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Gas russo: il piano dell’Italia per attutire l’impatto della guerra in Ucraina

Diversificare le fonti di approvvigionamento energetico per uscire dalla dipendenza russa.
Gas russo
Gas russo

L’aggravarsi del conflitto in Ucraina pone al centro del dibattito internazionale il tema delle risorse energetiche.

A destare particolare preoccupazione è il sistema di approvvigionamento del gas, oggi decisamente incentrato sulle importazioni russe.

L’Italia consuma 70-80 miliardi di metri cubi di gas all'anno e 18 miliardi di metri cubi di stoccaggio, e oltre il 40% del metano importato dall’estero arriva dalla Russia. Ciò significa che in caso di interruzioni nelle forniture di gas dalla Russia, l'Italia avrebbe più da perdere rispetto ad altri Paesi europei che fanno affidamento su fonti diverse.

L’obiettivo è dunque quello di sganciarsi dal gas russo: “Dimezzare la dipendenza nel breve periodo”, confermano a Palazzo Chigi, sino ad “azzerare le nostre importazioni” entro due anni.

 

Gas russo: l’Italia può farne a meno?

Secondo la relazione annuale dell'intelligence al Parlamento, la strutturale ed elevata dipendenza dell'Italia dalle importazioni di gas è un elemento di criticità per la sicurezza dell'approvvigionamento nazionale, che è però garantito da un'ampia e diversificata capacità di importazione e da una dotazione di infrastrutture di stoccaggio.

Con nota del 27 febbraio il ministero della Transizione ecologica ha evidenziato l’esigenza di attuare “un monitoraggio costante della situazione energetica nazionale" e "un riempimento dello stoccaggio anticipato" dichiarando quella che viene definita “situazione di preallarme”.

Al contempo però, il MiTe rassicura, stante l’adeguatezza delle attuali stime “a coprire la domanda interna".

Sul punto anche il presidente del Consiglio Mario Draghi che in un'informativa al Senato ha dichiarato:

"L'Italia importa circa il 95% del gas che consuma e oltre il 40% proviene dalla Russia nel breve termine, anche una completa interruzione dei flussi di gas dalla Russia a partire dalla prossima settimana non dovrebbe comportare problemi”.

Il nostro Paese - ha aggiunto Draghi - ha ancora 2,5 miliardi di metri cubi di gas negli stoccaggi e l'arrivo di temperature più miti dovrebbe comportare una significativa riduzione dei consumi da parte delle famiglie. La nostra previsione è che saremo in grado di assorbire eventuali picchi di domanda attraverso i volumi in stoccaggio e altra capacità di importazione".

Anche secondo il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, L’Italia ha un piano molto chiaro: nel brevissimo termine, nell'ordine di settimane, non c'è nessun problema di approvvigionamento, dal prossimo anno c'è da affrontare il problema dello stoccaggio, ma abbiamo una strategia per il breve, il medio e il lungo termine, per sganciarci dalla dipendenza del gas russo".

 

Gas russo: il Qatar si impegna a rafforzare la partnership energetica con l’Italia

Conseguenza di tale situazione è l’incontro operativo, tenutosi oggi a Bruxelles, tra il presidente del Consiglio Mario Draghi e la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen (cui prenderà parte anche il ministro alla Transizione ecologica, Roberto Cingolani).

L’obiettivo è chiaro: differenziare le fonti di approvvigionamento energetico e rendere l’Italia sempre meno dipendente dalla Russia.

In tale ambito si inserisce altresì la visita di due giorni in Qatar del nostro ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, insieme all’amministratore delegato dell’Eni, Claudio De Scalzi.

Il Qatar è il terzo produttore di gas naturale al mondo (oltre 177 miliardi di metri cubi all’anno), per l’Italia è oggi il terzo esportatore (dopo Russia e Algeria) e il primo di gas naturale liquefatto, per una fornitura di 6,9 miliardi di metri cubi l’anno, pari a quasi il 10% del totale delle importazioni, contro il 40 del gas russo. L’incontro sembra aver sortito effetti positivi. Ha affermato, infatti, Di Maio - a conclusione della visita: “Le autorità di Doha, mi hanno confermato che si impegneranno a rafforzare la partnership energetica con l’Italia, il Qatar è un partner storico e affidabile per l’Europa e l’Italia”. Secondo quest’ultimo, rafforzando i legami con il Qatar e altri Paesi dove mi sono recato la settimana scorsa, fra cui l’Algeria, ci rendiamo autonomi da eventuali ricatti dal gas russo”.