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Assenza e contumacia – CPP della RFT

una dolce assenza
Ph. Giorgia Pavani / una dolce assenza

Assenza e contumacia – CPP della RFT
 

Abstract
Il vigente CPP della RFT non prevede – in linea di massima – procedimento penale contro un “Beschuldigten”, che non è comparso, salvo poche eccezioni (previste dai §§ 231, Abs. 2, 232 e seguenti). Ciò, per garantire al “Beschuldigten” i propri diritti di difesa e per far sí, che il giudice del dibattimento, possa acquisire un’impressione diretta della persona tratta a giudizio.


Introduzione

Un “Beschuldigten“ si considera “abwesend“ (assente), se è ignoto il luogo, in cui si trova o se è all’estero, qualora, in tal caso, non sia possibile oppure troppo “dispendioso” farlo comparire dinanzi al giudice competente. Questo lo dispone il § 276, Abs. 1, StPO (CPP).

Altra norma dettata in materia di imputato non comparso, è quella del § 230 StPO. Prevede questo paragrafo, che contro l’”ausgebliebenen Angeklagten, findet eine Hauptverhandlung nicht statt” (non si procede al dibattimento).

Vanno chiariti, anzitutto, i significati – nell’ordinamento processual penale della RFT – dei termini “Verdächtigter”, “Beschuldigter”, “Angeschuldigter”,  “Angeklagter” e “Ausgebliebener”.

“Verdächtigter”, o, meglio, “einer Straftat verdächtigt”, è la persona, contro la quale sussistono indizi da far ritenere possibile l’avvenuta commissione di un fatto costituente reato o di aver concorso nella perpetrazione di una “Straftat”.

“Beschuldigter” è la persona, contro la quale vengono svolte indagini preliminari.

“Angeschuldigter” è il “Beschuldigte”, contro il quale è avvenuta l’”Erhebung der öffentlichen Klage”.

``Angeklagter“ è l’”Angeschuldigte”, contro il quale, è stato deciso di procedere a dibattimento.

“Ausgebliebener” è l’imputato, che, nonostante rituale citazione, non è comparso.

 

No dibattimento, se l’imputato non è comparso

Secondo l’ordinamento processual penale della RFT, in linea di principio, non può procedersi a dibattimento, se l’imputato è ”abwesend” (non comparso).

Con il § 230, Abs. 1, StPO (CPP), s’intende, da un lato, rispettare il principio del contraddittorio (“des rechtlichen Gehörs”), sancito dall’art. 103, Abs. 1, del “Grundgesetz” (Costituzione federale), dall’altro lato, assicurare “die Qualität der Urteilsfindung”.

Con riferimento all’espressione, usata nel § 276, Abs. 1, StPO (“wenn sein Aufenthalt unbekannt ist” – se è ignoto il luogo, in cui si trova (il “Beschuldigte”), questa previsione legislativa è integrata, 1) se, sia il PM, che il giudice, ignorano il predetto luogo e 2) se sono neppure in grado di accertarlo, sia pure con modalità in relazione all’importanza del procedimento; infine, 3) se non vi è fondata prospettiva, di poter accertare il luogo, entro un ragionevole lasso di tempo.

Per “Gestellung”, espressione anch’essa utilizzata nel § 276 StPO, s’intende il “Bewirken des Erscheinens durch Ladung” (il far sí, che l’imputato compaia (al dibattimento) a seguito di citazione). La “Gestellung” è da considerare impossibile, se una richiesta di estradizione si appalesa “infruttuosa” (almeno entro un ragionevole termine). Si ha “Unangemessenheit der Gestellung”, se la procedura inerente all’estradizione, si appalesa sproporzionata in relazione al reato, per il quale si procede oppure se gli “svantaggi” – per l’imputato – sono “außer Verhältnis”, vale a dire sproporzionati  (si vedano le “Richtlinien für das Strafverfahren und das Bußgeldverfahren” (Direttive per il procedimento penale – Nr. 88, Abs. 1, Buchst. c)).

Il disposto di cui al § 230, Abs. 1, StPO, non trova applicazione in alcuni casi, in cui è consentito procedere a dibattimento in assenza dell’imputato, purchè questi sia stato ritualmente citato; assenza (“Ausbleiben”) dell’imputato, qui inteso nel senso di contumacia dell’ordinamento processual penale del 1989.

