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Videoregistrazioni nelle indagini preliminari e nel dibattimento

Videoregistrazioni nelle indagini preliminari e nel dibattimento
Videoregistrazioni nelle indagini preliminari e nel dibattimento

I

Il § 250 StPO (CPP) della RFT sancisce il principio che la prova di quanto è suscettibile di percezione sensoriale da parte di persone, deve essere assunta in dibattimento mediante audizione personale delle stesse. È questo il c.d. Unmittelbarkeitsprinzip, uno dei principi fondamentali accanto a quelli della Mündlichkeit e della Aufklärungsmaxime.

Il legislatore ha privilegiato, in sede dibattimentale (e non solo in quella), i persönlichen Beweismittel rispetto agli Urkundenbeweise. Inoltre, in tal modo, viene assicurato anche il diritto dell’imputato auf rechtliches Gehör nonché il Fragerecht del medesimo. Il principio di cui sopra non implica però che si debba sempre procedere all’audizione personale dell’Auskunftsperson (teste), ma contiene soltanto l’obbligo di procedere alla stessa, se l’audizione personale è possibile e se si tratta di personengebundenen Wahrnehmungen.  Vietato è pertanto, in linea di principio, che la persönliche Vernehmung venga sostituita dall’Urkundenbeweis, ma non che l’audizione personale venga integrata a mezzo Urkundenbeweis (BGHSt 1, 4, 5; 20, 160).

Il principio contenuto nel § 250 StPO ha subito, negli ultimi 20 anni, una serie di deroghe, in particolare a seguito dell’avvenuta approvazione dello Zeugenschutzgesetz del 1998. A ciò hanno contribuito anche le possibilità di ricorrere a mezzi tecnici quali sono le videoriprese (videoconferenze) e la Vernehmung unter akustischer und optischer Abschirmung.

Il § 58 a StPO consente la videoregistrazione di esami testimoniali; secondo il legislatore, alla stessa è opportuno ricorrere (Sollvorschrift), tenuto conto di tutte le circostanze, se all’audizione procede il giudice: a) qualora possano essere maggiormente tutelati gli interessi di minorenni oppure se persone di età inferiore ai 21 anni sono persone offese da reati in materia sessuale, di delitti contro la vita, di maltrattamenti o contro la libertà personale, b) qualora vi sia pericolo che il teste non possa essere esaminato nel corso del dibattimento e se la registrazione si prospetta necessaria ai fini dell’accertamento della verità. L’utilizzabilità delle videoregistrazioni è circoscritta, salvo consenso, ai procedimenti penali.

II

Come è evidente, la ratio del § 58 a StPO è di accordare quella particolare tutela di cui hanno bisogno determinate categorie di testi, già in sede  di indagini preliminari e di evitare, per quanto possibile, ripetute Vernehmungen. Il § 58 a StPO, alle condizioni che vedremo, è applicabile anche alle Vernehmungen dinanzi ad organi di polizia, qualora sussista il particolare Schutzbedürfnis kindlicher bzw. jugendlicher Zeugen; non però nei c.d. Alltagsfälle, nei quali non sussiste una besondere Belastungssituation per i testi che non hanno ancora raggiunto la maggiore età o gli anni 21 di età.

Un altro obiettivo (non certo trascurabile) perseguito dal legislatore è quello della c.d. Beweissicherung, se è da temere che il teste possa essere impedito a comparire al dibattimento oppure se è da presumere che i genitori possano opporsi acché il minorenne sia esaminato quale Zeuge in der Hauptverhandlung. È stato fatto notare inoltre che la videoregistrazione costituisce una Erkenntnisquelle che va considerata “weitaus plastischer und unmittelbarer” rispetto ad un verbale di dichiarazioni rese e poi letto (come ha osservato il Weigand).

Con la norma di cui sopra il legislatore della RFT ha anche adempiuto ad obblighi di carattere internazionale (qual è la Convenzione ONU del 20.11.1990 sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che all’articolo 12, comma 2, sancisce la possibilità del fanciullo di essere ascoltato in ogni procedura giudiziaria (e ammnistrativa) che lo concerne, sia direttamente, sia tramite un rappresentante).

I commi 2 e 3 del § 58 a StPO contengono norme intese a garantire i Persönlichkeitsrechte del teste, le cui dichiarazioni sono state videoregistrate nel senso di escluderne l’utilizzazione che possa essere qualificata widerrechtlich (abusiva)  e limitando la cerchia dei soggetti che possono ottenere copia della registrazione. Per quanto concerne la loro utilizzazione in sede dibattimentale, trova applicazione, salva diversa disposizione,  la normativa dettata per la lettura di verbali.

Alla facoltà di procedere alla videoregistrazione da parte di inquirenti, corrisponde l’obbligo del teste di acconsentire alla medesima. Registrazioni parziali - a differenza di quanto previsto dal § 97, comma 1, della StPO austriaca - non sono vietate, anche se la loro utilità è piuttosto trascurabile. Spesso si procede a registrare anche i c.d. Vorgespräche nonché, non infrequentemente, i c.d. informellen Zwischengespräche.

Sopra abbiamo accennato al limite di età di 18, risp. di 21 anni, che va inteso nel senso di età che il teste ha al momento della Vernehmung, fatta eccezione per i casi in cui minorenni sono rimasti vittime di reati contemplati dal § 255 a, comma 2, StPO; per queste persone è applicabile la normativa di cui sopra, anche qualora nel frattempo abbiano superato i limiti di età sopra indicati. Alla Vernehmung procede di preferenza il giudice quando si prevede l’utilizzazione della videoregistrazione  in sede dibattimentale.

La videoregistrazione delle dichiarazioni dei c.d. Opferzeugen, testi di età inferiore a 18, risp. 21 anni, oltre ai “vantaggi” ai quali ora si è accennato, ha anche quello di evitare “sekundäre Traumatisierungsfaktoren” derivanti, non di rado, da ripetuti esami dei testi, per altro anche se già maggiorenni. Per questo  motivo è preferibile, come è stato fatto osservare, una “tatnahe und einmalige Vernehmung” (un solo esame testimoniale a breve distanza dall’avvenuta commissione del reato), “mit Konservierung der Aufnahme auf Videoband”; in tal modo la deposizione può essere proiettata (e comunque riascoltata) anche più volte senza ulteriori danni (ohne Folgeschäden) per il minorenne o per chi non ha ancora compiuto i 21 anni, se è rimasti vittima p. es. di abusi sessuali o di maltrattamenti. Alla videoregistrazione può procedersi, se disposta dal giudice (e in presenza dell’Urkundebeamten), altresì - sussistendo i presupposti di cui al § 168 c StPO (urgenza, pericolo grave ed imminente, non eliminabile, di un nocumento rilevante per il teste) -  in assenza di coloro che avrebbero diritto di assistere fisicamente alla Vernehmung, se la registrazione (vocale e per immagini) viene trasmessa in contemporanea nel luogo, nel quale si trovano gli Anwesenheitberechtigten (aula dibattimentale).

