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Bilancio sulla mediazione

Mediazione
Mediazione

La mediazione rappresenta uno strumento sempre più diffuso attraverso il quale le parti assistite dai propri avvocati con l’aiuto del mediatore cercano di trovare una soluzione condivisa rispetto a una controversia.

A dieci anni dall’introduzione della mediazione come condizione di procedibilità con il Decreto Legislativo n. 28/2010, si rende oggi necessario e opportuno effettuare un primo bilancio.

L’obbligatorietà della mediazione ha consentito all’avvocatura di sperimentare lo strumento, superando ataviche e talvolta spesso ingiustificate resistenze, cogliendone gli aspetti di indubbia utilità.

Con la mediazione le parti vengono poste al centro della vicenda: esse presenziano personalmente e possono rappresentare i propri interessi; con l’assistenza del proprio avvocato, hanno la possibilità di modulare e valutare l’opportunità di raggiungere un accordo.

La riservatezza delle sessioni di mediazione consente alle parti e agli avvocati di essere liberi e di veicolare informazioni utili per costruire ipotesi di soluzione del conflitto.

In questi dieci anni di diffusione dello strumento di mediazione, è emersa una nuova figura professionale: il mediatore.

Il mediatore, soggetto terzo e imparziale che aiuta le parti, assistite dai propri avvocati, ad individuare un accordo al fine di risolvere il conflitto.

I risultati della mediazione sono evidenti e in alcune materie così come in specifiche realtà territoriali che più hanno investito sullo strumento, hanno determinato una significativa riduzione del contenzioso civile.

Nel corso degli anni il numero dei procedimenti giudiziari aventi ad oggetto controversie corrispondenti alle materie in cui è obbligatorio il tentativo di mediazione è diminuito rispetto al numero delle mediazioni introdotte nelle stesse materie.

Complessivamente c’è stata una riduzione di circa il 13% del contenzioso civile e nei Tribunali in cui si utilizza la mediazione demandata, tale percentuale risulta ancora più alta.

Per quanto riguarda i flussi per materia, nell’anno 2018: su 151.923 mediazioni depositate, la maggioranza di controversie verte in materia di condominio (20.415 pari al 13,5%), diritti reali (23.463 pari al 15,5%) e locazioni (17.883 pari al 11,8%), mentre i contratti bancari (23.416), finanziari (5.936) e assicurativi (9.323) insieme rappresentano più del 25% di tutte le mediazioni.

Per quanto riguarda la partecipazione alla procedura, si conferma una costante crescita: si è passati dal 44,9% del 2015 al 46,9% del 2016; dal 48,2% del 2017 al 50,40% attuale. Tendenza positiva anche per gli accordi raggiunti: se le parti accettano di sedersi al tavolo della mediazione la media del tasso di successo è pari al 44,8% (nel 2017 era il 43%).

Il 73,4% delle procedure sono avviate perché obbligatorie; il 14,8% sono demandate dal giudice; l’11,2% sono volontarie; solo lo 0,6% sono obbligatorie perché previste da una clausola contrattuale.

Si segnala il caso del Tribunale di Firenze in cui la mediazione demandata è largamente diffusa con oltre 2000 procedure inviate negli ultimi due anni, con risultati molto importanti: circa il 51% dei procedimenti di mediazione delegata si sono conclusi senza che il fascicolo tornasse davanti al Giudice.

L’Associazione Nazionale Mediatori Professionisti, costituita nel 2019, ha come scopo il rafforzamento dell’autonomia della figura professionale del mediatore.

Nel corso degli ultimi mesi a seguito dell’emergenza sanitaria, si è aperto un confronto tra gli addetti di settore sulla c.d. mediazione on line.

Con il contributo degli autori che ringraziamo si conta di poter offrire un importante ausilio tecnico-operativo per i mediatori, gli avvocati e le parti.

 

La guida è stata realizzata da:

Mario Dotti,

Tommaso Gori,

Salvatore Azzaro,

Carlo Mastellone