Il disposto previsto dal § 230 StPO, è comprensibile soltanto se si tiene conto del fatto, che per il vigente CPP, vi è obbligo – per l’”Angeklagten” -  di essere “zwingend anwesend” per tutta la durata del dibattimento e che è in facoltà del giudice (del dibattimento), disporre, qualora l’”Ausbleiben” non sia stato sufficientemente giustificato (“nicht genügend entschuldigt”), l’accompagnamento coattivo oppure l’emanazione di un “Haftbefehl” (ordinanza di custodia cautelare).

Il vigente CPP della RFT, prevede, da un lato, l’”Anwesenheitsrecht” (diritto dell’imputato, di essere presente), dall’altro lato, l’”Anwesenheitspflicht” (obbligo di essere presente) dell’imputato (ved. BGHSt 19, 144, 147 e 26, 84, 90).

 

Presenza ininterrotta dell’imputato fino alla lettura del dispositivo della sentenza

La presenza - obbligatoria e ininterrotta – dell’imputato al dibattimento (dall’”Aufruf zur Sache” (atti introduttivi), fino alla lettura del dispositivo di sentenza (BGHSt 3, 187, 189)), consente al giudice, di avere un “unmittelbaren Eindruck von der Person des Angeklagten” (avere un’impressione diretta dell’imputato).

Con riferimento all’espressione, usata nel § 276, Abs. 1, StPO (“wenn sein Aufenthalt unbekannt ist” – se è ignoto il luogo in cui si trova (l’imputato)), la previsione legislativa è integrata, se  1) sia il PM, che il giudice, non conoscono il predetto luogo e se 2) non sono neppure in grado di accertarlo, sia pure con  modalità non troppo “dispendiose” in relazione all’importanza del processo e, infine, se 3) non vi è fondata prospettiva, di poter accertare il luogo entro un ragionevole tempo.


Le eccezioni all’obbligo di presenza dell’imputato al dibattimento

La norma prevista dal § 230 StPO è comprensibile soltanto, se  si tiene conto del fatto, che, per la vigente StPO (StPO), vi è obbligo – per l’”Angeklagten” – di essere “zwingend anwesend” per tutta la durata del dibattimento e che è in facoltà del giudice (del dibattimento), disporre, qualora l’”Ausbleiben” non sia stato sufficientemente giustificato (“ist nicht genügend entschuldigt”), l’accompagnamento coattivo oppure l’emanazione di un “Haftbefehl” (ordinanza di custodia cautelare).

La presenza – obbligatoria e ininterrotta – dell’“Angeklagten” al dibattimento (dall’”Aufruf zur Sache“, fino alla lettura del dispositivo di sentenza (ved. BGHSt 3, 187, 189)), consente al giudice, oltre ad avere un “unmittelbaren Eindruck von der Person des Angeklagten” (di avere un’impressione diretta della persona dell’imputato) anche di assicurare all’imputato la facoltà di difendersi sotto ogni profilo (BGHSt 3, 187, 190 e 15, 263, 264). Tutto ciò, nell’interesse della “Wahrheitsfindung” (accertamento della verità).

Come sopra accennato, il principio contenuto nel § 230, Abs. 1, StPO, non è senza eccezioni. Infatti, è consentito procedere a dibattimento: 1) se il “Beschuldigte” è ”abwesend” (§ 276 StPO), vale dire se è assente),  2) se lo si considera “ausgeblieben” (a seguito di dispensa dall’obbligo di comparizione), 3) se l’imputato – comparso – si allontana a seguito di un’interruzione del dibattimento – dopo che si è proceduto all’interrogatorio dello stesso - e non è più comparso dopo l’interruzione.

Per il resto, nè l’imputato può validamente rinunciare alla propria comparizione (ved. BGHSt 3, 187, 1919), nè il giudice (fatti salvi i casi di cui sopra) può dispensarlo dall’”Anwesenheitspflicht” (BGHSt 25, 317, 318). L’obbligo di presenza, non viene meno, neppure, se tutte le parti, concordemente, reputano, la non necessità della presenza dell’imputato (OLG Hamm StV. 2007, 571).

È da notare, altresí, che l’imputato ha diritto di essere presente al dibattimento nei – pochi – casi, in cui non ha obbligo di presenza al dibattimento  (BGHSt 26, 226, 234 e 28, 35, 37).

L’imputato deve essere presente anche in occasione di sopralluoghi, eseguiti dal giudice, in presenza del PM e del perito (BGHSt 3, 187, 189).

