x

x

Sequestro del patrimonio - Vermögensbeschlagnahme - 290 StPO - RFT

Sequestro del patrimonio - Vermögensbeschlagnahme - 290 StPO - RFT
Sequestro del patrimonio - Vermögensbeschlagnahme - 290 StPO - RFT

Sommario:

I. Introduzione

II. L’imputato e la sua comparizione obbligatoria all’Hauptverhandlung

III. Presupposti per la Vermögensbeschlagnahme

IV. L’ordinanza che dispone la Vermögensbeschlagnahme

V. Pubblicità dell’ordinanza

VI. Il curatore

VII. revoca della Vermögensbeschlagnahme

 

I. Introduzione

Uno dei principi fondamentali dell’ordinamento processual-penale della RFT è l’Anwesenheitspflicht des Angeklagten, l’obbligo di comparizione/presenza dell’imputato al dibattimento, sancito dal § 290 StPO (CPP). Il comma 1 di questo paragrafo prevede, salve alcune eccezioni, che non può procedersi a dibattimento “gegen einen ausgebliebenen Angeklagten”, contro un imputato non comparso. Se l’imputato non giustifica adeguatamente l’Ausbleiben, ne va disposto l’accompagnamento coattivo, oppure si emette ordinanza di custodia cautelare in carcere nei suoi confronti.

In tal modo il legislatore ha ritenuto di assicurare l’accertamento dei fatti, il contraddittorio e il diritto, pieno e incondizionato, dell’imputato, di difendersi (cfr. BGH St 55, 87, 89). All’Anwesenheitspflicht dell’imputato corrisponde il diritto dello stesso a essere presente al dibattimento.

Come accennato sopra, la StPO della RFT prevede alcune eccezioni all’Anwesenheitspflicht. Va tuttavia rilevato che si tratta di Kannbestimmungen, per cui il giudice può, in ogni caso, ordinare – coattivamente – la comparizione dell’imputato al dibattimento o, alternativamente, la Vermögensbeschlagnahme. Inoltre è da rilevare che un’eventuale rinuncia dell’imputato alla comparizione in occasione dell’Hauptverhandlung, è priva di efficacia (cfr. BGH ST 25, 317, 318) e che il giudice non è facoltizzato a proibire all’imputato di essere presente alla predetta udienza, anche se la celebrazione dell’Hauptverhandlung sarebbe possibile ohne Teilnahme des Angeklagten, vale a dire in assenza dell’imputato. La Vermögensbeschlagnahme costituisce, indubbiamente, una grave misura nei confronti dell’imputato, in ispecie per quanto riguarda la facoltà di disporre del proprio patrimonio, di cui l’imputato viene totalmente privato, dato che il Verfügungsverbot über das eigene Vermögen è assoluto. Questo divieto è stato spesso indicato – nel passato – quale “bürgerlicher Tod” (morte civile).

D’altra parte è stato pure osservato che l’importanza della Vermögensbeschlagnahme, al giorno d’oggi, non è certamente più quella di una volta, dato che oggetto di questo sequestro possono essere soltanto le sostanze patrimoniali che si trovano sul territorio della RFT e non pure quelle all’estero. È noto a tutti che – almeno per quanto concerne il denaro – basta un clic col mouse per trasferire anche milioni di Euro all’estero e che non soltanto industriali hanno stabilimenti e attività economiche pure all’estero. La possibilità di far “sparire” denaro, sottraendolo così alla Beschlagnahme e trasferendolo all’estero, è piuttosto elevata, posto che presupposto per questa misura è l’avvenuta Anklageerhebung (di cui l’imputato viene a conoscenza). Per questo motivo è stato detto (dall’Aschenbach) che il requisito dell’Anklageerhebung renderebbe la “Praktikabilität der Norm des § 290 StPO problematisch”, consentendo all’imputato una “rechtzeitige Vermögensverlagerung”. Sta comunque di fatto che gli immobili non sono suscettibili della predetta Vermögensverlagerung, per cui almeno gli stessi non possono essere “sottratti” al sequestro de quo.

Fino al 1975 era lecito procedere a Hauptverhandlung contro imputati non comparsi, se l’imputazione concerneva Taten von geringer Bedeutung (fatti di scarsa rilevanza).  Ma i §§ 277-284 StPO sono stati abrogati in occasione der Abschaffung der Deliktkategorien der Übertretungen , vale a dire delle contravvenzioni. A proposito degli scopi della Vermögensbeschlagnahme, è da aggiungere che essa è atta anche – almeno indirettamente – a consentire alle parti offese di soddisfare i loro diritti risarcitori.

Prima di procedere oltre, appare opportuno spendere qualche parola sulla nozione di Abwesenheit (assenza) dell’imputato. Abwesend è considerato l’imputato se s’ignora il luogo in cui si trova oppure se è all’estero e non è possibile ottenerne la presenza in udienza.

