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Svizzera - Reato ed espulsione dello straniero

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Svizzera - Reato ed espulsione dello straniero

Abstract:

In Svizzera, come anche in altri Stati europei, stranieri non possono far valere, nè un “Einreiserecht”, nè un “Aufenthaltsrecht”, che non sia disciplinato espressamente dalla legge (“Erforderlichkeit eines Gesetzes”). Va notato, però, che la normativa in materia di “Aufenthaltsberechtigung” (la stessa cosa vale per i presupposti dell’espulsione di stranieri dal territorio federale), deve avvenire nell’ambito delle “völkerrechtlichen Vorgaben”.

Espulsioni disposte per motivi di prevenzione, non sono in contrasto con i diritti di personalità, cosí come un’espulsione in conseguenza della commissione di una “Straftat”, non presuppone il pericolo attuale della perpetrazione di altro reato (recidiva). Deve però essere rispettato il principio della “Verhältnismäßigkeit” (di proporzionalità).

 

Giudizio di 1° e di 2° grado

Con sentenza dell’8.12.22 il “Bundesgericht” (Corte Suprema Federale) della Svizzera, ha rigettato la “Beschwerde” (ricorso) del ricorrente contro la sentenza della Corte d’appello del Cantone di Basel, con la quale il ricorrente era stato condannato alla pena detentiva di mesi 36; concessione della sospensione condizionale per la durata di mesi 18.

Il ricorrente, cittadino della Francia e immigrato in Svizzera, percorrendo, verso le ore 1.40 di notte, a bordo di un’autovettura di noleggio, una strada, al centro di Basel, alla velocità di 92 km/h: 1) violando cosí il divieto di velocità massima di 50km/h, 2) non fermandosi a un semaforo che, da più di 4 secondi, aveva proiettato luce rossa, 3) non concedendo, di conseguenza, la precedenza ad altra autovettura, che attraversava l’incrocio regolarmente,  4) andando a collidere contro  quest’autovettura, i cui occupanti riportavano lesioni personali gravi,  e  5) guidando l’autovettura in istato di ebbrezza (1,11 /°°°).

Lo “Strafgericht” di Basel-Stadt aveva condannato l’imputato, per le suddette violazioni del Codice della Strada (SVG), per lesioni personali gravi plurime, per essersi opposto, in un primo tempo, all’accertamento della concentrazione di alcol nel sangue nell’immediatezza dell’incidente, per aver condotto l’autovettura “in fahruntüchtigem Zustand” (in condizioni di incapacità di guidare), alla pena di cui sopra. Aveva desistito, lo “Strafgericht”, di infliggere la “Landesverweisung” (espulsione temporanea) ai sensi dell’art. 66 a StGB (CP).

Contro la predetta sentenza, aveva poi proposto appello sia l’imputato, che il PM. Mentre l’imputato si era limitato a impugnare l’entità della pena inflitta, ritenendo sanzione congrua quella di due anni di pena detentiva, il PM, nella propria “Berufung”, aveva chiesto la condanna dell’imputato per omicidio plurimo tentato (“wegen mehrfacher versuchter Tötung”) a pena (detentiva) superiore a quella comminata in 1° grado, senza concessione del beneficio della sospensione condizionale. Inoltre, l’imputato doveva essere “des Landes verwiesen” (espulso temporaneamente dalla Svizzera).

La Corte d’appello del Cantone di Basel, con sentenza del 9.6.21, dato atto, che la gravata sentenza, era parzialmente passata in giudicato, aveva condannato l’imputato per lesioni personali gravi e tentate lesioni personali gravi, nonchè per “qualifizierter grober Verletzung der Verkehrsregeln”, alla pena di mesi 36 di reclusione (con sospensione condizionale della stessa per 18 mesi); “Landesverweisung“ per la durata di anni 5. Rigettava la richiesta del PM “auf Ausschreibung im Schengener Informationssystem (SIS)”.