Questa videoregistrazione della deposizione testimoniale può rendere non necessaria la (ulteriore) deposizione del teste in dibattimento. Va anche rilevato che ai fini dell’utilizzabilità di queste registrazioni non occorre l’emanazione di un’ordinanza collegiale (Gerichtsbeschluss), essendo sufficiente una Anordnung di chi presiede.

Da quanto esposto emerge che i presupposti per ricorrere alla videoregistrazione in presenza del solo giudice e dell’Urkundebeamten, sono rigorosi, che la relativa normativa è da interpretare in senso restrittivo e che alla medesima non può farsi luogo se si tratta di procedimenti aventi per oggetto “alltägliche Sachverhalte”;  ciò’ anche perché queste registrazioni costituiscono un non trascurabile Eingriff in das Persönlichkeitsrecht des Zeugen e comportano una Durchbrechung des Unmittelbakeitsprinzips, uno dei principi fondamentali della StPO.

La probabilità che il teste non possa essere esaminato nel corso del dibattimento, fa sì che gli inquirenti sono tenuti ad una duplice valutazione di carattere prognostico: anzitutto devono valutare le probabilità che il teste possa essere impedito a comparire alla Hauptverhandlung.  Ciò va fatto tenendo conto di circostanze quali possono essere l’età avanzata del teste, le sue condizioni di salute, il fatto di avere cittadinanza straniera e di risiedere/dimorare all’estero o se è prevedibile che i genitori rifiuteranno il consenso che il minore venga a deporre in dibattimento. In secondo luogo va tenuto conto della c.d. Auflärungspflicht nel senso che la videoregistrazione deve essere necessaria ai fini dell’accertamento della verità.

III

Al teste, obbligato a deporre, è inibito opporsi alla videoregistrazione della propria testimonianza; la facoltà di opporsi sussiste unicamente se alla registrazione intende procedere la PG, nel qual caso occorre il consenso del teste (anche perché organi di polizia non possono obbligare il teste a deporre dinanzi ad essi; inoltre dinanzi agli stessi non vi è neppure Erscheinungspflicht, obbligo di comparire). Quando si tratta di testi aventi facoltà di astenersi dal deporre per motivi personali, può procedersi alla videoregistrazione soltanto dopo aver informato il teste della propria facoltà di astenersi e dopo che il teste ha  dichiarato di non volersi avvalere di questa facoltà.

Non sussistendo Zeugnisverweigerungsrecht, in caso di rifiuto del teste acché PM o giudice procedano alla videoregistrazione, è ammissibile il ricorso anche a mezzi di coercizione (Ordnungsgeld, Ordnungshaft) da parte del PM (o del giudice) in quanto la videoregistrazione è parte integrante, anzi il nucleo centrale della deposizione del teste, il quale è gesetzlich zur Mitwirkung verpflichtet.

La videoregistrazione, quale Bestandteil der Sachakten, immediatamente dopo la conclusione della stessa, deve essere trasfusa in un processo verbale, il quale può essere redatto anche contestualmente alla registrazione video e va inserito nel fascicolo. Il diritto di poter consultare gli atti si estende ovviamente anche alla visualizzazione della videoregistrazione. Su richiesta del difensore dell’indagato/imputato e della parte lesa, agli stessi va consegnata copia della registrazione; essi hanno un vero e proprio Rechtsanspruch, a meno che il teste non dichiari espressamente di opporsi alla consegna. In caso di opposizione, il predetto Rechtsanspruch “si trasforma” nel diritto di avere copia del verbale di cui sopra, del c.d. Aufzeichnungsprotokoll. Sia quest’ultimo che la copia della videoregistrazione, non possono essere consegnati né a terzi, né all’indagato di persona. Vietato è altresì, per chi ha ottenuto copia, fare ulteriori copie. Tutte le copie devono esser restituite al PM, se è venuto meno interesse alla loro utilizzazione; in ogni caso, dopo il passaggio in giudicato della sentenza.

La videoregistrazione va distrutto o cancellata (come pure lo devono essere le copie) a meno che la loro conservazione non sia “indicata” a causa di una probabile Verfahrenswiederaufnahme oppure se coindagati/coimputati sono ancora latitanti. Distruzione o cancellazione devono avvenire sotto la “supervisione” del PM.

IV

La deposizione videoregistrata del teste è utilizzabile soltanto ai fini della Strafverfolgung, se ciò è necessario per l’accertamento della verità salvo che il teste dia espressamente il proprio consenso ad altra Verwendung; ne è esclusa comunque l’utilizzazione in un Bußgeldverfahren. Va però rilevato che l’utilizzabilità non è circoscritta allo stesso procedimento nell’ambito del quale la registrazione è stata effettuata; è utilizzabile in ogni procedimento penale, anche se nello stesso si procede contro chi era teste e ora è indagato/imputato e anche se tale procedimento non era già pendente al momento dell’effettuazione della registrazione.

Previo consenso del teste, la videoregistrazione può essere utilizzata anche in procedimenti diversi da quello penale (p. es. in un procedimento civile instaurato per il risarcimento dei danni subiti per effetto di un reato).

Il teste, la cui deposizione è stata videoregistrata in presenza del giudice (richterliche Videovernehmung), ha facoltà di proporre Beschwerde (reclamo) ex § 304, comma 2, StPO; se la registrazione è avvenuta per disposizione del PM, il teste è facoltizzato a richiedere la richterliche Entscheidung. Invece, in caso di Anordnung durch Polizeiorgane, non vi è una corrispondente Abwehrmöglichkeit;  ciò si giustifica in quanto in questo caso il teste - a differenza di quanto vale per la staatsanwaltlichen e per la richterlichen Anordnung - non è tenuto alla Folgeleistung e può, dunque, di fatto, impedire che venga applicato il § 58 a StPO, con la Nichtbefolgung.   

Se è il teste stesso a  richiedere che si effettui la videoregistrazione della propria deposizione e se chi procede (PM o giudice), si rifiuta di disporla, contro questo rifiuto non è esperibile reclamo (o ricorso). Secondo parte della dottrina sarebbe proponibile eventualmente la c.d. Aufklärungsrüge

V

Per quanto concerne la videoregistrazione della deposizione di testi nel dibattimento (§ 247 a StPO), anche questa Vernehmungsmodalität ha avuto “ingresso” nel procedimento penale a seguito dell’emanazione dello Zeugenschutzgesetz (ZSchG) del 1998 e consente che il teste, con l’eventuale assistenza di un difensore, non necessariamente, debba essere fisicamente presente nell’aula, nella quale si tiene il dibattimento e dove si trovano gli altri Prozessbeteiligten. La deposizione testimoniale viene registrata e trasmessa simultaneamente nel Gerichtssaal. Alcuni hanno parlato in proposito di “gespaltener Hauptverhandlung”, alla quale si puo’ ricorrere pure nei c.d. Schöffengerichtsverfahren (procedimenti, ai quali partecipano giudici non togati).

