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Al via il recepimento di numerose Direttive europee con la Legge di delegazione europea

Legge di delegazione europea 2019-2020 n. 53 del 2021
Sicilia
Ph. Enrico Gusella / Sicilia

Indice:

1. Inquadramento e direttive

2. Uno sguardo alla direttiva 771/2019 sui contratti di vendita di beni

 

1. Inquadramento e direttive

Il 20 aprile scorso il Senato ha approvato in via definitiva la Legge di delegazione europea 2019-2020, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 23 aprile.

La legge n. 53 del 2021, recante “Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione degli altri atti dell’Unione Europea – Legge di delegazione europea 2019-2020”, ha aperto la strada al recepimento di una serie piuttosto composita di direttive europee e di altri atti dell’Unione europea mediante l’indicazione – da parte del Parlamento – di principi e criteri che dovranno essere seguiti dal Governo nell’esercizio delle deleghe. I principi, termini e criteri espressi dalla Legge n. 53 saranno fatti propri dal Governo unitamente ai criteri portati dalla Legge n. 234/2012, articoli 31 e 32, dimodoché si costituisca la “cornice” per l’esercizio appropriato delle deleghe di legge.

L’Allegato A della Legge contiene n. 39 direttive destinate ad essere recepite che interessano ambiti e settori svariati della vita economica, sociale e sanitaria dei cittadini: dai servizi di media audiovisivi al codice delle comunicazioni elettroniche, dalle politiche in materia di equilibrio tra attività professionale e vita familiare alla riduzione dell’utilizzo della plastica, dalla promozione di veicoli puliti e a basso consumo alle norme per l’esercizio del diritto d’autore, dal regime delle accise all’imposta sul valore aggiunto.

Le direttive sono le seguenti:

