x

x

Modifiche della normativa riguardante l’espulsione, il rimpatrio e la consegna di stranieri

RFT
espulsione
espulsione

Modifiche della normativa riguardante l’espulsione, il rimpatrio e la consegna di stranieri – RFT

 

Abstract: può - forse – dirsi, che, attualmente, nell’UE, non vi è materia più ”spinosa”, di quella delle espulsioni di stranieri extracomunitari cosiddetti clandestini. Mantenere la “balance” tra umanità ed esigenze di ordine (pubblico), non è, di certo, facile. La RFT, con il “Rückführungsverbesserungsgesetz”, ha tentato di attuarla. Questo tentativo è riuscito?

 

L’occupazione dell’Ucraina, ha acuito i problemi, già da tempo esistenti, in materia di stranieri, che entrano e soggiornano nel territorio della RFT, senza averne titolo.

Nel 2022, il loro numero, è aumentato del 50% rispetto all’anno precedente e nel 2023, l’incremento è stato del 75%.

Gli oneri a carico dello stato, dei “Länder” e delle amministrazioni comunali, derivanti da questi “Zuzüge”, sono aumentati quasi a dismisura.

Nel maggio 2023, stato e “Länder” hanno convenuto, che persone, non aventi titolo per rimanere nella RFT, devono essere espulse con maggior rigore e celerità. Vanno, a tal fine, modificati anche l’”Aufenthaltsgesetz” (Legge di soggiorno) e l’”Asylgesetz” (Legge sull’asilo politico).

 

Che cosa prevede, nel dettaglio, il predetto “Rückführungsverbesserungsgesetz”?

  1. L’ordine di espulsione e la durata dell’”Abschiebungshaft” (detenzione in vista dell’espulsione), saranno applicabili, indipendentemente dal fatto, che vi sia stata fatta richiesta di asilo.
  2. Violazioni della normativa concernente soggiorno ed entrata nel territorio della RFT, vengono configurate come “eigenständiger Haftgrund” (condizione a sè stante, che legittima l’emanazione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere), senza riguardo al pericolo di fuga e (anche) quale motivo per la comminazione della “Sicherungshaft”.

Non sono pochi gli extracomunitari, espulsi, che s’introducono di nuovo nel territorio della RFT e ivi soggiornano (e delinquono) di nuovo. Sono paragonabili a quelli che, ripetutamente, salgono agli onori della cronaca, per fatti poco commendevoli (magari appartenenti alla stessa parentela) ma che, ciò nonostante, continuano a fare i censori nei confronti di altri, senza avere titolo…..Pare, che non abbiano ancora capito: ”Si tacuisses, philosophus mansisses”. Mi viene in mente anche una delle favole di Fedro (4.10), che visse: dal 20 a.C. al 50 d.C. circa “Peras imposuit Iuppiter nobis duas: propriis repletam vitiis post tergum dedit, alienis ante pectus suspendit gravem: Hac re videre nostra mala non possumus; alii simul delinquunt, censores sumus” (Giove ci mise addosso due bisacce; una, piena dei nostri vizi, la sistemò sulle spalle, l’altra, pesante dei vizi altrui, davanti al petto). E noi, per questo, non possiamo vedere i nostri errori ma quando gli altri sbagliano, diventiamo censori).

  1. La durata massima dell’”Ausreisegewahrsam” (detenzione al fine di garantire l’esecuzione dell’espulsione), viene aumentata da 10 a 28 giorni
  2. Gli organi di polizia avranno facoltà, di perquisire anche vani diversi da quelli assegnati all’espulsando in strutture destinate a ospitare stranieri
  3. La competenza di disporre perquisizioni locali, da eseguirsi con riferimento a espulsioni, sarà della giurisdizione ordinaria.

