BERTACHINI, JOHANNES: Repertorium clarissimi viri, ac ivris vtriusque doctoris celeberrimi Bertachini firmani

BERTACHINI, JOHANNES. Io. Bertachini pars prima; [- quarta] Repertorium clarissimi viri, ac ivris vtriusque doctoris celeberrimi Bertachini firmani. Lugduni: excudebat Joannes Crispinus typographus, 1539. Quattro volumi in 4° grande, belle legature tratte da fogli di antifonario quattrocentesco, magnifici frontespizi incisi entro fastosa cornice ornamentale, il primo impresso in rosso e nero, moltissimi capilettera incisi, testo in semi gotico su due colonne, piccolo restauro alle prime due carte del quarto volume (minimo interessamento del testo), altrimenti eccellenti esemplari su carta robusta e frusciante.

Giovanni Bertachini, nativo di Fano, studiò a Padova con Francesco Capilisti e Antonio Roselli; conseguita la laurea in utroque, ricoprì diverse cariche pubbliche (giudice a Tolentino, capitano a Firenze), fino a quando venne chiamato a Roma da Papa Sisto IV che lo nominò avvocato concistoriale. Il suo approccio alla scienza giuridica lo colloca nell’ambito delle correnti pragmatistiche prevalenti sul finire del XV° secolo, che individuavano la funzione essenziale del diritto non tanto nella speculazione dottrinale sui principi, bensì nell’applicazione pratica delle norme. Di notevolissima erudizione, non disgiunta da una eccellente padronanza della letteratura giuridica tre-quattrocentesca, mostrò, nella compilazione del repertorium, una capacità di sistematizzazione della materia unita a una chiarezza espositiva degna di un grande giurista.

Opera essenzialmente divulgativa, composta dopo il 1471 e stampata per la prima volta da Georg Lauer, a Roma, nel 1481, ebbe larghissima quanto rapida diffusione, con ben dieci edizioni prima del 1500; strutturato in ordine alfabetico, il repertorium prende in esame tutte le questioni e gli istituti fino ad allora elaborati dalla scienza giuridica, sia civilistica che canonistica; tributario dell’omonima opera di Pietro Dal Monte e non immune dall’influenza dello Speculum del grande Guillaume Durand, il repertorium costituisce tuttavia un “unicum” nel panorama giuridico dell’età di mezzo, rappresentando quasi una sorta di archetipo del manuale legale.

Magnifica edizione postincunabola di straordinaria rarità, una sola copia censita nelle biblioteche (Parigi,BNF).

Bibliografia: Index Aureliensis 117.969; Von Gultlingen, VI,p.51, nn. 123-126; M. Caravale in DBI, ad vocem.

[www.lexantiqua.it]

BERTACHINI, JOHANNES. Io. Bertachini pars prima; [- quarta] Repertorium clarissimi viri, ac ivris vtriusque doctoris celeberrimi Bertachini firmani. Lugduni: excudebat Joannes Crispinus typographus, 1539. Quattro volumi in 4° grande, belle legature tratte da fogli di antifonario quattrocentesco, magnifici frontespizi incisi entro fastosa cornice ornamentale, il primo impresso in rosso e nero, moltissimi capilettera incisi, testo in semi gotico su due colonne, piccolo restauro alle prime due carte del quarto volume (minimo interessamento del testo), altrimenti eccellenti esemplari su carta robusta e frusciante.

Giovanni Bertachini, nativo di Fano, studiò a Padova con Francesco Capilisti e Antonio Roselli; conseguita la laurea in utroque, ricoprì diverse cariche pubbliche (giudice a Tolentino, capitano a Firenze), fino a quando venne chiamato a Roma da Papa Sisto IV che lo nominò avvocato concistoriale. Il suo approccio alla scienza giuridica lo colloca nell’ambito delle correnti pragmatistiche prevalenti sul finire del XV° secolo, che individuavano la funzione essenziale del diritto non tanto nella speculazione dottrinale sui principi, bensì nell’applicazione pratica delle norme. Di notevolissima erudizione, non disgiunta da una eccellente padronanza della letteratura giuridica tre-quattrocentesca, mostrò, nella compilazione del repertorium, una capacità di sistematizzazione della materia unita a una chiarezza espositiva degna di un grande giurista.

Opera essenzialmente divulgativa, composta dopo il 1471 e stampata per la prima volta da Georg Lauer, a Roma, nel 1481, ebbe larghissima quanto rapida diffusione, con ben dieci edizioni prima del 1500; strutturato in ordine alfabetico, il repertorium prende in esame tutte le questioni e gli istituti fino ad allora elaborati dalla scienza giuridica, sia civilistica che canonistica; tributario dell’omonima opera di Pietro Dal Monte e non immune dall’influenza dello Speculum del grande Guillaume Durand, il repertorium costituisce tuttavia un “unicum” nel panorama giuridico dell’età di mezzo, rappresentando quasi una sorta di archetipo del manuale legale.

Magnifica edizione postincunabola di straordinaria rarità, una sola copia censita nelle biblioteche (Parigi,BNF).

Bibliografia: Index Aureliensis 117.969; Von Gultlingen, VI,p.51, nn. 123-126; M. Caravale in DBI, ad vocem.

[www.lexantiqua.it]