È da notare che l’applicabilità del § 247 a StPO non è circoscritta a procedimenti concernenti determinati reati, né a determinate “categorie” di testi, in quanto, come leggiamo nella relazione allo ZSchG, si tende a garantire “einen umfassenden Zeugenschutz”. Infatti non soltanto testi minorenni o persone lesa da un reato a sfondo sessuale sono da considerare schutzbedürftige  Zeugen, ma tutti i testi, ai quali, dalla loro deposizione, können schwerwiegende Nachteile erwachsen.  Ciò vale in particolare per delinquenti che hanno “lasciato alle spalle” il loro passato criminale e si sono decisi a collaborare nonché per inquirenti che hanno dovuto particolarmente esporsi in sede di indagini per reati contro la criminalità organizzata.

Già nel 1989 il Rebmann aveva chiesto la “Optimierung des Zeugenschutzes” che consentisse risultati più soddisfacenti nell’accertamento di reati ascrivibili alla c.d. organisierten Kriminalität. Va rilevato che il teste è pur sempre - accanto alle intercettazioni ambientali – uno dei mezzi di prova più importanti, se non il più importante, per cui una tutela efficace dei testi può evitare la “Flucht aus der Zeugenrolle”, come è stato osservato (e che sarebbe di una certa frequenza specialmente in certi ambienti). Queste “garanzie” per i testi legittimano, secondo il legislatore, una parziale Durchbrechung des Unmittelbarkeitsprinzips bei der gerichtlichen Sachaufklärung.

VI

In un primo tempo il disegno di legge relativo allo ZSchG prevedeva soltanto che il teste da esaminare dovesse comunque essere fisicamente presente nello stabile nel quale si tiene l’udienza, anche se in un locale diverso da quello, nel quale si tiene l’udienza dibattimentale. Questa parte del disegno di legge non è stata approvata in quanto è stato poi previsto che il teste possa essere presente non soltanto in luogo diverso dalla sede dell’autorità giudiziaria procedente, ma anche presso il proprio domicilio, dal quale la deposizione videoregistrata viene trasmessa nell’aula dell’udienza dibattimentale (ciò è particolarmente indicato per testi aventi salute malferma o per quelli che hanno la propria residenza/il proprio domicilio a notevole distanza dal Verhandlungsort).

Al ricorso alla audiovisuelle Vernehmung può farsi luogo anche se l’esaminando teste si trova all’estero, purché sussistano i presupposti per la effettuazione della rogatoria, vi sia la disponibilità degli occorrenti mezzi tecnici e se, in sede di esecuzione di questo incombente, vengono osservate le garanzie fondamentali prescritte per una Inlandsvernehmung (BGHSt 45, 188).

Deve essere assicurata la possibilità di una unbeienflussten Vernehmung e deve esserci la garanzia che chi presiede possa effettivamente esercitare la Verhandlungsleitung; inoltre occorre che tutti i partecipanti all’udienza possano esercitare i diritti loro spettanti. All’esecuzione della Videovernehmung all’estero non osta che alla medesima sia presente un rappresentante dell’autorità giudiziaria del luogo nel quale la Vernehmung viene effettuata e al quale spetta l’identificazione del teste. Nella richiesta di esame di un teste all’estero, s’intende compresa anche quella di procedere eventualmente mediante Videovernehmung e pertanto non è necessaria un’apposita istanza affinché possa procedersi con tale modalità.

Tornando alla Videovernehmung nel territorio della RFT, è da rilevare che la decisione sull’adozione di questa modalità della Zeugenvernehmung è rimessa al giudice che decide “nach pflichtgemäßem Ermessen” (BGHSt 45, 188, 196f), anche se  va tenuto presente che la c.d. unmittelbare Vernehmung del teste rimane pur sempre la regola (principio sancito dal § 250 StPO) e la Videovernehmung (almeno allo stato attuale della legislazione) l’eccezione. Ne consegue che la normativa in materia di esame testimoniale mediante impiego della videotecnica va interpretata in senso restrittivo.

In sede di decisione, il giudice deve adeguatamente tenere conto, da un lato, degli interessi dei testi, qual’ è lo Zeugenschutz e quali sono le condizioni di salute del teste, dall’altro lato, del diritto dell’imputato auf ein faires Verfahren , auf rechtliches Gehör, auf Ausübung des Fragerechtes, auf beschleunigte und umfassende Aufklärung der Straftat. Qualora sussistano dubbi sulla’ possibilità di un valido impiego della videotecnica, il giudice deve dare la preferenza alla Direktvernehmung nell’aula di udienza.

Parte della dottrina è contraria alla Videovernehmung in quanto la stessa costituirebbe una non giustificabile Durchbrechung des Unmittelbarkeitsprinzips. Queste critiche non paiono essere fondate, perchè le videoregistrazioni sono trasmesse simultaneamente nell’aula di udienza, per cui è lecito parlare di direkter Kommunikation zwischen den Verfahrensbeteiligten, in particolare tra giudice e teste.

VII

In modo molto favorevole all’impiego della videotecnica, anche nel dibattimento, si sono espressi i giudici della Corte costituzionale federale di Karlsruhe. Hanno affermato (BVerfGE 57, 250ff) che il disposto del § 247 a StPO offre la base “zur Erhebung des bestmöglichen Beweises”, specialmente nei casi in cui l’esame del teste in aula non è possibile perché, per esempio, in precarie condizioni di salute o perché è residente/dimorante in un luogo notevolmente distante dal Gerichtsort oppure perché si tratta di confidente importante che deve essere particolarmente tutelato e alla cui Videovernehmung si procede mediante optischer und akustischer Abschirmung. L’inammissibilità dell’impiego della videotecnica farebbe sì che il giudice, nei casi ora elencati, dovrebbe far luogo alla lettura dei verbali, nel qual caso non si potrebbe, di certo, parlare di Unmittelbarkeit. Per questo motivo la Videovernehmung è stata indicata quale “unmittelbar sachnäheres Beweismittel” rispetto alla Direktvernehmung del teste - fisicamente presente - nell’aula di udienza. È più che ovvio che il giudice non può accordare la preferenza a modalità di assunzione delle prove che sono unzulänglicher rispetto ad altre, se queste sono ammissibili, disponibili ed attuabili.

A favore dell’impiego della videotecnica depongono anche criteri ispirati ad economia processuale e a Verfahrensbeschleunigung. La Videovernehmung può essere considerata la soluzione ottimale nel “conflitto” tra Beschleunigungsgebot und Aufklärungspflicht, gravanti sul giudice - e Verteidigungsinteressen dell’imputato (quali sono, soprattutto, i diritti auf rechtliches Gehör (articolo 103 Cost. feder.) und das Fragerecht.

La Videovernehmung garantisce altresì che sia assicurato il c.d. Konfrontationsrecht (diritto di porre domande al teste, di “saggiarne” risp. di accertarne l’attendibilità).