Ricorso alla Corte Suprema Federale

Contro questa sentenza, proponeva “Beschwerde“ (ricorso) dinanzi al “Bundesgericht“ (Corte Suprema Federale), l’imputato, con richiesta di annullamento dell’impugnata sentenza; in particolare, per quanto riguardava le lesioni personali gravi e la disposta “Landesverweisung”. Quest’ultima, comunque, sarebbe dovuto essere sospesa fino alla decisione definitiva. L’imputato, infine, aveva chiesto il patrocinio a spese dello Stato.

Per quanto concerne l’avvenuta condanna per lesioni personali gravi e tentativo di lesioni personali gravi, il ricorrente deduceva, di non aver agito dolosamente, a differenza di quanto ritenuto dal giudice a quo, che aveva reputato sussistente l’elemento soggettivo del dolo eventuale, tenendo conto dell’elevata velocità e per aver impegnato l’incrocio, nonostante il semaforo proiettasse (già) luce rossa da più di 4 secondi. L’imputato, secondo il giudice a quo, era consapevole del pericolo di una collisione con un veicolo proveniente da sinistra.

La Corte Suprema Federale (“Bundesgericht”) ha osservato, preliminarmente, che, in caso di proposizione di “Beschwerde” contro la “Landesverweisung”, questa misura era sospesa ex lege (vedasi 6 B 378/2018 di data 22.5.2019 E 1 e BGE 145 IV 364).

Gravissima violazione del dovere di diligenza

Ha osservato, poi, il “Bundesgericht”, che “größere Sorgfaltspflichtverletzungen” (violazioni più gravi del dovere di diligenza), erano “kaum denkbar”. Oltre alle violazioni sopra esposte, il ricorrente aveva pilotato l’autovettura in istato di grave ebbrezza in centro abitato.

Il comportamento del ricorrente, non era riconducibile a un “Fahrfehler” (errore di guida) e neppure a “Selbstüberschätzung der eigenen Fahrfähigkeiten” (sopravvalutazione delle proprie capacità di guida); aveva, conducendo il veicolo nei modi e nelle condizioni elencate dal giudice di merito, “das Risiko eines schweren Verkersunfalles geradezu herausgefordert” (quasi “provocato” (volutamente) il rischio di un grave incidente stradale).

Essendo stato, nell’incrocio impegnato dal ricorrente, il semaforo pienamente in funzione (anzichè proiettare soltanto luce gialla, come avviene per molti incroci durante la notte), l’imputato doveva essere consapevole del fatto, che avrebbe potuto incrociare altra vettura anche poco dopo le ore una di notte, in un punto, in cui aveva la visuale preclusa.

Era altamente prevedibile, che un’altra vettura potesse impegnare l’incrocio. Pertanto, l’imputato non poteva confidare, che non provenisse altro veicolo avente diritto di precedenza. Anche a causa dell’elevata velocità del veicolo pilotato dall’imputato, questi doveva essere consapevole dell’elevatissima probabilità di collisione con altra autovettura.

Nel comportamento dell’imputato, era ravvisabile la “Bereitschaft” di causare un grave incidente stradale.

Non ha condiviso, la Corte Suprema Federale, la tesi, secondo la quale, l’accertamento dei fatti operato dal giudice di merito, fosse palesemente “unrichtig” (errato), anzi, secondo il ricorrente, sarebbe stato arbitrario (“willkürlich”). “Willkürlichkeit” sussiste soltanto, qualora il giudice, abbia posto a base della propria decisione, fatti in evidente contrasto con la realtà.

Ravvisabilità del dolo eventuale – “Landesverweisung”

L`”Eventualvorstz” (il dolo eventuale), come ravvisato dal giudice a quo, sussiste, se l’autore del reato reputa l’evento (altamente) possibile, e ciò nonostante, ha agito in quanto “nimmt den Erfolg in Kauf; findet sich damit ab”, anche se non è “erwünscht”.

