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Tratta di esseri umani

“Menschenhandel” – 2021 e 2020 - Austria – Svizzera – RFT
tratta di esseri umani
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Tratta di esseri umani

“Menschenhandel” – 2021 e 2020 - Austria – Svizzera – RFT


Abstract: Disoccupazione, lavori mal pagati, debiti, il sogno di un avvenire migliore, spingono persone ad affidarsi a criminali, che promettono – dietro pagamento – a “procurarle” un lavoro redditizio, spesso in un altro Stato, anche perchè questi malfattori operano, non di rado, su scala internazionale. Non sono poche le Convenzioni internazionali, stipulate con l’intento, di reprimere questo crimine. Va menzionata, in proposito, pure la Direttiva UE 2011/36. Ciò nonostante, la tratta di esseri umani, negli ultimi anni, non è diminuita, anzi, è aumentata, anche in Europa, come risulta da quest’articolo.

 

Tratta di esseri umani - Introduzione

Circa 7.000 persone sono – ogni anno in Europa – vittime di “Menschenhandel” (tratta di esseri umani). Secondo stime effettuate da organizzazioni internazionali, vittime di questo abominevole traffico, sono, annualmente nel mondo, circa 30.000.000 di persone, prevalentemente donne e minori; i componenti, economicamente e anche psicologicamente, più deboli della società.

Il “Menschenhandel” è uno dei crimini più gravi contro diritti fondamentali delle persone e contro la dignità delle stesse.

La tratta di esseri umani, è caratterizzata dal fatto, che avviene di nascosto, è un fenomeno non visibile, di cui quasi non ci si rende conto, anche perchè, non  di rado, “celato” sotto attività apparentemente lecite.

Vittime di questi loschi traffici sono spesso migranti, facile “preda” di individui senza scrupoli; migranti, senza un soldo nello Stato, in cui sono stati “trasportati”, non a conoscenza neppure della lingua ivi parlata, “dort gestrandet”, a seguito, anche, di inganno. Vengono a trovarsi soli in un ambiente sconosciuto e, non di rado ostile, succubi di criminali, che vietano ai loro “protetti” di rivolgersi alle autorità (o a istituzioni, pubbliche o private), che potrebbero fornire aiuto, anche non soltanto dal punto di vista economico.

Succede spesso, che gli “Schlepper” (passatori) s’impossessano dei documenti dei loro “clienti”, una volta che sono giunti a destinazione, al fine di aumentare, ancora di più, la “dipendenza” di queste persone, non di rado, sprovvedute e intimidite.

Quanto “rende” il “Menschenhandel” l’anno in Europa? Interpol ha stimato il “profitto” in 29,400.000.000 Euro complessive.


Tratta di esseri umani -  Provvedimenti adottati in Austria per reprimere la tratta di esseri umani

Quali provvedimenti ha adottato l’Austria in favore delle vittime dei “trafficanti” di esseri umani e per stroncare la tratta di esseri umani da parte di individui protesi soltanto ad arricchirsi? A essi non importa l’infamia. Bene ha detto Giovenale – Satira I: “Quid enim salvis infamia nummis?

Vanno menzionati, in proposito, anzitutto, i “Nationalen Aktionspläne zur Bekämpfung des Menschenhandels – NAP” (Piani nazionali per la lotta contro il traffico di esseri umani). Questi piani (di durata variabile, per lo più biennale o triennale) prevedono anche la collaborazione, non soltanto di enti statali e regionali, ma pure di organizzazioni no profit. In tal modo, si tende ad assicurare alle vittime del “Menschenhandel”, assitenza economica e psicologica. Non è raro, che queste organizzazioni mettano a disposizione i mezzi necessari per il rimpatrio di vittime di comportamenti truffaldini da parte dei trafficanti.

È stata costituita, nel 2004, un’apposita “Task Force” (la “Task Force Menschenhandel TF-MH”), per individuare questi trafficanti e assicurare assistenza alle vittime degli stessi. La “Task Force” è alle dipendenze del ministero federale per gli Affari europei e internazionali. Compito della “Task Force" è pure sovrintendere all’attuazione dei piani nazionali suddetti e la collaborazione transfrontaliera con altri Stati.

Essenziale è l’attività di assistenza in favore dei “Geschleppten”, specie nel periodo di tempo immediatamente seguente a quello, in cui hanno lasciato la loro terra di origine. Si annovera in particolare l’”Hilfestellung” in sede di reperimento di una sistemazione abitativa, di un lavoro, nel disbrigo delle pratiche burocratiche, una volta che hanno trovato il modo e il coraggio di “liberarsi” dei loro “protettori”.