Se si prospetta la ricorribilità alla Viodeovernehmung, il giudice deve comunque avere cura di accertare se al pericolo incombente di un grave nocumento per il teste non possa essere ovviato in altro modo che con la comparizione personale del teste al dibattimento; si parla in proposito di Subsidiaritätsklausel.

Nel disporre la Videovernehmung, considerata una prozessuale Variante der Zeugenvernehmung nell’aula dibattimentale, il giudice deve tenere conto di tre criteri fondamentali: 1)gerichtliche Aufklärungspflicht, 2)Verteidigungsinteressen e 3)Zeugeninteresse. Per salvaguardare soprattutto quest’ultimo interesse, è stata prevista la facolta’, per la parte lesa, di ottenere la Beiordnung di un Beistand.

Per “Wohl des Zeugen” di cui alla parte iniziale del § 247 a StPO (e che giustifica la facoltà del giudice di ricorrere alla Videovenehmung del teste in un luogo diverso da quello in cui viene tenuta l’udienza) è da intendere das körperliche, geistige und seelische Wohlergehen del teste. Soltanto uno di questi Schutzzwecke può costituire il presupposto affinchè venga disposta la Videovernehmung di cui al § 247 a StPO. Sussiste la dringende Gefahr di un nocumento grave, se vi è elevata probabilità che il danno si verifichi qualora il teste compaia nell’aula  di udienza nel senso che ciò comporti per il teste una “massive Belastung” (ved. relazione al ZSchG).

La Videovernehmung deve essere preceduta dall’emanazione di un’ordinanza motivata dopo aver sentito le parti; ordinanza, motivazione e lettura sono wesentliche Förmlichkeiten ai sensi del § 273 StPO.

La decisione sul ricorso o meno alla Videovernehmung, è una unanfechtbare Ermessensentscheidung nel senso che essa non è ricorribile deducendo che il giudice avrebbe fatto fehlerhaften Gebrauch seines Ermessens o avrebbe compiuto una unzutreffende Abwägung der widerstrebenden Interessen. La Revision è invece ammissibile se la Videovernehmung, in presenza di tutti i presupposti per il ricorso alla medesima, non è stata disposta e se la deposizione del teste non è stata acquisita in altro modo. Con la Unanfechtbarkeit, nei casi di cui sopra, il legislatore ha voluto prevenire Verfahrensverzögerungen; inoltre ha voluto “einem allzu zurückhaltenden Einsatz der Videovernehmung entgegenwirken” (ved. relazione allo ZSchG).

VIII

Se il teste, dinanzi ad un’autorità giudiziaria della RFT, non compare per la Videovernehmung oppure se si rifiuta di deporre nel corso della stessa, senza che ricorra un motivo di astensione, nei suoi confronti sono adottabili - gradatamente - gli stessi provvedimenti previsti dal § 70 StPO per la mancata comparizione personale nell’aula dibattimentale (Auferlegung der verursachten Kosten, Ordnungsgeld, Ordnungshaft).

Nè la Kostenauferlegung, nè uno degli Ordnungsmittel contemplati dal  paragrafo ora citato, possono essere disposti se un teste, benchè citato, non compare alla Videovernehmung, da attuarsi per rogatoria all’estero ai sensi dell’articolo 10 EuRHÜbk. Tale procedimento è infatti  disciplinato dal diritto dello Stato richiesto.

La Vernehmung, come disciplinata dal  247 a StPO, deve essere simultaneamente trasmessa (voce e immagini) nell’aula dibattimentale; essa va anche registrata, se appare probabile che, a causa unüberwindlicher Hindernisse, il teste non possa essere esaminato in un’ulteriore udienza e se la registrazione si prospetta necessaria per l’accertamento della verità. L’espressione “weitere Verhandlung”, usata dal legislatore, viene interpretata nel senso di impossibilità di comparire in un eventuale procedimento di appello o in una nuova udienza dibattimentale, da tenersi a seguito di annullamento con rinvio.

Affinchè si possa far luogo all’applicazione del § 247 a StPO, occorre anche che la videoregistrazione sia necessaria per l’accertamento della verità, cioè che la audiovisuelle Vernehmung sia di notevole rilevanza ai fini della decisione.

Per quanto concerne la proiezione della videoregistrazione in dibattimento (§ 255 a, 1°c., StPO), vengono richiamate le norme che disciplinano la lettura di verbali redatti in occasione delle persönlichen Zeugenvernehmungen. La proiezione della videoregistrazione può essere disposta in tutti i casi in cui la StPO consente la lettura di verbali contenenti Zeugenvernehmungen. Lo scopo perseguito dal legislatore è quello della Beweissicherung e della Verfahrensbeschleunigung. Inoltre, è da osservare che alla Videovorführung è da riconoscere un più elevato Beweiswert rispetto alla lettura di un verbale.

IX

Una disciplina a parte è dettata, dal § 255 a StPO, qualora si proceda per reati a sfondo sessuale, contro la vita, per maltrattamenti di Schutzbefohlenen o per reati contro la libertà individuale. In questi casi l’esame del teste di età inferiore a 18 anni nell’aula dibattimentale puo’ essere sostituito dalla proiezione, in sala di udienza, della Vernehmung effettuata anteriormente da un giudice (non deve pertanto trattarsi di una polizeilichen o di una staatsanwaltschaftlichen Vernehmung), a condizione che imputato e difensore abbiano avuto la facoltà di rivolgere domande al teste, di esercitare il Fragerecht. A proposito dei minori di anni 18, è da rilevare che il § 172 GVG (Ordinamento giudiziario) facoltizza il giudice sempre di escludere il pubblico dall’udienza, se si procede alla loro Vernehmung; la relativa ordinanza (di procedere a porte chiuse) è impugnabile soltanto congiuntamente alla sentenza. Il collegio, nella propria decisione, se disporre o meno la Vorführung der Videovenehmung nell’aula del dibattimento, deve tenere conto degli schutzwürdigen Interessen del teste; deve altresì indicare i motivi per i quali dispone la Videovorführung.

In questi casi è preminente l’Opfer- und Zeugenschutz. Va però rilevato che la decisione se disporre o meno la Videovorführung di deposizioni testimoniali rese da minorenni, è una Ermessensentscheidung, per cui non sussiste un Rechtsanspruch affinché si faccia luogo alla Videovorführung.

Il ricorso alla audiovisuellen Vernehmung non esclude che il giudice del dibattimento possa procedere ad ergänzenden Vernehmung del teste; ciò in applicazione del c.d.Aufklärungsgebot, anche se la ergänzende Vernehmung costituisce soltanto l’eccezione e non gia’ la regola. Alla stessa si può ricorrere qualora, dopo la Videovorführung, si appalesi necessario chiarire fatti di rilevante importanza per la decisione (von Entscheidungsrelevanz). Nella valutazione dell’ammissibilita’ della richiesta auf ergänzende Vernehmung, occorre tenere conto dei Grundsätze des Beweisrechtes.

