Disegno di legge per il rafforzamento della democrazia

RFT
Democrazia
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Disegno di legge per il rafforzamento della democrazia – RFT

 

Abstract: un ordinamento democratico presuppone la coesione sociale e la partecipazione della popolazione alle decisioni, che non possono essere appannaggio soltanto di una cerchia elitaria e ristretta.

 

Gli ultimi anni hanno visto, anche nella RFT, un aumento degli atti di violenza e dei reati riconducibili a estremisti ed estremismi di vario genere. È stato riscontrato, pure, un incremento degli atti di delegittimazione dello Stato, di disinformazione e di diffusione di odio sui social media; atti, che possono minare (alle fondamenta) la convivenza, le strutture e i valori della democrazia.

L’estremismo è stato, in prevalenza, di natura, oltre che politica, religiosa. Misure, non soltanto di repressione, ma anche di prevenzione, si appalesano necessarie.

Democrazia, istituzioni democratiche e la società democratica stessa, vanno rafforzate con risorse messe a disposizione, non soltanto dai ”Länder”, ma anche dallo Stato (“Bund”). Al contempo, va riconosciuto maggiormente l’impegno dei cittadini, che contribuiscono al “funzionamento” dell’ordinamento democratico.

Ai fini predetti, è necessario, che la mano pubblica metta a disposizione adeguate risorse finanziarie, anche sovvenzionando associazioni di volontariato operanti su scala nazionale.

I valori dell’ordinamento democratico e la loro importanza per la libertà e l’uguaglianza, devono costituire la base per una convivenza civile e stabile. Va salvaguardato pure lo Stato di diritto ed è da stroncare, sul nascere, ogni forma di discriminazione, qualunque ne sia l’origine e/o la motivazione. Specialmente in una società (ormai) multiculturale, qual’è quella della RFT, è necessario, motivare la popolazione (non soltanto quella di giovane età, come è avvenuto finora) a partecipare alla vita pubblica e alle decisioni da adottare.

Di non trascurabile importanza, è un’adeguata e compiuta informazione per contrastare – tempestivamente – i tentativi di disinformazione (in costante aumento), diretti a discreditare i principi sanciti dalla Costituzione federale (GG).

Parimenti pericolosi per la coesione sociale, sono le istigazioni all’odio, diffuse da alcuni social media.

A indurre il legislatore a elaborare un disegno di legge con lo scopo della previsione di misure atte a rafforzare l’ordinamento democratico, hanno sicuramente contribuito alcuni sondaggi demoscopici.

 

Quattro su cinque cittadini – nel 2023 – hanno ritenuto, che la democrazia, nella RFT, sia in pericolo e ben l’85% reputa, che il Governo federale dovrebbe fare di più, per consolidare la “freiheitliche Grundordnung”. A tal fine ritiene, che gli impegni finanziari dello Stato dovrebbero essere previsti a lunga scadenza e gli stanziamenti non disposti di anno in anno soltanto.

Un altro “fronte”, sul quale lo Stato dovrebbe impegnarsi maggiormente (secondo il 64% degli “Intervistati”), è quello della tutela da discriminazione e intolleranza.

Va però notato, che non sono pochi, che dubitano, che misure atte a salvaguardare la democrazia, siano di competenza del “Bund”; ricorsi alla Corte costituzionale federale, secondo alcuni, non sono esclusi.

La RFT, già nel 2020, intendeva emanare (ma non ha potuto emanare, stante l’opposizione di certi partiti), il “WDG”, legge con obiettivi analoghi a quelli, che si propone di conseguire con l’emanando “Demokratiefördergesetz” (“DFördG”), il cui iter parlamentare dovrebbe concludersi a breve.

 

Qual’è l’”atteggiamento”, che i cittadini della RFT hanno assunto nei confronti dell’emanando “DFördG” e quali sono le aspettative riposte in questa futura legge?

Anche a tal proposito, è stato eseguito, recentemente, un sondaggio, che ha “Interessato” ben 2460 persone.

Sopra abbiamo accennato, che 4 su 5 persone (il 78,9%, per la precisione) hanno manifestato la loro preoccupazione per la “tenuta” dell’ordinamento democratico nella RFT. Hanno altresí affermato, che gli attacchi, contro le istituzioni democratiche - nel 2023 – sono stati più intensi, che non nel quinquennio precedente.

Infatti, l’11% ha ritenuto, che gli attacchi siano stati molto più gravi, il 79 % più gravi, il 7% li reputava meno gravi e il 3% molto meno gravi.

Le differenze in relazione al livello di istruzione e reddituale, sono minime.

Vi è, però, un certo divario, per quanto concerne cittadini (85,7%) e stranieri (79,4%).

 

Contro l’emanando “DFördG”, si sono già levate critiche da più parti.

C’è chi ha affermato, che non di un “Demokratiefördergesetz”, ci sarebbe bisogno, ma di un “Vertrauenswiederherstellungsgesetz” (di una legge intesa a ripristinare la fiducia (dei cittadini nello Stato)).