L`Austria, oltre ad essere “Zielland”, è anche “Transitland” (terra di transito verso altri Stati, quali Francia e RFT). Il 49% delle vittime dei trafficanti – nel 2017 e 2018 -  sono state persone provenienti da Stati dell’est europeo, membri dell’UE; seguono, cittadini di Stati dell’Africa (in ispecie della Nigeria) e dell’Asia (in prevalenza, della Cina e delle Filippine).

È quasi ovvio, che molte delle persone, introdotte clandestinamente nello Stato, se di sesso femminile, vengano sfruttate sessualmente; segue l’”impiego” per l’accattonaggio (specie se si tratta di minori) e il lavoro cosiddetto nero (maschi adulti) nel settore dell’edilizia e della ristorazione.

È stata costituita un’apposita “Interventionsstelle” per le donne “oggetto” di “Menschenhandel”. Nel passato biennio, organizzazioni di assistenza hanno assistito circa 500 donne vittime di “Menschenhändler”.

Particolare attenzione viene prestata all’assistenza di minori privi di genitori, fenomeno, questo, acuitosi a seguito degli eventi bellici in Ucraina. Sia che si trovino in territorio austriaco, perchè vittime di trafficanti, sia che si tratti di “profughi”, è dovere di assisterli da parte dello Stato, nel quale sono “gestrandet”.

Un dirigente del “Bundeskriminalamt” (Ufficio federale per la repressione del crimine) ha riferito, statistiche alla mano, che, da quando è iniziata l’occupazione dell’Ucraina, più di 13.000 minori hanno lasciato/dovuto lasciare la loro terra di origine, 4.000 dei quali non accompagnati. Da ciò è desumibile un elevato pericolo per l’”impiego” di questi minori in attività illecite, se non vengono ospitati in istituti di assistenza.

Secondo il “Bundeskriminalamt”, nel passato biennio, organizzazioni di assistenza, hanno ospitato circa 500 donne, vittime di “Menschenhandel”.

Al fine di agevolare l’integrazione di persone “Opfer von Menschenhandel”, è stata riformata la normativa in materia di accesso al lavoro da parte di stranieri.
 

RFT e tratta di esseri umani

Qual è la situazione nella RFT in punto “Menschenhandel”?

Tutt’altro che confortante. Nel 2021, gli organi di polizia hanno condotto 430 indagini per il reato di ”Menschenhandel”. È stata registrata una lieve diminuzione rispetto all’anno precedente con 488 “Ermittlungen der Polizei” in questo settore.

“Menschenhandel” è un “Kontrolldelikt”, nel senso che la scoperta di questo reato avviene, nella maggior parte dei casi, non dopo una denuncia, ma a seguito di controlli da parte di organi di polizia; controlli, necessariamente limitati, specie in tempi di “Corona-Virus”. Il cosiddetto “Hellfeld” (reati scoperti) è sicuramente di molto inferiore rispetto al “Dunkelfeld”.

Scopo prevalente del “Menschenhandel”, è lo sfruttamento sessuale di donne (2021 – 291 indagini concluse), mentre minore è quello con il fine di “Arbeitsausbeutung” (sfruttamento del lavoro nero): 28.

Molto elevato è stato – nel 2021 – il numero dei procedimenti iniziati per lo sfruttamento di minori: 237 (con un aumento pari al 22,8% rispetto al 2020).

Nella RFT, la maggior parte dei casi di “Menschenhandel”, si è registrata a Berlino, nel NRW e in Baviera.

Il 96% delle persone vittime di “Menschenhandel” sono donne e di esse, il 50% circa ha un’età inferiore a 21 anni; l’età media, non è, comunque, superiore a 23 anni.

Soltanto il 18,4% è di nazionalità della RFT, mentre le straniere provengono in maggioranza:

dalla Bulgaria (15,3%)

    “    Romania (14,7%)

 dall’Ungheria (13,5%).

Vi sono poi anche extraeuropee, il cui maggior numero proviene dalla Nigeria (14%), con un incremento notevole, nel 2021 (61) rispetto al 2020 (39).

