SPELUNCANUS, LEO: Artis notarie tempestatis huius speculum solis illustratum radiis
Artis notarie tempestatis huius speculum solis illustratum radiis, summo studio: et consumatis vigiliis editum, atque compositum per ingeniosissimum virum Leonem Speluncanum in utroque iure peritissimum. Opus ... collectum et in lucem nuperrime restitutum a notario Alexandro de Aquila Pomariceo ... . Venetiis ,per Ioannem Andream dictum Guadagninum et fratres de Vavassoribus, 1536, die XXI mense Aprilis. In 8° (cm 15,8 x 10) di ([8],253,[3] cc.), legatura in pergamena dell’epoca, affascinante frontespizio xilografico, titolo impresso in rosso e nero inquadrato da cornice ornamentale a figure, colophon e grande marca tipografica a tutta pagina dei fratelli Vavassore al verso dell’ultima carta, testo in gotico, alcuni bei capilettera ornati, ottimo esemplare su carta robusta.
Leone Speluncano - così detto perchè nativo di Sperlonga, nel Lazio - dopo essersi addottorato in Diritto civile nello studio napoletano con Tommaso de Riccardis, tornò nella città natale, ove oltre ad esercitare con successo l’avvocatura, ricoprì numerose cariche pubbliche. Divenuto successivamente pubblico notaio, compose il suo formulario, che forte di una cospicua tradizione manoscritta, ebbe larga e fortunata circolazione già tra i contemporanei.
Seconda edizione, dopo la princeps napoletana del 1526, di uno dei più antichi formulari notarili esistenti, anteriore sia al formulario fiorentino che a quello romano, di eccezionale rarità, solo due esemplari conosciuti [Venezia, Bibl. dei Frati Minori; London, British Library (con collazione errata).
Bibliografia : OCLC n. 69061677; F. Brandileone. I lasciti per l’anima e la loro trasformazione. Saggi di ricerche storico-giuridiche in Memorie del Real Istituto Veneto di Scienze, lettere e arti, vol 28, n.7, Venezia, 1911.; Giustiniani. Memorie degli scrittori legali, III, 183. ; Gattola. Historia Casinensis, p. 457, doc. dell’anno 1387.
[Studio Bibliografico Lex Antiqua - www.lexantiqua.it]
Artis notarie tempestatis huius speculum solis illustratum radiis, summo studio: et consumatis vigiliis editum, atque compositum per ingeniosissimum virum Leonem Speluncanum in utroque iure peritissimum. Opus ... collectum et in lucem nuperrime restitutum a notario Alexandro de Aquila Pomariceo ... . Venetiis ,per Ioannem Andream dictum Guadagninum et fratres de Vavassoribus, 1536, die XXI mense Aprilis. In 8° (cm 15,8 x 10) di ([8],253,[3] cc.), legatura in pergamena dell’epoca, affascinante frontespizio xilografico, titolo impresso in rosso e nero inquadrato da cornice ornamentale a figure, colophon e grande marca tipografica a tutta pagina dei fratelli Vavassore al verso dell’ultima carta, testo in gotico, alcuni bei capilettera ornati, ottimo esemplare su carta robusta.
Leone Speluncano - così detto perchè nativo di Sperlonga, nel Lazio - dopo essersi addottorato in Diritto civile nello studio napoletano con Tommaso de Riccardis, tornò nella città natale, ove oltre ad esercitare con successo l’avvocatura, ricoprì numerose cariche pubbliche. Divenuto successivamente pubblico notaio, compose il suo formulario, che forte di una cospicua tradizione manoscritta, ebbe larga e fortunata circolazione già tra i contemporanei.
Seconda edizione, dopo la princeps napoletana del 1526, di uno dei più antichi formulari notarili esistenti, anteriore sia al formulario fiorentino che a quello romano, di eccezionale rarità, solo due esemplari conosciuti [Venezia, Bibl. dei Frati Minori; London, British Library (con collazione errata).
Bibliografia : OCLC n. 69061677; F. Brandileone. I lasciti per l’anima e la loro trasformazione. Saggi di ricerche storico-giuridiche in Memorie del Real Istituto Veneto di Scienze, lettere e arti, vol 28, n.7, Venezia, 1911.; Giustiniani. Memorie degli scrittori legali, III, 183. ; Gattola. Historia Casinensis, p. 457, doc. dell’anno 1387.
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