 

“Beweissicherung” (Incidente probatorio)

Se contro l’”abwesenden Beschuldigten” non può - in linea di principio – procedersi a dibattimento, il paragrafo 285 StGB (ripetendo, quanto già sancito dal § 230 StPO), consente, però, di procedere ad assicurazione delle prove (“Beweissicherung” – Incidente probatorio) in vista di una (eventuale) futura comparizione dell’imputato (“für den Fall einer künftigen Gestellung”).

La “Beweissicherung” avviene su iniziativa del PM, che inoltra una richiesta in tal senso al giudice. Se il procedimento non viene archiviato 1) in applicazione del § 170, Abs. 2, StPO (vale a dire, se le indagini preliminari non “offrono” sufficienti elementi per la richiesta “der öffentlichen Klage”) oppure 2) “aus Opportunitätsgründen” (per motivi di opportunità di cui ai §§ 153 e seguenti StPO), va disposta la “provisorische Einstellung” (l’archiviazione provvisoria) prevista dal § 205, S. 1, StPO determinata da “vorübergehenden Hindernissen”.

Il PM deposita “Anklageschrift” (imputazione) presso il giudice competente per un eventuale futuro dibattimento, qualora intenda richiedere “Vermögensbeschlagnahme” (sequestro) di cui al § 290 StPO; ciò, se sussistono i presupposti per l’emanazione di un ”Haftbefehl” (ordinanza di custodia cautelare in carcere). Qualora una notifica all’estero appaia possibile, può essere richiesta l’emissione di un decreto penale di condanna.

Se vi è stata già“Anklageerhebung”, prima che si appalesi l’”Abwesenheit” dell’imputato, il giudice – qualora il PM non provveda all’”Anklagerücknahme” (“ritiro” dell’imputazione) – procede nel “Beweissicherungsverfahren” (incidente probatorio), prima di archiviare (provvisoriamente) il procedimento ai sensi del § 205 StPO.

Cosa succede, se il dibattimento è già iniziato? In tal caso, l’espletamento delle prove avviene da parte di un giudice a tal fine delegato (“beauftragt”).

 

Rappresentanza dell’”abwesenden Beschuldigten”

L’”abwesende Beschuldigte” può essere rappresentato da un difensore, ma anche da suoi familiari; i familiari possono rappresentalo, anche senza avere, a tal fine, una delega. Questo                                   lo dispone il § 286 StPO; norma, che è applicabile anche nel corso delle indagini preliminari e nello “Zwischenverfahren”.

Va però osservato, che, in questi casi - in linea di massima – non è ravvisabile un “Fall notwendiger Verteidigung” (necessaria assitenza da parte di un difensore), a meno che, non si proceda per un reato  grave oppure se le questioni di diritto da affrontare sono complesse.  ** nota

Ai familiari deve essere consentita la “Vertretung” del “Beschuldigten”, ma il loro numero non deve essere superiore a tre (analogamente a quanto previsto (per i difensori) dal § 137, Abs. 1, S. 2, StPO).

Per “Angehörige” (familiari), s’intendono le persone elencate nel § 52, Abs. 1, Nr. 1 und 3, StPO.

Le facoltà dei predetti rappresentanti non sono assimilabili a quelle previste dal § 234 StPO, ma si esauriscono in una mera “Interessenvertretung”.

 

L’”abwesende Beschuldigte” non ha diritto di essere informato sulla prosecuzione del procedimento (§ 287 StPO); questo, anche se ha rilasciato una “Zustellungsvollmacht” (elezione di domicilio). È però in facoltà del giudice, informare l’”Abwesenden” sul “Fortgang des Verfahrens” (sulla prosecuzione del processo).

L’”abwesende Beschuldigte”, il cui luogo di soggiorno è ignoto, può essere invitato – mediante pubblicazione su più quotidiani – a presentarsi dinanzi al giudice o a comunicare il luogo, in cui si trova (§ 288 StPO). Il ricorso al predetto invito è rimesso alla discrezionalità del giudice, il quale, al predetto fine, può servirsi pure della radio o della televisione. Le modalità ora indicate, non sono equiparabili a una citazione.

**  In quest’ultimo caso, è necessario “rendere più forte il discorso più debole” (Platone – Fedro), anche se va detto, che la verità non ha, di per sè, il potere di modificare le convinzioni e che, a prevalere, è il giudizio della maggioranza…. (quasi sempre). Spesso c’è chi sente l’esigenza, di ricondurre il discorso verso l’alto, facendo un lungo giro (”anagein ano makran periballomenous” – Platone).