Ricorsi e reclami contro divieti d’ingresso o di soggiorno, non avranno più effetto sospensivo

  1. Obblighi di residenza imposti a stranieri, hanno efficacia immediata
  2. Saranno ridotti i casi di intervento obbligatorio del PM, nei procedimenti di espulsione
  3. Ai fini dell’identificazione personale, gli organi di polizia potranno utilizzare immediatamente notizie contenute in telefoni mobili, in possesso di extracomunitari, sia pure tenendo conto della recente sentenza della Corte costituzionale federale
  4. Verranno “facilitate” le espulsioni di stranieri extracomunitari condannati
  5. La RFT terrà conto delle sentenze della Corte UE in materia di soggiorno, di asilo e di rimpatrio
  6. Saranno potenziati gli organici delle autorità competenti per le espulsioni
  7. Previsione di nuove ipotesi di reato legittimanti l’espulsione, se è stato commesso da recidivi o se il motivo della commissione del reato, è ricollegabile ad antisemitismo.

La legge de qua, contiene anche disposizioni, che, in un certo qual senso, possono essere ritenute “favorevoli” agli stranieri e agli asilanti.

Tra di esse si annoverano:

  1. Criteri meno rigidi per la concessione dell’autorizzazione a far ingresso e soggiornare nella RFT per coloro, che sono stati respinti a causa dell’utilizzo di documenti falsi/falsificati
  2. Esclusione dell’”Abschiebungshaft” a carico di minorenni e di famiglie con minorenni
  3. Obbligo di nominare un difensore d’ufficio in occasione del 1) procedimento diretto a imporre la detenzione, in vista dell’espulsione, 2) obbligo di comunicazione dell’”Ausreisegewahrsam” e 3) della consegna ad altro stato, in applicazione dell’”Accordo” di Dublin
  4. Esclusione dei reati di traffico di stranieri per i soccorritori.
  5. Modifiche dell’”Asylgesetz” (Legge sulla concessione dell’asilo politico) nel senso di escludere la punibilità per false o incomplete dichiarazioni concernenti età, identità o cittadinanza, qualora possa essere escluso il dolo
  6. La “Vorbeschäftigungszeit”, antecedente l’”Erteilung einer Beschäftigungsduldung”, viene ridotta a 12 mesi e la durata minima di lavoro, è ridotta da 35 ore a 20 ore settimanali. In tal modo, saranno più le persone, che potranno approfittare della “Beschäftigungsduldung”.

Il disegno di legge de quo, è stato approvato con il voto favorevole dei partiti SPD, FDP e Verdi (con qualche defezione).

È da notare, che l’art. 76, comma 2, “Grundgesetz” (Costituzione federale), obbliga il governo federale, a inviare i propri disegni di legge previamente al “Bundesrat” (Camera, nella quale sono rappresentati i “Länder”), il quale è ”berechtigt”, di prendere posizione ("Stellungnahme") e fare osservazioni – entro sei settimane dall’invio – sulla “Gesetzesvorlage”.

Nel caso della “Gesetzesvorlage zur Verbesserung der Rückführung”, tre commissioni del “Bundesrat” hanno raccomandato allo stesso, di prendere posizione nei modi, che saranno qui brevemente riassunti .

Preliminarmente, il “Bundesrat” ha espresso la propria soddisfazione, che il governo federale abbia elaborato un disegno di legge nella delicata materia delle espulsioni di stranieri extracomunitari, non aventi titolo per l’ingresso e il soggiorno nella RFT. Ciò era stato chiesto, da tempo, dai “Länder”, anche a proposito della durata dell’”Ausreisegewahrsam”.