II. L’imputato e la sua comparizione obbligatoria all’Hauptverhandlung

Quali sono, dunque, gli “strumenti” che il legislatore ha ideato e predisposto al fine di assicurare - salve alcune, tassative, eccezioni, previste dalla stessa StPO - la comparizione dell’imputato al dibattimento (e, come vedremo, per indurlo a costituirsi per iniziare a scontare la pena dopo la condanna passata in giudicato)?

Uno di essi, anzi, quello principale, è la Vermögensbeschlagnahme (il sequestro del patrimonio).

Qualora nei confronti di un Abwesenden (assente) vi sia già stata l’Erhebung der öffentlichen Klage e se sussistono elementi di sospetto (Verdachtsmomente) tali da legittimare l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere (Haftbefehl), il giudice ha facoltà di disporre – con ordinanza – il sequestro del patrimonio dell’imputato ovunque si trovi sull’intero territorio della RFT, vale a dire des gesamten Inlandsvermögens.

Ai provvedimenti de quo può farsi ricorso, anche se non è possibile ottenere l’estradizione dell’imputato da uno Stato estero.

III.  Presupposti per la Vermögensbeschlagnahme

Come sopra accennato, presupposto per la Vermögensbeschlagnahme è l’avvenuta Erhebung der öffentlichen Klage, che si formalizza mediante deposito dell’Anklage (imputazione) presso il giudice ritenuto competente dal PM. Questa Klageerhebung costituisce, di norma, l’Abschlussentscheidung über das Ermittlungsverfahren (il provvedimento conclusivo delle indagini), ma può avvenire anche al solo scopo di rendere possibile la Vermögensbeschlagnahme.

È da rilevare che la misura ora indicata è ammissibile anche in sede di esecuzione della condanna, se il condannato si sottrae volontariamente alla stessa. In questo caso lo scopo della misura de quo è quello di indurlo “sich der Strafvollziehung zu stellen” (costituirsi per consentire l’esecuzione della pena).

Altro presupposto per la Vermögensbeschlagnahme è che l’imputato sia “dringend einer Straftat verdächtig”, vale a dire che, tenuto conto delle risultanze complessive delle indagini espletate – sussista l’elevata probabilità che l’imputato abbia commesso il fatto, per il quale  è indagato o che abbia concorso nella perpetrazione del medesimo. Non sussistenti devono invece essere gli estremi per l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare (Haftbefehl), anche se in caso di Abwesenheit des Angeklagten di solito è ravvisabile l’Haftgrund di cui al § 112, comma 2, n., 1, StPO. Non vengono invece presi in considerazione – ai fini dell’emissione del provvedimento con il quale viene concessa la Vermögensbeschlagnahme –  altri Haftgründe quali Verdunkelungsgefahr (pericolo per l’acquisizione o la genuinità della prova) oder Wiederholungsgefahr (pericolo di reiterazione del reato).

La Vermögensbeschlagnahme è ammissibile, anche se non può essere accertato se l’imputato abbia, o meno, avuto conoscenza del procedimento penale nei suoi confronti. Disponendo la Vermögensbeschlagnahme, per effetto della quale all’imputato è inibito qualsiasi atto di disposizione del proprio patrimonio, l’imputato quasi sempre viene reso edotto del procedimento penale, al quale è sottoposto in quanto il provvedimento di sequestro del patrimonio, deve essere pubblicato sul Bundesanzeiger (che corrisponde alla Gazzetta Ufficiale).

Anche in occasione del ricorso alla Vermögensbeschlagnahme, deve – ovviamente – tenersi conto del Vehältnismäßigkeitsprinzip (principio di proporzionalità). Il comma 2 del § 290 StPO prevede infatti che la Vermögensbeschlagnahme non è ammissibile, se si procede per reati punibili soltanto con pena detentiva fino a sei mesi o con pena pecuniaria fino a 180 Tagessätze. Si parla in proposito di Straftaten von geringem Gewicht (fatti lievi).

 

IV. L’ordinanza che dispone la Vermögensbeschlagnahme

Il provvedimento impositivo della Vermögensbeschlagnahme viene dato con ordinanza motivata, che non presuppone una previa istanza da parte del PM. I dati anagrafici dell’imputato devono essere indicati con precisione, mentre, invece, non occorre alcuna elencazione (neppure sommaria) dei beni patrimoniali soggetti a questa misura di sequestro. Basta l’indicazione generica che viene disposta la Vermögensbeschlagnahme di tutti i beni patrimoniali dell’imputato esistenti nella RFT (in questo senso ved. Corte d’appello della Baviera G St 7, 248).

Contro il Vermögensbeschlagnahmebeschluss è proponibile Beschwerde (reclamo) da parte dell’imputato, mentre contro il rigetto della Vermögensbeschlagnahme ha facoltà di Beschwerdeerhebung il PM.

