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Ancora qualche riflessione su blockchain, bitcoin e riciclaggio

prima della brina
Ph. Luca Martini / prima della brina

Abstract

La recente “scoperta”, così come la natura complessa e la continua evoluzione, hanno reso difficoltose una regolamentazione comune e la cooperazione tra Autorità.

 

Indice:

1.Vantaggi e rischi delle criptovalute

2. La necessità della cooperazione

 

1. Vantaggi e rischi delle criptovalute

Quando 12 anni fa la nota criptovaluta bitcoin è stata lanciata sul mercato, nessuno immaginava un simile successo, nemmeno il suo stesso fondatore. La sua regolamentazione, però, rimane tutt’oggi poco chiara e condivisa.

Non vi è ragione di dubitare che la creazione di questo nuovo strumento di pagamento” più rapido, decentralizzato e sostanzialmente anonimo, abbia aperto la strada alla diffusione di una nuova tecnologia potenzialmente in grado di migliorare l’efficienza del sistema finanziario mondiale, grazie al c.d. peer-to-peer”, che permette agli utenti di effettuare pagamenti istantanei e pressoché ovunque, e alla tecnologia blockchain che, a detta di molti, sarebbe in grado di apportare numerosi benefici alle aziende.

Tuttavia, come le organizzazioni internazionali più rappresentative (BCE, UE, ONU, GAFI su tutte) hanno più volte ammonito, le valute virtuali e la tecnologia blockchain presentano altresì specificità che sono suscettibili di divenire strumenti dannosi per il sistema economico e monetario nel suo complesso, così come rischiosi per i singoli utilizzatori, oltre a poter rappresentare uno strumento utile per le organizzazioni criminali.

 

2. La necessità della cooperazione

Tra questi moniti, giova rammentare un documento pubblicato dalla Commissione europea nel giugno 2017, nel quale si indicava come rischio significativo” il campo delle monete virtuali, soprattutto in relazione all’anonimato delle transazioni finanziarie. La dimensione transnazionale del fenomeno rende necessaria una forte collaborazione, non solo a livello nazionale, ma anche tra i diversi Stati che si trovano a dover far fronte alle problematiche evidenziate. Tuttavia, la loro relativamente recente apparizione, così come la natura complessa ed in continua evoluzione del fenomeno, ad oggi ha reso difficoltoso trovare una soluzione condivisa e definitiva su come regolamentare il mondo della blockchain.

In Italia, queste tecnologie sono monitorate dalla Banca d’Italia e dall’Unità di informazione finanziaria, che ne seguono lo sviluppo e ne valutano i rischi, provvedendo altresì a fornire una dimensione quantitativa alle Autorità di governo. È rilevante anche l’impegno della DIA e dell’Europol, al fine di contrastare non solo mafie e riciclaggio di denaro sporco, ma anche il finanziamento al terrorismo internazionale.

In buona sostanza, criptovalute e tecnologia blockchain rimangono fonti di preoccupazione per le Autorità, le quali temono che in futuro la criminalità possa trarne benefici tesi ad alimentare le proprie attività illecite. Una sorveglianza è necessaria, ma non per porre ostacoli al progresso tecnologico, bensì unicamente per apprezzarne l’utilità.