x

x

Percorsi Penali: Editoriale

n. 1/2022
Uguaglianza percettiva (?)
Ph. Arbër Arapi / Uguaglianza percettiva (?)
Percorsi penali, 1/2022

Percorsi Penali ha il piacere di annunciare ai lettori il suo primo numero speciale, interamente dedicato al vasto disegno riformatore messo in moto dalla Legge delega n. 134/2021, meglio nota come riforma Cartabia dal nome della ministra della Giustizia in carica che l’ha fortemente voluta ed ispirata.

L’iniziativa è stata preceduta dal lancio di una call for papers alla quale hanno risposto con entusiasmo numerosi giuristi i cui lavori, ritenuti senza eccezione meritevoli di pubblicazione, sono parte integrante del numero e concorrono in modo rilevante alla sua qualità.

Al tempo stesso, avvertita l’importanza della partecipazione alla riflessione collettiva già in corso e destinata a durare fino alla promulgazione dei decreti legislativi che attueranno la Legge delega, anche il comitato direttivo della rivista ha inteso contribuire attraverso gli scritti di due suoi componenti.

È anche questo un modo per sottolineare una caratteristica identitaria di Percorsi Penali e dell’editore Filodiritto di cui è emanazione: la convinzione che i processi regolatori pubblici, soprattutto se di impronta così latamente riformatrice in un ambito giuridico assai rilevante per la definizione delle libertà individuali e dei loro limiti, funzionino tanto meglio quanto più corale è stato il concorso di idee e di valori che li ha accompagnati.

Il numero è aperto da uno scritto di valenza generale: “Appunti “sparsi” sulla riforma Cartabia: più ombre che luci?” di Francesco Moramarco e Matteo Picotti.

Segue “La riforma delle condizioni di procedibilità: verso un processo effettivamente funzionale alle istanze della persona offesa?” di Silvia Coda e Chiara Di Liberto.

È poi il turno degli scritti relativi alla fase iniziale del procedimento: “Il controllo giurisdizionale sull’iscrizione della notizia di reato introdotto dalla Riforma Cartabia” di Giulia Guagliardi e “Il “tempo” delle indagini e dell’azione penale” di Gaia Nicolicchia.

Jean-Paule Castagno e Chiara Bettinzoli propongono quindi una riflessione su Il mutamento della regola di giudizio della sentenza di non luogo a procedere: un realistico strumento di deflazione e accelerazione del processo penale o un “pre”giudizio al dibattimento?, seguita da “Il “nuovo” abbreviato: verso un effetto realmente deflattivo dei procedimenti speciali?” di Italia Caminiti.

L’ambito dibattimentale è presidiato da Andrea Alfonso Stigliano con “La nuova udienza filtro: una nuova mini-udienza preliminare? Tra (antiche) esigenze deflattive e (nuove) lungaggini processuali” e Mario Arienti con “Il “processo sullo schermo”: videoregistrazioni e collegamenti a distanza tra opportunità da cogliere e rischi da scongiurare (commento all’art. 1 comma 8 L. 27 settembre 2021 n. 134)”.

Seguono due riflessioni che, sia pure da differenti angolazioni, riportano entrambe al tema dell’improcedibilità: “Duplicazione delle etichette nella riforma Cartabia: la prescrizione del reato e del processo. Le due facce della stessa medaglia della punibilità” di Gianluca Ruggiero e “La riforma Cartabia ed il regime dell’improcedibilità nel processo a carico degli enti” di Maria Di Maggio.

Ci si sofferma sul comparto delle impugnazioni con “Le modifiche al sistema delle impugnazioni nella Legge n. 134/2021” di Vincenzo Giglio.

Il numero è chiuso da due scritti su temi specifici di elevato interesse: “La tutela delle vittime di violenza domestica e di genere nella Riforma Cartabia: le disposizioni immediatamente applicabili della l. 134/2021” di Mariacaterina Coiro e “Principi e criteri direttivi in materia di sanzioni sostitutive ed espulsione dello straniero: riflessioni circa una (im)possibile applicazione” di Filomena Pisconti.

Buona lettura

CLICCA QUI PER VISUALIZZARE TUTTA LA RIVISTA