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Scuola: Dad solo con tre positivi in classe

Il Governo non si arrende
Natura
Ph. Federico Radi / Natura

Scuola: contagi in aumento

All’inizio di quest’anno scolastico, la situazione pandemica era all’Italia favorevole. Essendo uno dei Paesi più virtuosi in termini di somministrazione dei vaccini e di campagna vaccinale tout court, in Italia, a differenza di altri Paesi, il Governo ha potuto ammorbidire le restrizioni, rendendole più flessibili e, comunque, favorendo un ritorno alla “normalità”.

Per tal motivo, per quanto riguarda le scuole e l’istruzione, si era deciso di ritornare alla didattica a distanza con un solo positivo in classe per i bambini fino a 6 anni, con due positivi nelle classi superiori (per gli alunni da 6 a 12 anni) e con tre positivi per tutti gli altri.

Tuttavia, nonostante l’incalzante somministrazione vaccinale, il Covid non si è arreso e i casi di positività al virus sono di nuovo in netto aumento.

 

Scuola: un passo indietro e subito dopo uno in avanti

Lo scorso 29 novembre è stata adottata – dal Ministero della Salute, di concerto con il Ministero dell’Istruzione – una circolare contenente nuove disposizioni per prevenire il contagio da Covid-19 nelle scuole.

Nella summenzionata circolare si chiarisce espressamente che “ultimamente si sta assistendo ad un aumento rapido e generalizzato del numero di nuovi casi di infezione da SARS-CoV-2, anche in età scolare, con una incidenza (casi/popolazione) settimanale ancora in crescita e pari a 125 per 100.000 abitanti (19/11/2021-25/11/2021): valore ben lontano da quello ottimale di 50 per 100.000, utile per un corretto tracciamento dei casi”.

Per i summenzionati motivi, si è ritenuto opportuno “sospendere –provvisoriamente – il programma di “sorveglianza con testing” e di considerare la quarantena per tutti i soggetti contatto stretto di una classe/gruppo dove si è verificato anche un singolo caso tra gli studenti e/o personale scolastico”. Inoltre, nel caso di impossibilità di un tempestivo intervento da parte dell’autorità sanitarie, “il dirigente scolastico venuto a conoscenza di un caso confermato nella propria scuola è da considerarsi autorizzato, in via eccezionale ed urgente, a disporre la didattica a distanza nell’immediatezza per l’intero gruppo classe”, procedendo poi l’ASL all’individuazione dei soggetti da sottoporre a formale quarantena.

Il Governo, tuttavia, si oppone e dice di no!

 

Scuola: il no del Governo alla Dad

A seguito della circolare del 29 novembre dei Ministeri della Salute e dell’Istruzione, il Governo, dopo neanche ventiquattro ore, si è opposto ad essa, ribadendo che si torna a casa solo se i positivi in classe sono tre, essendo sua priorità lo svolgimento delle lezioni in presenza e a scuola.

 

Scuola: la voce dei presidi

Antonello Giannelli, presidente dell’ANP (Associazione nazionale dirigenti pubblici e alte professionalità della scuola), in un primo momento, ha accolto con favore il provvedimento dei ministeri, sostenendo che “le scuole, nonostante le mille difficoltà e con uno smisurato carico di lavoro sulle spalle dei dirigenti e del personale, hanno retto”, ma – continua il presidente – “lo stesso non possiamo dire dei dipartimenti di prevenzione che non sono riusciti sin da subito a garantire la tempistica dei testing e in molti casi non hanno applicato quelle procedure di tracciamento

Tuttavia, dopo il dietrofront del Governo, sconcertato che una circolare adottata da due Ministeri sia stata superata dopo neanche ventiquattro ore, Antonello Giannelli conclude il suo intervento aspettando di vedere “come il Commissario Figliuolo deciderà di intervenire per rendere finalmente efficienti le ASL e far partire la campagna di testing e tracing”, non potendosi più chiedere ai dirigenti e al personale scolastico “di sostituirsi ai funzionari dei Dipartimenti di prevenzione”.