Sugli aiuti agli Afghani
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La corruzione
Invece di essere sradicata, la corruzione potrebbe semplicemente assumere un sapore diverso. Data la mancanza di risorse, insieme all’urgente necessità dei Talebani di stabilizzare il Paese e conquistare la “lealtà” dei leader tribali locali, crediamo che una nuova forma di corruzione, simile per natura a quella di cui il paese ha sofferto negli ultimi 20 anni, emergerà, ma la novità risiederà soltanto nei diversi destinatari e nella diversa distribuzione.
Tuttavia, i donatori sono in possesso di alcuni meccanismi che possono, in qualche modo, prevenire l’uso improprio dei fondi. Uno di questi è fornire cibo, medicine e altri beni di base, piuttosto che denaro, che è ciò che Stati come Qatar, Cina, Iran e Pakistan hanno già iniziato a fare o stanno per fare. Altro “meccanismo” è quello di lavorare attraverso le Nazioni Unite, invece che con la Banca Centrale Afghana, o usando banche private per impiegare capitali al posto delle banche statali.
Gli aiuti statunitensi
Gli Stati Uniti continueranno a fornire aiuti agli Afgani, ma non attraverso i Talebani, nonostante le proprie sanzioni al gruppo terroristico. Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha rilasciato licenze specifiche per consentire alle agenzie governative statunitensi, agli appaltatori e ai beneficiari di sovvenzioni di continuare a fornire aiuti umanitari fondamentali e salvavita al popolo afghano, nonostante le sanzioni ai talebani; ma, coerentemente con sanzioni, questo aiuto non fluirà attraverso il Governo, ma piuttosto attraverso organizzazioni indipendenti. Il “World Food Program” ha anche dichiarato: “Abbiamo in atto solidi sistemi di monitoraggio, guidati da standard globali, e conduciamo attività di monitoraggio di routine per garantire la responsabilità e migliorare la qualità dei nostri programmi”.
Nonostante i meccanismi di supervisione legati ai fondi di aiuto, temiamo che gli aiuti esteri e umanitari donati dagli Stati, come troppo spesso abbiamo visto, finiranno nelle mani sbagliate. D’altronde, abbiamo troppa esperienza per non sapere che nei Paesi in via di sviluppo i fondi, di solito, vengono utilizzati in modo improprio dai regimi. I Talebani non sono altro che un altro dei tanti regimi, seppur con caratteristiche ancora peggiori dati dalla sanguinarietà etc.
Se non ci fossero milioni di persone per bene e in sofferenza assoluta, ovvero gli afghani, forse la risposta migliore sarebbe quella di non fornire ai Talebani alcun aiuto straniero, anche perché questo rappresenterebbe, forse, l’unico modo per costringerli a rinunciare alla violenza, alla violazione dei diritti umani, alle invenzioni religiose sanguinarie, alla corruzione e tenerli a bada dal punto di vista terroristico.