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia, dott. Salvatore PATAMIA e il Funzionario archeologo dott. Marco Stefano SCARAFITTI per aver autorizzato la pubblicazione delle foto relative ai reperti archeologici vitrei conservati presso l’Antiquarium Nicola De Rosa, Casa della Cultura di Palmi, RC. 

Coscarella Adele, Il vetro in Calabria Contributo per una carta di distribuzione in Italia,  Rubbettino 2003 Vol. I

trad. di Zaccagnini in Liverani Mario, Antico Oriente. Storia, società, economia, Roma-Bari, Laterza, 1988, p. 460

da ICR, Tecniche di esecuzione e materiali costitutivi, DIMOS partel-modulo1-1978)

M. Corrado, R. Agostino, Il vasellame in vetro della Calabria tirrenico-meridionale: prodotti di serie e oggetti di lussso dall'età ellenistica all'età moderna, XI Giornate Nazionali di Studio del Comitato Nazionale Italiano A.I.H.V. in onore di Gioia Meconcelli,  Produzione e distribuzione del vetro nella storia: un fenomeno di globalizzazione Bologna, 16-18 dicembre 2005 Museo Civico Archeologico

D. Stiaffini, Il vetro nel Medioevo. Tecniche, strutture, manufatti, Palombi Editori - 1999

S. Mazzoni - Storia della Scienza, 2001, in Treccani Vicino Oriente antico. Ceramica e vetro

Per Note storico-descrittive sul fondo Tribunale civile di Reggio Calabria – Ramo Civile vedi:

SIAS Archivio di Stato di Reggio Calabria, Tribunale civile di Reggio Calabria. inventario analitico - Inv. 65 (1817 -1940)

https://sias.archivi.beniculturali.it/archiviodistatodiReggioCalabria/Tuttiicomplessiarchvistici/ Tribunale di Reggio Calabria - Ramo civile