I

Il § 250 StPO (CPP) della RFT sancisce il principio che la prova di quanto è suscettibile di percezione sensoriale da parte di persone, deve essere assunta in dibattimento mediante audizione personale delle stesse. È questo il c.d. Unmittelbarkeitsprinzip, uno dei principi fondamentali accanto a quelli della Mündlichkeit e della Aufklärungsmaxime.

Il legislatore ha privilegiato, in sede dibattimentale (e non solo in quella), i persönlichen Beweismittel rispetto agli Urkundenbeweise. Inoltre, in tal modo, viene assicurato anche il diritto dell’imputato auf rechtliches Gehör nonché il Fragerecht del medesimo. Il principio di cui sopra non implica però che si debba sempre procedere all’audizione personale dell’Auskunftsperson (teste), ma contiene soltanto l’obbligo di procedere alla stessa, se l’audizione personale è possibile e se si tratta di personengebundenen Wahrnehmungen.  Vietato è pertanto, in linea di principio, che la persönliche Vernehmung venga sostituita dall’Urkundenbeweis, ma non che l’audizione personale venga integrata a mezzo Urkundenbeweis (BGHSt 1, 4, 5; 20, 160).

Il principio contenuto nel § 250 StPO ha subito, negli ultimi 20 anni, una serie di deroghe, in particolare a seguito dell’avvenuta approvazione dello Zeugenschutzgesetz del 1998. A ciò hanno contribuito anche le possibilità di ricorrere a mezzi tecnici quali sono le videoriprese (videoconferenze) e la Vernehmung unter akustischer und optischer Abschirmung.

Il § 58 a StPO consente la videoregistrazione di esami testimoniali; secondo il legislatore, alla stessa è opportuno ricorrere (Sollvorschrift), tenuto conto di tutte le circostanze, se all’audizione procede il giudice: a) qualora possano essere maggiormente tutelati gli interessi di minorenni oppure se persone di età inferiore ai 21 anni sono persone offese da reati in materia sessuale, di delitti contro la vita, di maltrattamenti o contro la libertà personale, b) qualora vi sia pericolo che il teste non possa essere esaminato nel corso del dibattimento e se la registrazione si prospetta necessaria ai fini dell’accertamento della verità. L’utilizzabilità delle videoregistrazioni è circoscritta, salvo consenso, ai procedimenti penali.

II

Come è evidente, la ratio del § 58 a StPO è di accordare quella particolare tutela di cui hanno bisogno determinate categorie di testi, già in sede  di indagini preliminari e di evitare, per quanto possibile, ripetute Vernehmungen. Il § 58 a StPO, alle condizioni che vedremo, è applicabile anche alle Vernehmungen dinanzi ad organi di polizia, qualora sussista il particolare Schutzbedürfnis kindlicher bzw. jugendlicher Zeugen; non però nei c.d. Alltagsfälle, nei quali non sussiste una besondere Belastungssituation per i testi che non hanno ancora raggiunto la maggiore età o gli anni 21 di età.

Un altro obiettivo (non certo trascurabile) perseguito dal legislatore è quello della c.d. Beweissicherung, se è da temere che il teste possa essere impedito a comparire al dibattimento oppure se è da presumere che i genitori possano opporsi acché il minorenne sia esaminato quale Zeuge in der Hauptverhandlung. È stato fatto notare inoltre che la videoregistrazione costituisce una Erkenntnisquelle che va considerata “weitaus plastischer und unmittelbarer” rispetto ad un verbale di dichiarazioni rese e poi letto (come ha osservato il Weigand).

Con la norma di cui sopra il legislatore della RFT ha anche adempiuto ad obblighi di carattere internazionale (qual è la Convenzione ONU del 20.11.1990 sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che all’articolo 12, comma 2, sancisce la possibilità del fanciullo di essere ascoltato in ogni procedura giudiziaria (e ammnistrativa) che lo concerne, sia direttamente, sia tramite un rappresentante).

I commi 2 e 3 del § 58 a StPO contengono norme intese a garantire i Persönlichkeitsrechte del teste, le cui dichiarazioni sono state videoregistrate nel senso di escluderne l’utilizzazione che possa essere qualificata widerrechtlich (abusiva)  e limitando la cerchia dei soggetti che possono ottenere copia della registrazione. Per quanto concerne la loro utilizzazione in sede dibattimentale, trova applicazione, salva diversa disposizione,  la normativa dettata per la lettura di verbali.

Alla facoltà di procedere alla videoregistrazione da parte di inquirenti, corrisponde l’obbligo del teste di acconsentire alla medesima. Registrazioni parziali - a differenza di quanto previsto dal § 97, comma 1, della StPO austriaca - non sono vietate, anche se la loro utilità è piuttosto trascurabile. Spesso si procede a registrare anche i c.d. Vorgespräche nonché, non infrequentemente, i c.d. informellen Zwischengespräche.

Sopra abbiamo accennato al limite di età di 18, risp. di 21 anni, che va inteso nel senso di età che il teste ha al momento della Vernehmung, fatta eccezione per i casi in cui minorenni sono rimasti vittime di reati contemplati dal § 255 a, comma 2, StPO; per queste persone è applicabile la normativa di cui sopra, anche qualora nel frattempo abbiano superato i limiti di età sopra indicati. Alla Vernehmung procede di preferenza il giudice quando si prevede l’utilizzazione della videoregistrazione  in sede dibattimentale.

La videoregistrazione delle dichiarazioni dei c.d. Opferzeugen, testi di età inferiore a 18, risp. 21 anni, oltre ai “vantaggi” ai quali ora si è accennato, ha anche quello di evitare “sekundäre Traumatisierungsfaktoren” derivanti, non di rado, da ripetuti esami dei testi, per altro anche se già maggiorenni. Per questo  motivo è preferibile, come è stato fatto osservare, una “tatnahe und einmalige Vernehmung” (un solo esame testimoniale a breve distanza dall’avvenuta commissione del reato), “mit Konservierung der Aufnahme auf Videoband”; in tal modo la deposizione può essere proiettata (e comunque riascoltata) anche più volte senza ulteriori danni (ohne Folgeschäden) per il minorenne o per chi non ha ancora compiuto i 21 anni, se è rimasti vittima p. es. di abusi sessuali o di maltrattamenti. Alla videoregistrazione può procedersi, se disposta dal giudice (e in presenza dell’Urkundebeamten), altresì - sussistendo i presupposti di cui al § 168 c StPO (urgenza, pericolo grave ed imminente, non eliminabile, di un nocumento rilevante per il teste) -  in assenza di coloro che avrebbero diritto di assistere fisicamente alla Vernehmung, se la registrazione (vocale e per immagini) viene trasmessa in contemporanea nel luogo, nel quale si trovano gli Anwesenheitberechtigten (aula dibattimentale).

