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Covid-19: individuato il suo progenitore, circolava da ottobre

Rimesse a colori
Ph. Ermes Galli / Rimesse a colori

In un articolo pubblicato recentemente da Sudhir Kumar e dal suo gruppo di ricerca dal titolo “An Evolutionary Portrait of the Progenitor SARS-CoV-2 and its Dominant Offshoots in COVID-19 Pandemicgli studiosi, analizzando le sequenze genetiche presenti nelle banche dati internazionali, sembrano aver individuato il progenitore del virus che ha sconvolto le nostre vite e abitudini, il proCoV2.

 

Covid-19: l’individuazione dell’albero genealogico del virus e uno studio sulle mutazioni

I ricercatori, attraverso l’utilizzo di alcune tecniche sfruttate anche nella ricerca sui tumori, come spiega il genetista Giuseppe Novelli all’ANSA, hanno seguito a ritroso le mutazioni del virus diffusosi nel mondo partendo da Wuhan e delle sue varianti e ne hanno costruito l’albero genealogico, in modo simile a come i biologi ricostruiscono l’albero genealogico delle specie animali viventi, come si può osservare nell’immagine.

ANSA
Fonte: ANSA

Utilizzando questa tecnica è stata individuata una sequenza genetica, ridenominata proCoV2 e considerata, alla luce delle sue molte somiglianze con il virus SARS-CoV-2, il suo progenitore.

 

Covid-19: il progenitore era già diffuso da ottobre

Lo studio pubblicato sulla rivista Molecular Biology and Evolution non risolve il mistero su quali circostanze abbiano portato il virus a saltare di specie, e su quale animale sia arrivato per arrivare ad infettare l’uomo, cioè la zoonosi.

Questo studio però sostiene un’ipotesi sconvolgente: il virus era già presente in Italia e in altri paesi da prima di dicembre.

Notando le differenze tra il ceppo del virus presente a Wuhan e quello del suo progenitore e la velocità con la quale le mutazioni avvengono nel virus, come spiega ad ANSA Novelli, gli studiosi sono arrivati ad ipotizzare che il progenitore fosse diffuso nel mondo in alcuni paesi del mondo già verso la fine di ottobre, tra i quali anche l’Italia.

 

Covid-19: la scoperta del progenitore: cosa comporta

Il virologo Francesco Broccolo sostiene però che «uso di metodi filogenetici come avvenuto in questo caso, dove si confrontano le varie sequenze nel tempo e nello spazio per capire l'origine e prevedere l'evoluzione del virus, va interpretato con estreme cautela, visto che diversi studi del genere fatti sul Sarscov2 non sempre hanno dato risultati coerenti».

La scoperta del progenitore del coronavirus ha importanti implicazioni sia per rileggere l’evoluzione della pandemia, sia per combatterla.

La precoce diffusione del progenitore del coronavirus nel mondo ha portato gli studiosi della Temple University a concludere che «Wuhan-1 was not the direct ancestor of all the early coronavirus infections globally» (Wuhan 1 non è il diretto parente di tutti i precoci casi di coronavirus diffusi globalmente).

Forse quindi non tutti i ceppi di coronavirus sono varianti di quello di Wuhan, ma piuttosto potrebbero essere fratelli del ceppo cinese ed essersi sviluppati in autonomia, determinando così una precoce diffusione del virus.

Questo studio che ha individuato il progenitore del covid e delle varianti diffuse nel mondo, grazie alle conoscenze da esso fornite, può essere estremamente importante secondo lo studioso Novelli, che infatti afferma: «questo tipo di conoscenze potrebbero aiutarci a trovare nuovi modi per bloccare i virus e terapie che funzionano sull'intera famiglia di virus, invece di uno solo» portando quindi una nota di speranza.