  1. direttiva (UE) 2018/1673 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2018, sulla lotta al riciclaggio mediante il diritto penale;
  2. direttiva (UE) 2018/1808 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 novembre 2018, recante modifica della direttiva 2010/13/UE, relativa al coordinamento di determinate disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri concernenti la fornitura di servizi di media audiovisivi (direttiva sui servizi di media audiovisivi), in considerazione dell'evoluzione delle realtà del mercato;
  3. direttiva (UE) 2018/1910 del Consiglio che modifica la direttiva 2006/112/CE per quanto concerne l'armonizzazione e la semplificazione di determinate norme nel sistema d'imposta sul valore aggiunto di imposizione degli scambi tra Stati membri;
  4. direttiva (UE) 2018/1972 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2018, che istituisce il codice europeo delle comunicazioni elettroniche (rifusione);
  5. direttiva (UE) 2018/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2018, sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili;
  6. direttiva (UE) 2019/1 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2018, che conferisce alle autorità garanti della concorrenza degli Stati membri poteri di applicazione più efficace e che assicura il corretto funzionamento del mercato interno;
  7. direttiva (UE) 2019/520 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 marzo 2019, concernente l'interoperabilità dei sistemi di telepedaggio stradale e intesa ad agevolare lo scambio transfrontaliero di informazioni sul mancato pagamento dei pedaggi stradali nell'Unione;
  8. direttiva (UE) 2019/633 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2019, in materia di pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agricola e alimentare;
  9. direttiva (UE) 2019/713 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2019, relativa alla lotta contro le frodi e le falsificazioni di mezzi di pagamento diversi dai contanti e che sostituisce la decisione quadro 2001/413/GAI del Consiglio;
  10. direttiva (UE) 2019/770 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 maggio 2019, relativa a determinati aspetti dei contratti di fornitura di contenuto digitale e di servizi digitali;
  11. direttiva (UE) 2019/771 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 maggio 2019, relativa a determinati aspetti dei contratti di vendita di beni, che modifica il regolamento (UE) 2017/2394 e la direttiva 2009/22/CE, e che abroga la direttiva 1999/44/CE;
  12. direttiva (UE) 2019/789 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2019, che stabilisce norme relative all'esercizio del diritto d'autore e dei diritti connessi applicabili a talune trasmissioni online degli organismi di diffusione radiotelevisiva e ritrasmissioni di programmi televisivi e radiofonici e che modifica la direttiva 93/83/CEE del Consiglio;
  13. direttiva (UE) 2019/790 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2019, sul diritto d'autore e sui diritti connessi nel mercato unico digitale e che modifica le direttive 96/9/CE e 2001/29/CE;
  14. direttiva (UE) 2019/878 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 maggio 2019, che modifica la direttiva 2013/36/UE per quanto riguarda le entità esentate, le società di partecipazione finanziaria, le società di partecipazione finanziaria mista, la remunerazione, le misure e i poteri di vigilanza e le misure di conservazione del capitale;
  15. direttiva (UE) 2019/879 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 maggio 2019, che modifica la direttiva 2014/59/UE per quanto riguarda la capacità di assorbimento di perdite e di ricapitalizzazione degli enti creditizi e delle imprese di investimento e la direttiva 98/26/CE;
  16. direttiva (UE) 2019/882 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2019, sui requisiti di accessibilità dei prodotti e dei servizi;
  17. direttiva (UE) 2019/883 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2019, relativa agli impianti portuali di raccolta per il conferimento dei rifiuti delle navi, che modifica la direttiva 2010/65/UE e abroga la direttiva 2000/59/CE;
  18. direttiva (UE) 2019/884 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2019, che modifica la decisione quadro 2009/315/GAI del Consiglio per quanto riguarda lo scambio di informazioni sui cittadini di paesi terzi e il sistema europeo di informazione sui casellari giudiziali (ECRIS), e che sostituisce la decisione 2009/316/GAI del Consiglio;
  19. direttiva (UE) 2019/904 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 giugno 2019, sulla riduzione dell'incidenza di determinati prodotti di plastica sull'ambiente;
  20. direttiva (UE) 2019/944 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 giugno 2019, relativa a norme comuni per il mercato interno dell'energia elettrica e che modifica la direttiva 2012/27/UE;
