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Gli ostacoli all’impiego delle investigazioni difensive: esigenze di riforma o di rinnovamento ermeneutico?

Obstacles to the use of defensive investigations: needs for reform or hermeneutic renewal?
max_gibelli_philippines_esistenza-rurale
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ABSTRACT

Le investigazioni difensive assicurano una effettiva parità delle armi tra accusa e difesa? Partendo dall’analisi della genesi dell’istituto, la “buona volontà” del Legislatore ha dovuto fare i conti con taluni “attentati” interpretativi nell’applicazione concreta: dal (depotenziato) valore probatorio degli atti di investigazione difensiva all’impossibilità per il difensore di compiere atti difensivi fuori dai confini nazionali, dalla sostanziale assenza di effettivi poteri di impulso in caso di rifiuto opposto dalla persona informata sui fatti ad essere ascoltata fino allo svilimento del rito abbreviato con “ultima parola” all’accusa. Nel presente scritto si affronteranno i principali test pratici di tenuta dell’istituto delle investigazioni difensive, per comprendere se sia davvero necessaria una riforma oppure sia sufficiente un doveroso rinnovamento ermeneutico che vada nella direzione di garantire effettivamente il diritto di assumere e utilizzare le prove raccolte dalla difesa, con l’analoga estensione anche extraterritoriale della quale è dotata la Pubblica Accusa.

 

Do defensive investigations ensure an effective equality of arms between prosecution and defense? Starting from the analysis of the genesis of this legal arrangement, the “good will” of the legislator has had to deal with some interpretive “attacks” in its concrete application: from the (depowered) evidentiary value of the acts of defensive investigation to the impossibility for the defense counsel to perform defensive acts outside national borders, from the substantial lack of effective powers of impulse in case of refusal of the person informed on the facts to be heard to the debasement of the summary judgement with the “last word” granted to the prosecution. In this paper we will deal with the main practical tests of defensive investigations, to understand whether a reform is really necessary or whether it is sufficient to proceed to a proper hermeneutic renewal that goes in the direction of effectively guaranteeing the right to gather and use evidence collected by the defense, with the same extraterritorial reach as the prosecution.

 

Sommario

1. Investigazioni difensive: uno scorcio del loro attuale ambito applicativo

2. Sintesi della genesi delle investigazioni difensive e loro portata strategica

3. “Attentati” interpretativi nell’applicazione concreta delle investigazioni difensive

4. Esigenze di riforma o rinnovamento ermeneutico?

 

Summary

1. Defensive investigations: a glimpse of their current scope of application

2. A summary of the genesis of defensive investigations and their strategic scope

3. Interpretive “attacks” in the concrete application of defensive investigations

4. Need for reform or hermeneutic renewal?

 

1. Investigazioni difensive: uno scorcio del loro attuale ambito applicativo

Le investigazioni difensive stanno avendo un sempre maggiore impulso, questo anche grazie alle influenze dei paesi anglo-americani che, sebbene con strumenti, modalità ed efficacia differenti, hanno spinto ed in un certo quale modo ispirato il concetto di accertamento dei fatti da e in favore della difesa.

Oggi più che mai, con particolare riferimento alla responsabilità amministrativa degli enti (D.Lgs. n. 231/2001), lo strumento delle in-vestigazioni difensive (anche preventive) viene utilizzato sia per garantire il segreto professionale a tutte quelle attività di indagi-ne interna svolte nell’eventualità che si in-stauri un procedimento penale – situazione che andrà crescendo anche in virtù della modifica della legge in tema di whistleblo-wing  – sia per verificare ed accertare il fatto contestato.

Un accertamento che, in uno scenario criminis come quello attuale – caratterizzato, nei reati di impresa, da un elevato tecnicismo dei processi e dalla contemporanea presenza di diversi attori aziendali –, non può prescindere dalla ricostruzione di singole condotte o parti di condotte che gravitano, prima e dopo, intorno al fatto contestato e che sono ognuna realizzata da persone diverse, in una moltiplicazione di protagonisti, perso-naggi e comparse, e sono cristallizzate an-che in altrettanto diverse fonti probatorie, non più solo dichiarative e documentali ma soprattutto informatiche.

È in questo contesto che le investigazioni difensive continuano ad assumere un ruolo centrale nella comprensione del fatto (molto spesso accertato dalla Pubblica Accusa solo parzialmente), nella definizione della strategia difensiva e nella cristallizzazione della prova in un momento più prossimo al fatto rispetto a quanto saranno utilizzate in sede processuale.

Se questo è l’attuale epilogo nel quale oggi predominano le investigazioni difensive, proprio al fine di ben comprendere la loro centralità nel mondo difensivo, non può pre-scindersi da una seppure breve riflessione della loro genesi, così poi da potere mettere in evidenza lo iato che ancora una volta intercorre tra la “buona volontà” (ancorché limitata) del Legislatore e l’interpretazione giurisprudenziale da un lato (i.e., valore pro-batorio degli atti di investigazione difensive; potere del difensore di compiere atti di inve-stigazioni difensiva all’estero; mancata atti-vazione dell’atto investigativo dichiarativo ed intervento dell’autorità) ovvero gli errori di riforma originati da discutibili spinte erme-neutiche (investigazioni difensive e giudizio abbreviato).

 

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