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Art. 189 (1) - Sequestro

[1. Lo Stato ha ipoteca legale sui beni dell’imputato a garanzia del pagamento:

1) delle pene pecuniarie e di ogni altra somma dovuta all’erario dello Stato;

2) delle spese del procedimento;

3) delle spese relative al mantenimento del condannato negli stabilimenti di pena;

4) delle spese sostenute da un pubblico istituto sanitario, a titolo di cura e di alimenti per la persona offesa, durante l’infermità;

5) delle somme dovute a titolo di risarcimento del danno, comprese le spese processuali;

6) delle spese anticipate dal difensore e delle somme a lui dovute a titolo di onorario.

2. L’ipoteca legale non pregiudica il diritto degli interessati a iscrivere ipoteca giudiziale, dopo la sentenza di condanna, anche se non divenuta irrevocabile.

3. Se vi è fondata ragione di temere che manchino o si disperdano le garanzie delle obbligazioni per le quali è ammessa l’ipoteca legale, può essere ordinato il sequestro dei beni mobili dell’imputato.

4. Gli effetti dell’ipoteca o del sequestro cessano con la sentenza irrevocabile di proscioglimento.

5. Se l’imputato offre cauzione, può non farsi luogo all’iscrizione dell’ipoteca legale o al sequestro.

6. Per effetto del sequestro i crediti indicati in questo articolo si considerano privilegiati rispetto ad ogni altro credito non privilegiato di data anteriore e ai crediti sorti posteriormente, salvi, in ogni caso, i privilegi stabiliti a garanzia del pagamento di tributi.]

(1) La disposizione in esame è da considerarsi abrogata ai sensi dall’art. 218, DLGS 271/1989 recante norme di attuazione, di coordinamento e transitorie del codice di procedura penale.

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