Cosa si intende per soggetti fragili?

Una definizione concreta di fragilità in ambito sanitario e sociale
soggetti fragili
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Soggetti fragili: cosa si intende esattamente?

Spesso si sente parlare di soggetti fragili negli ultimi tempi di Covid e di pandemia, in particolare facendo riferimento a una corsia privilegiata o preferenziale per questo tipo di pazienti, che hanno priorità, ad esempio, in ambito vaccinale e curativo e che, oggi, vengono anche chiamati in causa quando si parla di possibile obbligo vaccinale per over 60 e per persone fragili, appunto.

Ma andiamo per ordine e vediamo di capire cosa si intende davvero quando si parla di soggetti fragili.

Quando si parla di soggetti fragili si intendono pazienti spesso affetti da malattie croniche complesse, spesso multiple, con presenza di comorbilità, instabilità clinica, politerapia e con ridotta autosufficienza.

A volte, a queste difficoltò mediche, si possono aggiungere problematiche sociali e familiari che rendono ancor più complesso il trattamento di questi soggetti.

In definitiva, dunque, i soggetti fragili sono persone che devono essere tutelate prima e meglio degli altri, poiché sono già compromessi da un punto di vista sanitario, e tendono dunque ad un aggravamento, a maggiori complicanze, a scompensi multipli a cascata, a frequenti ricoveri ospedalieri e a un conseguente maggior rischio di morte o di disabilità.

I soggetti fragili, lo ricordiamo, vivono una condizione in cui coesistono altre patologie, spesso croniche, che richiedono l’utilizzo di diverse terapie farmacologiche insieme a disabilità e a problematiche sociali.

La compresenza di tutte queste condizioni rendono il soggetto vulnerabile, e causano nei soggetti fragili la perdita di una o più capacità funzionali di base.


Soggetti fragili: esiste una definizione giuridica?

Ci sono ancora molti dubbi e dispute rispetto a un concetto esatto di soggetti fragili, spesso confuso e contraddittorio.

Da un punto di vista giuridico ci viene in soccorso l’art 3, c.1, l.b DPCM 8 marzo 2020, che definisce soggetti fragili le persone anziane o affetta da patologie croniche o con multimorbilità, ovvero con stati di immunodepressione congenita o acquisita. Il Ministero della salute indica soggetti fragili le persone anziane di età superiore ai 70 anni e quelle con patologie preesistenti, come ipertensione arteriosa, problemi cardiaci, diabete, malattie respiratorie croniche, cancro e i pazienti immunodepressi (per patologia congenita o acquisita, trapiantati o in trattamento con farmaci immunosoppressori) come soggetti che hanno maggiori probabilità di sviluppare forme gravi di malattia.

 

Medico

Soggetti fragili e lavoro: come si certifica la condizione?

Per poter rientrare tra i soggetti fragili è necessaria una certificazione, al fine di poter intraprendere le azioni necessarie a garantire la tutela della propria salute.

Vediamo quali sono queste azioni a tutela dei soggetti fragili:

- periodo di assenza dal lavoro tramite la certificazione di malattia da parte del Medico di Medicina Generale;
- adozione della modalità di lavoro agile (smart working) a seguito di valutazione da parte del Medico Competente, previo confronto con il proprio Medico di Medicina Generale e/o essendo in possesso di documentazione medica attestante la patologia in essere;
- proseguimento dell’attività lavorativa presso le sedi dell’Ente con particolari raccomandazioni di tutela addizionali a quelle già previste a seguito di valutazione da parte del Medico Competente in Medicina del Lavoro nominato dal Datore di Lavoro.


Soggetti fragili e lavoro: a chi si deve chiedere?

Il primo interlocutore è il Medico di Medicina Generale che valuta se il lavoratore rientra tra i soggetti fragili. Nei casi in cui il Medico di Medicina Generale non prescriva il periodo di malattia, il Lavoratore può contattare il Medico Competente informandolo della situazione, trasmettendogli i referti e le informazioni eventualmente richieste.

Il Medico Competente sottopone la valutazione all’attenzione del Datore di Lavoro per le opportune valutazioni al fine di garantire adeguate azioni per mettere in atto le migliori misure di prevenzione e protezione.

Il lavoratore potrà essere convocato a visita medica nel caso siano necessari ulteriori valutazioni da parte del Medico Competente. Il Servizio di Prevenzione e Protezione facilita la comunicazione fra le parti e traccia la valutazione in corso. (tratto dal sito http://www.mrsntorino.it/)