  21. direttiva (UE) 2019/1023 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 giugno 2019, riguardante i quadri di ristrutturazione preventiva, l'esdebitazione e le interdizioni, e le misure volte ad aumentare l'efficacia delle procedure di ristrutturazione, insolvenza ed esdebitazione, e che modifica la direttiva (UE) 2017/1132 (direttiva sulla ristrutturazione e sull'insolvenza);
  22. direttiva (UE) 2019/1024 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 giugno 2019, relativa all'apertura dei dati e al riutilizzo dell'informazione del settore pubblico;
  23. direttiva (UE) 2019/1151 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 giugno 2019, recante modifica della direttiva (UE) 2017/1132 per quanto concerne l'uso di strumenti e processi digitali nel diritto societario;
  24. direttiva (UE) 2019/1152 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 giugno 2019, relativa a condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili nell'Unione Europea;
  25. direttiva (UE) 2019/1153 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 giugno 2019, che reca disposizioni per agevolare l'uso di informazioni finanziarie e di altro tipo a fini di prevenzione, accertamento, indagine o perseguimento di determinati reati, e che abroga la decisione 2000/642/GAI del Consiglio;
  26. direttiva (UE) 2019/1158 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 giugno 2019, relativa all'equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza e che abroga la direttiva 2010/18/UE del Consiglio;
  27. direttiva (UE) 2019/1159 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 giugno 2019, recante modifica della direttiva 2008/106/CE concernente i requisiti minimi di formazione per la gente di mare e che abroga la direttiva 2005/45/CE riguardante il reciproco riconoscimento dei certificati rilasciati dagli Stati membri alla gente di mare;
  28. direttiva (UE) 2019/1160 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 giugno 2019, che modifica le direttive 2009/65/CE e 2011/61/UE per quanto riguarda la distribuzione transfrontaliera degli organismi di investimento collettivo;
  29. direttiva (UE) 2019/1161 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 giugno 2019, che modifica la direttiva 2009/33/CE relativa alla promozione di veicoli puliti e a basso consumo energetico nel trasporto su strada;
  30. direttiva (UE) 2019/1936 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2019, che modifica la direttiva 2008/96/CE sulla gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali;
  31. direttiva (UE) 2019/1937 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2019, riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell'Unione;
  32. direttiva (UE) 2019/1995 del Consiglio che modifica la direttiva 2006/112/CE del Consiglio del 28 novembre 2006 per quanto riguarda le disposizioni relative alle vendite a distanza di beni e a talune cessioni nazionali di beni;
  33. direttiva (UE) 2019/2034 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 novembre 2019, relativa alla vigilanza prudenziale sulle imprese di investimento e recante modifica delle direttive 2002/87/CE,
  34. direttiva (UE) 2019/2162 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 novembre 2019, relativa all'emissione di obbligazioni garantite e alla vigilanza pubblica delle obbligazioni garantite e che modifica la direttiva 2009/65/CE e la direttiva 2014/59/UE;
  35. direttiva (UE) 2019/2235 del Consiglio, del 16 dicembre 2019, recante modifica della direttiva 2006/112/CE relativa al sistema comune d'imposta sul valore aggiunto e della direttiva 2008/118/CE relativa al regime generale delle accise per quanto riguarda gli sforzi di difesa nell'ambito dell'Unione;
  36. direttiva (UE) 2020/262 del Consiglio, del 19 dicembre 2019, che stabilisce il regime generale delle accise (rifusione);
  37. direttiva (UE) 2020/284 del Consiglio, del 18 febbraio 2020, che modifica la direttiva 2006/112/CE per quanto riguarda l'introduzione di taluni obblighi per i prestatori di servizi di pagamento;
  38. direttiva (UE) 2020/285 del Consiglio, del 18 febbraio 2020, che modifica la direttiva 2006/112/CE relativa al sistema comune d'imposta sul valore aggiunto per quanto riguarda il regime speciale per le piccole imprese e il regolamento (UE) n. 904/2010 per quanto riguarda la cooperazione amministrativa e lo scambio di informazioni allo scopo di verificare la corretta applicazione del regime speciale per le piccole imprese;
  39. direttiva (UE) 2016/343 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 marzo 2016, sul rafforzamento di alcuni aspetti della presunzione di innocenza e del diritto di presenziare al processo nei procedimenti penali.