Il provvedimento autorizzativo della Vermögensbeschlagnahme produce i suoi effetti a decorrere dalla data di pubblicazione del medesimo sul Bundesanzeiger. Nel Vermögensbeschlagnahmebeschluss può essere ordinata anche un’altra modalità di pubblicazione, contestualmente o anche successivamente alla pubblicazione sul B-Anzeiger, che, comunque, non vale in nessun caso a sostituire quest’ultima.

V. Pubblicità dell’ordinanza

Il provvedimento di sequestro, una volta pubblicato, produce l’effetto che l’imputato perde ogni diritto di disporre del proprio patrimonio e il divieto è operante nei confronti di chiunque acquisti dallo stesso, anche se in buona fede. Con la pubblicazione dell’ordinanza si persegue altresì  il fine della tutela dei terzi. Ogni atto, anche se compiuto in buona fede, è nullo, ma i diritti dei terzi, preesistenti, “bleiben unberührt”. I terzi non possono però chiedere la revoca parziale della Beschlagnahme; i loro diritti sono azionabili soltanto in sede civile. Il divieto di disporre del patrimonio immobiliare non va annotato nel Libro fondiario.

All’imputato è anche inibito di ottenere informazioni in ordine all’amministrazione del proprio patrimonio.

 

VI. Il curatore

Il provvedimento di sequestro, una volta che è avvenuta la comunicazione dello stesso al giudice civile (incombenza, alla quale provvede il giudice, ma che può essere effettuata anche dal PM), ha per conseguenza altresì che viene nominato – da parte dell’Amtsgericht - un curatore. Questa curatela si chiama Abwesenheitspflegschaft ed è disciplinata dai §§ 1911 e segg. BGB (Cod. civ.), che trovano applicazione in quanto compatibili con lo scopo della Vermögensbeschlagnahme.

La nomina del curatore ha lo scopo di assicurare un’adeguata tutela degli interessi dell’imputato assente nonché a impedire la “Beiseiteschaffung des Vermögens”. Il curatore è autorizzato a pagare i debiti dell’imputato da questi contratti prima dell’emissione del provvedimento di Vermögensbeschlagnahme.

Il fatto che l’imputato assente abbia nominato in precedenza un proprio rappresentante, non osta alla nomina del Pfleger in considerazione del fatto che la Pflegschaft ha lo scopo duplice di cui sopra abbiamo parlato (in questo senso ved. Corte d’appello della Baviera GZ 33, 347, 377). Competente a disporre la Pflegschaft è l’Amtsgericht  - Sez. Betreuungsgericht.

Il provvedimento che dispone la Pflegschaft, è impugnabile – mediante Beschwerde – da parte dell’imputato. Il Pfleger (curatore) amministra il patrimonio dell’imputato nei limiti e con le modalità indicati nel provvedimento di nomina e deve tenere conto, sia degli interessi dell’imputato, sia di quelli dello Stato.

VII. Revoca della Vermögensbeschlagnahme

La revoca della Vermögensbeschlagnahme deve essere disposta con ordinanza dal giudice che l’ha ordinata, se sono venuti meno i presupposti che ne hanno legittimato l’imposizione. Ciò avviene, in particolare, qualora sia venuto meno il dringende Tatverdacht  nei confronti dell’imputato o se la richiesta di procedere a dibattimento è stata rigettata oppure se vi è stata  archiviazione;  inoltre, se si procede contro l’imputato a seguito della comparizione dello stesso. La revoca va disposta altresì, se, medio tempore, è intervenuto un Verfahrenshindernis (venuta meno una condizione di procedibilità).

È da osservare che il giudice, comunque, è tenuto – d’ufficio ed entro congrui intervalli temporali – a verificare, se sussistono ancora i presupposti per la permanenza della Vermögensbeschlagnahme.

L’avvenuta revoca deve essere resa pubblica con le stesse modalità prescritte per l’imposizione della Vermögensbeschlagnahme.

Gli effetti della revoca si producono soltanto in seguito alla pubblicazione (questo, almeno, è l’orientamento prevalente della dottrina).

La Vermögensbeschlagnahme si è appalesata quale non trascurabile mezzo  di pressione (Druckmittel) nei confronti dell’imputato a costituirsi e ad assistere all’Hauptverhandlung  (nonché a non sottrarsi all’esecuzione della pena inflitta in seguito a condanna). In tal modo si evita che imputati per reati di una certa gravità e che hanno un patrimonio di non trascurabile entità, rimangano latitanti, magari anche per anni, godendosi la loro “liberta” in Stati che non concedono affatto l’estradizione verso la RFT o i cui criteri per la concessione della stessa variano molto da caso a caso. A Dubai o in Brasile si vive bene – tutto l’anno – e il clima ivi è pure …..accogliente.