Questa videoregistrazione della deposizione testimoniale può rendere non necessaria la (ulteriore) deposizione del teste in dibattimento. Va anche rilevato che ai fini dell’utilizzabilità di queste registrazioni non occorre l’emanazione di un’ordinanza collegiale (Gerichtsbeschluss), essendo sufficiente una Anordnung di chi presiede.

Da quanto esposto emerge che i presupposti per ricorrere alla videoregistrazione in presenza del solo giudice e dell’Urkundebeamten, sono rigorosi, che la relativa normativa è da interpretare in senso restrittivo e che alla medesima non può farsi luogo se si tratta di procedimenti aventi per oggetto “alltägliche Sachverhalte”;  ciò’ anche perché queste registrazioni costituiscono un non trascurabile Eingriff in das Persönlichkeitsrecht des Zeugen e comportano una Durchbrechung des Unmittelbakeitsprinzips, uno dei principi fondamentali della StPO.

La probabilità che il teste non possa essere esaminato nel corso del dibattimento, fa sì che gli inquirenti sono tenuti ad una duplice valutazione di carattere prognostico: anzitutto devono valutare le probabilità che il teste possa essere impedito a comparire alla Hauptverhandlung.  Ciò va fatto tenendo conto di circostanze quali possono essere l’età avanzata del teste, le sue condizioni di salute, il fatto di avere cittadinanza straniera e di risiedere/dimorare all’estero o se è prevedibile che i genitori rifiuteranno il consenso che il minore venga a deporre in dibattimento. In secondo luogo va tenuto conto della c.d. Auflärungspflicht nel senso che la videoregistrazione deve essere necessaria ai fini dell’accertamento della verità.

III

Al teste, obbligato a deporre, è inibito opporsi alla videoregistrazione della propria testimonianza; la facoltà di opporsi sussiste unicamente se alla registrazione intende procedere la PG, nel qual caso occorre il consenso del teste (anche perché organi di polizia non possono obbligare il teste a deporre dinanzi ad essi; inoltre dinanzi agli stessi non vi è neppure Erscheinungspflicht, obbligo di comparire). Quando si tratta di testi aventi facoltà di astenersi dal deporre per motivi personali, può procedersi alla videoregistrazione soltanto dopo aver informato il teste della propria facoltà di astenersi e dopo che il teste ha  dichiarato di non volersi avvalere di questa facoltà.

Non sussistendo Zeugnisverweigerungsrecht, in caso di rifiuto del teste acché PM o giudice procedano alla videoregistrazione, è ammissibile il ricorso anche a mezzi di coercizione (Ordnungsgeld, Ordnungshaft) da parte del PM (o del giudice) in quanto la videoregistrazione è parte integrante, anzi il nucleo centrale della deposizione del teste, il quale è gesetzlich zur Mitwirkung verpflichtet.

La videoregistrazione, quale Bestandteil der Sachakten, immediatamente dopo la conclusione della stessa, deve essere trasfusa in un processo verbale, il quale può essere redatto anche contestualmente alla registrazione video e va inserito nel fascicolo. Il diritto di poter consultare gli atti si estende ovviamente anche alla visualizzazione della videoregistrazione. Su richiesta del difensore dell’indagato/imputato e della parte lesa, agli stessi va consegnata copia della registrazione; essi hanno un vero e proprio Rechtsanspruch, a meno che il teste non dichiari espressamente di opporsi alla consegna. In caso di opposizione, il predetto Rechtsanspruch “si trasforma” nel diritto di avere copia del verbale di cui sopra, del c.d. Aufzeichnungsprotokoll. Sia quest’ultimo che la copia della videoregistrazione, non possono essere consegnati né a terzi, né all’indagato di persona. Vietato è altresì, per chi ha ottenuto copia, fare ulteriori copie. Tutte le copie devono esser restituite al PM, se è venuto meno interesse alla loro utilizzazione; in ogni caso, dopo il passaggio in giudicato della sentenza.

La videoregistrazione va distrutto o cancellata (come pure lo devono essere le copie) a meno che la loro conservazione non sia “indicata” a causa di una probabile Verfahrenswiederaufnahme oppure se coindagati/coimputati sono ancora latitanti. Distruzione o cancellazione devono avvenire sotto la “supervisione” del PM.

IV

La deposizione videoregistrata del teste è utilizzabile soltanto ai fini della Strafverfolgung, se ciò è necessario per l’accertamento della verità salvo che il teste dia espressamente il proprio consenso ad altra Verwendung; ne è esclusa comunque l’utilizzazione in un Bußgeldverfahren. Va però rilevato che l’utilizzabilità non è circoscritta allo stesso procedimento nell’ambito del quale la registrazione è stata effettuata; è utilizzabile in ogni procedimento penale, anche se nello stesso si procede contro chi era teste e ora è indagato/imputato e anche se tale procedimento non era già pendente al momento dell’effettuazione della registrazione.

Previo consenso del teste, la videoregistrazione può essere utilizzata anche in procedimenti diversi da quello penale (p. es. in un procedimento civile instaurato per il risarcimento dei danni subiti per effetto di un reato).

Il teste, la cui deposizione è stata videoregistrata in presenza del giudice (richterliche Videovernehmung), ha facoltà di proporre Beschwerde (reclamo) ex § 304, comma 2, StPO; se la registrazione è avvenuta per disposizione del PM, il teste è facoltizzato a richiedere la richterliche Entscheidung. Invece, in caso di Anordnung durch Polizeiorgane, non vi è una corrispondente Abwehrmöglichkeit;  ciò si giustifica in quanto in questo caso il teste - a differenza di quanto vale per la staatsanwaltlichen e per la richterlichen Anordnung - non è tenuto alla Folgeleistung e può, dunque, di fatto, impedire che venga applicato il § 58 a StPO, con la Nichtbefolgung.   

Se è il teste stesso a  richiedere che si effettui la videoregistrazione della propria deposizione e se chi procede (PM o giudice), si rifiuta di disporla, contro questo rifiuto non è esperibile reclamo (o ricorso). Secondo parte della dottrina sarebbe proponibile eventualmente la c.d. Aufklärungsrüge

V

Per quanto concerne la videoregistrazione della deposizione di testi nel dibattimento (§ 247 a StPO), anche questa Vernehmungsmodalität ha avuto “ingresso” nel procedimento penale a seguito dell’emanazione dello Zeugenschutzgesetz (ZSchG) del 1998 e consente che il teste, con l’eventuale assistenza di un difensore, non necessariamente, debba essere fisicamente presente nell’aula, nella quale si tiene il dibattimento e dove si trovano gli altri Prozessbeteiligten. La deposizione testimoniale viene registrata e trasmessa simultaneamente nel Gerichtssaal. Alcuni hanno parlato in proposito di “gespaltener Hauptverhandlung”, alla quale si puo’ ricorrere pure nei c.d. Schöffengerichtsverfahren (procedimenti, ai quali partecipano giudici non togati).