 

2. Uno sguardo alla direttiva 771/2019 sui contratti di vendita di beni

Quale Componente, per Assoconsum, del Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti presso il Mise (Direzione generale per il Mercato, la Concorrenza, la Tutela del consumatore e la Normativa Tecnica), ho avuto l’opportunità di verificare in dettaglio la Direttiva 771 in fase di recepimento e di evidenziare – come CNCU – alcuni passaggi essenziali che, nell’ottica di una effettiva armonizzazione, dovranno essere adeguatamente considerati dal legislatore interno.

La direttiva 771 integra la precedente Direttiva 2011/83 con cui sono stati stabiliti i diritti e le forme di tutela dei consumatori; in particolare quella direttiva, la n. 83, aveva avuto il compito di stabilire la disciplina nella fase precontrattuale, oltre al diritto di recesso nei contratti a distanza e in quelli conclusi fuori dai locali commerciali, mentre l’attuale direttiva 771 ha lo scopo di stabilire norme riguardanti la conformità dei beni, i rimedi in caso di non conformità e le modalità di esercizio quali aspetti essenziali nei contratti di vendita dei beni.

Peraltro la suddetta direttiva 83 è stata recepita in Italia con il D. Lgs. n. 21 del 21.2.2014, che ha in parte modificato il “Codice del Consumo” D. L.gs. n. 206 del 6.9.2005; pertanto, data la colleganza tra l’attuale direttiva 771 e la direttiva 83, è chiaro che il recepimento della 771 dovrà armonizzarsi con il Codice del Consumo e con il precedente D. Lgs. n. 21 che ne ha in parte modificato le disposizioni. Proprio in considerazione della tanto auspicata certezza del diritto che l’Europa richiama come baluardo nell’intero contesto europeo, anche l’Italia, in sede di recepimento della normativa comunitaria, dovrà salvaguardare e preservare la certezza delle norme armonizzando e mettendo a “sistema” l’attuale normativa di recepimento con quella già in vigore.

Scopo della direttiva 771 è quello di creare nello spazio unico europeo un sistema di mercato che dia la più alta protezione ai consumatori nelle transazioni commerciali, garantendo al tempo stesso, e promuovendo, una forte competitività tra le imprese anche PMI (considerando 2 e 3). Più sono chiare le norme di diritto contrattuale volte a regolare questo mercato, e più i consumatori si affidano con fiducia all’acquisto; la trasparenza e la certezza del diritto “pesano” in modo significativo sugli scambi e sulle transazioni nello spazio comune europeo (considerando 4).

Rispetto alla direttiva 770, la 771 ha un ambito più ampio perché mentre la 770 fa riferimento ad alcuni aspetti dei contratti di fornitura di contenuto digitale, la 771 ingloba anche la vendita di beni con elementi digitali. Non sempre la distinzione può apparire semplice, ma, ad esempio, (considerando 16), nel caso di acquisto di uno smartphone, la direttiva 771 si applica al contratto di vendita/fornitura dello smartphone mentre l’eventuale app store-applicazione giochi esula da questa direttiva per essere assoggettato alla direttiva 770 (se ne sono soddisfatte le condizioni).

Esula, poi, dall’ambito applicativo della direttiva 771 il sistema di norme relativo alla formazione, validità, nullità ed effetti dei contratti, che resta interno (considerando 18).

Interessante la disposizione di cui al considerando 21 relativa alla facoltà per gli Stati membri di estendere le disposizioni della presente direttiva anche a quei soggetti che sono esclusi dall’ambito di applicazione della direttiva medesima, come ad esempio le persone fisiche o giuridiche che non sono qualificabili come consumatori, oppure le PMI, le organizzazioni non-profit etc.

Al considerando 23, inoltre, è esplicitato che la direttiva deve applicarsi a tutti i contratti in cui il venditore trasferisce, o si impegna a trasferire, la proprietà di beni al consumatore. Anche i fornitori di piattaforme devono essere considerati venditori secondo la presente direttiva se agiscono per finalità che rientrano nella loro attività e in quanto partner contrattuali diretti del consumatore.

Si insiste molto, nella direttiva, sull’obbligo di fornire aggiornamenti e sulla durabilità del bene, che dovrebbe essere “premiata” nell’ottica di un’economia circolare. Ciò vuol dire raggiungere modelli di consumo più sostenibili ed impedire l’accesso al mercato di beni non conformi, fornendo i giusti incentivi agli operatori.

La conformità del bene va intesa in senso fisico e giuridico, ossia come assenza di difetti materiali ed al tempo stesso di vizi giuridici, mentre il momento determinante per accertare la conformità è quello della consegna del bene (tale momento è essenziale ai fini della certezza del diritto); la consegna deve però essere rimessa al diritto interno tenuto a disciplinare il significato di “consegna” in base alle azioni che il venditore deve compiere per adempiere l’obbligo di consegnare i beni.

La direttiva abroga la precedente 1999/44/CE e modifica il Regolamento UE 2017/2394 e la direttiva 2009/22.

Capofila nel recepimento della direttiva 770 è il Ministero della Giustizia a cui sono destinate le osservazioni, e le proposte, del CNCU in brevis indicate.

Attenderemo gli esiti, con il decreto delegato, del recepimento di questa e delle altre direttive europee destinate a incidere – in alcuni casi significativamente – sulla quotidianità della vita dei cittadini.