 Per quanto concerne la “Landesverweisung” per la durata di 5 anni (art. 66 a, StGB), come pronunziata dalla Corte d’appello, questa misura, ad avviso del ricorrente, contrasterebbe con l’art. 5, comma 1, Anh. I, del “Freizügigkeitsabkommen” e sarebbe comunque sproporzionata (“unverhältnismäßig”). Ai sensi dell’art. 16 d, comma 1, litt. c, “SVG - Straßenverkehrsgesetz” – Codice della Strada, la patente di guida poteva essere sospesa a tempo indeterminato, al fine di salvaguardare l’ordine pubblico. Questa sospensione viene revocata soltanto dopo un test effettuato da uno psicologo.

Con riferimento all’assunto del ricorrente, secondo il quale, sarebbe potuto essere disposta la “Landesverweisung” in caso di restituzione della patente di guida da parte di esso ricorrente, il “Beschwerdeführer” sosteneva, di aver ignorato, che dalla restituzione della patente di guida, gli potesse derivare un “Nachteil” (uno svantaggio). Sarebbe potuto essere inflitto un altro “Fahrverbot” (divieto di circolazione) per la durata di 5 anni.

Non ricorre un “persönlicher schwerer Härtefall” – Espulsione indipendentemente dall’entità della pena inflitta per la commissione di un reato previsto dall’art. 122 CP

Ha sostenuto poi il ricorrente, che il giudice a quo, avrebbe errato, non ritenendo, che la “Landesverweisung”, costituirebbe, per esso “Beschwerdeführer”, un “persönlichen schweren Härtefall” (una conseguenza, che inciderebbe con particolare gravità).

Il giudice a quo, non aveva ravvisato “Härtefall”, ha osservato il “Bundesgericht”, perchè l’imputato era immigrato in Svizzera soltanto nel 2018, non aveva svolto attività lavorativa, non aveva figli e si sarebbe potuto integrare, nuovamente (e rapidamente), in Francia, Stato di provenienza. Alla “Landesverweisung”, non ostano norme di diritto internazionale.

Ai sensi dell’art. 66 a, comma 1, litt. b, StGB, il giudice dispone la “Landesverweisung” (dalla Svizzera) dello straniero, che è condannato per lesioni personali gravi a mente dell’art. 122 StGB, indipendentemente dall’entità della pena inflitta per questo reato. Soltanto in via di eccezione, il giudice può prescindere dal disporre la “Landesverweisung”, qualora sussistano – in via cumulativa – due presupposti: a) la “Landesverweisung” avrebbe per conseguenza un “schweren persönlichen Härtefall” e 2) se l’interesse pubblico alla “Landesverweisung” non prevale sugli interessi privati  dello straniero di permanere in Svizzera. In sede di valutazione di questi interessi, è da tenere conto, se lo straniero è nato in Svizzera o abbia ivi trascorso l’adolescenza. Ciò, in applicazione del principio di proprzionalità (“Verhältnismäßigkeitsprinzip”) di cui all’art. 5, Abs. 2, “BV (Bundesverfassung” - Costituzione Federale). La cosiddetta Härteklausel, deve essere interpretata in modo restrittivo (vedasi BGE 146 V 105 E).

Ai fini della valutazione della sussistenza o meno, di un “schweren persönlichen Härtefall”, è necessario, fare riferimento ai “gängigen Integrationskriterien” (criteri di integrazione comunemente adottati), quali: 1) la “familiäre Bindung” (dello straniero) alla Svizzera, 2) la durata di soggiorno in Svizzera, 3) lo stato di salute, 4) le prospettive di risocializzazione. Va tenuto conto, altresí, dell’art. 13 della “BV (Bundesverfassung”- Costituzione Federale), nonchè dell’art. 8 CEDU (diritto al rispetto della vita privata e familiare (vedasi sent. del “Bundesgericht” 6 B 959/2021)).

Qualora venga ravvisato un “persönlicher schwerer Härtefall“, è di particolare importanza l’”öffentliche Interesse  an der Landesverweisung“.

