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Scuola: Dad per i non vaccinati?

Possibile stretta del Governo
Scuola: Dad per i non vaccinati?
Scuola: Dad per i non vaccinati?

In vista della riapertura delle scuole e dell’attuale situazione pandemica italiana, il Governo ragiona su eventuali misure da adottare per evitare un ulteriore incremento dei contagi e, nel contempo, assicurare la didattica in presenza.

 

Scuola: a breve il suono della campanella

È proprio così! La campanella sta per tornare a suonare e gli alunni, concluso il periodo natalizio, ritornano nelle classi.

La situazione, tuttavia, potrebbe non essere la stessa rispetto a quando –due settimane fa – quegli stessi banchi sono stati lasciati per festeggiare il Natale; così come uguali potrebbero non essere le regole. Infatti, studenti, prima non vaccinati, potrebbero ritornare con la somministrazione della prima dose di vaccino e, sebbene la campagna vaccinale tra più piccoli stia andando a rilento, nelle classi è sempre più sentita la convivenza tra vaccinati e non vaccinati.

In Campania, il Presidente di Regione Vincenzo De Luca sta pensando di chiudere per un mese le scuole elementari, con conseguente ricorso alla Dad, al fine di procedere con la campagna vaccinale e riaprire poi, in un secondo momento, in sicurezza.

 

Scuola: e quali potrebbero essere le nuove regole?

Il prossimo 5 gennaio, nel Consiglio dei Ministri, potrebbero essere discusse le proposte in merito all’introduzione di nuove regole in vista dell’imminente riapertura delle scuole.

Al fine di tutelare la didattica in presenza, essendo, questa, una priorità, così come ribadito dal Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, possibile è che – anche per le scuole elementari e la prima media – si preveda, in caso di due studenti positivi in una classe, solo l’autosorveglianza di cinque giorni, con effettuazione del tampone a dieci giorni, per i vaccinati e i guariti dal Covid-19 da tre mesi (e non oltre!). I non vaccinati, tuttavia, si vedrebbero privati della didattica in presenza ed entrerebbero in quarantena per dieci giorni.

Misura, questa, ritenuta non proponibile per la sottosegretaria all’Istruzione Barbara Florinda, dal momento che “non si può discriminare i bambini, prevedendo per alcuni la Dad e per altri la frequenza in presenza”.

Insomma, misure “discriminatorie” nelle scuole non possono essere accettate, a prescindere dall’intento.

Per molti, non sempre il fine giustifica i mezzi, quando quest’ultimi, come ribadito dalla sottosegretaria, potrebbero essere altri.

Nella scuola dell’infanzia le regole dovrebbero restare immutate: quarantena di dieci giorni e tampone anche in caso di un solo positivo.

In caso di tre positivi, sarebbe poi l’Asl a decidere per la sospensione della didattica in presenza.

Attesi, dunque, dai bambini il 6 gennaio giocattoli, dolci, calze e…nuovi decreti!