È da notare che l’applicabilità del § 247 a StPO non è circoscritta a procedimenti concernenti determinati reati, né a determinate “categorie” di testi, in quanto, come leggiamo nella relazione allo ZSchG, si tende a garantire “einen umfassenden Zeugenschutz”. Infatti non soltanto testi minorenni o persone lesa da un reato a sfondo sessuale sono da considerare schutzbedürftige  Zeugen, ma tutti i testi, ai quali, dalla loro deposizione, können schwerwiegende Nachteile erwachsen.  Ciò vale in particolare per delinquenti che hanno “lasciato alle spalle” il loro passato criminale e si sono decisi a collaborare nonché per inquirenti che hanno dovuto particolarmente esporsi in sede di indagini per reati contro la criminalità organizzata.

Già nel 1989 il Rebmann aveva chiesto la “Optimierung des Zeugenschutzes” che consentisse risultati più soddisfacenti nell’accertamento di reati ascrivibili alla c.d. organisierten Kriminalität. Va rilevato che il teste è pur sempre - accanto alle intercettazioni ambientali – uno dei mezzi di prova più importanti, se non il più importante, per cui una tutela efficace dei testi può evitare la “Flucht aus der Zeugenrolle”, come è stato osservato (e che sarebbe di una certa frequenza specialmente in certi ambienti). Queste “garanzie” per i testi legittimano, secondo il legislatore, una parziale Durchbrechung des Unmittelbarkeitsprinzips bei der gerichtlichen Sachaufklärung.

VI

In un primo tempo il disegno di legge relativo allo ZSchG prevedeva soltanto che il teste da esaminare dovesse comunque essere fisicamente presente nello stabile nel quale si tiene l’udienza, anche se in un locale diverso da quello, nel quale si tiene l’udienza dibattimentale. Questa parte del disegno di legge non è stata approvata in quanto è stato poi previsto che il teste possa essere presente non soltanto in luogo diverso dalla sede dell’autorità giudiziaria procedente, ma anche presso il proprio domicilio, dal quale la deposizione videoregistrata viene trasmessa nell’aula dell’udienza dibattimentale (ciò è particolarmente indicato per testi aventi salute malferma o per quelli che hanno la propria residenza/il proprio domicilio a notevole distanza dal Verhandlungsort).

Al ricorso alla audiovisuelle Vernehmung può farsi luogo anche se l’esaminando teste si trova all’estero, purché sussistano i presupposti per la effettuazione della rogatoria, vi sia la disponibilità degli occorrenti mezzi tecnici e se, in sede di esecuzione di questo incombente, vengono osservate le garanzie fondamentali prescritte per una Inlandsvernehmung (BGHSt 45, 188).

Deve essere assicurata la possibilità di una unbeienflussten Vernehmung e deve esserci la garanzia che chi presiede possa effettivamente esercitare la Verhandlungsleitung; inoltre occorre che tutti i partecipanti all’udienza possano esercitare i diritti loro spettanti. All’esecuzione della Videovernehmung all’estero non osta che alla medesima sia presente un rappresentante dell’autorità giudiziaria del luogo nel quale la Vernehmung viene effettuata e al quale spetta l’identificazione del teste. Nella richiesta di esame di un teste all’estero, s’intende compresa anche quella di procedere eventualmente mediante Videovernehmung e pertanto non è necessaria un’apposita istanza affinché possa procedersi con tale modalità.

Tornando alla Videovernehmung nel territorio della RFT, è da rilevare che la decisione sull’adozione di questa modalità della Zeugenvernehmung è rimessa al giudice che decide “nach pflichtgemäßem Ermessen” (BGHSt 45, 188, 196f), anche se  va tenuto presente che la c.d. unmittelbare Vernehmung del teste rimane pur sempre la regola (principio sancito dal § 250 StPO) e la Videovernehmung (almeno allo stato attuale della legislazione) l’eccezione. Ne consegue che la normativa in materia di esame testimoniale mediante impiego della videotecnica va interpretata in senso restrittivo.

In sede di decisione, il giudice deve adeguatamente tenere conto, da un lato, degli interessi dei testi, qual’ è lo Zeugenschutz e quali sono le condizioni di salute del teste, dall’altro lato, del diritto dell’imputato auf ein faires Verfahren , auf rechtliches Gehör, auf Ausübung des Fragerechtes, auf beschleunigte und umfassende Aufklärung der Straftat. Qualora sussistano dubbi sulla’ possibilità di un valido impiego della videotecnica, il giudice deve dare la preferenza alla Direktvernehmung nell’aula di udienza.

Parte della dottrina è contraria alla Videovernehmung in quanto la stessa costituirebbe una non giustificabile Durchbrechung des Unmittelbarkeitsprinzips. Queste critiche non paiono essere fondate, perchè le videoregistrazioni sono trasmesse simultaneamente nell’aula di udienza, per cui è lecito parlare di direkter Kommunikation zwischen den Verfahrensbeteiligten, in particolare tra giudice e teste.

VII

In modo molto favorevole all’impiego della videotecnica, anche nel dibattimento, si sono espressi i giudici della Corte costituzionale federale di Karlsruhe. Hanno affermato (BVerfGE 57, 250ff) che il disposto del § 247 a StPO offre la base “zur Erhebung des bestmöglichen Beweises”, specialmente nei casi in cui l’esame del teste in aula non è possibile perché, per esempio, in precarie condizioni di salute o perché è residente/dimorante in un luogo notevolmente distante dal Gerichtsort oppure perché si tratta di confidente importante che deve essere particolarmente tutelato e alla cui Videovernehmung si procede mediante optischer und akustischer Abschirmung. L’inammissibilità dell’impiego della videotecnica farebbe sì che il giudice, nei casi ora elencati, dovrebbe far luogo alla lettura dei verbali, nel qual caso non si potrebbe, di certo, parlare di Unmittelbarkeit. Per questo motivo la Videovernehmung è stata indicata quale “unmittelbar sachnäheres Beweismittel” rispetto alla Direktvernehmung del teste - fisicamente presente - nell’aula di udienza. È più che ovvio che il giudice non può accordare la preferenza a modalità di assunzione delle prove che sono unzulänglicher rispetto ad altre, se queste sono ammissibili, disponibili ed attuabili.

A favore dell’impiego della videotecnica depongono anche criteri ispirati ad economia processuale e a Verfahrensbeschleunigung. La Videovernehmung può essere considerata la soluzione ottimale nel “conflitto” tra Beschleunigungsgebot und Aufklärungspflicht, gravanti sul giudice - e Verteidigungsinteressen dell’imputato (quali sono, soprattutto, i diritti auf rechtliches Gehör (articolo 103 Cost. feder.) und das Fragerecht.

La Videovernehmung garantisce altresì che sia assicurato il c.d. Konfrontationsrecht (diritto di porre domande al teste, di “saggiarne” risp. di accertarne l’attendibilità).

