Antitrust: audizione al Senato per Disegno di Legge riordino servizi pubblici
Tra le note negative segnalate dal Presidente:
- la clausola di "salvaguardia" prevista per la gestione pubblica delle risorse e dei servizi idrici:
“Rimettere ai soli soggetti pubblici la "gestione" dei servizi idrici, con l’esclusione di ogni forma di procedura competitiva, risponde infatti ad una logica diametralmente opposta a quella seguita dal disegno di legge per i restanti servizi pubblici. Sarebbe pertanto preferibile che la forma di gestione venisse definita di volta in volta in un’ottica di efficienza amministrativa, proprio a tutela del consumatore, senza escludere la possibilità che, oltre a soggetti pubblici, la gestione dei servizi idrici venga affidata a soggetti privati, selezionati a mezzo di procedure a evidenza pubblica trasparenti e competitive”;
- la previsione che tiene ferma la possibilità per gli enti locali di gestire i servizi "in economia":
“Il richiamo alla gestione "in economia", infatti, oltre ad apparire arcaico, risulta antitetico rispetto al dichiarato intento di aprire i servizi pubblici al mercato nonché all’esigenza di limitare a casi particolari e circoscritti il ricorso alla gestione diretta. Peraltro, anche dal punto di vista della fattibilità, risulta oggi difficile immaginare forme di gestione in economia - e quindi tramite l’apparato organizzativo e le strutture ordinarie delle amministrazioni locali - per i servizi a rilevanza economica, quando già per i servizi privi di tale rilevanza il ricorso a questo modello era stato previsto con il caveat delle "modeste dimensioni" o in relazione alle particolari "caratteristiche del servizio". La gestione in economia, peraltro, non fuga le insidie proprie della commistione tra ruoli di controllo e attività di gestione del servizio”.
Infine, il Presidente dell’Antitrust ha espresso apprezzamento in merito alle previsioni “della mancanza di soddisfazione dell’utente-cliente come vera e propria condizione risolutiva dell’affidamento del servizio” e “secondo cui la verifica del grado di soddisfazione degli utenti venga rimessa non al gestore ma secondo modalità da definirsi da parte dell’amministrazione affidante”.
(Audizione del presidente dell’autorità garante della concorrenza e del mercato, Antonio Catricalà presso la I Commissione permanente del Senato della Repubblica nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul riordino dei servizi locali – Disegno di Legge S772 – 8 febbraio 2007).
Tra le note negative segnalate dal Presidente:
- la clausola di "salvaguardia" prevista per la gestione pubblica delle risorse e dei servizi idrici:
“Rimettere ai soli soggetti pubblici la "gestione" dei servizi idrici, con l’esclusione di ogni forma di procedura competitiva, risponde infatti ad una logica diametralmente opposta a quella seguita dal disegno di legge per i restanti servizi pubblici. Sarebbe pertanto preferibile che la forma di gestione venisse definita di volta in volta in un’ottica di efficienza amministrativa, proprio a tutela del consumatore, senza escludere la possibilità che, oltre a soggetti pubblici, la gestione dei servizi idrici venga affidata a soggetti privati, selezionati a mezzo di procedure a evidenza pubblica trasparenti e competitive”;
- la previsione che tiene ferma la possibilità per gli enti locali di gestire i servizi "in economia":
“Il richiamo alla gestione "in economia", infatti, oltre ad apparire arcaico, risulta antitetico rispetto al dichiarato intento di aprire i servizi pubblici al mercato nonché all’esigenza di limitare a casi particolari e circoscritti il ricorso alla gestione diretta. Peraltro, anche dal punto di vista della fattibilità, risulta oggi difficile immaginare forme di gestione in economia - e quindi tramite l’apparato organizzativo e le strutture ordinarie delle amministrazioni locali - per i servizi a rilevanza economica, quando già per i servizi privi di tale rilevanza il ricorso a questo modello era stato previsto con il caveat delle "modeste dimensioni" o in relazione alle particolari "caratteristiche del servizio". La gestione in economia, peraltro, non fuga le insidie proprie della commistione tra ruoli di controllo e attività di gestione del servizio”.
Infine, il Presidente dell’Antitrust ha espresso apprezzamento in merito alle previsioni “della mancanza di soddisfazione dell’utente-cliente come vera e propria condizione risolutiva dell’affidamento del servizio” e “secondo cui la verifica del grado di soddisfazione degli utenti venga rimessa non al gestore ma secondo modalità da definirsi da parte dell’amministrazione affidante”.
(Audizione del presidente dell’autorità garante della concorrenza e del mercato, Antonio Catricalà presso la I Commissione permanente del Senato della Repubblica nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul riordino dei servizi locali – Disegno di Legge S772 – 8 febbraio 2007).