I contatti tra i “trafficanti” di esseri umani e le loro vittime, avvengono – per lo più- attraverso Internet e questo vale in particolare per le minorenni. Vengono promessi lavori redditizi e la povertà nei Paesi di origine, induce all’accettazione delle “proposte”. La prostituzione di queste persone, avviene sempre piu di frequente, in appartamenti e non più tanto sulle strade, per cui è più difficile scoprirla.

Spesso queste malcapitate, una volta “giunte a destinazione”, vengono costrette o comunque indotte, a prostituirsi. Secondo indagini della Polizei, i casi accertati di “Zwangsprostitution” (reato previsto dal § 232 a StGB (CP)), nel 2021, sono stati 183 (con un lieve aumento rispetto al 2020 con 167).
 

Tratta di esseri umani -  Dati statistici relativi alla Svizzera

Molti dati statistici relativi al “Menschenhandel” sono disponibili per quanto concerne la Svizzera.

La Confoederatio Helvetica, analogamente a quanto vale per l’Austria, è, sia “Transitland”, che “Destinationsland”. Anche in questo Stato, si è proceduto, nel 2016, a elaborare un “Nationale Aktionsplan – NAP - gegen Menschenhandel”.

Vediamo ora i dati statistici dal 2009 al 2021, con cadenza triennale:

2009: 50  -  2012: 78  -  2015: 58  -  2018: 85   -   2021: 71.

Il maggior numero di tratta di esseri umani, è stato, però, registrato negli anni 2016 (126) e 2017 (125).

Dati concernenti la tratta di minori, sono disponibili a decorrere dal 2015: 8  -  2016: 30  -  2017: 17  -  2018: 19  -  2019: 23  -  2020 32  -  2021: 43.

Poche, purtroppo, sono state le condanne per il delitto di “Menschenhandel” in Svizzera:

2009: 6  -  2012: 13  -  2015: 21   -  2018: 4  -  2021: 13.

I Cantoni hanno assistito le vittime di tratta di esseri umani come segue:

2010: 168 persone -  2013: 190  -  2015: 111  -  2018: 186  -  2021: 271.

Le vittime provenivano in prevalenza:

dall’America del Sud e dai Caraibi: 136 (36%)  -  Ue ed EFTA: 127 (33%)

  • Asia: 35 (9%)  -  Africa: 18 (6%).

Il “Menschenhandel” – che riguarda uomini – avviene con frequenza per il loro impiego nei settori dell’edilizia e del turismo nonchè nell’assistenza ad anziani. Il Cantone, nel quale si è avuto il maggior numero di indagini per traffico di esseri umani, è stato quello di Zurigo con 50 nel 2021 (31 nel 2020), seguito dai Cantoni di Bern e di Solothurn.

Le varie organizzazioni, che si dedicano all’assitenza delle vittime, hanno registrato, nel 2021, 207 casi, con un aumento pari al 50% rispetto all’anno precedente. In Svizzera è stata istituita una “Fachstelle Frauenhandel und Frauenmigration”, un ufficio specializzato, che si occupa della tratta e della migrazione di donne.

Va osservato, che chi è in Svizzera chi è senza premesso di soggiorno, difficilmente si rivolge alle autorità, perchè rischia l’espulsione (quasi immediata, a meno che non si tratti di minore) ed è quindi costretto a subire… senza potersi difendere (ci sono stati casi, in cui domestici stranieri sono stati costretti a dormire … sul pavimento…

Le autorità giudiziarie della Svizzera – nel 2021 – sono venute a conoscenza dei suddetti casi di “Menschenhandel”, prevalentemente a seguito di interventi di enti di assistenza (50 volte), di organizzazioni no profit, medici, e strutture sanitarie (36 volte), della Polizei (33 volte), di consolati o uffici pubblici (12 volte), di amici o conoscenti delle vittime (9 volte), di istituzioni religiose (2 volte).

Provenienza delle vittime:  Ungheria: 16  -  Brasile: 13  -  Romania: 13  -  Nigeria: 11  -  Somalia: 9  -  Afghanistan: 7  -  Bulgaria: 6  -  Cina: 6.

Per quanto concerne lo scopo del “Menschenhandel” (o, meglio, dello sfruttamento di queste persone) scoperto in Svizzera nel 2021, vanno annoverati: 1) “Sexgewerbe” (232 – 80%), 2) assistenza ad anziani e lavori domestici (24 – 8,5%).  Nel 2020: 1) “Sexgewerbe”: 176 (78%) 2) assistenza ad anziani o lavori domestici: 31 (14%).