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Danno all’immagine - Tribunale di Bari: Governo condannato a risarcire al Comune di Bari i danni per il C.I.E. con trattamenti inumani e degradanti

Danno all’immagine - Tribunale di Bari: Governo condannato a risarcire al Comune di Bari i danni per il C.I.E. con trattamenti inumani e degradanti
Danno all’immagine - Tribunale di Bari: Governo condannato a risarcire al Comune di Bari i danni per il C.I.E. con trattamenti inumani e degradanti

Il 31 luglio 2017 il Tribunale di Bari ha emesso una sentenza destinata a rappresentare un leading case nel panorama giurisprudenziale italiano. Secondo il Giudice del Tribunale, la presenza del C.I.E. (Centro di identificazione e espulsione) a Bari reca un danno di immagine al Comunein conseguenza dei trattamenti inumani e degradanti praticati in danno dei detenuti” nel C.I.E. medesimo.

Secondo il Giudice, “Il C.I.E. di Bari, viste le risultanze probatorie, non risulta di certo idoneo all’assistenza dello straniero e alla piena tutela della sua dignità in quanto essere umano. Il risarcimento è ritenuto necessario per via dell’ingente danno arrecato alla comunità territoriale tutta, da sempre storicamente dimostratasi aperta all’ospitalità, per via delle scelte gestionali dell’Amministrazione statale”. Quest’ultima, secondo il Giudice, “… è rimasta inerte dinanzi alle numerose segnalazioni circa le condizioni in cui versavano gli immigrati del C.I.E., nonché dinanzi a richieste di verifica delle condizioni igienico-sanitarie del Centro”.

La sentenza sottolinea, inoltre, che “il danno all’immagine si giustifica alla luce di quella che è una normale identificazione, storicamente provata, tra luoghi ove si perpetrano violazioni dei diritti della persona e il territorio che li ospita”. Il giudice, a sostegno della propria decisione, indica in motivazione alcuni esempi celebri, facendo riferimento ad Auschwitz, luogo che richiama alla mente di tutti immediatamente il campo di concentramento simbolo dell’Olocausto e non di certo la cittadina polacca che si trova nelle vicinanze. Inoltre, il Giudice cita anche Guantanamo e Alcatraz, sottolineando che “… istintivamente il pensiero corre subito e soltanto ai noti luoghi di prigionia di massima sicurezza, e non certo alla base navale nell’isola di Cuba all’interno della quale il primo è ubicato, né tantomeno all’isola nella baia di San Francisco ove era sito il carcere”.

Per questo motivo, il Giudice del Tribunale di Bari ha condannato la Presidenza del Consiglio e il Ministero dell’Interno a versare al comune di Bari un risarcimento di 32.722,66 euro, oltre alle spese legali.

(Tribunale di Bari - Prima Sezione Civile, Giudice Unico Dottoressa Concetta Potito, Sentenza 31 luglio 2017)