Altri ritengono, che l’impegno finanziario, che il “DFördG”, comporterà, sarà di molto superiore rispetto ai risultati, che s’intendono conseguire e che sono prevedibili. Dubbi, non trascurabili, sussistono, che sia lo Stato, a dover finanziare, con le tasse, la “Förderung”.

Sono pervisti circa 600 “Projekte”, con una spesa pari a 212 mio. Euro annui. Si tratta, indubbiamente, di una somma elevata; più elevata di quella, che viene corrisposta ai partiti politici della RFT in applicazione del “Parteiengesetz” (finanziamento pubblico dei partiti politici), che, peraltro, prima di poter fruire di questi contributi pubblici, devono aver raccolto un determinato (non certo irrilevante) ammontare di denaro per effetto delle quote corrisposte dagli iscritti al partito e delle “Spenden” (offerte), fatte dai cittadini.

Non esente da rilievi critici, è il fatto, che lo Stato, in parte, delegherebbe la “Förderung” a enti non governativi, i quali, però, dovrebbero firmare una dichiarazione, secondo la quale, si riconoscerebbero nei valori dell’ordinamento liberal-democratico della RFT. È stato osservato, in proposito, da alcuni, che una semplice dichiarazione, non trasformerebbe una persona ostile alla democrazia, in “einen Demokraten”.

Sta di fatto, però, che pure nella RFT, ci sono state persone, ampiamente compromesse con il passato regime (per non dire, con i passati regimi) e che non hanno mai nascosto la loro avversità all’ordinamento democratico; ciò, nonostante, sono riusciti a ricoprire incarichi di primaria importanza nello Stato democratico.

Secondo alcuni, il “DFördG” sarebbe superfluo, anche perchè anni orsono, è stata istituita la “Bundeszentrale für politische Bildung” (Centro federale per l’educazione politica), che ha 400 dipendenti e viene finanziata con circa 100 mio. Euro l’anno.

È stato fatto altresí notare, che, sarà di prossima istituzione lo “Zukunftszentrum” che avrà 180 dipendenti e costerà 200 mio. Euro l’anno.

 

“Come si vede, gli impegni finanziari, già oggi esistenti, non sono indifferenti, per cui ci si pone la domanda sui “risultati”, che emananda legge produrrà o , meglio, dovrebbe produrre.

In ogni caso, la stessa, non dovrebbe essere uno strumento per “foraggiare”, con denaro dello Stato, i “clienti” di certi partiti (e organizzazioni).

Comunque sia, un sondaggio demoscopico, eseguito verso la fine del 2023, ha rivelato, che la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, è in ulteriore calo. Soltanto il 30% dei “Befragten”, reputa, che il Governo federale, sia all’altezza della situazione.

Secondo un altro sondaggio, eseguito pure nel 2023, il rifiuto di recarsi alle urne, è in crescita e il 70% degli elettori, ha gravi dubbi sulla democrazia rappresentativa, dubbi, che fanno sí, che soltanto il 50-60% degli elettori si reca alle urne (percentuali medie).

È stato detto, che, non di legge intesa alla “Demokratieförderung”, sarebbe bisogno, ma, piuttosto, i partiti al potere, dovrebbero chiedersi (e agire, di conseguenza), quali sono le cause del “disinteresse” alle istituzioni democratiche (molto elevato nei Länder, che facevano parte dell’ex DDR).

Pare, che si stia avverando, quanto paventato da F. A. Hayek (premio Nobel) decenni orsono. La democrazia, in balía a gruppi di potere – soprattutto economici – non è più in grado di tenere adeguatamente conto dei bisogni e delle aspirazioni di vasti settori della cittadinanza.

Particolarmente deleterio, si è rivelato – anche nella RFT – il cosiddetto Berufspolitikertum (se della politica viene fatta un professione). Questi signori e signore, non di rado senza una vera professione nella “vita civile”, ricoprono spesso – per un determinato periodo di tempo (intorno a un decennio o poco più) - una carica in ambito comunale; poi “passano” a qualcosa di “superiore”, per arrivare, infine, ad altro incarico ancora. Cosí passano gli anni e, alla fine, si arriva, felicemente, al – meritato – trattamento di quiescenza.

Non pochi asseriscono, che il predetto “disinteresse”, sarebbe anche frutto di gravi ritardi dello Stato, nel rinnovare le infrastrutture di primaria importanza (non ultima, quella ferroviaria). Particolarmente detestabile, viene ritenuto il fatto, che gli esponenti dei partiti al potere, non abbiano più un “collegamento” con i cittadini, che osservano sempre più spesso, che la politica viene fatta “über ihre Köpfe hinweg”, per cui, non si sentono più rappresentati dai cosiddetti “Volksvertreter”, come dovrebbe essere in una democrazia degna di questo nome.

La comunità, come ha detto Aristotele (Politeia), si costruisce per la vita di tutti i giorni e per un bisogno, anche se esso non è strettamente giornaliero.

 Th. Hobbes, nella sua opera “De homine”, ha scritto, che governare bene, è costituire lo Stato su basi solide, da renderne impossibile la dissoluzione.