L’interesse pubblico all’espulsione e norme soprannazionali, in particolare il “Freizügigkeitsabkommen”

L’”obligatorische Landesverweisung”, deve essere disposta, se i reati indicati nell’art. 66 a StGB (e tra di essi, figura pure la “schwere Körperverletzung” (art. 122  StGB)), sono tali da renderla necessaria per motivi inerenti all’”inneren Sicherheit” (sicurezza interna) e per  la manifestata pericolosità dell’autore del reato.

Il ricorrente, cittadino della Francia, era immigrato in Svizzera l’1.8.18; quindi, al momento dell’emanazione della sentenza di 1° grado, era in Svizzera da circa 3 anni e non aveva (ancora) “einen ersichtlichen familiären Bezug zur Schweiz”; difettava, pure, la sua “beruflichen Integration” in quanto, a decorrere dall’1.9.18, aveva percepito l’indennità di disoccupazione. Successivamente, aveva inoltrato istanza intesa a fruire della “Sozialhilfe” (assistenza sociale).

In caso di (forzato) ritorno in Francia, il ricorrente non avrebbe avuto difficoltà a integrarsi nello Stato di origine, stante la (relativamente) breve  assenza dallo stesso.

Non era condivisibile l’assunto del ricorrente, secondo il quale, un divieto quinquennale di circolazione, sarebbe stato sufficiente per lo “Schutz der Öffentlichkeit” (tutela della comunità). Ha rimarcato, la Corte Suprema Federale, che l’art. 66 a, StGB prevede, che la “Landesverweisung”, è obbligatoria (“das Gericht verweist”), qualora non ricorra un “persönlicher schwerer Härtefall”.

La “Landesverweisung” è disciplinata dal diritto della Svizzera, ma in sede di applicazione dello stesso, si deve tenere conto altresí di eventuali norme soprannazionali (quale, ad esempio, il “Freizügigkeitsabkommen” del 1999 (vedasi sentenza 6 B 134/2021)).

Ai sensi dell’art. 5, Abs. 1, Anhang I, della citata Convenzione, limitazioni sono ammissibili soltanto per motivi inerenti all’ordine pubblico, alla sicurezza e alla salute. La “Landesverweisung”, secondo le intenzioni del legislatore, persegue scopi anzitutto di prevenzione e nella valutazione, se l’ordine pubblico e/o la sicurezza pubblica, siano o meno in pericolo, è decisiva anche la prognosi circa l’astensione dalla commissione futura di reati. Un rischio – anche non grave - di recidiva, può legittimare un’“aufenthaltsbeendigende Maßnahme”, vale a dire, giustificare, la “Landesverweisung”, qualora il rischio possa riguardare la lesione di un bene giuridico importante (quale, per esempio, l’incolumità personale); in questo senso vedasi BGE 145 IV 364 E.

Il giudice di merito, ha osservato il “Bundesgericht”, una volta esclusa la ricorrenza di un “persönlichen schweren Härtefall”, ha esaminato anche la “compatibilità” (“Vereinbarkeit”) della “Landesverweisung”, con il “Freizügigkeitsabkommen” e aveva  tenuto conto del precedente penale per guida in istato di ebbrezza. Pertanto, il pericolo della commissione – futura – di reati analoghi, era fondato e il giudice di merito aveva ravvisato un’”ungünstige Legalprognose”, ritenendo la sussistenza di un – attuale (“gegenwärtigen”) – “Rückfallrisiko”(rischio di recidiva).

Ciò premesso, la “Beschwerde” del ricorrente veniva ritenuta “unbegründet” (infondata) e, quindi, rigettata. Parimenti rigettata, è stata l’istanza “auf unentgeltlicher Rechtspflege” (patrocinio a spese dello Stato) “infolge Aussichtslosigkeit” (improbabilità (assoluta) di accoglimento).

Il ricorrente, infine, veniva condannato alle spese del procedimento, liquidate in CHF 1.200.