Concretamente, il "Bundesrat", ha “raccomandato” al governo federale:

  1. Di mantenere l’equilibirio tra umanità e le esigenze di ordine in materia di "Migrationspolitik” (politica di migrazione)
  2. Di stipulare accordi efficaci con Paesi di provenienza degli stranieri extracomunitari, al fine di rendere effettive e tempestive le espulsioni dalla RFT verso gli stati, di cui possiedono la cittadinanza
  3. Di far sí, che questi accordi vengano rispettati anche dagli obbligati
  4. Di assicurare, che gli stati dell’UE obbligati, rispettino l’Accodo di Dublin III
  5. Di aggravare le sanzioni a carico di coloro, la cui identità non è certa (abbiamo visto sopra, che il governo federale, non ha tenuto conto di questa “raccomandazione”, anzi…)
  6. Di non “gratificare”, dal punto di vista economico, coloro, che non adempiono l’obbligo di lasciare il territorio della RFT.

Hanno rimarcato le predette commissioni, che stranieri, non aventi titolo per rimanere nella RFT e che non lasciano volontariamente il territorio della RFT, devono essere espulsi e la relativa normativa va applicata con il necessario rigore.

Ha osservato il “Bundesrat”, che, pur concordando sul mantenimento di una “balance” tra umanità e ordine in materia di migrazione, il diritto vigente deve essere rispettato da chiunque; pertanto, anche da persone, contro le quali è stato emanato un provvedimento di espulsione.

Le espulsioni sono un importante “ordnungspolitisches Mittel” in materia migratoria, specie per quanto riguarda stranieri, che hanno delinquito.

Molti stati di provenienza di immigrati senza titolo di ingresso/soggiorno, hanno appalesato, anche in tempi recenti, gravi deficienze di carattere collaborativo (per esempio, mancato o ritardato rilascio di documenti), quando si è trattato di “riprendersi” i propri cittadini. È necessario un intervento incisivo dello stato, per risolvere problemi del genere; altresí, di far sí, che accordi stipulati con gli stati di provenienza, vengano rispettati. Se necessario, adottare sanzioni contro stati, che non rispettano i “patti” conclusi.

A decorrere dal 2020, il cosiddetto Visa – Kodex dell’UE consente di influire sulla durata dei visti di ingresso. Gli stati aderenti all’UE possono esercitare – indirettamente – “pressioni” su stati, che non cooperano.

Nonostante l’Accodo di Dublin III sia entrato in vigore da tempo, non pochi stati firmatari, sono piuttosto restii, quando si tratta dell’applicazione dello stesso (specie in materia di “Überstellungen” (consegne)).

Un intervento deciso del governo federale è indispensabile per garantire la piena applicabilità del predetto Accordo. Contro persone, la cui identità non è certa/accertabile, devono essere adottati provvedimenti intesi a ridurre le prestazioni (economiche) in favore delle stesse e non dovrebbero essere escluse, a loro carico, limitazioni del diritto di locomozione all’interno della RFT. Ogni stato deve sapere, chi si trova sul proprio territorio. Cio è di estrema importanza, anche sotto il profilo della sicurezza interna.

I “Länder” devono essere maggiormente “sostenuti” dallo stato in sede di esecuzione delle espulsioni. Sarebbe opportuna, la creazione di “Ausreisezentren" (centri di espatrio).

Per quanto concerne le “freiwilligen Ausreisen”, le stesse vengono, non di rado, ritenute di scarsissima “convenienza” dagli stranieri, tenuto conto delle prestazioni di cui fruiscono durante la loro permanenza (anche in caso di ingresso senza titolo) nella RFT.

La “Stellungnahme” del “Bundesrat”, contiene alcuni rilievi critici nei confronti del governo federale e un invito, allo stesso, di attivarsi, al fine che stati firmatari di accordi internazionali, tengano fede agli impegni ivi assunti.

Una pressante richiesta – al governo federale – viene rivolta allo scopo di accelerare le modalità di espulsione di persone, la cui identità non può essere accertata e che non collaborano all’”Identitätsfeststellung” oppure ostacolano la stessa.

Ma come risulta da quanto sopra esposto, ben poche richieste avanzate dal “Bundesrat”, sono state accolte nel “Rückführungsverbesserungsgestz” di data 18.1.24.