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Ardea: la sparatoria, la tragedia

... e quella incredibile proposta di legge per rendere più agevole l’acquisto di armi senza controlli psico-fisici stringenti
proposta legge armi
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Ardea – Colle Romito: in un complesso residenziale c’è stata una strage

Due bambini di 3 e 8 anni e un anziano sono morti in una sparatoria avvenuta in strada ad Ardea, vicino a Roma. L'autore del folle gesto è un uomo di 34 anni che dopo aver sparato si è barricato all’interno della sua abitazione di Colle Romito, consorzio ad Ardea a pochi chilometri dalla Capitale.

La sparatoria sarebbe avvenuta per futili motivi. L’omicida possedeva l’arma nonostante fosse stato segnalato più volte per aver arrecato molestie ai vicini ed essere “disturbato”.

All’interno della villetta di Ardea, di proprietà dell’uomo, sono intervenuti i Gis, reparti speciali dei carabinieri, che hanno fatto irruzione all’interno dell’abitazione e lo hanno rinvenuto privo di vita.

Il dolore delle famiglie delle vittime e il cordoglio e lo sgomento di tutti per la strage di Ardea, rinnova le polemiche sul possesso di armi da parte di persone “disturbate” ma soprattutto sull’idea di agevolare l’iter per il rilascio di armi.

L’uomo che ha sparato sembra avesse la disponibilità dell’arma da circa un’anno, dopo la morte del padre ex guardia giurata. L’arma non era stata riconsegnata e nonostante le evidenti anomalie comportamentali, la mostrava in pubblico e avrebbe sparato colpi in aria in più occasioni per minacciare il vicinato.

Ardea: dopo la strage, la beffa

Tutto ciò sembra incomprensibile alla luce delle sue condizioni psicofisiche. Quello che risulta ancor più incomprensibile e che nella presente Legislatura 60 parlamentari, hanno avanzato la proposta di legge n. 1261 per rendere più agevole “l’iter per acquistare un’arma destinata alla difesa personale”.

La proposta di legge intende modificare gli articoli 2 della legge 18 aprile 1975, n. 110, e 11 della legge 21 dicembre 1999, n. 526, in materia di armi comuni da sparo.

I firmatari della proposta si lamentano che in Italia la normativa sul possesso delle armi è troppo restrittiva: “Non solo, ma in Italia esistono norme molto restrittive anche sull’acquisto di cartucce e di munizioni. Le finalità per le quali è possibile richiedere l’autorizzazione all’acquisto di armi nel nostro Paese sono tre ... L’obiettivo della presente proposta di legge è quello di rendere più agevole l’iter per acquistare un’arma destinata alla difesa personale, aumentando da 7,5 a 15 joule il discrimine tra le armi comuni da sparo e quelle per le quali non è necessario il porto d’armi. La presente proposta di legge si compone di tre articoli. L’articolo 1 è volto ad apportare una modifica all’articolo 2 della legge 18 aprile 1975, n. 110, al fine di incrementare a 15 joule la potenza delle comuni armi da sparo”.

I 60 parlamentari oltre ad auspicare di rendere più agevole “l’iter per acquistare un arma” si dolgono della circostanza che “Proprio questo boom di richieste ha suggerito regole più restrittive da parte degli organi di pubblica sicurezza: tra il 2015 e il 2016, infatti, sono aumentati i dinieghi di rilascio della licenza. È invece molto complesso ottenere il permesso per difesa personale. In questo caso solo un ristretto numero di persone può ricevere il placet per portare con sé un’arma. Le procedure sono molto lunghe, bisogna dimostrare di saper maneggiare correttamente l’arma, ma soprattutto di essere in uno stato psico-fisico pressoché perfetto”.

Che la strage di Ardea possa servire per risvegliare le coscienze?