Se si prospetta la ricorribilità alla Viodeovernehmung, il giudice deve comunque avere cura di accertare se al pericolo incombente di un grave nocumento per il teste non possa essere ovviato in altro modo che con la comparizione personale del teste al dibattimento; si parla in proposito di Subsidiaritätsklausel.

Nel disporre la Videovernehmung, considerata una prozessuale Variante der Zeugenvernehmung nell’aula dibattimentale, il giudice deve tenere conto di tre criteri fondamentali: 1)gerichtliche Aufklärungspflicht, 2)Verteidigungsinteressen e 3)Zeugeninteresse. Per salvaguardare soprattutto quest’ultimo interesse, è stata prevista la facolta’, per la parte lesa, di ottenere la Beiordnung di un Beistand.

Per “Wohl des Zeugen” di cui alla parte iniziale del § 247 a StPO (e che giustifica la facoltà del giudice di ricorrere alla Videovenehmung del teste in un luogo diverso da quello in cui viene tenuta l’udienza) è da intendere das körperliche, geistige und seelische Wohlergehen del teste. Soltanto uno di questi Schutzzwecke può costituire il presupposto affinchè venga disposta la Videovernehmung di cui al § 247 a StPO. Sussiste la dringende Gefahr di un nocumento grave, se vi è elevata probabilità che il danno si verifichi qualora il teste compaia nell’aula  di udienza nel senso che ciò comporti per il teste una “massive Belastung” (ved. relazione al ZSchG).

La Videovernehmung deve essere preceduta dall’emanazione di un’ordinanza motivata dopo aver sentito le parti; ordinanza, motivazione e lettura sono wesentliche Förmlichkeiten ai sensi del § 273 StPO.

La decisione sul ricorso o meno alla Videovernehmung, è una unanfechtbare Ermessensentscheidung nel senso che essa non è ricorribile deducendo che il giudice avrebbe fatto fehlerhaften Gebrauch seines Ermessens o avrebbe compiuto una unzutreffende Abwägung der widerstrebenden Interessen. La Revision è invece ammissibile se la Videovernehmung, in presenza di tutti i presupposti per il ricorso alla medesima, non è stata disposta e se la deposizione del teste non è stata acquisita in altro modo. Con la Unanfechtbarkeit, nei casi di cui sopra, il legislatore ha voluto prevenire Verfahrensverzögerungen; inoltre ha voluto “einem allzu zurückhaltenden Einsatz der Videovernehmung entgegenwirken” (ved. relazione allo ZSchG).

VIII

Se il teste, dinanzi ad un’autorità giudiziaria della RFT, non compare per la Videovernehmung oppure se si rifiuta di deporre nel corso della stessa, senza che ricorra un motivo di astensione, nei suoi confronti sono adottabili - gradatamente - gli stessi provvedimenti previsti dal § 70 StPO per la mancata comparizione personale nell’aula dibattimentale (Auferlegung der verursachten Kosten, Ordnungsgeld, Ordnungshaft).

Nè la Kostenauferlegung, nè uno degli Ordnungsmittel contemplati dal  paragrafo ora citato, possono essere disposti se un teste, benchè citato, non compare alla Videovernehmung, da attuarsi per rogatoria all’estero ai sensi dell’articolo 10 EuRHÜbk. Tale procedimento è infatti  disciplinato dal diritto dello Stato richiesto.

La Vernehmung, come disciplinata dal  247 a StPO, deve essere simultaneamente trasmessa (voce e immagini) nell’aula dibattimentale; essa va anche registrata, se appare probabile che, a causa unüberwindlicher Hindernisse, il teste non possa essere esaminato in un’ulteriore udienza e se la registrazione si prospetta necessaria per l’accertamento della verità. L’espressione “weitere Verhandlung”, usata dal legislatore, viene interpretata nel senso di impossibilità di comparire in un eventuale procedimento di appello o in una nuova udienza dibattimentale, da tenersi a seguito di annullamento con rinvio.

Affinchè si possa far luogo all’applicazione del § 247 a StPO, occorre anche che la videoregistrazione sia necessaria per l’accertamento della verità, cioè che la audiovisuelle Vernehmung sia di notevole rilevanza ai fini della decisione.

Per quanto concerne la proiezione della videoregistrazione in dibattimento (§ 255 a, 1°c., StPO), vengono richiamate le norme che disciplinano la lettura di verbali redatti in occasione delle persönlichen Zeugenvernehmungen. La proiezione della videoregistrazione può essere disposta in tutti i casi in cui la StPO consente la lettura di verbali contenenti Zeugenvernehmungen. Lo scopo perseguito dal legislatore è quello della Beweissicherung e della Verfahrensbeschleunigung. Inoltre, è da osservare che alla Videovorführung è da riconoscere un più elevato Beweiswert rispetto alla lettura di un verbale.

IX

Una disciplina a parte è dettata, dal § 255 a StPO, qualora si proceda per reati a sfondo sessuale, contro la vita, per maltrattamenti di Schutzbefohlenen o per reati contro la libertà individuale. In questi casi l’esame del teste di età inferiore a 18 anni nell’aula dibattimentale puo’ essere sostituito dalla proiezione, in sala di udienza, della Vernehmung effettuata anteriormente da un giudice (non deve pertanto trattarsi di una polizeilichen o di una staatsanwaltschaftlichen Vernehmung), a condizione che imputato e difensore abbiano avuto la facoltà di rivolgere domande al teste, di esercitare il Fragerecht. A proposito dei minori di anni 18, è da rilevare che il § 172 GVG (Ordinamento giudiziario) facoltizza il giudice sempre di escludere il pubblico dall’udienza, se si procede alla loro Vernehmung; la relativa ordinanza (di procedere a porte chiuse) è impugnabile soltanto congiuntamente alla sentenza. Il collegio, nella propria decisione, se disporre o meno la Vorführung der Videovenehmung nell’aula del dibattimento, deve tenere conto degli schutzwürdigen Interessen del teste; deve altresì indicare i motivi per i quali dispone la Videovorführung.

In questi casi è preminente l’Opfer- und Zeugenschutz. Va però rilevato che la decisione se disporre o meno la Videovorführung di deposizioni testimoniali rese da minorenni, è una Ermessensentscheidung, per cui non sussiste un Rechtsanspruch affinché si faccia luogo alla Videovorführung.

Il ricorso alla audiovisuellen Vernehmung non esclude che il giudice del dibattimento possa procedere ad ergänzenden Vernehmung del teste; ciò in applicazione del c.d.Aufklärungsgebot, anche se la ergänzende Vernehmung costituisce soltanto l’eccezione e non gia’ la regola. Alla stessa si può ricorrere qualora, dopo la Videovorführung, si appalesi necessario chiarire fatti di rilevante importanza per la decisione (von Entscheidungsrelevanz). Nella valutazione dell’ammissibilita’ della richiesta auf ergänzende Vernehmung, occorre tenere conto dei Grundsätze des Beweisrechtes.